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Autore: _Sushi_    17/02/2013    6 recensioni
Un nuovo personaggio: Kim Jinhyun, detta Jin o J... importa davvero sapere quale sia il suo nome? E' davvero fondamentale scoprire chi è?
No e di sicuro non sarebbe mai importato a nessuno dei Super Junior, men che meno a Cho Kyuhyun.
Certo, se poi, per uno strano incidente, questa ragazza si ritrovasse a vivere sotto il tuo stesso tetto, se il suo comportamento insolito, le sue caratteristiche fuori dal comune, la sua incompatibilità con le consuete norme sociali, o peggio, la sua ambigua doppia faccia ti facessero dubitare di lei, al punto da crederla un pericolo per te stesso e per i tuoi Hyung... tu cosa faresti?
Una ragazza con un segreto sepolto in profondità, una serie di (s)fortunati eventi, il destino e mille storie che s'intrecciano per dare vita ad una trama folle e ricca di colpi di scena.
La fervida immaginazione dell'autrice vi saluta e v'invita a prender parte a questo piccolo delirio.
La storia prende in considerazione tutti i Super Junior, donando loro moltissimo spazio in maniera uniforme. Protagonisti della storia principale: Kyuhyun e Heechul; storie parallele con Siwon, Eunhyuk, Donghae, Leeteuk.
Buona lettura :)
Genere: Avventura, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heechul, Kyuhyun, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ho resistito e non ho pubblicato per ben due settimane! *-*/ 
Il capitolo era già pronto, non pensate che vi stessi trascurando, solo voglio iniziare a pubblicare un pochino meno spesso: considerando che i capitoli sono lunghi e impegnativi, sarebbe stato davvero pesante per voi dover recensire un capitolo a settimana con la scuola, l'università e quant'altro da seguire! Scrivo qui perchè devo fare alcune importanti premesse sulle famiglie dei Super Junior. Non so quanto ne sappiate voi e perdonatemi se ho pubblicato inesattezze o errori, però gestire una trentina di personaggi non è assolutamente facile, credetemi! 
Per chi non li conoscesse vi pubblico qui una piccola lista di nomi con cui potete orientarvi per capire meglio le varie famiglie: 
Inyoung -> sorella maggiore di Leeteuk;
Heejin -> sorella maggiore di Heechul;
Jongjin -> fratello minore di Yesung, il cui vero nome è Jongwoon*; 
la sorellina di Shindong è presente alla serata, anche se non ne parlo;
Sungjin -> fratello minore di Sungmin, so che ora è al militare ma non lo sapevo quando ho scritto il capitolo e non avevo voglia di cambiarlo y.y, tanto 'sta fanfiction non ha senso;
Jiwon -> sorella di Siwon;
Donghwa -> fratello maggiore di Donghae, secondo alcune scuole di pensiero è un fico inenarrabile, secondo altre è un vecchiardo con la polo. Io ho preferito credere che fosse un fico;
Sora -> sorella maggiore di Eunhyuk;
sul parentame di Wookie non si sa molto, quindi boh;
Ahra -> sorella maggiore di Kyuhyun. 


«Sciò!
» Ryeowook picchiò con la manina sul becco di Helena che ritrasse il muso offesa. «Questi non sono per gli struzzi, ok?» le disse, sistemando velocemente le tartine sopra al vassoio, cercando di evitare gli occhioni feriti dell’animale che, da sempre, avevano il potere di commuoverlo. «Uff e va bene. Questa è uscita male, tiè!» stava giusto lanciando la tartina allo struzzo quando vide Kyuhyun entrare in gran carriera in cucina. Sembrava sconvolto.
«Tutto bene?
» gli chiese Shindong, appollaiato sopra al ripiano accanto al lavandino, intento a sgranocchiare una manciata di salatini.
«Mai stato meglio.» la risposta del Maknae fu così glaciale che per un attimo i presenti credettero di trovarsi in mezzo a una bufera. Lo videro avvicinarsi al bancone e prendere il cavatappi, cominciando a stappare con mani esperte una bottiglia di vino rosso in attesa di essere servita. Nel silenzio più totale il rumore del tappo risuonò con fragore.
Ryeowook e Shindong si guardarono preoccupati, senza sapere cosa fare.
«Kyuhyun-ah, sai quella partitella a Starcraft che mi avevi proposto prima dell’arrivo dei nostri…
»
«Lascia perdere, non ho voglia.» disse serio il ragazzo, versandosi un bicchiere di vino e riempiendolo quasi fino all’orlo.
Panico. Tragedia. Raccapriccio!
Shindong e Ryeowook si guardarono con orrore. Le cose erano due: o quello davanti a loro era un clone mal riuscito o Kyuhyun aveva qualcosa che non andava. I due amici si ritrovarono costretti a ricorrere alla conversazione telepatica, strumento utilizzato dai membri solo in casi disperati. Non che si potessero leggere davvero nel pensiero ma si conoscevano talmente bene che potevano capirsi a suon di occhiate allarmate e cenni del capo.
“Che facciamo?” stavano chiedendo i grandi occhioni imploranti di Ryeowook.
“Non lo so!” gesticolava allarmato Shindong, indicando poi le tartine.
«Kyuhyun-ah, vuoi una tartina da accompagnare al vino? Sei a stomaco vuoto…
» fece quindi Wookie, sveglio, allungandogli il vassoio mentre il Maknae tracannava l’intero bicchiere di vino senza battere ciglio, facendo impallidire i presenti.
«Aaah, molto meglio!
» prese a dire soddisfatto, versandosi subito dell’altro vino. «Non ho fame, grazie!» aggiunse, prima di scolarsi il secondo bicchiere di fila con sommo orrore dei due. «Vado di là a vedere che succede.» concluse, con un sorriso soddisfatto, afferrando la bottiglia per il collo prima che Shindong potesse provare a sottrargliela.
Il Maknae lasciò la cucina nel silenzio più attonito. I due superstiti rimasero a guardarsi allarmati.
«Parli tu con Sungmin?
» azzardò il più grande. Ryeowook annuì e uscì dalla stanza a cercare il Leader provvisorio. Non si accorse che Helena si era mangiata altre sei tartine, nel frattempo.
 
«Omma!
» Donghae si era praticamente abbarbicato alla mamma di Eunhyuk nel momento in cui aveva varcato la soglia di casa. Alle spalle della signora, che ricambiò l’abbraccio con slancio, sorrideva con dolcezza il marito, seguito da Sora, sorella del Main Dancer, al momento impegnata a farsi sollevare di peso dal fratello più giovane.
Quasi tutti i Super Junior erano riuniti in sala, accanto alla tavola imbandita. Di lì a poco si unì a loro Ryeowook che giunse dalla cucina assieme a Shindong per sistemare sul tavolo alcuni piatti e il vino.
«Omma! Che hai cucinato?
» chiese Yesung alla madre, fingendo distacco.
«Patate dolci, ometto!
»
«Ya, quante volte ti ho detto di non chiamarmi ometto?!» brontolò il figlio, mentre la mamma lo stritolava in un abbraccio a cui lui si abbandonò con gioia.
«Ah, vedo che ti sei portata appresso il mostro!
»
«Anch’io sono felice di vederti, Hyung!» esclamò il fratello minore del Main Vocalist, Jongjin, mentre si sistemava gli occhiali da vista Y style sugli occhi.
«Sungjin-ah è già arrivato?
» chiese non appena la madre diede un po’ di respiro al fratello maggiore.
«E’ di là con Sungmin-ah!
» gli rispose Yesung per poi guardarlo sparire di corsa in direzione delle camere.
«Com’è stato il viaggio, Appa?
» stava chiedendo Siwon al padre mentre la sorella Jiwon si allacciava al suo braccio e appoggiava la testa sulla sua spalla con un sorriso.
«Ya, chi è questa meraviglia?!
»
«Sei tu, Chullie!» rispose Heejin al fratello, Heechul. Insieme scoppiarono a ridere, abbracciandosi.
Kyuhyun stava prendendo in giro sua madre, suscitando le risate del padre e della sorella, Ahra. Ryeowook parlava con la sua piccola mamma, una signora dalla pelle olivastra, identica a lui. Sungmin rientrava dal corridoio proprio in quel momento assieme ai suoi genitori; seguivano suo fratello minore Sungjin e Jongjin che, spalla a spalla, si scattavano una foto sorridenti con un iphone ultimo modello. Shindong stava ridendo imbarazzato per i complimenti dei suoi riguardo alla dieta e Kangin, che aveva appena finito di stritolare la sorella di Leeteuk, tentò di abbracciare Sora non appena suo fratello la lasciò andare. Sfortunatamente per lui Eunhyuk aveva occhi ovunque quando c’era la sua Noona nei paraggi.
«Omma!
» stava gridando Donghae, alla vera madre però, che stava varcando la soglia col suo sorriso rubicondo proprio in quel momento, affiancata dal fratello maggiore del Pesce, Donghwa.
J se ne stava in un angolo, appoggiata al muro, nella speranza che il proprio abitino bianco fosse sufficiente a farla confondere con l’arredamento. Si sentiva morire tanto aveva l’impressione di essere totalmente fuori posto.
«Dov’è lei?
» stava chiedendo Inyoung, sorella maggiore di Leeteuk. A quelle parole J si sentì percorrere da un brivido ghiacciato. La voce si sparse per tutta la sala gremita di persone fino a che anche l’ultima conversazione non giunse al termine e tutti presero a guardarsi intorno curiosi. J aveva il cuore in gola.
«Ehi, che fai là? Vieni!
» la incitò Eunhyuk, facendole un cenno col capo e sorridendole rassicurante. La ragazza strinse i denti e cercò Ryeowook con lo sguardo. Non si mosse fino a che non lo vide annuire, quindi azzardò un passo e uscì dallo stato di mimesi con la parete.
Nessuno si azzardò a parlare e più il silenzio proseguiva, più a lei tremavano le gambe. Dopo una breve camminata che le richiese una quantità esorbitante di coraggio, J si fermò in mezzo alla sala, sotto gli occhi di tutti.
Deglutì sonoramente quando vide la mamma di Eunhyuk, serissima, che le si avvicinava sempre di più. Quando si fermò di fronte a lei il cuore di J aveva ufficialmente smesso di battere. Pur avendo i tacchi ed essendo qualche centimetro più alta della signora si sentiva come se fosse stata minuscola.
Non immaginava che la signora Lee l’avrebbe abbracciata.
In un attimo si ritrovò schiantata di forza contro il suo petto, con la sua mano affettuosa che le accarezzava il capo.
«Povero tesoro, quante ne hai passate!
» esclamò con voce commossa.
Quel gesto fece ripartire il tempo all’interno della sala.
Altre mamme si unirono a quella di Eunhyuk: J non avrebbe saputo dire chi fossero ma a turno la abbracciarono tutte, sussurrandole frasi d’incoraggiamento. Alcune le fecero i complimenti per l’abbigliamento, la pelle, persino i capelli e ogni volta la ragazza si ritrovò a ringraziare mentalmente Kim Heechul.
«Ehi, non me la spettinate! C’ho messo ore a prepararla, gradirei che l’impalcatura reggesse almeno fino a dopo cena.
» esclamò proprio il cantante dopo che la mamma di Yesung ebbe finito di stringerla.
«Ya, è così che ti ho insegnato come si parla a una ragazza?
» obiettò sua madre divertita, mentre le altre ridevano.
«Omma, credimi: quella non è una ragazza.
» replicò lui, godendosi l’occhiata incendiaria che J gli riservò.
«Ya, Chullie, che cosa dici?! Pagherei per non essere ragazza quanto lei!
» commentò Heejin, tirando una spintarella al fratello maggiore, mentre le mamme lasciavano andare l’intrusa e si dirigevano in cucina per scaldare e servire le portate del cenone. «Mi hanno parlato tanto di te!» aggiunse, avvicinandosi a J, rimasta sola.
«A me hanno detto solo cose belle!
» Aggiunse Inyoung, che la raggiunse con passo elegante e un sorriso intelligente sulle belle labbra. J non sapeva cosa dire perciò si limitò a guardarsi intorno spaesata.
«A me invece hanno detto che sei una specie di genio.
» aggiunse Sora, in avvicinamento assieme ad Ahra che la guardò sospettosa e reclinò la testa da un lato.
«Hai perso l’uso della parola?
» le chiese quindi.
«Tranquilla, Ahra-shi: questa parla fin troppo appena si sblocca un po’.
» le spiegò divertito Donghae, nel mezzo di una specie di lotta/abbraccio col fratello maggiore.
«L’abbiamo addestrata a non proferire parola in presenza di estranei.
» aggiunse Shindong, fiero.
«L’avete addestrata bene.
» considerò Ahra con un sorriso divertito.
«Ma noi non siamo estranee!
» Jiwon aveva appena lasciato andare il fratello che era rimasto a parlare con Kyuhyun e i rispettivi padri. J non poté che pensare che entrambe le loro famiglie avessero un’aura decisamente autoritaria. Le loro madri erano le uniche che non l’avevano considerata.
«Insomma, vivi sotto lo stesso tetto di mio fratello, no? E’ come se fossimo sorelle anche noi.
» Sora la riportò alla realtà.
«E’ vero che hai visto mio fratello nudo?
» chiese Sungjin, tutto emozionato. E lui come lo sapeva?
«Donghae!
» Sungmin si voltò verso il secondo ballerino completamente rosso per l’imbarazzo.
«Scusate…
» confessò l’accusato affranto: quando era a conoscenza di un segreto doveva per forza parlare, era più forte di lui.
«Veramente aveva un asciugamano intorno alla vita, purtroppo.
» furono quelle le prime parole che J disse quella sera. Le sorelle dei Super Junior ammutolirono.
Inyoung fu la prima a scoppiare a ridere.
«Purtroppo? Oddio, se ti sentissero i nostri genitori!
» commentò, facendo ridere tutte le altre, emozionate.
«Aygoo, vivere con dieci ragazzi non dev’essere stato il massimo per la tua femminilità.
» commentò Ahra, scuotendo la testa.
«E’ piuttosto divertente, invece.
» considerò J con un lieve sorriso.
«Beh, lo dici perché non sai quali sono le gioie dello stare tra femmine!
» Jiwon aveva una bella voce.
«Ah sì, tipo?
»
«Spettegolare!»
«Parlare di vestiti!»
«Parlare di cosmetici!»
«Parlare di ragazzi…» e mentre elencavano tutte le attività più interessanti da fare tra donne Heejin e Sora tiravano J verso il divano, seguite dal resto dello stormo. Si stavano giusto sedendo tutte insieme, in procinto di raccontarsi i dettagli più scottanti della convivenza con i Super Junior quando un urlo squarciò la quiete del dodicesimo piano.
La mamma di Siwon aveva appena conosciuto Helena.
 
«Ehi, cosa ti ha appena detto Unnie?
»
«Mh?» J si voltò verso Inyoung, seduta accanto a lei durante la cena. Aveva l’aria distratta.
«Prima regola…
»
«…non fissare i ragazzi!» cantilenò la più giovane. «Non sto fissando nessuno!» aggiunse con candore.
«Ah, no? Se non ti avessi chiamato avresti cominciato a sbavare sul piatto!
» la prese in giro la più grande. J, sorpresa, si fece più avanti con aria allarmata, sussurrando anche se, col chiasso là intorno, nessuno avrebbe potuto sentirla.
«Cavoli, era così evidente che lo stavo fissando?
» chiese, lanciando un’occhiata a Donghwa che mangiava in silenzio seduto di fronte a lei.
«Penso che se ne sia accorto anche il frigorifero.
»
«Oh…» J pensava di essere stata discreta. «…E’ che…»
«…Lo so, è davvero bellissimo.» Inyoung completò la frase per lei, sorridendole. «E’ questo il punto: se vuoi ottenere il cuore di qualcuno devi confonderlo un po’! Te l’ha spiegato Ahra-shi prima, giusto? I maschi…»
«I maschi sono creature meravigliose ma hanno dei limiti: hanno bisogno di sapere di essere loro a dirigere il gioco mentre, in realtà, è la donna a fare tutto il lavoro!» recitò J.
«Wow, hai una memoria formidabile!
» Inyoung le tirò una lieve gomitata, con complicità.
Le cene natalizie erano un totale delirio. Già era difficile gestire i Super Junior al completo (e uno struzzo), quando poi a loro si univano le rispettive famiglie il dodicesimo piano raggiungeva un livello di decibel da far invidia a un Night Club! Funzionava così: i genitori si riunivano a un tavolo, mentre i ragazzi sedevano a un altro, tutti insieme. Helena aveva preso dimora fissa accanto alla mamma di Siwon, che aveva il terrore di lei. Doveva essersi affezionata.
J sedeva assieme alle sorelle dei suoi amici e, siccome di fronte a lei Donghwa, Donghae, Siwon ed Eunhyuk non facevano altro che parlare di calcio, la ragazza aveva finito per passare un’intera serata stordita dalla compagnia femminile, a cui non era abituata. Le ragazze erano creature molto più psicologiche dei maschi: chiacchieravano di più, ragionavano di più e avevano mille strane regole da seguire. J era affascinata da quel mondo di sottintesi e psicologia inversa: voleva apprendere il più possibile da loro!
L’impresa non era facile: era già stata dura rassegnarsi al fatto che ragazze e ragazzi, pur sedendo allo stesso tavolo, dovevano occupare zone separate. Alla fine le Unnie avevano deciso di limitarle il trauma della separazione mettendola al confine tra la loro zona e quella dei suoi Hyung.
«J, mi passeresti un mandu?
» Yesung, seduto accanto alla ragazza, le tirò una lieve gomitata, ghignando. Subito J rise.
«Che c’è, vuoi fare una Mandusfida?
»
«Oggi sono in forma, ti straccerò!»
«L’hai detto anche le scorse undici volte!»
«Erano sei, bugiarda!»
«Oh, no, non vorrete fare la Mandusfida stasera!» Shindong sembrava più eccitato che preoccupato all’idea. Quando la sua voce potente si fece strada tra i Super Junior tutti s’illuminarono.
«Sì!
»
«Io punto su J!»
«Secondo me ‘sta volta Jongwoon-ah* la batte!» profetizzò Heechul.
«Chi perde beve!
» Kangin era al suo quinto bicchiere di vino e alzò in alto il calice per poi brindare con Kyuhyun che, pur avendo bevuto almeno il doppio dell’amico, non sembrava altrettanto di buon umore. Shindong lo vide scolarsi il tutto in un sorso, così tirò una gomitata a Sungmin, indicando il Maknae che rideva in modo inquietante.
«Cos’è una Mandusfida?
» Ahra sembrava curiosa.
«Ah, niente…
» disse J con la bocca piena. «…Solo un giochino che è venuto fuori con gli Hyung.»
«Oppa.» la corresse Jiwon con sorriso gentile.
«Giusto, Oppa!
» si corresse la ragazza. Anche quella era una regola da imparare.
«Che genere di giochino è?
» Heejin si fece più avanti per sentire meglio in tutto quel baccano.
«E’ una sfida a chi riesce a mangiare cinque mandu interi senza morderli o tagliarli nel minor tempo possibile.
» a quelle parole le Unnie si bloccarono come se si fossero tramutate in marmo.
«U-una gara di mangiate con dei ragazzi?
» Sora era eccitata da quella sfida audace. Mai si sarebbe sognata di fare una cosa del genere.
«Oh, sì, questa bestiaccia è un vero osso duro.
» s’intromise Yesung, cominciando a scambiarsi con J fraterne gomitate e pacche sulle spalle, manco fossero due muratori in pausa pranzo.
«Ti sporcherai il vestito!
» considerò Ara preoccupata.
«Ah già.
» J abbassò lo sguardo sul proprio abito bianco: il bustino la stringeva assottigliandole la vita e rendendola decisamente più femminile del normale. «Aspetta…» disse, aprendo il tovagliolo e incalzandolo nella scollatura a mo di bavaglio, in un gesto rude quanto vagamente osceno agli occhi di una qualunque ragazza cresciuta in Corea. «A posto!» evidentemente un bell’abitino non bastava a fare di J una ragazza normale.
Tutti i Super Junior guardavano dalla stessa parte con l’aria gasata. Yesung si sgranchiva le ossa, J si massaggiava le gance, aprendo e chiudendo la bocca con espressione determinata. Shindong si alzò per fare il giudice, ponendosi davanti ai due sfidanti con la mano a mo di paletta.
«Pronti?
» chiese. «Voglio un gioco pulito!» esclamò, assottigliando lo sguardo. «VIA!» urlò, alzando la mano di scatto.
La sfida era iniziata.
J e Yesung s’infilarono un mandu intero tra le fauci senza battere ciglio. Erano dei ravioloni molto grandi e i due masticavano a fatica, praticamente in apnea. Era difficile chiudere la bocca. Le Unnie osservavano la scena a metà tra l’ammirazione e l’orrore più puro. Da una parte trovavano la vista di una ragazza unta di olio di sesamo fin sulla punta del naso qualcosa di riprovevole, dall’altra ne erano attratte. Donghae, Eunhyuk, Kangin e Heechul erano in piedi e incitavano gli sfidanti con urla scimmiesche.
«J fighting!
» si azzardò Sora, arrossendo appena sotto lo sguardo delle altre, che pur tifando per la ragazza non osavano darlo a vedere.
«VAI J!
» esclamò Inyoung, mandando a quel paese l’etichetta. Ben presto il tavolo dei giovani venne percorso da urla d’incitamento, Sungjin e Jongjin presero a battere i pugni, Sungmin e Ryeowook facevano tintinnare le bacchette contro i bicchieri mentre i membri che erano in piedi scuotevano i pugni urlando “Go, go, go, go!” a ripetizione. Ovviamente Siwon si limitò a guardarli con un elegante sorriso.
Kyuhyun aveva bevuto troppo e ne era consapevole. Normalmente non alzava il gomito in presenza della famiglia e, soprattutto, non lo faceva il giorno della Vigilia di Natale.
«…Ma stasera è una serata speciale!
» considerò, alzando il calice. Tracannò il bicchiere e, siccome gli girava un pochino la testa, strizzò gli occhi per guardarsi intorno.
Quella dannata J stava attirando l’attenzione riproponendo la solita Mandusfida. Sbuffò. Lei e Heechul avevano fatto gli schifosi piccioncini tutta la sera, battibeccando come due novelli sposi. Quell’aria di gioia festosa gli dava il voltastomaco e poi faceva un caldo allucinante! Ecco perché si alzò di scatto, barcollando appena.
«Vado a prendere una boccata d’aria…
» annunciò, sollevando la bottiglia che, da fedele compagna, lo seguì sul terrazzo adiacente alla sala.
 
L’aria gelida della sera diede subito una sferzata di energia al ragazzo che la respirò a pieni polmoni, sentendola scorrere ghiacciata attraverso la trachea. Si sentì subito meglio e, riacquisita un minimo di lucidità, si appoggiò al davanzale con i gomiti, bevendo un altro sorso di vino delizioso. Sotto di lui la città era illuminata per le feste, qua e là poteva sentire i clacson delle auto e i cori natalizi. Bevve un altro sorso e poi soffiò guardando il proprio respiro condensarsi in una nuvoletta di vapore che andò disperdendosi in un cielo senza stelle e senza luna. Faceva caldo, pensò, chiudendo gli occhi pigramente.
Il chiasso proveniente da dentro l’appartamento era lievemente attutito dalle finestre chiuse, il che era un autentico sollievo. Si rilassò per un poco, poi si tirò su e si sfilò la giacca, appoggiandola sulla ringhiera. Allentò il nodo della cravatta, sbottonò i primi tre bottoni della camicia e con la mano libera si spettinò i capelli sulla fronte appena sudata. Fu allora che sentì delle urla provenire dall’interno: qualcuno doveva aver vinto la Mandusfida e, a giudicare dalle grida di giubilo di Heechul quel qualcuno doveva essere Yesung. Sulle belle labbra del Maknae si dipinse un sorriso amaro. Heechul vinceva sempre.
«Ehi, che caldo!
» la voce di J lo sorprese alle spalle. Non si era accorto del suo arrivo. La vide entrare con lo sguardo basso, tanto per evitare di inciampare sui tacchi vertiginosi che le avevano messo. Sembrava a suo agio con quel abitino cortissimo: il bustino ricamato che le stringeva la vita aveva lo scollo a cuore, poi l’abito si apriva in una gonna a campana, provvista di una sottogonna di tulle bianco che, sollevandola, scopriva ancora di più le sue belle gambe color latte. Sulle ginocchia erano ancora visibili i vecchi segni delle ferite che lui le aveva curato.
Non rispose al suo commento, decise di far finta che lei non esistesse.
J si appoggiò alla ringhiera e studiò il suo profilo stagliato contro la notte. Con i capelli spettinati e la camicia slacciata quel tanto che bastava per mettere in mostra un lembo di pelle era ancora più bello del solito. Si ritrovò inspiegabilmente a fissare le sue mani affusolate che ciondolavano oltre la ringhiera.
«Stasera sei strano, tutto bene?
» azzardò ancora la ragazza, reclinando appena il capo da un lato e spalancando i grandi occhi chiari. Lui non diede cenni di vita, sembrava deciso a ignorarla. «Hyung?»
«Che vuoi?» le rispose bruscamente.
«Scusami, volevo solo vedere se stavi bene.
» si affrettò lei, sorridendo come faceva ogni volta che lui la metteva a disagio.
«Non si vede?
» la provocò retorico, voltandosi finalmente a incrociare il suo volto sorpreso.
«A me sembri arrabbiato.
» Ingenua, era solo una piccola ragazzina ingenua.
«Oh, ma davvero? Complimenti per l’analisi, Freud!> replicò sarcastico, bevendo un sorso di vino dalla bottiglia. «Ora se hai finito di psicanalizzarmi puoi anche andartene!
»
«Hyung, che è successo? Non so chi sia questo Froid ma se ti ha fatto qualcosa io…»
«Ascolta, dobbiamo per forza?»
«Dobbiamo cosa?»
«Fingere che c’importi l’uno dell’altra.» a quelle parole J si bloccò. Kyuhyun vide chiaramente il suo volto sbiancare. Era evidente che non si aspettava una risposta del genere. Le lasciò il tempo di riprendersi dallo shock, tornando a guardare Seul di notte.
«Non capisco.
» ammise la ragazza con voce flebile, dopo un po’.
«Strano, pensavo fossi intelligente!
» fu la replica cattiva di lui che si voltò in sua direzione con tutto il corpo. «Ma siccome sono gentile, te lo spiego: il fatto che conviviamo insieme non significa che dobbiamo per forza piacerci, ok? Smettiamola con questa farsa dell’amicizia: io e te non ci siamo mai andati a genio.»
«Ma io veramente…»
«Tranquilla: non sono qui per renderti la vita impossibile. Manteniamo questa cosa sul livello di convivenza pacifica, ok? Io non creo problemi a te e tu non ne crei a me. Così siamo tutti felici.» le spiegò. Sapeva di averla ferita ma aveva deciso che non gli importava. Non era certo suo il compito di proteggerla: spettava al suo fidanzatino Heechul. J rimase in silenzio, colta impreparata da quel discorso. Da come si ostinava a guardare verso il basso Kyuhyun intuì che stava per piangere. Strinse i denti. No, non avrebbe accettato di vederla in lacrime, non poteva sopportarlo. Era molto meglio se l’avesse odiato. «Forse è il caso di fare una precisazione: quando dico di non crearmi problemi, intendo anche di non andare in giro a fare scandalo, chiaro?»
«Quale scandalo?»
«Mi riferisco alla relazione tra te e Heechul, vedi di non farti beccare mentre lo frequenti o tutti noi ci andremo di mezzo!»
«Ma io e lui non ci frequentiamo!» replicò la ragazza, a voce un po’ troppo alta, facendo un passo verso di lui. Quelle parole, invece di tranquillizzare il Maknae, lo fecero irritare ancora di più.
«Se c’è una cosa che non tollero è quando insulti la mia intelligenza. Credi che sia un idiota, pensi che non sappia come funziona? Non sarai mica così sciocca da credere di essere la prima, vero?!
» anche lui fece un passo avanti ed entrambi si fronteggiarono. J stava perdendo la pazienza, esattamente come voleva lui.
«Non sono la sua ragazza! Lui me l’ha chiesto ma io…
»
«Non m’interessa.»
«Hyung!»
«YA!» quando lui le urlò in faccia J si paralizzò. Tutta la sua rabbia svanì in un millesimo di secondo e rimase a guardarlo dal basso verso l’alto, vagamente spaventata. La voce di Kyuhyun aveva un potere troppo forte su di lei. Dal canto suo il Maknae non voleva atterrirla ma era troppo arrabbiato e ubriaco per controllarsi.
Quando parlò di nuovo la sua voce era tornata calma. Si fece fredda e tagliente e divenne, se possibile, ancora più micidiale.
«Ascoltami bene perché te lo dirò soltanto una volta. Questa è la dura verità ed è meglio che tu la accetti ora.
» le sussurrò talmente vicino che J poté sentire il suo respiro addosso. Gli occhi di lui erano come laghi d’inchiostro in cui, per un attimo, credette di annegare. «Tu sei solo di passaggio, sei un moscerino sul parabrezza del nostro minivan, nulla di più. Andrai via come sei arrivata e tutti si dimenticheranno di te. Pensi di essere tanto interessante solo perché sai fare quattro calcoli a mente e usare un cacciavite? Beh, sei solo un’idiota se credi che sia così: lo Hyung ti userà, si divertirà e poi ti getterà via come un calzino usato. Sai quante ragazze mille volte più belle ci sono là fuori? Sai quante persone con una famiglia, una storia, una reputazione darebbero l’anima per stare anche solo una notte con uno di noi? Credi che qualcuno di noi rischierebbe la propria carriera, il rapporto con la famiglia per stare insieme a una ragazzina senza radici, senza casa né dote che non è neanche minimamente avvenente come te? Forse t’illudi che, siccome le Noona ti hanno accolto, le Omma ti hanno abbracciato e gli Appa ti hanno dato un paio di pacche sulle spalle sei una di noi, beh, ti sbagli. Prova a dire alla madre di Heechul Hyung che esci con suo figlio e vedrai. Tu non sei come noi, non sei fatta per il nostro mondo, sei solo un giocattolo, un antistress per il dopo lavoro. Divertiti con lo Hyung finché puoi, questo è un consiglio.»
Le disse tutto guardandola dritto in faccia, senza pietà.
Lo disse osservando i suoi occhi sempre più lucidi, sempre più colmi di lacrime.
Notò le sue labbra schiuse che annaspavano per un po’ d’aria, le guance arrossate per la rabbia e continuò a guardarla anche quando lesse sul suo volto un dolore talmente grande da spaccarle il cuore.
J non disse niente, neanche una parola. Fece solo un passo indietro e rientrò in casa, più veloce che poté.
Kyuhyun rimase immobile a fissare il punto in cui lei si trovava fino a un attimo prima. Aveva il respiro affannato, gli tremavano le mani e sentiva le vene pulsare sulle tempie. Con un gesto rabbioso lanciò a terra la bottiglia, urlando con tutta la forza che aveva.
Tanto nessuno degli inquilini del dodicesimo piano l’avrebbe sentito.
 
J entrò nella sala come una furia e prese Heechul per il braccio, trascinandolo con sé in cucina.
«Ehi, che c’è? Stavo parlando con… che è successo?
» le chiese lui sorpreso quando la guardò in faccia. Lei non disse niente. «Ehi?!» insistette, prendendola per le spalle e scuotendola appena. La ragazza sembrava in stato di shock ma, inaspettatamente, si divincolò dalla sua presa.
«Chiedimelo di nuovo.
» disse quindi, con voce singhiozzante.
«Che è successo?
»
«Non quello, Hyung, l’altra cosa!> Heechul si prese un attimo per pensare, poi capì.
«J, non dire stupidaggini! Che ti prende, Kyuhyun ti ha detto qualcosa?
»
«Non ha importanza, ok? Rifammi la tua proposta!»
«Non posso farlo.»
«Allora lo farò io: voglio essere la tua ragazza, ci stai?»
«Non fare così...»
«Ho detto: ci stai?»
Sungmin, Shindong e Ryeowook non poterono sentire altro della conversazione tra i due perché la risposta di Heechul venne sussurrata a bassissima voce. Subito dopo, però, i due si abbracciarono e J proruppe in un pianto disperato.
Sungmin sospirò, guardando i due amici preoccupati.
«Qui si mette male.» esalò.

Cicci ti prego, non odiarmiH! Sì, lo so, ti avevo detto che in questo capitolo ci sarebbero state sensazionali scene amorose tra Kyuhyun e J... non potevo mentire di più, MUAHUAHUA! La prossima volta pensaci due volte prima di attentare alle mie ovaie e alla mia salute mentale parlandomi del mio amato Maknae *l'autrice è una persona orribile, sì*. 
Non odiarmi eccessivamente però, sennò poi mi deprimo... vedrai che un giorno ti accontenterò in modo più che soddisfacente! *-*/ 
Alle altre lettrici, grazie per aver letto questo capitolo, spero che vi sia piaciuto. Se non fosse così, se ci fossero errori o schifezze varie, fatemelo presente, VI SCONGIUROH! 
Un grazie ENORME a tutte le persone che mi seguono: Blinger, Brazzo, Chippie, ChiyuBANANA, Eli_Maknae, Haru_, haven, Letina, Lightfire, Vale Aj Kim, Val_Sunshine <3 <3 <3 per voi una foto random della YeHae (pairing assurdi ma sempre ben
accetti) http://superjunior.musicasia.net/wp-content/plugins/RSSPoster_PRO/cache/b4062_20110822_donghae_yesung_1.jpg ; 
un bacio con la lingua (?) a chi invece mi recensisce pazientemente ogni capitolo: Ahrya, angelteuk, cicci92 (perdonamiperdonamiperdonami), Federica25, InstantDayDream, Kami_Sshi, kateryna, Robby SuperElf e OnewsmileislikeaSun! Per voi un'immagine di Helena: http://i112.photobucket.com/albums/n185/saukerl/emu.jpg ;
Infine parte un urlo disumano per tutte le persone che hanno inserito la storia tra le preferite: Ahrya, Haru_, Mia Fernadez, OnewsmileislikeaSun, Perlascent Blue Sky, RachelB e RobbySuperElf... a voi regalo una delle selca di Kyu che preferisco... il suo sorriso malvagioahfnioeufhseifuhse http://3.bp.blogspot.com/-4ODGpQgMirg/TjUOJYZnItI/AAAAAAAAAOA/-nZkZe9J84Y/s1600/kyuckoo.jpg 
Grazie per l'attenzione, un bacione e alla prossima :D
  
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