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Autore: _Lolita    17/02/2013    6 recensioni
Tutti noi custodiamo un segreto chiuso a chiave nella soffitta dell'anima (Cit.)
Gerard ha un segreto. Un segreto che solo lui e Helena conoscono. Un incubo che gli ha rovinato la vita e che lo tiene isolato dal resto del mondo.
Gerard vive in un mondo nero.
Layla conosce Gerard per caso e lo presenta a Frank.
Frank vorrà entrare nel suo mondo e riuscire a riportargli i colori.
Perché, come prometterà a se stesso, Gerard merita la felicità.
[Dal capitolo 7]
-E qual'è il tuo desiderio?-
-Credimi- disse il più piccolo -Se si avvererà sarai il primo a rendersene conto-
Vorrei essere una canzone alla radio. Quella per cui hai alzato il volume
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, FemSlash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio | Coppie: Frank/Gerard
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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C'era un tempo in cui non ero sicuro, ma tu hai guarito la mia mente.. Senza dubbio ora sei nel mio cuore..

(Patience – Guns N Roses)

 

 

Gee fissava Frank. Ma in un modo diverso dal solito, in quel momento era Gerard che leggeva gli occhi di Frank, che vedeva la luce dietro quelle due iridi nocciola e quello che ci vedeva era desiderio.

Desiderio. Puro e semplice. Uno sguardo così, così forte, così carico di emozione on poteva essere retto, e Gee abbassò gli occhi.

-Non ci riesco..- sibilò piano, un pò di timore nella voce. Si ricordava cosa succedeva se diceva di no...ma Frank era diverso...

Aveva paura, adesso, di guardare gli occhi di Frank, di vedere quel desiderio trasformarsi in delusione

-Scusa..- disse osservando le sue mani che si torturavano a vicenda

Sentì due dita sotto il mento e le guance farsi bordeaux non appena rincontrò le iride del più piccolo..ormai aveva perso il conto di tutte le volte che Frank aveva fatto incontrare i loro occhi..

-Ehi, va bene- sorrise -Se non te la senti io non ti obbligherò a fare nulla- forse la scelta di quelle parole nel caso di Gee era sbagliata, dire "non ti obbligherò" magari poteva ricordargli chi invece per un anno lo aveva sempre fatto, ma stranemente, nonostante le parole forse errate, Gee sorrise, si allungò verso di lui e gli posò un tenero, piccolo, innocente bacio sulla guancia mormorando un "grazie" che sapeva di zuccherò subito dopo; Frank si tocco quella guancia piano, come se avesse paura di cancellare il ricordo di quell'atto e gli sorrise di rimando

-Ha smesso di piovere- disse notando un un timido raggio di sole che si faceva strada tra le nubi -Ti va di uscire un pò? La febbre dovrebbe essere passata- Gee sorrise, entusiastà come farebbe solo un bimbo la mattina di natale e annuì con forza

-Sì-

-Allora preparati tesoro!- e Gee non se lo fece ripetere due volte, si alzò di scatto e corse in bagno per darsi una sistemata, uscito da lì però aveva un dubbio

-Frank..-

-Dimmi-

-Do..dove sono le mie cose?-

-Oh già, vieni, Layla le ha messe in camera nostra- Frank gli fece strada

La loro camera da letto non era molto grande era vicina al bagno e illumina della luce che veniva dalla finestra che dava sul piccolo terrazzino della scala antincendio; vi era spazio per un armadio, un mobiletto attaccato alla parete sul quale vi era un televisore, due comodini e un letto a due piazze sfatto, lo sguardo di Gee si posò allungo su quel letto pensando che Layla dormiva con Frankie tutte le notti, e che molto probabilmente quella notte lui su quel divano ci avrebbe dormito da solo... . Provò un sentimento strano, per lui quasi sconosciuto... era forse...gelosia? Dovuta a cosa però? Tra Frank e Layla non c'era nulla, Gee conosceva l'orientamente sessuale della ragazze e aveva capito i suoi sentimenti per Lindsey per quale ragione avrebbe dovuto essere geloso allora? Forse cominciava davvero ad essere legato a quel piccoletto in modi che, giorni fa, si poteva solo sognare...

-Ha messo tutto qui- disse Frankie aprendo l'armadio e riportandolo sulla terra

Gee notò che la sua roba era riposta in modo ordinato dentro all'armadio, Layla aveva spostato un pò delle sue cose per fargli posto...Layla era fantastica davvero, pur non conoscendolo bene lo aveva accolto in casa sua, si era occupata di lui e gli aveva persino sistemato le cose...la pseudo-gelosia che aveva provato si trasformò subito in gratitudine.

Si vesti rapidamente lontano dagli occhi di Frank che, capendo il suo imbarazzo, era andato a vestirsi in soggiorno dopo aver preso qualcosa da mettersi.

Gee come sempre vestì solo di nero, jeans, maglione, cappotto e scarpe, poi tornò da Frankie

-Non cambi mai colore?- chiese con un sorriso, un pò sciocca da parte di Frank come domanda essenso che lui stesso era vestito completametne di nero, eccezion fatta per i jeans chiari e le converse rosse

-Nah- disse il più grande con un sorriso e la voce da bambino

-Ah, quasi dimenticavo- disse Frank prendendo dal mobiletto accanto alla porta un album da disegno completamente nuovo con un fiocco rosso attaccato sopra -L'ho preso per te ieri- gli porse il regalo, Gee si sciolse lentamente, Frank era la dolcezza

-Io...questo è...grazie Frankie-

-Figurati- gli porse una matita abbandonata accanto al telefono e facendogli un cenno col capo gli disse "Andiamo grande artista"

Uscirono di casa. Quell'anno stranamente l'inverno era mite e non faceva troppo freddo

-Andiamo al parco ti va?- chiese Frank accendendosi una sigaretta, Gee annuì

Il più piccolo lo prese per mano e insieme, lungo le strade stranemente quasi vuote, si avviarono a Central Park.

Il cosiddetto “Polmone Verde” di New York odorava di erba bagnata e di umido. Si potevano sentire i canti degli uccelli, le risate dei bambini, i sussurri degli innamorati sulle panchine...

Era raro trovare un posto deserto a New York ma quella mattina effettivamente in girno c'era poca gente.

Trovarono un posticino un poco isolato nel bel mezzo di un prato che profumava di fresco, Frank si stese a terra appoggiando la schiena al tronco di una quercia che regnava incontrastata sugli altri alberi, invitò Gee a stendersi fra le sue gambe appoggiando la testa sul suo petto, il più grande accettò quell'inivito e si accoccolò fra le braccia del più giovane, prese l'album da disegno e la matita e cominciò a tracciare delle leggere linee sulla carta immacolata

-Cosa disegni?- chiese Frank curioso dopo qualche minuto

-Niente di speciale..- disse Gee chiudendo immediatamente l'album -Voglio che sia una sorpresa- sorrise

-Come vuoi dolcezza- gli diede un piccolo buffetto sulla guancia

-Senti Frank, posso farti una domanda?-

-Certo-

-Perchè tu e Layla siete venuti e New York?- era una domanda semplice effettivamente, ma a Frank parve assurdamente complicata. Non ne aveva mai parlato con nessuno, solo Layla sapeva, ma del resto, forse, sotto sotto, doveva a Gee una spiegazione, lui gli aveva detto tutto...sì, doveva parlare

-Beh, io Lay veniamo da Belleville come tu ben sai- Gee annuì esortandolo a continuare -Eravamo i tipici adolescenti asociali, non so se mi spiego, eravamo troppo diversi dagli altri per riuscire a stare con loro, ma allo stesso tempo troppo simili l'uno all'altra per non essere amici- Frank si accese l'ennesima sigaretta mentre Gee, che aveva ruotato un poco la testa, lo fissava attento -Mio padre...beh, non siamo mai andati d'accordo, credo che lui mi considerasse solo un errore da preservativo bucato, aveva sposato mia madre dopo che lei era rimasta incinta , suppongo che ce l'avesse così tanto con me perchè secondo lui gli avevo rovinato la vita...di certo non ha mai fatto nulla per convincermi del contrario... . Per lui ogni scusa era buona per ammazzarmi di botte...- un altra pausa, prese un lungo tiro dalla sigaretta, Gee non disse una parola -Ricordo che una sera tornai a casa in ritardo, era il compleanno di Layla, all'epoca stava attraversando un periodo difficile per cui volevo che almeno quella sera stesse bene...tornai a casa con un ritardo di mezz'ora, mio padre mi diede un pugno sul naso così forte da rompermelo... scappai da Layla e lei subito mi portò all'ospedale, passammo li la notte del suo quattordicesimo compleanno. All'epoca era entrata in una specie di mutismo, parlava solo con me..ricominciò a parlare quella notte dopo due anni di silenzio e sai cosa disse?- chiese retorico -Una bugia, mentì al dottore dicendo che avevo sbattuto contro una porta perchè non volevo denunciare mio padre... avrebbe potuto dire qualsiasi cosa dopo due anni e invece mentì per me...- Gerard aveva ascoltato attento stringendosi di più a lui, lo rattristava sentire quelle cose, forse non avrebbe dovuto chiedere... -Quando compii 18 anni il mio primo pensiero fu quello di andarmene, ma non potevo lasciare li Layla, lei non lo avrebbe sopportato e io senza di lei non avrei saputo che fare, del resto non avevo nessuno, così aspettai ancora un anno, il giorno del diciottesimo compleanno di Layla lei rubò la macchina di sua madre e partimmo per New York, avevamo già organizzato tutto, avevamo trovato l'appartamento e pagato primi due mesi d'affitto, i miei non sapevano nulla, ma la mattina della partenza mia madre si svegliò presto e scoprì che me ne stavo andando. Le dissi di lasciarmi andare, che non mi importava ne di lei ne di suo marito, le dissi che non la volevo più vedere, mio padre non disse nulla, non gli interessava, aveva solo perso il suo manichino con cui sfogarsi.- Un altra pausa, un altro tiro -Arrivati qui mi iscrissi all'università e trovai lavoro al ristorante, Layla cominciò a fare la modella per alcune agenzie di moda ma si vedeva che odiava quel mestiere, dopo essersi licenziata per la milionesima volta l'ho convinta a fare la modella per i corsi di disegno dal vivo e, beh, è così che ho conosciuto te, e devo dire che, giunto a questo punto, non vorrei cambiare nulla nella mia vita sai?-

-E come mai?-

-Perchè tutto quello che mi è successo mi ha spinto a venire a New York, e se non fosse successo non ti avrei mai conosciuto. Quindi rivivrei ogni cosa, dalla prima all'ultima-

Gee sorrise, erano giorni che lo faceva, ma in quel momento il suo sorriso aveva qualcosa di diverso, era pieno di...amore.

Frank aveva raccontato quella storia con forza, una forza che Gee gli invidiava molto, quella forza era una delle mille motivazioni per le quali Frank gli piaceva.

Però una domanda naque nella testa del più grande, una domanda alla quale doveva assolutamente dare una risposa, così, cercando dentro di se una forza simile a quella del più piccolo, cominciò

-Frankie..-

-Dimmi tesoro- Gee si tirò un po' su e lo guardò negli occhi

-Noi cosa siamo?- gli chiese con voce dolce

Cosa siamo?” Bella domanda davvero. Frank non ne aveva idea. Non erano amici, non erano fidanzati. Erano un qualcosa di strano, un qualcosa che a Frank piaceva da morire. Non sapeva cos'erano davvero. Erano luce e oscurità? Forza e debolezza? Potevano essere ogni cosa, sarebbero di certo diventati qualcosa. Forse un manager e un fumettista. Forse un cantante e un chitarrista. Frank non poteva saperlo. Era una domanda difficile, davvero difficile per la loro situazione. Non sapeva cos'erano, ma sapeva com'erano, erano insieme, erano uniti, da cosa? Da quella piccola luce che brillava negli occhi di entrambi non appena si guardavano. Erano il rosso e il nero. Nulla di più semplice e perfetto. Erano tutto e niente.

Frank posò un piccolo e dolce bacio sulla punta del naso di Gee, gli spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio facendo diventare le sue guance rosse come fiamme ardenti e lo guardò dritto negli occhi

-Noi siamo infinito-

 

 

Salve belle donneH :3

 

Sono una stronza sadica, non li ho fatti baciare, ma c'è un motivo, voglio che sia un qualcosa di assolutametne perfetto <3 <3

Per farmi perdonare ecco un capitolo dove ho cercato di essere il più diabetica possibile <3

L'ho scritto ascoltando Patience e SINGItForJapan <3 <3

Tra l'altro mentre guardavo il video di SINGIt i miei opcchi cadevano di continuo sulla fede di Gee che è così aaaaaaaaw <3 <3 <3

 

Oggi dopo due ore di sala prove ero devastata ma ho comunque deciso di finire questo capitolo che non so perchè ma mi piace e non mi piace allo stesso tempo. Non mi piace perchè volevo essere più zuccherosa, ma alla fine non è così male dai, sono più portata per la tragedia suvvia <3

Ho ri-tinto i capelli. Sono neri come la morte e mia madre appena li ha visti mi fa “Ma sembri il tipo del tuo poster, quel Gerard”.... . No mamma no.

Sarà che con la scuola e il resto ho delle occhiaie indecenti ma no, decisamente no, non posso sembrare un maschio, anche se mooolto androgino alle volte e molto sassy divaHHH <3 <3

 

Che dire? Vi amo donneH davvero <3 <3

 

Un grazie specialissimo alla mia dolcissimissimissimissmissima xla che mi regala quantitativi industriali di pornoH e ammoreH <3 <3 Donna per te 70 camion di tu sai cosa <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 <3 Cuoricini a volontà <3 <3 <3

 

Grazie anche a tutte voi che /recensite/seguite Born to Die <3 <3 Terzo capitolo work in progress <3 <3

 

Oggi è il compleanno di Billie Joe Armstrong, tantissimissimissimi auguri <3 41 anni portati benissimo direi <3

 

La frase finale “Noi siamo infinito” l'ho presa dall'omonimo film che è uscito da poco e che vi consiglio di andare a vedere <3 <3 Eccovi il trailer: http://youtu.be/EiXWCnKw-eE è bellissimo <3 <3

 

Amo tutte voi <3 <3 <3

 

Pace, amore, empatia <3 <3

 

_Lolita

   
 
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