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Autore: Vany93    17/02/2013    2 recensioni
Questa è la prima storia che pubblico quindi siate sinceri e perdonate qualche eventuale errore di battitura che gradirei mi segnalaste per ovviare a tale abominio.
Spero che vada bene. Sono sia emozionata che ansiosa *-*.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nel silenzio sentii la tua voce...
Il Mio Cuore Ti Chiamava A Gran Voce
Pur Non Conoscendo Ancora Il Tuo Santo Nome...

Atto quinto
Nuove Conoscenze

Ero stordita quando rientrai nelle mie stanze. Lì a farle la guardia trovai Arriane . Sedeva sul grande letto, le mani incrocitate al petto, l’espressione accigliata. Non appena socchiusi la porta alzò il capo lacerandomi con un’espressione indecifrabile.
Io sospirai chiedendo con ogni fibra del mio corpo pietà per quella sera almeno ma il suo sguardo non ammetteva repliche
«Sera…»
Richiusi la porta  e mi gettai sul tappeto accanto al camino. Sentivo un insolito freddo, un freddo che nessuna coperta di lana avrebbe potuto scacciare perché il suo apice era proprio il mio povero cuore da cui si diramava in tutti i muscoli incatenando i tendini in una gabbia perenne colma di un freddo dolore impedendomi anche il più piccolo movimento.
Non lo avrei mai amato questo continuavo a ripetermi mentre il suo viso angelico mi balurginava davanti agli occhi in un modo, a mio avviso, inquientatnte. Rabbrividii. Li chiusi ma inutile sembrava essere cucito nella mia retina a ricordo del passo più lungo della gamba. Avrei dovuto fuggire con Trevor mi rimproverai per l’ennesima volta non mi sarei trovata in questo ‘’casino’’ se avessi avuto fegato allora...
«Sai qual’ è la cosa buffa?»
Sentii dire ad Arianne che a stento controllava il suo tono di voce
«Dimmela» la supplicai« mi servirebbe ridere in questo momento…»
«Che quando annunciai a sua maestà che la mia signora era indisposta»sbottò, le mani ai fianchi«scoppiò a ridere!!!»
Mi voltai a guardarla, era rosssa dalla rabbia
«Ma aspetta a sentire il bello» si parò davanti al camino così che i riflessi rossastri  gli dessero un aria più minacciosa, quasi demoniaca. Le mani sempre ai fianchi.« non ero la sola valetta sola  a cena» prese aria«  anche il valetto del principe stava dietro la sedia, vuota,  del suo signore fermo e dritto con un espressione incredibilmente simile alla mia guarda caso» mi fisso truce« lui non c’era!!!» contiuò comunque parlando velocemente« non c’è voluto molto per fare due più due sai Luce?!» scosse il capo con aria afflitta« non sono mica scema io!!!.»
«Non ci siamo messi daccordo»scattai subito sulle difensive«nemmeno ne consocevo il viso»mi passai una mano stanca fra i capelli« sono stata tutto il tempo con te» la supplicai di sedersi accanto a me con gesti pesanti «come avrei potuto comunicare con lui?»
«Però aveva intuito che non saresti venuta  e che saresti andata all’eplorazione per trovare la fontana dei tursiopi prima della sua venuta.» cedette accoccolandosi accanto a me i ginocchi ritratti al petto, li abbarcciava come un bambino indifeso. Fissò il fuoco gemere sul camino e con mia sorpresa cambiò argomento:« la cena era perfettamente suontuosa, le dame troppo snob e trobbo complicatamente acconciate tanto che in quell’eccesso sfiguravano.» Mi raccontò «Purtroppo non taccai nemmeno un ostrichina o una fetta delle tre piramidali torte dato che ero piena come una botte!!!»disse tutto d’un fiato poi gaurdandomi aggiunse« Dimmi che la tua serata almeno è stata più proficua…»
Purtroppo l’avrei delusa perché di proficuo non c’era stato davvero niente…
Con una punta di sollievo , perché potevo finalmente sfogarmi e  confidarmi con qualcuno , misto ad imbarazzo perché era, dopotutto, sempre una cosa privata e intima raccontai il tutto. Dall’incidente con il presunto e affasciante servo alla rivelazione del giardino d’inverno. Glielo descrissi in ogni piccolo dettaglio così che anche lei riuscitte ad immaginarsi i fiori di ghiaccio che rilucevano come cristalli al sole, su cui posavano farfarlle di diamanti e la fontana in tutta la sua gloria. Gli raccontai della rivelazione un po’ rilutannte e come mi aspettatai la sua bocchina di rosa si apri in una garnde ‘’O’’ di stupefazione, e non era la sola…
«No ma dai riccioli doro!!!»
«Eppure non è un sogno!!!» la guardai disperata« mi sono pizzicata per tutto il ritorno da qui al gairdino d’inverno te lo giuro!!! , ma ahimè non mi sono svegliata nel mio letto nella tenuata Price…»
«Certo che devi concedergli che vestirsi da servo è stata una garnde trovata.»riflettè« se ti fossi scontrata con il principe in persona saresti corsa via…»
«Già…»
E questo dimostra quanto bene mi conosca… dovevo avere paura di ciò?... mmm…
Magri si è accorto di…
Nha troppo preso!!!.
Mi diede una pacca affettuosa sulla spalla «amica mia devi gaurdare il lato illuminato dal sole.»
La guardai stupefatta «ossia? Perché onestamente ne esiste uno? Se lo vedi, perché io no, illiminami»
Di sicuro aveva intuito che io non lo avrei mai potuto amare.
«E’ bello , ricco, dolce e cosa non meno importante stravede per te dall’età di 8 anni!!! Che vuoi di più cara?» sorrise incoraggiante« vi conoscete  per giunta e tu…»storse  la boccuccia di porcellana «gli vuoi bene »concluse affettata.
Mi alzai e mi gettai a pancia in giù sul letto.Volevo annegare . Avrei accetato chiunque altro ma no Daniel che volevo bene come un fartello. Chi aveva piantato il seme dell’amore nel suo cuore? Chi? Io no. Avrei dato qualsiasi cosa per strozzare per bene la personache lo aveva fatto…
 Oh magari i miei riguardi nei suoi confronti in quei tre mesi avevano seminato un seme, ora fiore rigoglioso, che stringe il cuore di quel giovane in una mossa letale sussurrando il mio nome e nessun altro. Vedo morte e dolore nel mio futuro… Una perla percose il mare del mio viso.
Senti il letto inclinansi livemete mentre la mia migliore amica si sedeva accanto a me . Sentii la sua mano acacrezzarmi dolcemente i capelli gettai sulla schiena alla rinfusa.
«Poteva andati peggio…»
No…
L’occhio mi cadde sul vaso di peonie sopra il caminetto e la verità mi travolse con tutta la sua furia. Era tutto programmato… pensai con stizza il bouffe, la mia sazietà e la mia curiosità nel cercare la fontana dei delfinidi…. Chiusi gli occhi.«Lui sapeva…» sussurrai a fior di labbra. Sapeva dei mei fiori preferiti, che io non ricordavo e che avrei mandato Arianne alla cena al mio posto. Questo mi fece un po’ paura. Come poteva sapere tutto? Aveva fosre occhi ovunque che ci spiavano anche in quel momento?.
Mi Inquietai…
Scatta a sedre ora con la strana soffocante sensazione che una miriadre di occhi inniettai di sangue mi spiassero nell’oscurità della stanza illuminata appena dal camino.
«Ehm Luce?»
Spostai con solennità il capo verso lamia damigella. Sembrava preoccupata.
«E’ meglio che tu riposi cara» mi sfiorò la fronte maternalmente «sei pallida…»
Aprii la bocca per ribattere ma mi arrestai subito ripensandoci.Non sapevo quanto ptevo dirle, avveo bisogno di una qualche porva per sapere quanto lei fosse dalla mia parte e quanto dalla loro.Dovevo fidarmi ciecamnete di lei per osare dire quello che avevo pensato.
Con Trevor era diverso il nostro amore era impossibie
Ma io non volevo sposare un uomo che non amavo, non era normale almeno  sencondo la mia veduta del mondo.
Le sorrisi rassicurante «hai ragione» l’abbraccia e l’accompagnai alla soglia della sua stanza con sua insolaita sorpresa nel vedermi stranamnete allegra.Mi sa che pensava che ero ammattita poco male… pensai fra me e me« dormirò un po’… » mi stiracchiai, gli scoccai un bacio sulla guancia  e richiusi la porta davanti il suo viso stupito senza aggiungere altro. Mi accasciai su di essa lasciandomi scivolare per la schiena fino al freddo pavimento. Estrassi il fiore che mi aveva donato quella sera: un’altra peonia. Gaudai nell’oscurità con intensità e lanciai il mio muto richiamo: Se veramente mi spii sappi Daniel che mai ti amerò perché il mio cuore è di un altro. No Trevor, che ora che vedo il suo amore, Di Daniel, sincero nei mei confronti capisco che la mia era solo una stupida cotta dettata dalla mia giovane età che prima di partire vivevo e che orp, che l’avevo lasciata alle spalle, era solo un dolce ricordo a cui ripensavo con malinconia. No il mio cuore è di qualcun altro il cuo nome ignoro e non voglio danarlo se non altri a lui. Glielo devo.
Prima di andare  a letto gettai la peonie nel fuoco e mentre esalavano l’ultimo respiro mi sembrò di vedere con loro morire me stessa o per lo meno una parte di me…

Fui svegliata di mala voglia da uno scampanellio di voci concitate e di tende alzate. Il sole sbatte con prepotenza contro le mie palpebre serrate al massimo che proprio no ne volevano di alzarsi e dare il buongiorno a quel giorno che di buono non aveva proprio nienete.Mi rigirai nelle copete più volte mugulando seccata e in tono di rimprovero come se ciò potesse far rifuggere il sole e tacere quelle stramaledette voci da cornachia che ronzavano fastidiosamente in stanza perforandomi il timpano. Stolta…
«Dormigliona!!!» i tendaggi purpurei del baldacchino furono così espugnati e l’ultimo baluardo del mio terpore fu conquistato dal sole e dalla mia damigella.
«Svegliati!!!»tirò con forza le coperte lasciandomi in posizione fetale in sottana  e indifesa.
«Dormire!!!»mi lamentai con ostinazione cercadno di rimpossesarmi delle coperte strette fra le sue piccole manine che sembravani tengaglie quel giorno.
«No!!!» tirò fuori dalla portata delle mie mani lenzuola e compagnia bella= i tuoi impegni ti attendono futura maestà!!!
Mi ricordò e un campanellino indesiderato busso alla mia porta ricordandomi la triste realtà dei fatti
Era Bello Dormirepensai con un sospiro almeno ero in un mondo migliore di questo… pensai mesta fra i sospiri sempre più pesanti
Gli feci una boccaia malefica ma mi desici ad azalzi. Anche perché rispare in vegetazione a letto non avrebbe cambiato le cose.Indosai le babucce di pelo e arrancai fino al bagno dove già mi attendeva una vasca fumante da cui esalava un odore di essenze di rose e gigli.
«Non ti smentisci mai eh?» fissai l’acqua con un sopracciglio innarcato
«Mai.» fece seria incrociando le braccia
Mi si accosto.
Fu allora che notai che le sue piccole mani erano ingombre di qualcosa. Aguzzai la vista ancora legermente appannata dal sonno e notai una busta. No… pensai disperata guardandola con orrore non lui di prima mattina ti prego Signore no ti supplico!!!
«Tranquilla» sorrise divertita dalla mia espressione mista ad orrore puro e incredulità« non è Daniel bensì…»aprì la busta e mi consegnò l’invito a colazione« la calorosa sorella.»
«Ha una sorella?! » il mio tono non dava ragione alla mia garnde sorpresa. Ecco chi gli aveva insegnato a conversare e sedurre una donna. Ma con me non attacava: il mio cuore off limites.
«A quanto pare non è figlio unico…»
Fece distratta
«Tu l’ahi vista ieri?» Chiesi nervosa mentre mi immergevo nella vasca
Ne ero più che sicura che l’avesse vista ma ne volevo la conferma da lei a voce così che nella foga del discorso mi rivelasse tutto… compreso dettagli particolari e succulenti…
«Si e no…»si contorse il legegro vestito perlaceo di quella qmttina. La semplitcita del vestito era compensata dalla finezza dei lienamnete della mia giovane dama.
Iniziò a strofinarmi con energia, utilezzando la spugna, le spalle.
«In che senso?...»
Forse no me ne voleva parlare per ripicca per ieri sera ma alle sue conseguenti parole capii che non era così in vero…
«Era costatemente circondata da un manipolo di gagliardi e aiuttanti nobili»disse con una nota d’invidia nella vocetta acuta « la sola cosa che vidi fu una chioma d’orata…» mi rivelò a forza vedendo la mia espressione che la incitava ad andare avanti…
«Grande aiuto!!!»alzai gli occhi al cielo sconsolata
«Bhe se magari venivi avresti avuto più possibilità di me che sono un umile serve e quello che posso faccio tu sei la futura regina e l’avresti anche potuta avvicinare…» si offese stringendosi nelle spalle e finendo per un momento di strofinarmi le spalle
«Scusa» rantolai mentre mi madava con la tetsa sott’ascqua. Riemersi e sputaccahia schiuma« Ehi!!!» La guardai truce« ti ho detto scusa, hai ragione basta. Non fare così o mi vuoi morta per caso?!» la guardai scioccata ora
«No…» bonfocchiò speigandomi subito dopo «Questo è per il divertimento di ieri che non hai condiviso» si alzo e mi lanciò la morbida tovaglia che presi prontamete al volo
«Pensavo che mi avessi perdonata…» mi avvolsie con garditudine in essa
«In vero ho pensato che ieri eri troppo travolta da tutto per poetermi vendicare e traenne soddisfaione»chiarii le sue intenzioni poi come  se neiete fosse sparendo nell’anticamera domandondomi a gran voce: «rosoa o marrone?»
Optai per il marrone, il rosa non rendva a pieno la mia sensazione di disaggio e lutto interioredi quel momento.Se mi avesse permesso di indossarne uno interamente nero lo avrei fatto ben volentieri in quella circostanza. Cosi, dato che Arianne non voleva che indossassi ancora abiti neri dato che, a suo avviso, dovevo sprizzare gioai da tutti i pori e non depressione cronica sprizzando verso  gli altri iliarità e non dolore, accolsi l’unico colore più scuro che mi permetteva di indossare: il marrone. Era un vestito apparentemente molto sempllice. La gonna, con spirali dorate ricamate, era coperta da deu mezze lune di seta lucida che coprivano i fianchi di essa. Il corpetto, stretto, recava come unica decorazione dei finti bottoni che mettevano in rislato il seno. Non ere scolato tanto che i bottoni finivano al collo minanciandomi di soffocarmi. Le maniche a punta erano così lunghe che strusciavano a terra. Optai per stivaletti morbidi ottimi in caso di fuga, non si sapeva mai nella vita, neri e partii. I capelli sciolti svolazzavano ad ogni mi cenno del capo...
Il bigietto era chiaro. Un paggio mi avrebbe scortata.
Arrivò con una puntualità minnemonica. Busso ed io l’accolsi con un sorriso pronta a incontrare la mai futura cognata. Dirlo o meglio solo pensarlo mi faceva venire già i brividi.Pensa poi quando si sarebbe realizzato il tutto!!!
Camminnammo in silenzio. Il raagzzo non voleva essere disturbato me lo fece capire il suo cipiglio altezzoso e freddo che mostrava tutta la sua distacchevole professionalità e dovetti ammeterlo ne fui grata. L’ultima cosa che volevo era installae con lui un imbarazzante conversiazioen fatta di si e no.
Pensai , con l’unico particolare che conoscevo di lei, a come dovesse aparire e quanto bella dovesse essere. La chioma d’orta sicuramete aveva il suofascino rispetto alla mora...
Arrivata al piano successiovo mi scortò in una balconata. Intravidi un tavolo e tre sedie e degludi a fatica colta dal panico , anche lui sarà presnete allora?.
Il paggio aprii solenemete la porta finestre e inchnadosi aspetto che oltrepassassi la soglia dopodichè si richisue dietro di me l’anta e mi sentii inghittita in quel baratro di vergogna in cui il paggio, come una falena al buio, soffocante, mi aveva rinchiusa….
Mi gaudai attorno preoccupata. Sul tavolo, bainco e rotondo, su una tovagliai di pizzo, stavano dolcemete adagiati una teiere in argento, una zucchieriera e 3 tazze in porcellana semplici che rillucevano in bagliori starni al sole di quel mattino. Le sedie erano imbottite di velluto rosa che ricoprivano dolcemente i poggia scheina e la base della sedia dove cui ci si sedeva.
Apparentemete non c’era nessuno, apparentemente però...
Appena il paggio fu lontano una figura snella usci da un angolo in ombra della garnde terrazzina.
Era bellissma non avevo mai visto una dama dalla bellwzza più vergine e pura tanto che se anche vestita da stracci avrebbe lo stesso brillato come un astro del cielo stellato.I lunghi capleli biondi erano raccolti in un ordinaria treccia legati con un natsro turchse, due ciocche volontarimete sfuggivno a quella prigione incorniciando, con quei due boccoli d’orati, un viso angelico su cui svettavano due occhi profondamente azzuri più azzuri notai del cielo: due zaffiri abilmente intagliati insomma!!!. Deu labbra carnose e rosse erano inclinate all’insù in un accenno di sorriso. Il suo abito poi era delizioso, non c’era che dire la ragazza aveva gusto ed occhio!!!. Dello stesso colore del nastro le cingeva la vita una gonna voluminosa composta da tanti vola tanto che la facevano sembrae tanti petali di rosa. Il corpetto streto e  liscio aveva una genersoa scolatura  a v da dove il seno riposava placido.Mi venne incontro abbracacdnomi calorosamente. Superai il momentaneo stupore e ricambia con lo stesso affetto.
«Finalmente!!!» mi fisso con sgaudro vivatce« sono 8 anni che sento parlare di te signorinella» mi rivelò gonfiando il petto di pura gioia«ed ora ho finalmente l’onore di averti nella stessa stanza!!!.»
«Non è fantastico?!» Cercò il mio assenso che arrivò con un incerto sorriso Ahiai questa è pazza!!!
Dalla padella alla brace pensai in riferimento alla mia piccola amica…
Mi condusse per mano, eccitata, al tavolo da thè.
«E così» continuò«hai consociuto mio fatello» sorrsie biricchcina mentre con fluidità, come se fosse la cosa più naturale del mondo per lei una principessa, versava il the aggiungendo 3 zoletto a tazza.
Non mi aspettavo tale ‘’Praticità’’ in una come lei.Per di più mi ero immaginata una super snob circondata costantemente da uomini e vizziatissima
Ma mi dovetti ricredere subito…
Arry aveva torto…fu il mio pensiero mentre le sorridevo per ringraziarla del thé.
«E’ stata più una riscoperta che altro…» parlai per la prima volta e la vide, fra la mia incredulità, arrosisre d’emozione.
Forse pensava che non parlassi dato che ancora non avevo aperto bocca ma lei aveva iniziato a raffia a parlare, ad inondarmi, ed io con chi non conoscevo non sapevo cosa dire in vero…
Anche se lei sembrava la solarità in persona e che riuscisse a invogliare tutti, compresa me…
«Si lo so» disse con non schalance« Daniel ha la parlantina facile » mi rivelò con un sorrisino divertito dalla cosa « non riesce a matenere i segreti, almeno non con la sottoscritta!!!» mi schaicciò l’occhiolino complice.
«Siete gemelli?»mi venne spontanea quella domanda, la somiglianza fra i due era incredibilmente notevole fra l’altro!!!. Se non fosse per il colorito degli occhi differente bhe erano idnetici!!!
Daniel al femminile brividi!!!...
Rise, una risata argentina che riempi la terrazza come se cetinai di campanelli suonassero all’unisono«schiocchina no!!!» si sedette ed iniziò a sorseggaire il thé « ma ce lo dicono tutti…»Mi tranquillizzò vedendomi un po’ assorta in me…
«Non assillarla Gabbe» una voce ci giusne dalla porta.
Entrambe ci voltammo. Gabbe accolse il fratello con un sorriso solare io arrossi e fissai la mia tazza, in silenzio, come se volesi annegarvi.
«Non vorrai farla scappare superando il tuo recodr di 30 secondi spero…»
La vidi imbronciarsi e nel metre gaurdarlo con un affeto immenso«in reltà il mio recodr è 10 secondi » indicò me« e sai sono passati e non è fuggiata» disse fiera di se.
Quella mattina non indosava la divisa dell servitù oh no. Quella mattian era Danie il principe e non il servo vagabondo.Portava  dei pantaloni attillati neri in pelle nera, stivaletti marroni di camoscio che facevano pandant con la camicia bianca di seta su cui riposat un gilè dello stesso materiale e colore degli stivaletti.
Marrone…pensai come se mi avesse letto nella mete che avrei scelto quel colore stamattina o semplicemente mi avesse spiato o magari palato con Arry chi sa!!!!. Anche la sorella se  ne accorse ma non gli diede troppo peso. Si sedtte con noi non prima di salutare l’amata sorella con un lieve bacio sulla guanci. A me rivolse un occhiata indescrivibie dove si agitavano passione e un decorso tatto che lo impediva di prendermi le labbra  e baciarle sotto i raggi di quel sole primaverile.
Me no male!!!Pensai con un sospiro di sollievo dentro di me
«Ti aspetavamo» ammise Gabbe« sai ci ha scambiati per gemelli!!!»
Rivelò informando tintinante il fratello
Lui rise pacato mentre si versava il thé.
Affogai la mia frustrazione e vergogna nella bevanda. Calda, così calda che scese bruciandomi la gola. Ma berla con avidità era una cosa che non potevo fermare in quel preciso momento. Me la sentivo riarsa. Quella colazione in famiglia, poi, puzzava un po’ troppo di una scusa per vedermi all’alba...
Vedondo la mai tazza incredibilmente vuota la riempi prontamente domandando: «Tre zolette giusto?»
Sgranai gli occhi fino all’inverosimile
Ma come?!...
La sorella non aveva domandato aveva solo messo e basta senza sapere ma lui c’era andato con tono risaputo però!!!
«L’amoro in bovcca ti da fastidio»poi prese il miele dal tavolo avvicinandolo a me con un sorrisino e aggiungendo un cucchiaio al mio thé« e adori il nettera delle api…»
«Grazie…» bonfocchiai stringendo la tazza nuovamente piena, zucchierata e mielosa proprio come piaceva a me.
Ed io sapevo che lo sapevano solo Mio Padre, Trevor e Arry ma a quanto pare non era così…
«Bhe ora che siamo riuniti» ci prese per mano« voglio dirvi quanto siete davvero fortunati di avervi trovato e quanto lo sia io di aver trovato una nuova amica anzi» precisò solenne con un dolce sorriso «la migliore di tutte!!!» ammiccò sogante pensando all’imminente futuro, roseo, che li attendeva« saremo inseparabile entro breve ci scometto!!!»
«Ci conto!!!» cercai nella risposta di comparare il suo stesso entusiasmo per poi  guadare Daniel imbarazzato.
«Non potevi fare scelta migliore»mi indicò complimentandosi con Daniel«è divina!!!»
«Lo so…»
Lo vidi tossire a causa del thé andatogli di traverso dopo l’ultima affermazione della sorella, a quanto pare e da quello che avevo capito ed intuito da come si comportavano, maggiore...
«Ieri non c’eri a cena»disse triste«avrei voluto conscevrti subito, ti avevo aspttata con anzia sai?!» si rabbuiò «spaevo del tuo tragico arrivo e avrei voluto consolarti…» confesso costernata da non averlo potuto fare
Alzai un sopracciglio interdetta fissandola incredula. Da quello che mi aveva detto Arriane non mi aveva per niente atteso con anzia e impazienza anzi tutto il contrario dato che sapevo, da una fonte cerca e scocciata che aveva visto assistendo fino alla fine a tutta la scena, che era occupata ‘’In Altro’’…
Chi aveva ragione?!Mi domandai un po’ confusa dalla situazione ora creatasi
«Ci pensa già Arriane a farlo grazie…» mi scappò con poco tatto
La ragazza mi guardò di traverso  ed io aggiunsi protamente per rimediare l’irrimediabile al mio comportamento di poco fa: «La mia damigella di compagnia…»
Un paggio interferi, silenziosamente come un ombra, nella convesazione, interrompendo la lieve tensione creatasi nel gruppo, lasciando sul tavolo un cesto d’argento carico di caldi e frgranti Croassants. Mi venne l’acquolina in bocca a solo guardarli e fu più forte di me : ne addentai uno. Si scioglievano in bocca tanto friabile erano e così buoni che sembravano essere stati fatti in paraddiso!!!.
Chisui gli occhi perdendomi in quell’attimo di piacere e riprendendomi subito dopo con mio grande sgomento constatai che entrabi mi avevano fissata in silenzio stupiti mentre ero in quella specie di trans dovuta all’immenso piacere del momento. Deglutii forte il coccone ancora in bocca e arrossi fino alla punta delle orecchie. Poggia il cornetto mordicchiato accanto alla tazza come se scottasse di imbarazzo e mi immersi nella seconda tazza di thé.
Uffa ma non avevano mai visto una persona a cui piacciono i cornetti al burro?!
Mi chiesi interdetta
Di sottecchi intravidi Daniel ridere sotto i baffi e Gabbe guardarlo inviperita come se gli volesse comunicare la sua mancanza di tatto. Indirizzò a me invece un sorriso un po’ imbarazzata per il fratello.
«Dunque… » sorseggiò tre sorsi di thé«credo che una come te abituata alla campagna sia stata stravolta dai modi di fare di corte o mi sbaglio Luce cara?...»
«Dicimao che considero certi modi d’apparire bizzarri…»
Mi ha dato appena della villica o… sbaglio?...
Inarcai un sopracciglio alquanto meravigliata dal cambio repentino in lei
Soffre di personalità disgiunta per caso?...
La ragazza manifestò la sua approvazione con uno sguardo d’attenzione.
«Continua…» mi esortò
«Credo che sia superficiale tutto ciò  e che ci sono cose che contano di più di una parucca all’ultima moda o del vestito più elaborato del reame.»
I suoi occhi si illuminarono di una strana luce. Guardò in modo strano il fratello che annui lievemente alla sua tacita domanda.
Si erano capiticonclusi dal loro sguardo ben per loro perché ioassolutamente  no…
«Bene»si alzò poi tutta presa da una strana fretta« il mio compito qui è finito»ci abbraccio con uno sgaurdo d’intesa un po’ troppo furbetto e carico di molti sottintesi «lascio il passo al viandante che ha fiato»detto ciò con un inchino si dileguò.
Non capii che cosa, con quella domanda e la mia relativa risposta, avessi dato alla fanciulla. Eppure sembrava quasi aver risposto ad un ardo indovinello risolvendolo a pieni voti...
Bhà che gente!!!
Guardai confusa il principe che non toccò cibo.
«E’ un po strana»disse intuendo il mio disaggio interiore« con il tempo ti fari l’abitudine tranquilla...» mi sorrise rassicurante cadendo subito dopo in un profondo silenzio…
Sospirai. Tempo e ciò mi riportava alla mente il mio triste destino. Ripensai alle parole di Arriane’’ti poteva capitare di peggio’’ inutile negarlo che in fin dei conti aveva ragione.
Chi sa se lui si è accorto che non lo amo…
«E’ la persona più dolce del mondo»continuò un po’ sorpreso dal mio ostinato silenzio« ma sa essere come la rosa» mi mise in guardia«tenera e frivola con chi la ama e spinosa e crudele con chi osurpra il suo trono…»
«Cos’è Daniel un avvertimento?» inanrcai un sopracciglio interessata a quel suo strano comportamento
Dire questo sulla sorella mi provava quanto tenesse a me e alla mia persona più di quanto qualsiasi Ti Amo o Ti Voglio Bene potesse dimostrarmi…
Lui scrollò le spalle« io ho detto quello che dovevo.» disse vago
Ecco… come pensavo
Feci mentalmente alla riprova di ciò che mi ero detta pochi secondi prima.
«Mi sembra a posto e felice della nostra unione.»
Ero rimsta rigida nella postura fu un sollievo abbandonarmi allo schienale con un sospiro stanco e teso.
«E questo mi basta….»gaurdai l’orizzonte con voglia di libertà, di uscire da quelle opprimenti e soffucanti mura d’orate della mia scintilante prigione…«che fate per passare il tempo a corte?»
Lui sembrò esitare nel rispondermi ma poi presosi coraggio mi disse in un sussuro bassissimo= studiamo, indiamo battute di caccia nel bosco e intense ricerche di sgereti nei piertuggio più reconditi del catsello.
Sbuffai. Lui ne smebrò meravigliato.
«Sai cavalcare Dan?»
Il diminutivo lo lasciò spiazzato.
«S..si»balbettò incerto.
Mi alzai decisa« allora si va a cavalcare!!!.»
Lo guardai raggiante mentre mi rispondeva con un timido sorriso

Angolo Autrice
E' da molto che non aggiorno con questa mia favolosa storia ma non mi sono scordata di voi ho solo avuto un po' di problemi che mi hanno rallentata in generale nonostamnte io di questa storia avessi molti atti già èpronti...
Il problema non è che non sapevo il finale lo so anche se non ancora steso ma che stenderò appenna avrò pace questa estate ma il tempo...
Ammetto che sulla fine ho dei ripensamenti non voglio essere così  cattiva come penso ma deciderò anche in base a ciò che voi mi direte ^_^.
In Questo Capitolo...
Luce così diversa e sicura di se e di quello che pensa
Daniel il classico innamorato perso di lei che non ha occhi tranne che per la sua Amata...
In questo capitolo ho approfondito un po'b tutti, di meno Daniel forse ma nel prossimo ''Vedrete Che Svoppp'' XDDD, ed ho intrododtto la figura di Gabbe che ho pensato quando l'ho scritto di farla come sua sorella perché leggendo la storia originale per le sue premure e come lui si comportava, a parte la misera fine, mi ha sempre dato questa impressione....
Che ne pensate di lei?!....
Nel Prossimo capito:
Purtroppo vi devo annunciare che Cam ricomparirà ma per breve tempo ma con un atto decisivo no nel prossimo capitolo a cui presto metterò mano nel rivedere ma in quello dopo ancora...
Nel Prossimo avrete una notizia importante e un colpo di scena contenete?!
:3.
Saluti e Ringraziamenti
Mi scuso per avermi fatto attendere ancora ma ripeto ho avuto problemi e spero di risentirvi presto con le vostre preziose recensione
Un Bacione e apresto!!!
^_^
La Vostra Cara
Vany
^_^.
  
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