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Autore: nobodyishopeless    17/02/2013    1 recensioni
E' la mia prima Ziall spero che vi piaccia!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Once upon a time I was falling in love.

Sono un semplice ragazzo. Così mi sono sempre definito. Vivo in Irlanda da sempre e ora la devo lasciare per trasferirmi in un cazzo di posto in Inghilterra di nome Bradford. Non sono affatto felice di lasciare Mullingar. In questo paese ci sono tutti i miei ricordi c’è la mia migliore amica Amy, il mio migliore amico Bran e la mia ragazza Lucy. Noi quattro eravamo inseparabili, invece ora mi devo trasferire. Ho diciotto anni potrei restare qui. Ma il motivo per cui mi trasferisco è piuttosto grave. Mia madre è malata, ha il cancro alla tiroide. Io non so bene cosa sia o cosa gli potrà fare. Ma il nostro medico di famiglia ci ha consigliato di andare in Inghilterra, più precisamente a Bradford perché c’è una clinica che può farlo guarire. Non posso lasciarla da sola in questo, non sono un codardo e neanche un egoista mi trasferisco a Bradford per mia madre.  Lucy, Amy e Bran vengono a salutarmi in aeroporto, sono molto tristi, lo sono anche io, li abbraccio uno per uno, lascio un ultimo bacio sulle labbra di Lucy lisciandole i capelli neri e facendole un sorriso amaro, poi ci abbracciammo tutti e quattro assieme. Siamo amici dalle elementari e ora sono costretto a lasciarli. Ma come ho già detto è per una nobile ragione. Sull’aereo è meno di un’ora di volo ma abbastanza per farmi riflettere, avrei ricominciato una specie di nuova vita. Se avessi avuto dei problemi a Mullingar sarei stato entusiasta di questo cambiamento. Ma dovevo rifare tutto d’accapo! Rifarmi degli amici, mettermi in pari con il programma scolastico e con gli allenamenti di hockey. Sperando che nella mia scuola nuova ci fosse una squadra di hockey altrimenti avrei dovuto trovare un’altra valvola di sfogo, ma non avrei potuto sopravvivere senza l’hockey era una passione a cui non ero disposto a rinunciare.
Arrivammo in una casa a schiera a due piani. Era carina, nulla in confronto però al cottage che avevamo in Irlanda. La porta di ingresso era rossa come i bordi delle finestre. Aiutai mio padre a portare i bagagli dentro la casa mentre mia madre faceva arieggiare. Al piano di sotto c’era la cucina, un bagno, il soggiorno e l’ingresso. Andai al piano di sopra dove c’erano due camere da letto, andai nella mia e posai i miei scatoloni e il mio borsone. Mi sedetti sul letto guardando fuori dalla finestra dove il tempo invernale era ormai alla fine. Presto sarebbe arrivata la primavera. Sospirai rumorosamente. Guardai il materasso matrimoniale e mi decisi a fare il letto. Eravamo ad inizio marzo, il secondo trimestre era cominciato da un mese circa. Avrei frequentato un istituto tecnico come in Irlanda. Mangiai con i miei genitori e poi andai a dormire sperando di poter prepararmi psicologicamente alla giornata di domani.
Aprii gli occhi e spensi la sveglia che mi stava facendo impazzire. Sbadigliai e mi stiracchiai sotto le coperte. Dopo qualche minuto trovai la volontà di alzarmi. Mi vestii con dei jeans, una maglietta a maniche corte bianca e una felpa blu scuro. Scesi a fare colazione con i soliti cereali. Mia madre era già in piedi che mangiava un’arancia, mio padre non lo vidi probabilmente era ancora a letto. Mi lavai i denti e presi la tracolla dove avevo inserito un quaderno a spirale , l’astuccio e il diario. Salutai mia madre con un bacio, mi infilai le cuffiette e uscii di casa ascoltando Robbie Williams “Candy”. La scuola da quel che avevo capito era alla terza fermata del bus. Così arrivai un po’ in anticipo per prendere i libri e riempire le scartoffie in segreteria. Alle 8.05 ero in corridoio diretto al mio armadietto, le lezioni sarebbero cominciate da lì a cinque minuti, controllai l’orario e scoprii la lezione della prima ora: francese nell’aula 3. Misi i libri nell’armadietto rosso che aprii con una chiave. Ci attaccai una foto di me, Bran , Amy e Lucy.  La campanella suonò, mi voltai col libro di francese in mano e vidi numerosi ragazzi e ragazze entrare nella scuola, ma mi colpì uno solo di loro, la cosa strana è che era un ragazzo. Pelle ambrata, occhi marroni che scintillavano, in sintonia col suo sorriso che mostrava dei denti bianchi perfetti, i capelli erano neri all’insù con un ciuffo tinto di biondo. La seconda campanella mi portò di nuovo sulla terra, lontano dal paradiso. Scossi la testa pensando che era tutto assurdo, insomma era un ragazzo, solo un ragazzo. Cercai di non pensarci e mi avviai a lezione. La professoressa di francese era una donna molto giovane alta e magra con i capelli ricci neri come gli occhi. Era molto simpatica con gli studenti. Le porsi la carta della segreteria e lei mi sorrise e disse alla classe “Niall Horan benvenuto!” firmando il pezzo di carta e mettendolo nel registro “Da dove vieni Niall?” mi chiese cordiale, io mi sedetti al mio posto e risposi “Da Mullingar in Irlanda!” lei sorrise nuovamente “Studiavi il francese nella tua vecchia scuola?” mi chiese ancora “Oui… ma eravamo piuttosto indietro col programma!” la informai lei annuì e guardò meglio la carta che le avevo dato “Già.. sei indietro di ben due argomenti rispetto a noi!” mi informò, poi si rivolse alla classe “Bene ragazzi.. Niall ha bisogno di aiuto chi vuole dargli una mano col francese?” chiese in quel momento la porta si aprì e nella stanza entrò il ragazzo che avevo notato quella mattina “Scusi il ritardo prof!” disse alzando una mano in segno di scusa e sedendosi a quello che doveva essere il suo posto in fondo vicino alla finestra, la professoressa alzò gli occhi al cielo “Malik ormai è abitudine per te iniziare dopo dieci minuti dal suono della campanella! Non ne posso più…!” lo riprese, il ragazzo sbuffò “Bene visto che le mie prediche ti annoiano magari le mie lezioni ti avranno interessato! Quindi è deciso aiuterai tu Niall a recuperare gli ultimi due argomenti che abbiamo fatto!” disse. Il mio cuore sussultò facendomi deglutire, le mani sudavano “Chi è Niall?” chiese quello. Non mi aveva neanche notato probabilmente. La prof mi chiese di alzarmi e così feci, i nostri occhi si incontrarono per la prima volta. Facendomi avvampare “Ok ci sto!” disse alla professoressa seria. Quello sguardo mi mise una strana inquietudine addosso. Alla fine della lezione mentre mettevo via i miei appunti quel ragazzo si avvicinò a me “Ehm ciao!” mi disse, lo guardai e deglutii “Ciao!” risposi mettendomi la tracolla “Io sono Zayn e dovrò aiutarti in francese!” mi disse sorridendo e porgendomi la mano che strinsi “Piacere.. io sono Niall!” mi presentai a mia volta “Se vuoi possiamo incominciare già oggi dopo la scuola. Finiamo alle 15 poi possiamo andare a casa mia.” Mi disse sorridendo. Annuii “Ok!” dissi sorridendo meravigliato dalla sua cordialità. “Perfetto ora ho inglese tu?” mi chiese “Matematica!” risposi mentre uscivamo dalla stanza “Beh è di strada ti accompagno!” esclamò lui sempre sorridendo. Notai gli sguardi della gente su di noi, Zayn era sicuro di se, le ragazze mi fulminavano con lo sguardo e i ragazzi non sembravano neanche accorgersi di noi. Capii che era piuttosto popolare con le ragazze, probabilmente faceva loro lo stesso effetto che aveva fatto a me. Rabbrividii al mio pensiero. Ero etero, ne ero convinto. Ma allora cos’era questa sensazione strana? Arrivai nella classe di matematica. Le ore passarono in fretta. Pensavo a Zayn, verso la quinta ora mi sorpresi a pensare alle sue labbra e a come volevo che toccassero le mie. La campanella annunciò l’inizio dell’ora di pranzo, mi diressi in mensa e vidi Zayn ad un tavolo con altri tre ragazzi, presi il pranzo e poi lo vidi sbracciarsi per farsi notare da me. Mi fece cenno di andare a sedersi con loro, presi un grande respiro e a passo svelto mi avviai verso di lui con un sorriso cordiale felice di rivedere quel ragazzo che non aveva fatto altro che ossessionarmi tutta la mattina. “Ciao Niall.. loro sono Liam, Harry e Louis!” ci presentò Zayn “Ciao!” risposero quelli in coro. Mi sedetti a pranzo con loro. Mi misero subito a mio agio. Capii dalle loro conversazioni che Harry era fidanzato, che Liam era innamorato di una ragazza più giovane e che Louis era un puttaniere che amava godersi la vita. Dopo il pranzo scoprii di essere in classe con Liam a storia dell’arte. Ci sedemmo vicini e mentre il prof spiegava il surrealismo  mi disse “Hai colpito molto Zayn!” io lo guardai “In che senso?” balbettai interrogativo “ A Zayn piaci molto..” mi specificò, avvampai “Non etero?” chiesi “Non esattamente.. diciamo che non si preclude nessuna strada! Lui crede nell’amore.. e beh se tu sei etero diglielo chiaro e tondo.. ma da come lo guardi direi che anche tu sei un po’ confuso!” rispose. Io annuii quasi inconsciamente.
 
Un’ora dopo ero fuori dalla scuola con Zayn, mi allungò un casco “Ho la moto!” mi disse strizzandomi l’occhio. Un brivido mi percorse la colonna vertebrale.
Arrivammo a casa sua, mi offrì un  bicchiere d’acqua che accettai per calmare i nervi dato che ero terribilmente agitato.
Poi andammo in camera sua e cominciammo a studiare francese. Finimmo un paio d’ore dopo. “Be basta per oggi! Continueremo domani!”mi disse buttandosi a peso morto sul letto. Io rimasi in piedi vicino ad esso non sapendo cosa fare. Mi sarei dovuto stendere con lui? In fondo non me lo aveva chiesto.. non eravamo così in confidenza! “Niall vieni se vuoi!” mi disse con voce stanca, mi strappò un sorriso e così mi sistemai accanto a lui.
“Parlami un po’ di te!” mi disse senza smettere di guardare il soffitto “Cos’altro vuoi sapere? Vengo dall’Irlanda e ho 18 anni!” gli dissi “Hai una ragazza in Irlanda?” mi chiese
“Ce l’avevo.. Lucy ma non era quella giusta!” mi affrettai a dire
“E a scuola hai notato qualcuno?” mi chiese
“Sì qualcuno…” ammisi arrossendo
“La conosco?” mi chiese con voce bassa
“Non è proprio una lei..” ammisi pentendomene subito.
“Quindi tu sei…” cominciò
“Non lo so cosa sono! Non mi era mai successo di provare certe cose per un ragazzo!” dissi girandomi a guardarlo
“Neanche a me.. non in questo modo!” ammise
Non capivo.. cosa voleva dire con quella frase.. che non era gay? O che gli piaceva qualcuno?
Non riuscii a darmi una risposta perché Zayn cominciò a farmi il solletico e io purtroppo lo soffro terribilmente.
“Dai Zayn..” dissi tra le risate, a forza di dimenarmi caddi dal letto facendo cadere anche lui sopra di me, mi ero ammaccato il sedere che male! Lui aveva un sorriso divertito in faccia, mi teneva ancora i polsi impedendomi di muovermi. Ad un tratto il suo sguardo si soffermò sulle mie labbra aperte che mi facevano respirare forte. Delicatamente mollò la presa ai miei polsi e si avvicinò a me per poi posare le sue labbra sulle mie, sussultai a causa dell’emozione che stava tormentato il mio stomaco. Mi lasciai andare a quel bacio rispondendo intensamente. Gli leccai le labbra le schiuse permettendo alla mia lingua di giocare con  la sua. Ero sicuro di lui. Non mi importava cosa sarebbe successo poi.

 
  
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