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Autore: katyjolinar    05/09/2007    2 recensioni
Vacanze dell'Independence Day.
La curiosità può fare brutti scherzi, per questo Ziva si troverà a seguire di nascosto Tony a Baltimora, scoprendo il suo più grande segreto.
Non ci sono spoiler sulla s4, anche se la stagione ora in onda è soprannominata "stagione dei segreti" e, dal titolo di questa fanfic potrebbe sembrare collegata. L'ambientazione è precedente all'episodio "l'attentato" nella S3.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4

IL PIU' GRANDE SEGRETO DI TONY

Terzo giorno

Quando Ziva si alzò, quella mattina, ed aprì l'armadio dove aveva riposto ordinatamente i vestiti che le erano stati dati da Sarah; li guardò uno per uno, poi scelse un paio di pantaloni larghi a mezza gamba con le tasche larghe, di colore verde militare, e una canotta nera un po' scollata ma molto semplice.

Quando fu pronta scese in cucina dove, come il giorno prima, Sarah stava preparando la colazione.

Sarah: "Buongiorno, Ziva! Ti svegli sempre così presto?"

Ziva: "Forza dell'abitudine. E tu ti svegli sempre così presto per preparare la colazione?"

Sarah: "Beh, sai com'è... con una bambina piccola in casa, e poi quando Anthony viene a trovarci voglio che si trovi bene, soprattutto dopo l'anno scorso, quando è venuto qui per la convalescenza dopo che aveva contratto una malattia rara."

Ziva: "Più che rara, era estinta: aveva contratto la peste polmonare."

Sarah: "Sì, è vero. Però non ricordo se eravate già colleghi, in quel periodo."

Ziva: "No, io ho iniziato a collaborare con l'NCIS circa tre settimane dopo, quando è morta la collega di Tony."

Sarah: "Kate, mi ha parlato anche di lei, le era molto affezionato."

Ziva: "Io non l'ho conosciuta di persona, non saprei dirti com'erano i rapporti con Tony."

Sarah: "Da come ne parlava, era come una sorella; litigavano continuamente ma si volevano bene."

Ziva: "Un po' come con me."

Sarah: "No, di te parla in modo diverso. Mentre di Kate parlava principalmente di come erano i loro rapporti al lavoro, di te ci dice molto di più. Ad esempio mi ha detto che si era sentito un po' offeso, quando è venuto a sapere che avevi invitato a cena a casa tua tutti i colleghi meno lui."

Ziva: "Beh, ma poi mi sono fatta perdonare..."

Sarah: " 'Bucatini alla matriciana così buoni che sembravano fatti da un cuoco italiano in un ristorante di Roma, piuttosto che da una giovane agente israeliana del Mossad'. Sono le parole esatte di Anthony, quando ci ha raccontato della vostra cena."

Ziva: "Ma guarda... e pensare che a me aveva detto semplicemente 'Non male, diciamo accettabile'."

Sarah: "Lui è fatto così: non è molto generoso di complimenti, ma credimi, Anthony ti vuole molto bene, anche se ha un modo tutto suo per dimostrarlo. Credo che tenga a te anche più di quanto teneva a Kate."

Ziva: "Lei dice?"

Sarah: "Ad ottobre avete passato due giorni insieme, sotto copertura, giusto?"

Ziva: "Sì, perchè?"

Sarah: "E, se non sbaglio, tu interpretavi una donna incinta al terzo mese."

Ziva: "Sì."

Sarah: "Sai cosa mi ha raccontato di quell'esperienza?"

Ziva: "Cosa?"

Sarah: "Le sue parole sono state: 'Quando mi ha detto che era incinta, anche se era la sua copertura, quindi non lo era davvero, mi sono sentito come quando Stephany mi ha dato la stessa notizia, cinque anni fa'."

Ziva: "Sai, è strano vedere Tony che fa il padre. L'ultima volta che l'ho visto trattare con un bambino faceva di tutto per piacergli, senza riuscirci."

Tony: "Quella volta fingevo, Ziva!" esclamò, comparendole alle spalle "Cosa fai? Estorci informazioni su di me a mia suocera? Comunque, per la cronaca, quella volta l'ho fatto apposta a non farmi piacere da Zach."

Ziva: "Perchè?"

Tony: "Perchè, come tu ben sai, nessuno a parte Gibbs sa di Stephany, e se avessi fatto vedere che ci so fare con i bambini, tu ti saresti insospettita e saresti andata ad indagare più a fondo, come hai fatto venerdì." si sedette accanto a lei al tavolo e le versò un bicchiere di succo d'arancia

Ziva: "Perchè ci tieni tanto a mantenere segreta l'esistenza di Stephany?"

Tony: "Ti ricordi Chip? Che ha tentato di incastrarmi in quel modo? Se avesse saputo che ho una figlia, molto probabilmente se la sarebbe presa anche con Stephany, non credi?"

Ziva: "Hai ragione."

Tony: "Io ho sempre ragione!" le sorrise.

Abrahm: "Tranne quando hai torto, Anthony!" disse, entrando e tirandogli un colpetto sulla spalla; poi si sedette a capotavola, mentre la moglie gli serviva la colazione.

Tony: "Abrahm, per favore! Quando fai così mi sembri il mio capo!"

Abrahm: "L'ultima volta che l'ho sentito, pochi giorni fa, mi ha detto che faccio bene a fare così."

Ziva: "Cosa? Gibbs ha chiamato qui? Come mai?"

Tony: "Questo non lo so, so solo che, nonostante non la veda da quando Stephany è nata, si informa sempre come sta, chiedendo a me o chiamando Abrahm. Inoltre versa, su un conto intestato a me e a Stephany, mille dollari ad ogni compleanno e cinquecento ad ogni festività, oltre ai duecento dollari che versa ogni mese, regolarmente."

Ziva: "Quindi anche Gibbs ha un lato umano?" scherzò.

Tony: "Così pare. Mi ricordo che, quando è morta mia moglie, ho avuto l'impressione che capisse il mio dolore."

Ziva non disse nulla. Sapeva perchè Gibbs poteva capire il dolore di Tony, e i motivi si chiamavano Shannon e Kelly, la moglie e la figlia defunte del Capo. L'unica differenza era che Tony aveva ancora una figlia da crescere, e sicuramente Gibbs voleva che la bambina avesse ciò che lui non poteva più dare a Kelly, e aiutava Tony a far sì che Stephany potesse crescere bene, in una bella casa e, magari, andasse alle scuole migliori, nei prossimi anni.

Subito dopo arrivò anche Stephany, scortata da Jeth, che si andò a sedere vicino a Tony, che stava mangiando delle uova strapazzate, e gli poggiò la zampa sulla coscia, come per chiedergliene un pezzo. La bambina, invece, fece il giro, baciando prima il padre, poi i nonni e, infine, baciò anche Ziva, per dare loro il buongiorno, prima di sedersi a far colazione con latte e corn flakes.

Stephany: "Nonna, domani possiamo fare la festa in piscina?"

Sarah: "Tesoro, lo sai che la maggior parte dei tuoi amici non sanno nuotare, e potrebbe essere pericoloso..."

Stephany: "Ma nonna... non ho ancora fatto il bagno nella nostra piscina, quest'anno..."

Tony: "Allora potremmo fare oggi pomeriggio io e te, tesoro, mentre i nonni sono fuori a fare delle commissioni, che ne dici?" le chiese, tirandole indietro le ciocche di capelli che le cadevano in fronte.

Stephany: "Davvero, papà? Può venire anche Ziva?"

Tony: "Che ne pensi?" chiese, rivolto alla donna.

Ziva: "Non lo so... tra i vestiti di tua moglie c'è qualche costume?"

Tony: "Ce ne dovrebbe essere una scatola piena. Se vuoi ti aiuto a scegliere quello che ti starebbe meglio..." disse, abbassando la voce per farsi sentire solo da Ziva nell'ultima frase.

Ziva: "Grazie, faccio da sola." gli rispose, guardandolo eloquentemente.

Quel pomeriggio, quando si furono cambiati tutti e tre, sistemarono le loro cose sul retro, vicino al bordo della piscina privata, poi Stephany si buttò in acqua, provocando parecchi spruzzi che bagnarono i due adulti e il cane.

Stephany: "Papà, Ziva! dai, buttatevi anche voi!" esclamò, mentre loro si toglievano gli accappatoi.

Tony indossava un semplice paio di boxer larghi blu scuro, che gli stavano molto bene, mentre Ziva aveva scelto un costume a due pezzi arancione. Quando lo vide addosso alla donna la ammirò per un attimo, sorridendo.

Tony: "Ma guarda! Quello era il mio costume preferito! Quando lo vedevo addosso a mia moglie restavo ore ad ammirarla..."

Stephany: "Avanti, pelandroni, entrate in acqua?"

Ziva sorrise e prese la rincorsa, buttandosi anche lei in acqua, poi fu il turno di Tony, che si buttò e restò un attimo sotto, avvicinandosi alle due e tirandole su con le braccia mentre riemergeva, per poi bloccarle e abbracciarle strette, dicendo:

Tony: "Il sogno di ogni uomo: essere in una piscina in compagnia di due donne stupende..."

Stephany: "Papà, piantala! E lasciaci andare!" disse, ridendo.

Tony: "Solo a una condizione: io vi lascio andare se mi date qualcosa in cambio."

Stephany: "Che cosa?"

Tony: "Un bacio." disse, abbassando la testa, pronto a ricevere due baci sulla guancia dalle due.

Stephany non se lo fece ripetere due volte e gli stampò un grosso bacio sulla guancia, mentre Ziva non lo fece, quindi non venne liberata.

Ziva: "Te lo puoi scordare che io ti paghi per liberarmi!" esclamò, sorridendo.

Tony: "Eddai! E' solo un bacio sulla guancia, qui." indicò col dito la sua guancia e aspettò.

Ziva: "Io, invece, ho un'altra idea..." e, senza dire altro, portò la sua mano su quella che la serrava contro Tony e gli storse le dita.

Tony: "Ahow!" urlò, mentre la donna si liberava e raggiungeva con due bracciate Stephany, che se la rideva.

Stephany: "Papà, hai trovato una più tosta di te!"

Tony: "Tesoro, me ne sono accorto quando l'ho conosciuta, credimi." continuò a massaggiarsi la mano "Ziva, mi hai fatto male... ti avevo chiesto solo un bacio sulla guancia, che vuoi che sia? Ci siamo già baciati in passato, no?"

Ziva: "Sì, ma non sulla guancia."

Stephany: "Davvero hai baciato il mio papà?"

Tony: "Sì, ci siamo baciati, in una missione sotto copertura in cui facevamo finta di essere sposati."

Stephany: "Davvero? Fico!"

Ziva: "Veramente, devi sapere che tuo padre non è poi un gran chè come bacia, Stephany."

Tony: "Oh, andiamo, Ziva..." stava per ribattere, ma venne interrotto da Jeth, che si era accorto che loro tre erano in piscina e li aveva raggiunti, buttandosi in acqua con grandi spruzzi.

Dovettero interrompere lì il discorso, perchè dovevano far uscire il grosso terranova dalla piscina, e non era affatto semplice, perchè si sa bene che i terranova amano l'acqua.

Alla sera, Tony e Ziva si misero a chiacchierare di fronte alle loro camere.

Tony: "A quanto pare, sembra che tu abbia conquistato mia figlia."

Ziva: "E' una bambina adorabile, e ha anche un bel caratterino."

Tony: "In effetti ha il carattere di sua madre."

Ziva: "Come era?"

Tony guardò verso una delle foto sul muro, quella del loro matrimonio, come per volerla ricordare meglio.

Tony: "Era una donna testona, ostinata, caparbia e, a volte, insopportabile, ma sapeva anche essere adorabile, quando voleva... un po' come te."

Ziva: "Quindi io ti ricordo tua moglie?"

Tony: "Inizialmente, un po' me la ricordavi, ma tu hai qualcosa di diverso rispetto a Stephany."

Ziva: "Che cosa?"

Tony: "Non lo so... non so spiegartelo. Sei simile a lei, ma non sei Mary Stephany Dinozzo, la donna che amavo, che ho sposato e che mi ha dato una figlia, prima di morire. Tu sei Ziva David, la mia partner di lavoro, quella che è riuscita a mettermi a disagio con le sue battute, come faceva Stephany, di nuovo, dopo quattro anni dalla sua morte."

Ziva: "Davvero ti metto a disagio, quando ti faccio le battute?" chiese, guardandolo negli occhi e sorridendo.

Tony: "Solo all'inizio, perchè non ci ero più abituato."

Ziva: "E come faceva Stephany a toglierti dall'imbarazzo?"

Tony: "Le bastava uno sguardo, seguito da un bacio."

Ziva sorrise di nuovo e continuò a guardarlo negli occhi.

Tony: "Ecco, era questo lo sguardo che faceva."

Lei non parlò, si avvicinò di più a lui, che era poggiato allo stipite della porta e teneva le braccia incrociate sul petto mentre le parlava, alzò la testa e sfiorò le labbra con quelle di lui. Chiusero entrambi gli occhi, mentre socchiudevano le labbra per approfondire il contatto; Tony le mise una mano sulla nuca e una sul fianco, mentre lei gli si aggrappò alle spalle. Si baciarono dolcemente e a lungo, poi si staccarono.

Si guardarono un attimo negli occhi, rimanendo abbracciati, senza parlare, poi Ziva si trovò costretta a interrompere l'atmosfera che si era creata.

Ziva: "Tony, è tardi, e domani dobbiamo alzarci presto per i preparativi della festa di tua figlia."

Tony: "Ehm, hai ragione... buonanotte." si abbassò su di lei e le diede un leggero bacio sulle labbra.

Ziva: "Buonanotte, a domani."

Entrarono entrambi in camera e si chiusero le porte alle spalle.

CONTINUA...

   
 
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