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Autore: Alzheimer    17/02/2013    4 recensioni
"Si avvicinò a me e toccò con il dito indice il mio naso, come se fossi un gatto e volesse farmi un dispetto. Ridemmo. Tom sapeva farmi ridere, anche David lo sapeva fare,ma con Tom era tutto diverso."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2







 
medicine, sempre e solo medicine ne sono stufa.
i punti alla mano tirano, mi danno prurito e non posso grattarmi, accidenti!. scendo in cucina a prepararmi del thè caldo, fuori a nevicato sta notte e le scuole sono chiuse.
un brivido di freddo si propaga nella mia schiena, il gelo entra nelle mie ossa, mi avvicino al divano e prendo la picola coperta rossa riposta sopra esso.
mi avvolgo con essa e aspetto che l'acqua bolle, prendo la bustina del thè arromatizzato alla pesca, una fetta di limone e zucchero.
sento il telefono vibrare dalla mia tasca, guardo chi è, David, che diamine vuole adesso ? 
*-pronto, dimmi!-* sentivo un gran casino di sottofondo, stava giocando alla play. *-Hellionor, ehm scusami se ti avviso solo ora, ma oggi non posso proprio uscire. mia sorella mi ha mollato mio nipote.-*, chiusi gli occhi e cominciai a sospirare nervosamente.
*- ma mi avevi promesso che andavamo a fare le foto assieme!-* non sentii più il rumore di sotto fondo, lui sospiro *- lo so e mi dispiace, ma non posso farci niente. ha avuto un inconveniente a lavoro.-*
immergei la bustina nell'acqua calda e aspettai che il colore cambiasse *- dai occhei fa nulla, andrò da sola.-*, *- scusami....-* feci un piccolo sorriso tirato *-non ti preoccupare.-*
riagganciai il telefono, odiavo quando faceva così. non doveva tenere suo nipote, non gli è mai piaciuto tenere quella piccola peste feroce, che ogni volta che mi vede mi prende a morsi. come minimo deve uscire con una ragazza o deve scoparsi qualcuna,
pazienza, il mio thè mi aspetta.
chiudo la porta di camera mia con un piede, appoggio la tazza sulla scrivania, accendo il pc  e mi lancio, stile delfino sul letto.
mi giro e rigiro su me stessa, oggi non avevo voglia di stare a casa, volevo andare a giocare con la neve o fare foto. allungo un braccio per prendere la mia borsa, frugo all'interno e trovo un foglio di carta, lo appallottolai, senza nemmeno guardare di cosa si trattava e lo lanciai sulla scivania.
presi la mia macchina fotografica, quella che mi ha regalato nonna. la fissai, non ho ancora avuto il tempo di aggiustarla, l'obbiettivo ormai era andato, come il pulsante di accensione, era tutta rigata. mi veniva da piangere, ci tenevo così tanto e non l'ho saputa tenere bene.
mi scese una lacrima, mi alzai dal letto e mi fiondai sul pc, aprii photoshoop e cominciai a modificare qualche foto.
mentre guardo lo schermo, cerco con la mano il mouse ma trovo il pezzo di carta che ho appallottolato prima, lo fisso e comincio ad aprirlo, era il numero di occhi blu, che mi ha lasciato per metterci d'accordo sui danni dei nostri veicoli.
elaborai un pensiero e se lo chiamassi e gli dicessi "ei sono quella ragazza che hai cercato di uccidere, mettendola sotto con la macchina. ti va di vederci? sai per metterci d'accordo con l'assicurazione". si lo faccio.
prendo il cellulare e comincio a digitare il numero, suona a vuoto, magari sta dormendo oppure è a lavoro o è con la sua ragazza in un momento intimo.
stavo per buttare giù, quando sentii parlare *- pronto Luke? scusami ma mi ero addormentato.-*, tratteni una risata, non potevo fare la maleducata *- ehm no, sono Hellionor, la ragazza che stavi cercando di ammazzare con la macchina. scusami se ti ho svegliato.-*
si stava scusando per avermi scambiato per il suo amico, *- scusami è che appena sveglio non riconosco le voci-* era strano questo uomo. *- ti volevo chiedere se eri libero oggi pomeriggio.-*  feci un piccolo sorriso e aspettai una sua risposta. stava farfugliando qualcosa che non riuscivo capire *-si!, posso. dove ci troviamo?.-*
pensai al più presto ad un posto, *-Hyde park-* , almeno avevo anche la scusa di fare qualche foto. *-sicura, insomma c'è un sacco di neve!-*,  scostai la tenda della mia finestra e feci un piccolo sorriso *-si sicurissima.-*
riagganciai il telefono salutandolo, andai in cerca della piccola macchina fotografica compatta, che usavo prima che mi regalasserò la Canon.
 
 
 
 
Ω
 
 
 
sentivo il freddo passare dai jeans, mi strinsi sotto il giubbotto, la neve stava piano piano cadendo.
nelle mie orecchie solo gli AC/DC  a tutto volume, occhi blu si sa far aspettare.
infilo le mani in tasca e faccio due salti per far scaldare i piedi, ringrazio il cielo che ho deciso 
di mettere gli anfibi.
Hyde Park era solo un grande malto bianco, piacevole alla vista, le persone si divertivano scivolando con gli slittini e chi pattinando sul ghiaccio.
dalla mia piccola borsa, tirai fuori la compatta e comincia a fare foto a raffica, fino a che non sentii punterellare un dito sulla mia spalla, mi girai e trovai occhi blu, che mi faceva un enorme sorriso e tremava di freddo. -scusami ma ho avuto un imprevisto.-
mi disse mentre si riscaldava le mani, -non ti preoccupare, tanto io ero qui da poco.-
non smetteva di tremare e in quel momento mi sentivo così in colpa per avergli dato appuntamento qui. -ei vedo che non smetti di tremare, ti va di andare a parlare davanti a una cioccolata calda?-. gli dissi con un enorme sorriso, dove lui ricambiò con un cenno del capo.
mentre si camminava verso lo Starsbucks, vedevo che non mollava un attimo il cellulare e che ogni volta sorrideva, magari è la sua ragazza che gli ha mandato qualche messaggino o un'amica, o un parente o non sono cose che mi riguardano cazzo!.
quando entriamo nella caffetteria il caldo si propagò per tutto il corpo e l'odore di muffin entrò prepotente nelle mie narici.
ci sedemmo su una di quelle poltroncine comode, l'una difronte l'altro, ordiniamo due cioccolate e due ciambelle alla Homer Simpson.
noto che il suo aspetto fisico, sotto a quel giaccone nero, è molto asciuto ma con buona moscolatura. quando tolse il cappellino bianco con il pon- pon, beh rimasi folgorata, i suoi capelli da biondi e boccolosi erano diventati neri e lisci e in quel momento capii chi avevo davanti.
avevo visto solo una volta il film Thor, nel quale mi innamorai del personaggio di Loki, non mi accorsi prima che occhi blu era l'attore che lo ha interpretato.
- come mai mi fissi?.- mi disse lui con un sorriso dolce, puntantomi quelle due pozze d'acqua trasparenti verso di me, io mi sentii avvampare - oh nulla, solo che ...- mi zittii e vidi la camerriera arrivare - che ?... - mi disse lui -che sta arrivando la camerriera- gli dissi con un piccolo sorriso e alzando la mano. 
-allora tu studi.- mi disse addentando la ciambella con la glassa color blu, ci rimasi male, perché quella la volevo io.
strabuzzai il naso e mangiai un piccolo pezzo della mia ciambella, -si, studio per diventare una fotografa e tu che fai ? -
volevo vedere se era veramente l'attore, che da vita a Loki.
sorseggiò un pò di cioccolata calda, si pulì la bocca e rise. in un'ora che siamo qui dentro 
ha fatto altro che ridere o sorridere. -io lavoro e faccio il lavoro che ho sempre desiderato fare.-
gli sorrisi, quell'uomo riusciva a contagiare le persone con la sua felicità, -l'attore.-
 mi disse in fine guardando fuori, mentre i vetri si appannavano.
-hai fatto qualche film ? - gli dissi con la tazza della cioccolata a metà strada per la  mia bocca,
lui avvampò, prese un colorito roseoo. -si, un'anno fa ho fatto un film per la Marvel.-
quando poggiai la tazza sul tavolino e mi pulii la bocca sorrisi - si lo so, hai interpretato Loki, no?. mi sono innamorata del Dio delle malefatte, perché lo hai saputo interpretare alla perfezione.-, alzai lo sguardo verso di lui e me lo trovai che mi stava fissando, mi nascosi il viso con le mani, non ci credevo che ero riuscita a dire una cosa del genere.
-oddio scusami che vergogna.-, lui rise - ei non ti preoccupare dai!. comunque sto lavorando per un'altro film.- io mi feci uno spiraglio di luce, guardandolo con un occhio solo -dai smettila- scherzò lui levando le mie mani dalla faccia -ah si.- gli dissi io, appoggiando un gomito sul tavolo e poggiando la mia testa su una mano. .-si, non posso ancora dirti nulla, il film si chiama " Only lovers left alive" ma è un segreto.- sapeva far ridere una donna, sapeva trasmettere solo positività quest'uomo ed era piacevole la sua compagnia.
-comunque piacere io sono Tom e tu capelli rossi?-
sorrisi per come mi ha chiamata -Elen, chiamami Elen, il mio vero nome non mi piace.-
scoppiammo a ridere tutte e due insieme, poi guardammo fuori -sarà meglio tornare a casa, prima che inizi a venire buio.-
mi strofinai la spalla perché sentivo che iniziavo ad avere freddo e mi girai verso di lui -ma dovevamo parlare dell'assicurazione.-
lui si alzò in piedi e si mise il giubbotto. -non ti preoccupare per la mia macchina e tu non ti preoccupare per il tuo motorino, ti pago io la riparazione.-
mi alzai immediatamente in piedi -no dai, mi scoccia, insomma sono un sacco di soldi.-
lui si girò, mi prese la mano e la baciò - non ti preoccupare posso permettermelo.-
se ne andò, lasciandomi di stucco.




ANGOLO AUTRICE.
ce l'ho fatta a pubblicare, spero di non aver deluso nessuno 
e spero che vi piaccia questa storia.
scusatemi ma non mi soffermo molto, vado a finire di studiare 
ci sentiamo presto 
Elen.
   
 
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