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Autore: bewant    17/02/2013    1 recensioni
L’universo è proprio infinito come tutti dicono? Il Big Bang è stato un evento naturale? Forse non proprio tutto quello che è stato scritto nei libri di storia è ciò che è veramente accaduto. I protagonisti di questa storia scopriranno, loro malgrado, che la verità è un’altra. Vicende accadute nel lontano passato determineranno il futuro e la stessa sopravvivenza dell’intera razza umana. Potenti personaggi alieni cercheranno di modificare il passato della nostra civiltà per determinare un futuro diverso. Al centro di questi eventi “apocalittici” ci sono delle normali persone che si troveranno coinvolte, a loro insaputa, in vicende che andranno al di là della loro comprensione e del loro controllo.
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

CAPITOLO 3

 

Battria 345 a.C.

 

Era una notte buia e senza luna, nel cielo le stelle brillavano di una luce particolare, intensa ma nello stesso tempo inquietante. Non era una notte come le altre, si respirava un’atmosfera particolare, qualcosa di indefinibile era nell’aria, qualcosa di poco rassicurante.

Moxyur si ripromise che avrebbe interrogato gli dei il giorno dopo perché, a quel punto, era troppo tardi per organizzare la cerimonia.

Chiamò i suoi discepoli per dare istruzioni al riguardo.

Quando giunse l’ora di ritirarsi decise di fare un giro al di fuori del palazzo per verificare che tutto fosse in ordine e che le guardie non si fossero addormentate. Capitava spesso che alcune di loro, nella solitudine e nel silenzio della notte, cercassero compagnia nel vino o in qualche liquore di erbe soprattutto in quel periodo di festeggiamenti.

Uscito dalla porta secondaria del piccolo tempio, si ritrovò nella striscia di giardino che circondava le mura del palazzo.

Quella era la migliore posizione per avere una visuale completa sulla parte antistante al palazzo. Guardò verso il portone principale dove le due guardie erano al loro posto. Tutto sembrava in ordine. Ebbe la tentazione di scendere fino alla stazione di guardia per controllare meglio perché le guardie erano diventate bravissime nel riuscire a  fare delle dormitine nelle posizioni più strane ma poi decise di lasciar perdere.

Girò l’angolo e alzando gli occhi al cielo, la vide.

Era una stella più grossa delle altre in una posizione nella quale non avrebbe dovuto esserci nessuna stella nota.

Moxyur oltre alle funzioni di indovino, consigliere e medico di corte aveva anche quella di insegnante e una tra le tante materie che insegnava era la conoscenza dei corpi celesti.

Si fermò ad osservare attentamente quell’anomalia celeste.  La stella, sempre che fosse veramente una stella, si stava avvicinando diventando sempre più grossa e luminosa.

Un senso di terrore freddo lo pervase, avrebbe avuto voglia di correre al’interno del palazzo, chiudersi nella sua stanza e infilarsi sotto un bel mucchio di coperte per dimenticarsi del fenomeno ma la sua curiosità ebbe la meglio sulla paura e quindi rimase ad osservare lo strano fenomeno anche se ciò poteva comportare un qualche pericolo per la sua sicurezza.

L’astro sarebbe potuto cadere nelle vicinanze o addirittura colpire una delle strutture del palazzo.

“ Il Palazzo …” Il pensiero arrivò improvviso e il dubbio gli attanagliò le viscere.

“ Se ci fosse pericolo per il mio Signore e la mia Signora? Se non dovessi dare l’allarme e dopo fosse troppo tardi? “

Moxyur non poteva essere certo definito un tipo coraggioso ma di una cosa si poteva essere certi, avrebbe dato la sua vita per la salvezza dei suoi signori.

  “ D’altra parte se dovessi dare l’allarme e non dovesse succedere proprio nulla rischierei ben più di un semplice rimprovero. Di eunuchi ce ne sono già abbastanza a palazzo. “

Alla fine scelse di attendere,  di osservare e poi decidere solo all’ultimo momento,  sperando che tutto finisse bene.

La stella continuò la sua discesa e i numerosi cani, avvertendo il pericolo imminente, cominciarono a ululare come lupi.

Anche le guardie si accorsero della strana luce che stava squarciando le tenebre della notte. Tutti gli sguardi erano rivolti al cielo.

La luminosità divenne talmente forte che tutti i presenti dovettero chiudere gli occhi. Alcuni di loro si inginocchiarono tenendosi la testa tra le mani e incominciarono a pregare i loro dei, altri urlarono per il terrore maledicendo tutti e tutto.

Quando ormai la sicurezza di stare per morire si radicò in ognuno di loro, il fenomeno si esaurì da solo e il buio della notte tornò a regnare.

Come era iniziata la luce sparì senza lasciare tracce. Tutto tornò alla normalità, almeno lassù nel cielo, mentre nel palazzo il caos era sovrano; la gente correva ovunque, le famiglie si riunirono nuovamente e piangendo, controllarono che tutti stessero bene.

La guardia personale di Oxiartes, il Satrapo del palazzo, al giungere delle prime urla di spavento, si strinse immediatamente  intorno ai due sovrani che in quel momento si trovavano nelle loro stanze, attigue a quelle delle guardie.

Oxiartes corse subito nella stanza della regina e fu molta la sua meraviglia nel trovarla ancora addormentata nonostante l’enorme confusione causata da quell’evento anomalo.

Con gentilezza scosse il braccio della moglie che con la grazia che le era propria, aprì gli occhi.

Senza meravigliarsi di avere tutte quelle persone intorno al proprio letto, disse invece:

– Stiamo aspettando una figlia, mio signore ! –

L’affermazione lasciò senza fiato Oxiartes. In un primo momento pensò che la moglie fosse impazzita per lo spavento avuto, poi visto che gli occhi della moglie erano tutto all’infuori degli occhi di una pazza, considerò l’affermazione della consorte per il suo effettivo significato.

“ Aspettiamo una figlia “ pensò “ Cosa vuol dire? … Non sarà che …”

Oxiartes aveva dei buoni motivi per essere sconcertato per la cosa. Non era affatto certo di poter aver collaborato al concepimento della bambina visto i suoi continui viaggi per il regno ma quello che era ancora più lo sconcertava fu il fatto che la moglie sembrasse così sicura della cosa, cioè di essere incinta e per di più di una bambina. Fino alla sera prima non ne aveva fatto parola. Cosa stava succedendo quella notte?

Cercò di riprendere il controllo della situazione.

– Come fai ad esserne così sicura, mia cara? –

Chiese il satrapo ignorando i sorrisini delle guardie presenti che evidentemente avevano fatto i suoi stessi calcoli sui i suoi viaggi e le sue assenze.

– Mi è stato rivelato questa notte … La luce … Un uomo o uno spirito, non so cosa fosse realmente … Ma io gli ho creduto, so che detto la verità. –

I presenti si guardarono in faccia e i sorrisi scomparvero dai loro volti. L’ombra dell’ipotetica pazzia della moglie tornò a invadere i pensieri del sovrano ma scartò ancora una volta quell’ipotesi.

Oxiartes avrebbe voluto replicare alla moglie che erano tutte sciocchezze, che era stato tutto un sogno ma gli avvenimenti di quella strana notte lo indussero a rimanere in silenzio.

 

Il giorno dopo, interrogati dal Satrapo, molti giurarono di aver sentito anche una soave melodia negli istanti in cui la luce era al suo massimo splendore ma nessuno seppe dire altro riguardo alla strana luminosità.

 

In breve tempo il fenomeno venne dimenticato da tutti tranne che dal sovrano, il quale incaricò Moxyur di verificare discretamente se la moglie fosse effettivamente incinta.

Il medico dopo una breve visita confermò lo stato di gravidanza della regina e Oxiartes si convinse (anche per sua convenienza) che qualcosa di sovrannaturale fosse accaduto quella notte e accettò il fatto che presto sarebbe diventato padre.

 

La bambina nacque esattamente nove mesi più tardi.

 

Oxiartes decise che il suo nome sarebbe stato Roshana, cioè Piccola Stella, in ricordo della notte del concepimento.

  
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