***Prologue***

Quella mattina mi svegliai alle 7, nonostante la scuola cominciasse alle 8:30.
Non sono il genere di ragazza che impiega ore a prepararsi, infatti il mio abbigliamento è sempre semplice e poco appariscente, ma quella mattina ero particolarmente eccitata: il giorno dopo sarebbero cominciate le vacanze estive! Ero davvero entusiasta: quell’ anno era stato particolarmente difficile per me e mia sorella, dato che mia madre ci aveva abbandonate con nostro padre e, come se non bastasse, era lei che guadagnava in famiglia, di conseguenza mi ero spaccata la schiena sui banchi di scuola per poter ottenere una borsa di studio per l’anno seguente; non volevo che dovesse farlo mia sorella minore Hope perché, oltre il fatto che non era particolarmente portata per lo studio, ero sempre stata molto prottetiva nei suoi confronti, quindi non volevo farle pesare la situazione, che era già difficile per conto suo.
Indossai un paio di pantaloncini bianchi, una canottiera grigia con il simbolo di guess sul petto e una giacca jeans appoggiata semplicemente sulle spalle.
Arrivai a scuola con dieci minuti di anticipo, così ne approfittai per riporre la borsa nell’armadietto, quando sentii una voce chiamarmi alle spalle:
-Julia!- mi salutò.
-Buongiorno splendore!- le risposi. Amy è una ragazza alta e snella, dai capelli corvini e lisci come spaghetti, ha gli occhi verde scuro, incorniciati da una matita nera, applicata perfettamente direi. Era una di quelle ragazze dalla bellezza convenzionale, dietro alla quale sbavano tutti i ragazzi. Non come me, dai capelli ricci – che odiavo – e biondi e occhi marrone scuro. Tuttavia ero in buoni rapporti col mio corpo, magro e slanciato, ma con le giuste curve, non so se mi spiego ….
Quella mattinata sembrava non finire mai; credevo che i professori si sarebbero risparmiati le lezioni, augurandoci buone vacanze e, ovviamente, assegnandoci una tonnellata di esercizi, pagine da studiare, libri da leggere, ecc...Invece fecero lezione tranquillamente, nonostante nessuno si degnò di seguire, neanche io che avevo degli ottimi voti e una condotta impeccabile.
Passai quelle ore a fantasticare su quanto sarebbe stata bella la mia vacanza: io, Amy, mia sorella e il suo ragazzo Niall-di una dolcezza unica-avremmo passato un mese in una casa a Brighton, una cittadina vicino Londra, sul Canale della Manica.
Alla fine delle lezioni mi precipitai a casa per finire di preparare le valigie, e lì trovai Niall con le mani sulle orecchie che fissava Hope mentre cantava a squarciagola sulla musica già altissima, che correva da una parte all'altra della casa intenta a fare la sua valigia con il suo modo superiperconfusionario di fare.
Sbattei la porta con forza nella speranza che mi sentisse, o almeno abbassasse il volume; al contrario non si accorse di me, anzi, alzò ancora di più la voce durante il ritornello di "We are never ever getting back together'' di Taylor Swift. Corsi, con le mani sulle orecchie, a staccare la spina dello stereo mentre Niall andò a tappare la bocca alla sua ragazza che spalancò gli occhi, fino a quel momento serrati, e mi salutò con un gesto della mano, non potendo parlare.
-Ciao Julia-disse lui.
-Niall, puoi spiegarmi per quale strano assurdo e misterioso motivo non hai spento prima la musica?-lo sgridai
-A mia discolpa posso dire che non sapevo dove fosse lo stereo!D'altronde quale famiglia di pazzi mette lo stereo dietro una parete scorevole!!-
-La nostra!-sorrise Hope con una falsa espressione innocente.
-E tu non fiatare!Mi hai distrutto i tipani!!-la sgridò Niall.
-Mi sonno fatta prendere dalla musica, sai come sono fatta, a volte mi lascio un po' troppo andare...
-E' questo che mi piace di te- disse lui per poi stamparle un bacio sulle labbra. Dio come volevo un ragazzo, ma questa è un'altra storia...