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Autore: Melpomene Black    17/02/2013    5 recensioni
Esiste un luogo, un luogo speciale. Un luogo diverso dai soliti posti noiosi.
Esiste un luogo, un luogo un po’ strano. Non molti hanno la possibilità di visitarlo, tantomeno la voglia.
Esiste un luogo, un luogo perfetto in cui rifugiarsi in caso di pericolo, o di tristezza.
Esiste un luogo, un luogo segreto e solitario. Lo conosci anche tu?

Storia partecipante al contest "The Phantom of the Opera is Here, Inside Your Mind" indetto da FelicisNimbus.
Storia partecipante all' "Hurt Contest" indetto da Faffina.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Titolo: E nel silenzio del vuoto vi amate
Nick: Melpomene Black
Rating: Giallo
Fandom: Harry Potter
Introduzione: Esiste un luogo, un luogo speciale. Un luogo diverso dai soliti posti noiosi. Esiste un luogo, un luogo un po’ strano. Non molti hanno la possibilità di visitarlo, tantomeno la voglia. 
Esiste un luogo, un luogo perfetto in cui rifugiarsi in caso di pericolo, o di tristezza. 
Esiste un luogo, un luogo segreto e solitario. Lo conosci anche tu?
Note: A fine storia
Track: While my guitar gently weeps - The Beatles


 

 

E nel silenzio del vuoto vi amate


E NEL SILENZIO DEL VUOTO VI AMATE 

 

 


Esiste un luogo, un luogo speciale. Un luogo diverso dai soliti posti noiosi. 
Esiste un luogo, un luogo un po’ strano. Non molti hanno la possibilità di visitarlo, tantomeno la voglia. 
Esiste un luogo, un luogo perfetto in cui rifugiarsi in caso di pericolo, o di tristezza. 
Esiste un luogo, un luogo segreto e solitario. Lo conosci anche tu? 


***** 


« Ti odio. » 

« Davvero? Non credevo fosse possibile. » 
« Smettila di farti beffe di me. » 
« E tu smettila di piagnucolare come una femminuccia .» 
Succede sempre così. Non fate altro che litigare, ogni volta che vi incontrate. Sapete di non avere molto tempo a vostra disposizione, eppure quel poco che avete lo gettate al vento. Forse non avete idea di cosa stiate perdendo; forse non avete idea di cosa abbiate già perso. 
Schiena contro schiena, senza il coraggio di guardarvi negli occhi, senza il coraggio di aprire le casseforti dei vostri cuori. 
Non parlate spesso, se non per dire stupidaggini. C’è tensione nei vostri incontri, tensione mista a paura. Il giorno successivo potreste non rivedervi, uno di voi due potrebbe sparire nel nulla e non tornare mai più. 
Combattete. Lotte interiori e silenziose, lotte tra mente e cuore. 
Dichiararvi? “Non se ne parla!” dice la mente; “Io ti amo” dice il cuore. 
E nel silenzio del vuoto vi amate. 



« Perché? » 
« Cosa? » 
« Perché dobbiamo soffrire così? Perché questa guerra non può finire? » 
« Chiedilo a quel pazzo omicida. » 
« Se potessi lo farei. » 
« Sai, anch’io vorrei chiedergli il motivo di tutto questo. Come si può essere così crudeli? » 
« Pensavo che a questa domanda tu avessi già la risposta. » 
« Ti riferisci alla mia famiglia? Beh, ricorda che essa è formata da persone. La crudeltà è una prerogativa umana. Ma lui… Lui cos’ha di umano? Nulla, credo. » 
« Chissà perché… » 
« Non ti arrovellare il cervello, è inutile. Meglio pensare alle certezze. » 
« Come puoi avere certezze? » 
« Se dovessi andarmene e non tornare per un lungo arco di tempo, tu ti ricorderai di me. E forse mi aspetterai. Non è così? » 
Schiena contro schiena, una lacrima lungo la guancia. « Lo sto già facendo. » 
E nel silenzio del vuoto vi amate. 



« Dio esiste? » 
« Dio è morto. » 
« E’ la verità? » 
« Sono solo un uomo, la verità non appartiene alla nostra specie. » 
« Ma io credevo che… No, lascia perdere. » 
« Dio forse esisteva. Un tempo, secoli fa. Poi però è morto e nessuno l’ha sostituito. Perché? » 
« Cosa te lo fa pensare? » 
« La guerra. Le malattie, le disgrazie, il dolore. La morte. Le possibilità sono due: o Lui è morto, o ci detesta. Preferisco credere alla prima. » 
« No, Dio ci detesta. Detesta me e te. » 
« Perché lo pensi? » 
« Un giorno te lo spiegherò. » 



« Tu andrai via e mi lascerai solo. » 
« Come puoi pensare una cosa del genere? » 
« Lo farai. Lo hai già fatto. » 
« Ma cosa stai blaterando? Io sono con te, qui e ora. » 
« E’ solo un’illusione. Tu non esisti. » 
« Smettila con queste stupidaggini. Io sono con te, qui e ora. » 
« Smettila tu! Smettila di cercarmi, smettila di illudermi! Devo andare avanti, non posso rimanere ancorato al passato. » 
« Chi sarai senza passato? Un fantoccio, un burattino senza fili e senza burattinaio. » 
« E tu, allora? Hai cancellato il tuo passato e la tua famiglia. Chi sei ora? » 
« Nessuno. » Amarezza. 
E nel silenzio del vuoto vi amate. 



« L’uomo può fermare il tempo? » 
« Ok, questa è una delle tue stupidaggini migliori. » 
« No, aspetta, stammi a sentire! Non ti è mai capitato di desiderare di fermare il tempo? » 
« Oh sì, non immagini quante volte. » 
« Ho detto fermare, non tornare indietro. Sospendere un attimo e trattenerlo in eterno. » 
« Mmm… No, mai. Dove vuoi arrivare? » 
« A me sì, è capitato. » 
« Spesso? » 
« No, solo una volta. C’è un solo attimo che salverei dall’oblio del nulla. » 
« Posso sapere quale? » 
« Non ora. » 
« E dai, mi hai incuriosito! » 
« Schiena contro schiena, voci che dicono scemenze, uomini sporchi sospesi nel bianco puro. L’attimo che salverei. » 
E nel silenzio del buio vi amate. 



« Per caso hai una chiave? » 
« A che diavolo ti serve una chiave? » 
« A farti tornare indietro. » 
« Non capisco cosa tu voglia dire, ma qui in tasca ne ho una. Minuscola e dorata. Tieni. » 
« Forse questa è la soluzione. » 
« Soluzione a cosa? Non fare il misterioso! » 
« Capirai se l’esperimento funzionerà. Posala sul petto. » 
« Fatto. E adesso? » 
« Non succede nulla! » 
« Buco nell’acqua, amico. » 
« E se provassimo così? » 
Una chiave tra due mani, due mani su un cuore. 
« Dannazione, non funziona! » 
« Capita a tutti di sbagliare. » 
« Saresti dovuto tornare indietro! Ma tu sei testardo e preferisci startene qui! » 
« Ma… tornare indietro dove? » 
« Da me! Io… Io non ce la faccio più senza di te. Io… Io ti amo. » 
« Ti ci è voluto tanto per dirlo? Anch’io ti amo. » 
E nelle parole del vuoto vi amate. 


***** 


Nel cuore della notte ti giri e ti rigiri. Sonno agitato e incubi terrificanti. 
Ti svegli, spaventato. Sei uno stupido. Non ci sono mostri sotto al letto, no? 
La luna lì fuori è metà piena e metà vuota. Come in quella notte di giugno. 
Avresti dovuto immaginarlo, sapevi che sarebbe successo. L’incubo ti tormenta una volta al mese da troppo tempo, ogni volta che la luna è una metà perfetta. 
Cerchi di riaddormentarti. Non ci sono mostri sotto al letto, no? 
Domani i tuoi sogni avranno di nuovo la loro dolcezza drammatica. Il sangue di questa notte sarà lavato via dal grigio dei suoi occhi. 
Non ci sono mostri sotto al letto, no? I mostri sono nella tua testa. 
La luna è lì fuori, metà piena e metà vuota. Come in quella notte di giugno. Quella notte in cui non hai fatto nulla per salvarlo. 
La luna è come te. O forse la luna è come lui. Sì, dev’essere proprio così. Eravate due metà piene, cane e lupo. Ma ora tu sei una metà vuota. 
Nella notte il suo fantasma aleggia nella tua stanza. Dov’è ora in questo momento? Solo nei tuoi sogni, solo nella tua testa? 
E nel silenzio del vuoto ancora vi amate.







There's a place (Mene's Corner)

Innanzitutto ci tengo a precisare che il brano di apertura, ricorrente anche nell'introduzione, è fortemente ispirato alla canzone "There's a Place" dei Beatles.

Non so se l'avete intuito, ma le parti in corsivo sono frutto dell'immaginazione di Remus. Chi mi conosce sa quanto mi piaccia questa tecnica narrativa.

Spero che questa mia storia vi sia piaciuta e spero che lasciate una recensione.

With love.


Mene

  
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