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Autore: 20maggio2013    18/02/2013    0 recensioni
Continuazione di Summer Love.
Hope dopo essere tornata da New York, dovrà affrontare il suo ex. Come andranno le cose? Ritornerà con lui? Lo scoprirete leggendo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'From the moment I met you, everthing changed. ♥'
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Finalmente era venerdì. Questa settimana era stata stressante. Tra il lavoro e gli impegni dei ragazzi, non eravamo riusciti mai a vederci. La giornata fu meno faticosa e passò velocemente. 
Finito il nostro turno, io e le ragazze andammo a casa per sistemarci e poi ci recammo a casa di Liam. Ci eravamo dati appuntamento lì per passare una serata tutti insieme. Ad aprire fu Liam e appena mi vide mi disse:- Hope ci sei anche tu?
-Perché non dovrei esseci?
- Zayn mi aveva detto che avevate un altro impegno. 
-A me non ha detto...-
non finii la frase che il mio telefono squillò sulle note di Over Again. Sapevo già chi era, avevo messo una suoneria diversa dagli altro solo per lui. Risposi.
-Sbaglio o devi dirmi qualcosa?
-Ciao anche a te Hope. Sisi sto bene grazie per avermelo chiesto!
-Cosa è questa storia che io e te abbiamo un altro impegno? E perché io non ne sapevo niente?
-Perché ci ho pensato poco fa, ti avevo chiamato apposta per dirtelo. Dove sei ora?
-Da Liam.
-Vieni da me che tra cinque minuti arriverà l’autista a prenderci.
-Ok, ma mi vuoi dire dove andiamo?
-No. -
chiuse la chiamata senza farmi rispondere, salutai Liam e le ragazze che erano rimaste ancora fuori e andai da Zayn. 


Stavamo in macchina da due ore circa.
-Si può sapere dove stiamo andando?
-Tra poco lo saprai. 

Sbuffai. E cominciai a guardare fuori dal finestrino. Ad un certo punto vidi il segnale stradale: “Welcome to Bradford”. Perché mi aveva portato a Bradford? Aspetta lui era nato lì. Questo poteva significare solo una cosa. Cominciai a sudare freddo. Ora capivo perfettamente come si sentiva una settimana fa. 
-Perché non mi hai detto che stavamo andando a casa tua?- dissi leggermente arrabbiata.
-Perché non avresti mai accettato.
Mi girai dalla parte opposta. Non ero arrabbiata perché mi stava portando a conoscere la sua famiglia, ma perché non me lo aveva detto. Se l’avessi saputo mi sarei preparata mentalmente, avrei indossato qualcosa di più elegante, non i primi jeans e felpa che avevo trovato nell’armadio.
-Ti sei arrabbiata?
Non gli risposi.
-Dai Hope, parlami. Perché sei arrabbiata?
Continuai a fissare fuori dal finestrino.
-E va bene, hai ragione avrei dovuto dirtelo. Però per favore non essere arrabbiata. Tanto sappiamo bene entrambi che non riesci a tenermi il muso.
E aveva perfettamente ragione. Non riuscivo mai ad essere arrabbiata con lui.
-Non sono arrabbiata. Però se me l’avessi detto mi sarei preparata psicologicamente e mi sarei vestita meglio.
-Non ti devi preoccupare Hope. Gli piacerai sicuramente. Stai tranquilla.

Mi strinse in un abbraccio. Incredibile come si fosse ribaltata la situazione. Una settimana fa era Zayn quello preoccupato e io lo dovevo tranquillizzare, ora era perfettamente il contrario.
Quando mi staccai dall’abbraccio, la macchina si fermò. 
Mi prese per mano e ci avviammo verso la porta. 
-E se andrò in panico e farò mille casini come hai fatto tu?
-Stai tranquilla, vedrai che andrà tutto bene.

Subito dopo suonò il campanello e poco dopo una bambina sui dieci anni ci aprì la porta. Era sicuramente la sorella di Zayn, infatti appena lo vide si fiondò tra le sue braccia.
Z:-Ciao principessa. Come stai?
x:-Bene.-
disse, poi continuò rivolta a me.- e tu chi sei?
Z:-Lei è Hope la mia ragazza.
x:-Ciao Hope, io sono Safaa

Ci raggiunse alla porta una donna. Doveva essere la madre. Appena vide suo figlio corse ad abbracciarlo.
x:-Zayn che ci fai qui? 
Z:-Sono venuto a trovarvi e poi vi voglio fare conoscere una persona mà.-
disse sciogliendo l’abbraccio per poi scostarsi e presentarmi alla madre. 
x:-È un piacere Hope conoscerti, ogni volta che Zayn ci chiama non fa altro che parlare di te. Comunque io sono Patrisha, ma chiamami pure Trisha.
Io-Piacere mio Trisha.
T:-Venite dentro, così conosci anche Waliyha, Doniya e Yaser.


La serata, al contrario di quella trascorsa in Francia, fu tranquilla. Mi trovavo bene insieme alla sua famiglia e mi trovai subito a mio agio. Non avevamo detto niente sul fatto che ero incinta. Non volevo passare per una poco di buono. Stavo parlando con Doniya quando mi venne un attacco di nausea. Corsi in bagno dove cominciai a vomitare. Sentii qualcuno seguirmi e una mano tenermi i capelli e la fronte. Quando finii, mi lavai la faccia e mi girai verso Doniya. 
-Ehi tutto bene? Ti senti male?
-Nono sto bene, ho solo avuto un attacco di nausea.
-Ma prima stavi benissimo, perché tutto ad un tratto ti è venuta la nausea?

Non risposi, guardai le mie scarpe. Non avevo il coraggio di dirle che ero incinta. 
-Hope c’è qualcosa che non va? Devi dirmi qualcosa?
Dovevo dirglielo, alla fine non cambiava molto se l’avessero saputo ora o dopo. 
-Per favore chiamami Zayn.
  
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