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Autore: auroralovesonedirection    17/02/2013    7 recensioni
Ormai era troppo tardi per tornare indietro, anzi la verità era che potevo se davvero lo avessi voluto ma non ne avevo nessuna intenzione. Mi sorrise di nuovo e quella volta da così vicino il mio cuore perse un battito.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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19 Liam

Feci appena in tempo a stampare un bacio sulla sua bocca calda e morbida quando sentimmo dei passi avvicinarsi, sentii Liam sussurrarmi che mi avrebbe chiamata prima che ce ne andassimo dal corridoio in due direzioni diverse. Me ne andai in biblioteca, non avevo proprio voglia di irrompere in classe a metà lezione, presi un libro a caso, mi infilai le cuffiette e il resto dell'ora passò velocemente. Quando mi avvicinai agli armadietti Jess e Adam erano già lì a parlare fittamente. 

“Kate perché sorridi? Prima ti sei comportata in un modo stranissimo.” mi fece notare Jess guardandomi un po' preoccupata forse. 

“Ho incontrato Liam.” dissi. 

“Non dirmi che siete tornati insieme... cazzo!” disse Adam tirando un pugno sul muro quando la mia espressione confermò ciò che non voleva sentire. 

“Ti farà di nuovo del male, non tornare da lui.” 

“No non lo farà, non di nuovo. Noi ci amiamo. Ti prego fidati di me, non essere arrabbiato.” ero sicura di quello a cui andavo in contro. 

“Vorrei ricordarti che fino a un'ora fa sembravi una morta che camminava per colpa sua. Volevo vederti nuovamente felice ma non in questo modo.” ammise mestamente. 

“Io mi fido di lui, non posso farne a meno.” non sopportavo che fosse arrabbiato con me per Liam. 

“Evidentemente per lui non è lo stesso.” ressi il suo sguardo per qualche secondo ma poi presi i miei libri e girai i tacchi. 

“Ti sbagli.” me ne andai verso la mia lezione, per fortuna non lo avrei visto fino all'ora di pranzo. Sapevo che non voleva essere cattivo, che volesse solo che io stessi bene e che dopo avermi vista a pezzi odiasse l'idea che tornassi da Liam, ma in fondo se ora i pezzi erano a posto era solo merito suo. Riuscivo a seguire le spiegazioni solo per qualche minuto, poi mi perdevo completamente nei miei pensieri. Non riuscivo a togliermi dalla testa l'immagine del volto arrabbiato di Adam e più il tempo passava più i dubbi si insinuavano nella mia mente, e se avesse avuto ragione? Non riuscivo a trovare una risposta. Avevo perdonato Liam così facilmente, forse la ragione era stata offuscata dal mio cuore, come era sempre stato con lui, forse il desiderio disperato di rivederlo che ormai mi perseguitava mi avevano fatto dimenticare quanto realmente avessi sofferto. Avevo dimenticato che lui mi aveva tradita facilmente, magari era quella donna che tradiva con me, magari neanche lei sapeva di me. Era stato così difficile dirgli addio che non mi era sembrato vero ritrovarlo, la gioia nel vederlo mi aveva invaso non lasciando spazio a nient'altro ma adesso che ero lontana da lui la parte razionale del mio cervello mi ripeteva che sarei stata solo una stupida a permettergli così facilmente di riavermi, trattarmi come un giocattolo ancora una volta. Non potevo. Mi odiai per quello che avevo appena fatto, dovevo chiedere scusa ad Adam e parlare chiaramente una volta per tutte con Liam, pensarlo mi faceva venire un groppo in gola. Era incredibile come nel giro di una mattinata avessi cambiato idea così tante volte ma il mio cuore e la mia mente che si contendevano la mia decisione erano estremamente difficili da controllare. Quando la campanella mi liberò dall'ultima lezione della mattinata mi diressi velocemente verso la classe dove stava Adam decisa a chiedergli subito di perdonarmi, ero egoista, lui mi aveva sempre aiutata ed io lo ripagavo ogni volta in quel modo quando si trattava di Liam, aveva preso più spazio nella mia vita di quanto me ne fossi mai accorta. 

“Ciao.” era appoggiata con le spalle al muro appena fuori la porta dell'aula, lo guardai per un secondo poi iniziai a fissarmi le dita delle mani intrecciate tra di loro. 

“Sai hai ragione tu, scusa.” sentii subito le sue braccia avvolgermi e le sue labbra lasciare un bacio sulla mia fronte. 

“Non preoccuparti, tra un po' non ci penserai più a lui. Credo che tu stia solo cercando qualcuno che ti ami ma ci siamo io e Jess a volerti bene.” ero sollevata e gli regalai un sorriso. Odiavo l'idea che lui fosse arrabbiato con me e trovarlo così disposto a starmi vicino mi faceva rendere conto di quanto fossi realmente fortunata ad avere un amico come lui. 

“Andiamo, Jess ci sta aspettando.” gli dissi sciogliendo l'abbraccio. Stava facendo la fila per riempire il suo vassoio di cibo e non provai nessun moto d'invidia nel vedere Adam cingerle i fianchi da dietro e lasciargli un bacio veloce sul collo, le loro mani si intrecciarono poi e per la prima volta non pensai neanche lontanamente che avrei voluto che anche qualcun'altro lo facesse a me. Ero in camera mia stesa sul letto, la tv accesa su un canale di musica, circondata da libri mentre tentavo di finire il mio saggio da consegnare per il giorno dopo. Avevo appena raccolto i miei capelli bagnati quando il mio cellulare squillò. Sapevo chi era e il mio cuore perse un battito all'idea , il mio dito si mosse esitante sullo schermo. Non avrei potuto evitarlo per sempre, scappare, dovevo fermarmi e affrontarlo. 

“Ehi Kate, temevo no rispondessi.” deglutii. 

“Era quella l'idea ma devo parlarti una volta per tutte. Non posso dimenticare quello che hai fatto lo capisci? Lasciami stare, torna da lei. Non avrai nessun problema, non dovrai essere costretto a vederla di notte, a nascondervi. Non sarà un peso come me.” una lacrima mi sfuggì alle mie stesse parole, mi morsi il labbro inferiore mentre aspettavo una sua risposta. 

“Non sei mai stata un peso per me, sei sempre stata ciò che alleggeriva i miei giorni. Non ho bisogno di lei, ho bisogno di te, rimarrei sveglio settimane per averti, non ho bisogno di dormire se non ci sei tu. Con te ho comunque i miei sogni. Ti prego non andartene.” presi un respiro profondo prima di rispondere. 

“Sei tu ad essertene andato Liam.” sussurrai. Misi giù, incapace di muovermi, ripetendo infinitamente le nostre parole nella mia testa, rimbombavano come un'eco. Come un silenzio assordante. Continuai a scrivere come per fingere che non fosse successo niente, non sapevo che cosa stavo facendo esattamente ma era certamente meglio che rimuginare su me stessa e su quello che avevo fatto. Sembrò funzionare, fino a quando stanca e assonnata non conclusi il mio compito e tutto quello che era successo tra noi non mi inondò i pensieri. Non potevo fare a meno di rimpiangere quei giorni, era inevitabile. Mi lavai i denti e poi indossai il pigiama per poi mettermi a letto cercando di rimandare il più possibile il momento in cui mi sarei addormentata, sapevo che i miei sogni non mi avrebbero lasciata in pace. Lasciarlo era sembrato fin troppo facile, sembrava impossibile che tutto quello che era successo mi scivolasse via di dosso leggero come l'acqua. Tutto quell'amore che mi aveva riempita doveva pur rimanere intrappolato da qualche parte, sapevo che prima o poi avrei scovato quei posti del mio corpo dove si era nascosto. Dopo troppo poco tempo però il sonno mi inghiottì nella sua morsa e come avevo previsto lo sognai. Sembrava così reale, ma non era l'incubo che mi aspettavo, mi baciava, mi accarezzava fino a quando non scomparve e mia madre mi svegliò scuotendomi. 

“Kate calmati, va tutto bene, era solo un brutto sogno.” la sua voce mi raggiunse in un sussurro mentre le sue mani cercavano di calmarmi. Non pensavo di essermi agitata al punto di averla condotta in camera mia. “Non lo so più.” era così, ero sfiancata e disorientata dalla mia indecisione. 

“Non so cosa sia successo, urlavi a qualcuno di non andarsene, non devi preoccuparti, c'è una soluzione a tutto.” per la prima volta nella mia vita mi sembrò davvero mia madre, le buttai le braccia al collo, felice perché sentii che voleva davvero aiutarmi. Non l'avevo completamente perdonata così come avevo fatto con mio padre però era un passo avanti. 

“Rimarresti a dormire con me?” mi pentii subito di averglielo chiesto, temevo la risposta. Quando ero piccola diceva sempre che non aveva tempo per queste cose. 

“Certo.” mi diede un bacio sulla guancia e poi le feci spazio sul materasso, mi addormentai di nuovo mentre mi accarezzava i capelli. Non potei comunque non pensare a quello che era successo, come era possibile che l'idea di essermi allontanata da Liam mi disperasse tanto inconsciamente mentre da sveglia mi sembrava l'unica soluzione possibile? Non capivo se c'era ancora amore per lui, forse si, perché è l'unica cosa oltre la morte che non ha soluzioni o risposte. Qualcosa eternamente incomprensibile a noi comuni mortali. Io però una soluzione dovevo trovarla, e anche alla svelta, prima di rischiare di impazzire completamente. Forse lo ero già e per quanto stupido, insensato, per quanto cercassi di negarlo e di farmi convincere ero incondizionatamente innamorata di Liam e sapevo che in realtà non mi importava quanto avesse potuto farmi del male, era l'unica medicina. Quella conclusione a cui ero arrivata migliaia di volte e che migliaia di volte avevo messo in discussione era l'unica che mi avrebbe fatto star bene.

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Questa volte non ho scusanti anche perché il capitolo era pronto quindi ammetto che il motivo per cui ho pubblicato è che non mi andava di metterlo, non mi convince affatto. Perdonatemi, soprattutto perchè tutte voi che leggete e che recensite siete fantastiche. TUTTE

  
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