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Autore: Stella Di Mezzanotte    05/09/2007    7 recensioni
- H-Harry…sei tu v-vero? – Lui fece un cenno con la testa anche se continuò a guardarla addolorato e deluso. La aiutò a rialzarsi ,mettendole un braccio attorno alla vita per sorreggerla. Lei avvolse una mano sulla sua spalla e con stupore la sentì ridere. Era una risata debole e roca, quasi beffarda. - Harry..ma cosa…cosa ci fai t-tu qui? –
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                           Un  nuovo giorno… e forse una nuova vita

 

Harry era seduto da ormai più di un ora a quel tavolo. Non riusciva a smettere di fissare quella ragazza apparentemente felice, scherzare con un gruppo di amici. Era bella .Molto. Nonostante il suo aspetto più che discutibile , aveva lunghi capelli castani e lisci. Sebbene fosse seduta notò che aveva un fisico snello e slanciato, e infine due profondi occhi scuri. La sua risata cristallina lo riempiva di mille brividi freddi lungo il corpo. Aveva capito da tempo il motivo per cui la sua migliore amica frequentava assiduamente quel Night Club di Londra insieme a quelli che a guardarli potevano essere definiti amici. Vedeva il suo sguardo perdersi spesso nel vuoto. Spesso succedeva che si metteva una mano davanti alla bocca e una sulla fronte e subito si alzava e correva in bagno mentre alcuni ragazzi la tenevano per un braccio ,ridendo sguaiatamente, per farla sedere di nuovo vicino a loro.

In questi momenti avrebbe voluto alzarsi e correre da lei. Non sapeva bene se riempirle la faccia di schiaffi oppure per stringerla a se dolcemente.

Il primo giorno che la vide era una sera piovosa in cui ,seppur riluttante, si era fatto convincere ad andare in quel locale con due suoi colleghi. Da quando era diventato Auror non aveva più molto tempo libero e così aveva finito per mettere da parte i suoi migliori amici. D’altro canto Ron era divenuto il nuovo preside di Hogwarts. Se ci pensava non riusciva ancora a crederci. Incredibile quanto fosse cambiato il suo migliore amico. Era felice e molto orgoglioso di lui. Hermione non la vedeva da parecchi mesi. Si vedevano di rado e negli ultimi tempi lei era molto evasiva. Declinava, spesso nervosamente, quei pochi inviti che le rivolgeva per stare insieme. Vedendola raramente non aveva mai notato quel particolare importante in lei…o per lo meno era abbastanza brava a nasconderlo. La magia poteva fare miracoli. Vedeva che era molto sciupata e stanca. Sembrava assente a volte. Fuori dal mondo. Ma non avrebbe mai immaginato, nemmeno nei suoi peggiori incubi che si fosse ridotta a quel modo. Mai Hermione sarebbe potuta cadere così in basso.

Ormai era quasi un mese che frequentava silenziosamente quel locale, solo per vederla. Molte volte era stato tentato di andarle incontro, fermarla. Ma non ci era mai riuscito. Vederla con quella bottiglia in mano, ma soprattutto con quelle pillole …

Pochi secondi prima mentre stringeva in una mano la bottiglia di birra, fino a farsi diventare le nocche bianche , la vide portarsi una pillola alla bocca e mandarla giù con un sorso di qualche alcolico. Stava per alzarsi, ma ormai era troppo tardi. Adesso stava ballando in pista con  una sigaretta in mano.

Harry non era sicuro che il suo cuore battesse ancora. Era come se non sentisse più nessun rumore attorno a sè. Vedeva i movimenti scoordinati dell’amica come a rallentatore, mentre immagini confuse di lei piccola e saccente con la bacchetta in mano mentre gli rimetteva gli occhiali a posto, o la sua espressione preoccupata e spaventata ogni volta che proponeva di lanciarsi in qualche missione pericolosa, gli invadevano la mente.

La sua migliore amica non aveva più niente a che fare con quella copia difforme.

Si era innamorato della sua dolcezza mista a severità. Dei suoi occhi sempre così espressivi, che divenivano subito umidi ogni qual volta lui si sfogava nei suoi confronti. In molte di queste occasioni, dopo aver provato inutilmente a calmarlo se ne era andata in silenzio, per tornare dopo qualche ora e regalargli uno dei suoi splendidi sorrisi dolci e rassicuranti.

Senza di lei era perso. Ormai era convinto di averla persa per sempre.

Per questo non riusciva mai a reagire. Era come se i suoi muscoli si atrofizzassero ogni volta che le vedeva quella espressione stralunata in viso. Quel sorriso spento, che di dolce e sereno ormai non aveva più nulla.

 

Quella sera però decise che non sarebbe stato a guardare. Aveva aspettato troppo.

In quel momento la vide tornare al tavolo e puntualmente riprendere la bottiglia da cui fino a poco tempo prima beveva. Dopo circa un ora, dove non riuscì a staccarle gli occhi di dosso, la vide alzarsi e salutare gli altri. Sentì le loro lamentele, mischiate al frastuono della musica alta, ma lei se ne andò senza più degnarli di uno sguardo. Indossava dei jeans chiari alti al ginocchio, con una cinta molto appariscente. Una maglietta nera molto scollata e alti stivali neri. Mentre gli passava davanti  stringendo a sé la tracolla che indossava , senza accorgersi minimamente della sua presenza , notò che aveva una strana espressione.

Si alzò stavolta deciso e la seguì fuori. Stava per avvicinarsi a lei quando la vide fermarsi lentamente e appoggiarsi ad una saracinesca chiusa di un negozio. Avvertì il rumore sordo del suo corpo appoggiato con forza alle lamiere mentre cadeva a terra sul marciapiede improvvisamente.

Con il cuore in gola coprì la poca distanza che li divideva e le si inginocchiò accanto. Le mise una mano sulla spalla e lei alzò faticosamente il viso verso di lui. Vide i suoi occhi che faticavano a stare aperti ,non riconoscerlo subito. Con le lacrime di dolore e rabbia a gli occhi la scosse leggermente e poco dopo lei parve riconoscerlo.

-  Hermione come ti senti… –  Non sapeva neppure cosa dire. Non sapeva come reagire. Il suo tono era quasi disgustato.

La vide corrucciare la fronte per poi rilassare subito l’espressione. I suoi occhi stanchi si riempirono di lacrime mentre si portava una mano tremante alla bocca. Respirava faticosamente.

-  H-Harry…sei tu v-vero? –

Lui fece un cenno con la testa anche se continuò a guardarla addolorato e deluso. La aiutò a rialzarsi ,mettendole un braccio attorno alla vita per sorreggerla. Lei avvolse una mano sulla sua spalla e con stupore la sentì ridere.  Era una risata debole e roca, quasi beffarda.

-  Harry..ma cosa…cosa ci fai t-tu qui? –

Il moro sentì una fitta allo stomaco nel sentirla, inequivocabilmente, ubriaca. Non rispose ,continuando a camminare fino a trovare una panchina libera vicino a un viale.

La scaricò lì sopra con poca delicatezza mentre cominciava ad avere l’affanno per via del nervosismo. Rimase in piedi davanti a lei ,guardandola mentre stringeva i pugni e scoteva la testa incredulo.

Lei era leggermente piegata in avanti con il gomito su un ginocchio, gli occhi chiusi mentre con una mano si reggeva la fronte.

La luce dei lampioni li illuminavano mentre diversi giovani passavano veloci , lì vicino, con i loro motori mentre altri erano più o meno nelle stesse condizioni dell’amica.

-  S-sono sicura ..Harry….s-sono sicura che adesso provi…provi pietà per me…  -

-  Sai che ..che ti d-dico…puoi andartene.. g-grazie eh?...ma vai vai…puoi…puoi andare –

Mentre parlava si appoggiò con la schiena alla panchina. Lo guardò per pochi secondi. Poi si girò a metà  sporgendosi all’indietro e vomitando.

Harry chiuse gli occhi portandosi due dita in mezzo a gli occhi sollevando gli occhiali. Quando li riaprì ,per vedere come stava ,vide che era rimasta nella medesima posizione. Sentì i suoi singhiozzi fino a quando non si voltò di nuovo verso di lui.

Si alzò in piedi cominciandolo a spingere.

-  V-vattene ho detto..non ti v-voglio…n-non ti voglio qui hai c-capito? –

Cominciò ad alzare il tono della voce, fino ad urlargli contro sempre le stesse cose. Harry non potè più nascondere le lacrime che lentamente gli solcavano il viso. Raramente aveva pianto nella sua vita ma non potè trattenersi. Cercò di afferrarle i polsi ,anche se fù molto difficile, perchè Hermione si dimenava moltissimo.

Una forza sconosciuta sembrò animarla all’improvviso.

Quando riuscì a immobilizzarla le mise una mano dietro la nuca , attirandola a sé in un abbraccio soffocante anche se lei opponeva resistenza.

Dopo poco sentì nuovamente i suoi singhiozzi, mentre si abbandonava finalmente a quell’abbraccio. Si piegarono entrambi a terra mentre Hermione piangeva rumorosamente mentre gli stringeva convulsamente la maglietta che indossava.

Stettero in qeulla posizione per pochi minuti. Harry si tirò su ,portandola con se, risedendosi insieme a lei su quella stessa panchina. Hermione sembrò calmarsi e si staccò lentamente da lui. Rimase con lo sguardo basso fino a quando l’amico non le posò nuovamente una mano sulla spalla.

Si guardò un attimo attorno e vide che non c’era più nessuno. Con una mano in tasca afferrò la bacchetta tenendola nascosta e richiamando a sé una pozione che potesse in qualche modo aiutarla.

Subito dopo ,un piccola bottiglietta in vetro comparse all’interno della tasca di Harry, il quale la prese e gli e la porse. Lei allontanò la sua mano ma il moro gli e la spinse addosso con insistenza sopsirando rumorosamente.

Lei cedette e bevve tutto d’un fiato.  Dopo un leggero movimento della mano questa scomparse.

Si guardarono un attimo, mentre Hermione sembrava sentirsi meglio.

-  Come hai fatto a ridurti in questo modo ?–

-  Ti aspetti una risposta? –  La sua voce era ancora debole ma decisamente migliore rispetto a prima, pensò Harry.

- D’accordo…rispondi solo a una domanda allora…. Dimmi Hermione…una persona così intelligente, come può finire a bere, fumare e drogarsi in un locale? –

Vide Hermione sorridere beffardamente.

-  Tu non sai più niente della mia vita. Non mi puoi giudicare Harry, e poi…a quanto pare non sono poi così…intelligente come dici –

Harry per tutta risposta le strinse un polso tirandola ancora più vicina a sé.

-  Se credi che adesso ti lascerò andare e continuerò a guardare l’essere inutile che sei diventata…bè ti sbagli di grosso  -

Hermione si divncolò con forza e lui la lasciò.

- No tu DEVI lasciarmi in pace, non sono affari tuoi questi –

-  Si che lo sono… Hermione io non lascerò che tu ti distrugga in questo modo…sia che tu lo voglia o meno –

-  Oh certo sentiamo…cosa vorresti fare?...tu non sai niente Harry. Io ormai sono assolutamente dipendente da queste cose –  Lo disse quasi con orgoglio e fù questo a far perdere le staffe ad Harry.

-  Non me ne importa nulla di quello che pensi, io ti libererò da questa situazione che ti piaccia o no. Vederti così per me…equivale a morire –

-  Adesso stai esagerando, capisco il tuo motivo di volermi aiutare ma non dire cose che non pensi  -

Harry la guardò duramente.

-  Cose che non penso? Hermione io non riesco a dormire bene la notte da settimane. Tu non lo sai ma è da un po’ che ti seguo sempre allo stesso pub. Tu non mi vedi e credi di vivere una vita finalemente serena e libera dai problemi, in quelle poche ore trascorse lì dentro. Ti sembra tutto più facile. Io è come se morissi ogni volta. Lo schok non mi ha fatto neppure reagire prima a questa cosa. Non sapevo cosa dire. A volte pensavo che tutto questo fosse un incubo, e non vedevo l’ora di svegliarmi. Mi sono convinto per sino che non fossi tu. Ma ogni volta che mi passavi davanti senza accorgerti di me per andartene …capivo che tutto questo era la realtà..e che la mia…dolce…unica…splendida Hermione ormai non c’era più. –

Hermione seguì il suo discorso senza battere ciglio. Fece per parlare ma Harry la precedette.

-  Hermione i problemi si risolvono. Non si può sempre star dietro ad una bottiglia o all’effetto di una maledetta pillola. Prima o poi queste cose ti uccideranno…e io …scusami..ma non posso stare a guardarti mentre ti …TI DISTRUGGI – aveva quasi gridato le ultime due parole. La ragazza trasalì mentre riabbassava il capo sconfitta.

Harry dopo aver respirato affondo per qualche attimo le mise una mano sotto il mento, facendole risollevare il capo. Si guardarono di nuovo e lui non potè fare a meno di sentire il suo cuore perdere un battito. Era sempre un emozione troppo grande perdersi in quegli occhi profondi.

Non disse nulla ma aspettò che fosse lei a parlare. Continuarono a fissarsi ancora per molto. I loro sguardi valevano più di mille parole.

- …E’…è stato facile…un metodo semplice per allontanarsi da questa vita inutile e senza senso. Non dovevo perdermi ancora in mille riflessioni, non dovevo più affrontare ogni cosa della mia vita con dedizione e …perfezione. Bastava solo cambiare metodo di vita..e tutto sarebbe stato più semplice. –

-  Perché dici così?...tu sei sempre stata .. –ma non lo lasciò terminare.

-  Una ragazza saccente, perfetta, severa, antipatica…sola –

Harry rimase colpito. Non si aspetta che lei pensasse davvero questo di se stessa. Certo non poteva ammettere che avrebbe potuto essere giudicata in questo modo dagli altri, ma era sempre stata una ragazza dolcissima e disponibile. Una ragazza da amare. Già…da amare….pensò il moro.

Avrebbe voluto dirgli prima cosa provava per lei. Era una presenza più che scontata nella sua vita. L’aveva sempre considerata un punto fermo della sua vita e non si era mai soffermato a ragionare, invece, di quanto fosse importante per lui. Nell’ultimo periodo di lontananza le era mancata immensamente. Ma quando l’aveva vista in quel pub una sensazione mai provata si era aperta dentro al suo cuore oltre al dolore. Si sentì mancare l’aria all’altezza della gola. Era come se qualcuno gli avesse spezzato qualcosa dentro. Si rese conto di volere che l’Hermione del passato tornasse immediatamente indietro. Non solo perché rivoleva la sua migliore amica, ma perché voleva rivedere più di ogni cosa al mondo il suo sorriso sincero, i suoi occhi illuminarsi ogni volta, non appena lo vedeva e la sua risata semplice e serena.

Sorrise tra sé e sé. Ora avrebbe dovuto trovare il coraggio per dire tutto questo  a voce. Subito. Ci sarebbe riuscito?...non era affatto facile.

 -  Tu sei una ragazza dolce, sensibile, sincera, affettuosa e soprattutto…vera. Quelle…facili soluzioni…lasciale a chi ci crede davvero. Devi vivere la tua vita come hai sempre fatto. Io voglio che tu torni ad essere la ragazza che mi ha aiutato nelle mille battaglie dellla mia vita e che mi è stata accanto nei momenti più bui. 

-  Harry..io non tornerò mai più più come prima…anche perché non ci voglio tornare… -

Harry con una mano le accarezzò il viso mentre lei sospirava .

-  Fallo per me allora, riprenditi per me…torna ad essere come prima.. per me –

La vide guardarlo sorpresa. Poi sorrise leggermente prendendogli la mano ancora sul suo viso e giocandoci distrattamente mentre perdeva lo sguardo nel vuoto.

-  Non devi preoccuparti per me… cerca di dimenticare quest’amica che preferisce rifugiarsi in ..facili soluzioni – sorrise appena guardandolo.

Lui scosse il capo.

-  Non posso scordarmi della persona che amo Hermione – lo disse pianissimo ma vide Hermione irrigidirsi mentre stringeva forte la sua mano.

-  Perché dici questo..n-non è vero.. –

-  Si che lo è…  da poco ne sono consapevole.. e proprio adesso che ti ho ritrovato, non voglio perderti. Voglio che tu ti riprenda…non sarai sola…non lo sarai mai…ti starò vicino e la supereremo insieme –

-  Harry io…non è possibile…. –

-  Cosa non è possibile? –

-  Non è possibile che il ragazzo che amo da una vita…adesso mi dica queste cose… non puoi dire sul serio –

Harry sorrise e si avvicinò paino a lei. Sentì il cuore accelerare notevolemnte i battiti.

-  Perché non mi hai mai detto nulla? -  Hermione voltò lo sguardo dalla parte opposta alla sua.

Harry non aspettò risposta. Le fece girare il viso e poggiò delicatamente le labbra alle sue, baciandole dolcemente. Mille farafalle sembravano essersi liberate nel suo stomaco e non riuscì subito a staccarsi da lei. Si divisero con un piccolo risucchio.

-  Non mi credi? –

Hermione sorrise imbarazzata.

-  Il mio amore per te….non credo riuscirà a tenermi fuori da tutto questo –  Con un movimento meccanico prese in mano la borsa ma prima di aprirla guardò Harry. Lui le mise una mano sopra la sua per impedirle di prendere quello che aveva già capito . Lei lasciò cadere la borsa a terra e si allacciò al suo collo baciandolo d’impeto. Lui la strinse forte a sé mentre il bacio diveniva sempre più passionale. Si staccarono senza fiato.

-  Posso diventare io la tua droga –

Hermione riuscì a ridere di cuore come non le capitava da mesi.

-  Oh lo sei già… - il suo sorriso si spense

-  Io non sono sicura di farcela..Harry non c’è la faccio –

Il moro le passò una mano dietro al nuca appoggiandola alla sua spalla.

-  Ce la faremo… -

-  Harry… ti amo davvero da una vita … -

Lui sorrise accarezzandole i capelli.

-  Supereremo anche questo -

-  Ne sei convinto? –

-  Assolutamente…anche tu devi esserlo. –

Stettero in silenzio per un po’ . Il cielo si andava pian piano schiarendo, mentre l’oscurità lasciava il posto a una tenue luce.

Hermione sollevò lo sguardo verso il cielo. E così anche Harry.

- E’ quasi l’Alba ormai… -

-  Era tardi quando siamo arrivati qui… - le rispose Harry

-  … ma non è troppo tardi …per ricominciare da qui… giusto? –

Harry riabbassò lo sguardo su di lei mentre un sorriso gli si dipingeva in volto. Era felice che stesse cominciando a pensare nel modo corretto…. Non poteva davvero credere che Hermione lo amava e che avesse finalmente ritrovato il sorriso.

Riconobbe nei suoi occhi scuri un antico e conosciuto luccichio.

- Giusto Mione –

Sorrisero entambi , avvicinandosi sempre di più fino a quando le loro labbra si incontrarono.

I primi raggi del Sole li illuminavano. Nasceva un nuovo giorno…e forse una nuova vita.

  
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