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Autore: _ciolofan    18/02/2013    1 recensioni
San Valentino.
Morgan era stufa di essere costantemente sola.
Quando tornava a casa da scuola, la casa era vuota e lei si sentiva sola.
Morgan odiava la solitudine e quando arrivava quella festa,
la cosa si faceva ancora più irritante.
Se cercava anche solo di affacciarsi alla finestra vedeva ovunque coppiette,
dai ragazzini agli anziani, perfino i bambini camminavano felici mentre si tenevano per mano!
Patetica, ecco come si sentiva in quella giornata.
Patetica, stremata, furiosa, incazzata con il mondo intero!
Odiava quella festa, che poi Natale era una festa, il Ringraziamento era una festa, Pasqua lo era!
Ma chi aveva mai detto che San Valentino lo fosse?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[ immaginatevi taylor un po' più formosa hgdjag]



 

You can't go to bed without a cup of tea
and maybe that's the reason
that you talk in your sleep
One Direction - Little Things



 



San Valentino.
Morgan era stufa di essere costantemente sola.
Quando tornava a casa da scuola, la casa era vuota e lei si sentiva sola.
Morgan odiava la solitudine e quando arrivava quella festa,
la cosa si faceva ancora più irritante.
Se cercava anche solo di affacciarsi alla finestra vedeva ovunque coppiette,
dai ragazzini agli anziani, perfino i bambini camminavano felici mentre si tenevano per mano!
Patetica, ecco come si sentiva in quella giornata.
Patetica, stremata, furiosa, incazzata con il mondo intero!
Odiava quella festa, che poi Natale era una festa, il Ringraziamento era una festa, Pasqua lo era!
Ma chi aveva mai detto che San Valentino lo fosse?



- Buongiorno Londra! Il sole splende di mattina e oggi è il giorno più amato dagli innamorati!
Oggi è.. 
- Morgan sentendo quelle parole si alzò di scatto dal letto,
per poi scaraventare giù la sveglia dal comodino saltandoci sopra fino a farla tacere.
A Morgan poco importava se potevano pensare che fosse una pazza psicopatica, lei odiava quel giorno. 
Non era perfetta e quando si guardava allo specchio, ogni volta si riprometteva di iniziare a fare
una dieta, così giusto per togliere quei fianchetti.
Morgan era ossessionata da parecchie cose, il suo peso era una di queste. 
Si odiava, perchè mangiava troppo e poi si arrabbiava perchè aveva ceduto a quella sua debolezza.
E poi era normale che lei non interessasse a nessun ragazzo quanto meno carino, pensava.
Mangiava troppo e poi si ritrovava strizzata nei suoi jeans skinny, per non parlare delle sue enormi coscione, non riusciva proprio a capire perchè non poteva essere normale.
Preferiva alla lunga avere degli occhi da cerbiatto piuttosto che i suoi, color iceberg.
Preferiva dei banali capelli castani che i suoi, biondissimi.
Troppo particolare, troppo fuori dal comune.
Scacciando via quei pensieri Morgan si diresse in cucina per bere la sua tazzona quotidiana di tea.
Se c'era una cosa che la ragazza amasse, quella era il tea.
Ne beveva in quantità industriali!
Dopo che finì la tazza di tea bollente, si diresse verso il bagno dove si fece la doccia,
poi si preparò per  andare a scuola.  
Fece il tragitto casa-scuola a piedi, visto che era in anticipo.
Si infilò le cuffiette del suo vecchio e fidato mp3 e quando la musica partì si perse nei suoi pensieri.
In verità non aveva preso l'autobus perchè di solito,
di San Valentino era sommerso da coppiette che si mangiavano la faccia a vicenda.
Voleva evitare quella visone, decisamente.
Svoltò a destra quando arrivò davanti all'entrata della scuola.
Non fece neanche in tempo ad entrare che quasi le venne da piangere, non era possibile.
Tutte le troiette facevano, appunto, le troiette con i troioni sbattendo le ciglia in modo troioso.
Morgan non sapeva più dove guardare, così si diresse all'interno della scuola
passando per l'ingresso principale. 
Passare per la sfigata di turno ogni fottuto anno non era divertente, per niente.
Si ricorda ancora tutte prese in giro ricevute ogni anno.
E Morgan era stufa, lo sapeva che non era perfetta ma.. diavolo!
Era di fare la parte della sfigata, era stanca di incassare tutti quei colpi bassi, era semlicemente esausta.
Non c'era di certo bisogno rinfacciargli ogni giorno ogni suo difetto,
era una cosa subdola che la faceva sentire sola.
Per non parlare delle troie che mettevano in giro brutte voci su di lei, assolutamente false, ovvio.
Non riusciva proprio a capirle quelle ragazze, si comportavano da troie dando della troia ad un'altra troia
che faceva la stessa identica cosa con un'altra troia e via dicendo,
erano ipocrite false e doppiogiochiste.
Ma perchè, all'inizio aveva pensato che era per via del egocentrismo che le caratterizzava
ma poi si era accorta che erano semplicemente codarde, ferire gli altri da dietro una maschera
per non essere ferite a loro volte, ingegnoso. Avevano paura.
Proprio in quel momento una delle sopra citate troie, il capo, per precisare, prese a camminare nella mia direzione con in mano dei volantini o delle.. locandine, suppongo.

- Heeei! Bella da quanto tempo! -

Morgan si ritrovò a chiedersi da dove si fosse presa tutta questa confidenza.
Non riuscì a formulare neanche una frase che  Abigail riprese il suo discorso facendo
un sorriso più falso di una banconota da 10 sterline.

- Senti, questa sera ci sarà un ballo, lo ha appena indetto la preside.
   Lo so, è all'ultimo momento e credimi anche io avrei voluto saperlo prima,
   così da poter segliere il vestito e le scarpe con calma! Ma la preside aveva già organizzato tutto,
   quindi, spero verrai! -

Morgan vide Abigail  perdersi più volte in chiacchiere,
come e a lei importasse, non ci sarebbe andata, non per fare la figura dell'idiota che sta in disparte.
In più non aveva neanche un vestito che le stesse anche solo decentemente.
Si sforzò di sorridere cordialmente per poi rispondere.

- Ci penserò su -


Si voltò per prendere i libri dal suo armadietto, quando vide una rosa blu
appoggiata sul primo libro, quello di letteratura inglese.
Quando guardò meglio si accorse anche della letterina che l'accompagnava.
Si erano sicuramente sbagliati, pensò Morgan ancora sorpesa e spaesata,
nessuno avrebbe mai fatto una cosa così dolce per lei, nessuno si era mai ineressato a lei.
La bionda si apprestò ad aprire la letterina per vedere a chi sarebbe realmente indirizzata la rosa,
ma quando lesse cio che c'era scritto, non fu più tanto sicura di non star sognando.

'' A te Morgan,
 consideralo un regalo di San Valentino,
 - il tuo ammiratore.''

Morgan pensava che da un momento all'altro sarebbero spuntate delle telecamere e le avrebbero urlato
tutti in coro 'SEI SU SCHERZI A PARTEEE' ma niente di tutto ciò successe così si arresee alla realtà.
Qualcuno si era finalmente interessato a lei, era emozionata ed il cuore le batteva forte forte.
Passò l'intera giornata a guardarsi intorno cercando di scoprire chi fossequesto suo ammiratore.
Ad essere sinceri, all'inizio aveva pensato che fosse uno scherzo di pessimo gusto,
così da poterla sfottere ulteriormente ma poi aveva scacciato quel pensiero.
Appena suonò la campanella dell'ultima ora Morgan si precipitò al suo armadietto per posare
i libri così da arrivare prima a casa per mettere quella rosa nell'acqua.
Ma quando la rgazza aprì l'anta dalla vernice rossa scolorita dell'armadietto trovò un'altra lettera.

''Morgan,
  Spero tu abbia gradito il mio regalo,
  ma ti chiedo un piccolo favore, potresti venire al ballo,
 con me? Lo so che ti sembrerà strano, ma voglio vederti, so quanto sei curiosa
  e se tu verrai io rivelerò.
  - il tuo ammiratore. ''


Niente di troppo sdolcinato, ma abbastanza da far, prima, sciogliere il suo cuore e poi
farla ghiacciare sul posto, sarebbe dovuta andare al ballo.
Ma quanto era disposta a rischiare la sua già inesistene reputazione per scoprire l'identità dell'ammiratore?
L curiosità la stava lacerando e lei avrebbe anche potuto rischiare per una volta.


Fu così che la ragazza si ritrovò a guaedare gli indumenti presenti nel suo armadio.
Non c'era uno straccio di vestito che le stesse anche solo bene o che non la facesse sembrare un bombolone.
Sentì  bussare alla porta.

- Avanti -

Disse consapevole del fatto che oltre quella porta c'era sua madre.
Avrebbe potuto chiedere aiuto a lei, no?

- tesoro, che stai facendo
? Il tea è pronto -

Aveva chiesto a sua madre di farle un tea precedentemente, per calmarsi, era troppo agitata.

- Okay.. mhm .. mamma? Non è che.. se tipo... ti è capitato.. haiunabitopermeperandarealballo
?

la madre la guardo perplessa, era in imbarazzo, lo era perchè lei non le aveva mai chiesto dei consigli,
lo era perchè non era da lei uscire, andare ai balli o alle feste.

- Morgan
! Tesoro, parla più lentamente, scandisci le parole -

la ammonì la madre.

- ehm si ecco, un ragazzo mi ha invitato al ballo organizzato dalla preside per San Valentino e..
  mi servirebbe un consiglio su che abito indossare, e siccome io non ne possiedo nessuno che si addica
  all'occasione.. mi chiedevo se ce ne fossero altri di cui io non ne sono a conoscenza.. ecco -

Le guance di Morgan erano rosse, era tremendamente imbarazzante, aveva sempre avuto un rapporto
pacifico con sua madre ma non avevano mai parlato molto.
La madre della ragazza intenerita dalla reazione della figlia le accarezzò dolcemente la nuca.

- Ohw perchè non me ne hai mai parlato
? Insomma saremmo potute andare a fare shopping.. -

disse Ron, la madre, mentre pensava a quale vestito le sarebbe potuto andar bene.

- Oh, beh sono venuta a sapere del ballo oggi, quindi.. ma non ci sono degli abiti in soffitta, da qualche parte
? -

chiese la ragazza insicura, in fondo voleva andare a quel ballo, era curiosa di chi fosse l'ammiratore.

-  mhm.. fammi pensare.. in verità ce ne sarebbe uno, spero solo che ti piaccia -

iniziò la madre da prima con fare pensieroso diventato poi speranzoso.
Morgan fece una smorfia, aveva dei gusti difficili.
Sperava solo che fosse semplice e che la taglia fosse quella giusta.

Sua madre si mosse per poi uscire dalla stanza e proseguire fino in fondo al corridoio
dove c'era la scala che portava alla soffitta.
Salirono e sua madre, che era entrata per prima, accese la luce rivelando una stanza piena di vecchi ricordi,
foto, giochi, vestiti e via dicendo. 
Ma sua madre puntava al baule che era situato al centro della stanza, lo raggiunse e lo aprì delicatamente,
come se avesse paura di romperlo.
Dal baule la signora Ron tirò fuori un vestito bianco con veletti azzurrini.
Era fantastico, da principessa.
Aveva il corpetto bianco immacolato con qualche rifinitura leggermente più lucida scendeva fino ai fianchi,
pi da lì l'abito era gonfio, si allargava dolcemente fino a terra, tantissimi veli cstituivano la parte inferiore 
del vestito. Stupefacente.

- E' bellissimo.. -

Morgan rimase a bocca aperta. 

- eh già, è da mozzare il fiato.. quella stronza di tua nonna non voleva farmelo indossare mai, che donna acida
!-
  
Morgan strabuzzò gli occhi non appena captò una parolaccia nell'uscita di sua madre.
Fu così che sghignazzò. Sua nonna era davvero acida, andava avanti a yougurt scaduti si vede.
Sua madre la seguì a ruota, si stavano divertento insieme, non succedeva da tanto.

Presero il vestito e tornarono al piano di sotto.
Okay, vestito
? Fatto.
Ora mancavano le scarpe e il make up, per il resto avrebbe raccolto i capelli 
in un grazioso chignon.
Trovarono presto delle decoltè bianche  di sua madre da abbinare al vestito.
Man a mano che il tempo passava si avvicinavano le ore otto, inizio del ballo.
L'agitazione stava prendendo pure Morgan, e non poco.

-Mamma.. ecco non è che mi aiuteresti con l'accongiatura? -

La signora Ron sorrise dolcemente prima di annuire.

- Certo piccola mia, tutto per te -

si sorrisero tuttee due.

- ah.. mamma
? Buon San Valentino -

lo disse quasi piangendo, suo padre non se n'era andato via, non di sua spontanea volontà, era morto.
Sperava solo che sua madre si rifacesse una vita, voleva vederla sorridere genuinamente,
come faceva con suo padre.


- Anche a te Momo, anche a te.. -

Rispose la signora Ron mentre una lacrima le solcava la guancia.
Alcune ferite bruciavano ancora. 
Morgan sussultò al sentire quel nomignolo, era da tanto che non lo usava, da quando era morto suo padre,
lui usava chiamarla così, lo aveva inventato lui quel nomignolo.
Istintivamente si alzò dalla sedia e si girò così da poter avvolgere le sue braccia al corpo dellam adre.

Dopo che anche il make up semplice e laccongiature furono completati la ragazza non faceva altro
che girare per casa in preda all'isteria, neanche la tazza di tea precedentemente bevuta l'aveva calmata.
Quando ormai erano le sette e mezzo Morgan era già vestita con tanto di decoltè ai piedi.
Era pronta, fisicamente ma per quanto la riguardava era ancora agitatissima.
Stava per mollare, poteva tranquilla mente stare a casa, a poltrire sul divano con una tazza di tea, a guardare dei film che davano per San Valentino.
Ma poi, una scarica diadrenalina la pervase, si era guardata allo specchio e per una volta nella vita
aveva pensato che fosse bella.
Non perse tempo, chiese a sua madre di accompagnarla a scuola, dove si sarebbe tenuto il ballo.
Sapeva che se non andava subito, dopo si sarebbe fatta prendere ancora dal panico.
Sua madre si vestì in fretta poi prese le chiavi della macchina e andò in garage.
La cosa che stupì Morgan fu veder uscire la macchina che usava suo padre invece che quella di sua madre.
La Range Rover bianca che tanto suo padre amava, era il suo gioiellino.
Fu allore che capì che quel giorno aveva spezzato la sua routine, grazie al suo ammiratore segreto.
Eanche se magari gli avrebbero procurato un colpo basso al ballo, beh lei aveva comunque fatto una sua conquista, e lei non poteva essere più felice.

Salì in macchina.

- Tuo padre, avrebbe voluto accompagnarti al ballo -

Spiegò schemtica la madre, voleva che in un modo o nell'altro suo padre avesse potuto presenziare
a quell'avenimento, anche se non fisicamente.
Morgan annuì.
La madre mise in moto e si diresse verso la scuola.
Una volta arrivate davanti al cancello di entrata  la signora Ron si slacciò la cintura e si girò verso la figlia,
con i lacrimoni l'abbracciò.

- Vai principessa, vai e divertiti.. quanto sei cresciuta
! Sei bellissima, tesoro -

le disse la madre emozionata mentre si sventolava davanti agli occhi la mano destra a palmo a perto, per fermare le lacrime.
La bionda non potè che ricambiare l'abbraccio e rivolgergli un sorriso emozionato.

- Ciao mamma, e grazie di tutto -


Scese dalla macchina e si diresse verso la palestra, dove era stato allestito il ballo.
L'agitazione stava tornando ma, oramai, era lì e non poteva più tornare indietro.
Quando varcò l'ingresso della palestra molte persone si girarono verso di lei.
Tutti quei sguardi puntati addosso la mettevano in soggezione, a disagio.
E poi lei voleva scoprire chi fosse il suo ammiratore, voleva ringraziarlo, per tutto.
Aveva completamente capovolto la sua giornata, il suo legame con sua madre,
l'odio che provava per quella festa, la sua autostima e il suo modo di pensare.
Ma adesso, dove era
?
Perchè non s faceva avanti

Aveva fatto qualcosa di sbagliato?
Quelle domande vorticarono un po' per la testa di Morgan, finchè non decise di guardarsi un po' intorno.
Beh la palestra era molto più carina così, gli addobbi erano blu azzurre e qualche altra sfumatura più il bianco,
sicuramente non era stata allestita dalle chearleaders sennò sarebbe stato tutto all'insegna del rosa.
A Morgan vennero i brividi solo a pensarci. Osceno.
C'era il buffet con le solite cose da festa più il punch.
Si apprestò a guardare la pista da ballo, gremita di ragazzi e ragazze, chi più vestite chi meno.
Stava osservando le persone presenti, tutte, cercando di capire chi e dove fosse l'ammiratore.
La ragazza si rese conto che non si era ancora tolta il cappotto, così decise di attacarlo ad uno degli attaccapanni posti in un angolo della palestra. 
Quando si diresse verso il buffet, visto la mancanza di occupazione una mano calda le afferrò dolcemente
il polso in modo da farla girare, poi, senza neanche darle il tempo di capire chi fosse,
le porse una rosa blu con un fiocchetto di stoffa rossa legato a metà fusto del fiore.
Lei presa alla sprovvista afferrò il fiore stando attenta a non spinarsi e spostò la sua attenzione al ragazzo
che aveva davanti. 
La prima cosa che vide furono delle labbra sottili che contornavano una fila bianca di denti. Un sorriso.
Guardò attentamente in faccia il ragazzo e per poco non gli venne un collasso.
Non. Era. Possibile.
Ora tutti gli occhi erano puntati su di loro.
Louis Tomlinson, il ragazzo più popolare della scuola, era il suo ammiratore, o almeno sperava lo fosse.

- Mi concedi un ballo
? -

le chiese sempre sorridendo.
Era la versione moderna di un principe, ecco cos'era.
Smooking elegante, nero e degli occhi scintillanti. Era perfetto.

- Sei tu.. il mio ammiratore segreto, sei tu
? -

chiese a sua volta la ragazza insicura.
L'ultima cosa che voleva era fare la figura dell'idiota.

- Certo Madame, non lo avresti mai detto eh
? -

Disse il ragazzo.

- No, mai. Ma il ballo te lo concedo ugualmente. -

Rispose la ragazza sorridendo, per una volta era felice sul serio.
Il ragazzò la trascinò fino al centro della pista da ballo dove iziarono a dondolare dolcemente.
Decise quindi di godersi quella serata tanto bella quanto magica.
Quel ragazzo le aveva fatto iniziare ad apprezzare quel giorno, anche se poco.


- Sei bellissima..

la voce del ragazzo interruppe il filo logico dei suoi pensieri e Morgan arrossì non appensa
sentì quel complimento, nessuno oltre ai suoi familiariglielo aveva mai detto.

- Perchè io
? Insomma, ci sono una sacco di ragazze più belle di me.. -

Louis sorrise divertito

- Oh beh, perchè tu sei semplice, non sei smorfiosa, tanto meno stupida,
   e perchè stavo male ad osservartida lontano, cazzo
! 
  Eri così triste, non ce la facevo più a resistere, volevo farti sorridere.
  Volevo essere io la causa del tuo sorriso -

confessò Louis.
Morgan senti il sanguo affluirgli nelle guance facendole arrossare, di nuovo.
Si sentiva lusingata, bene.
E poi lei già in passato aveva avuto una cotta per lui, ma poi aveva capito, si era rassegnata.
Gente come lui non stava con gente come lei, si era detta.
Ma ora, era tutto diverso, Louis si era ccorto di lei e le si era dichiarato e il suo viso si stava
avvicinando pericolosamente a quello della ragazza. 
Le loro labbra si incontrarono, dolcemente si stavano sfiorando.
Approfondirono il bacio ed una danza ebbe inizio. 
Un sogno.
Louis si staccò di scatto.

-Auch
! -

sobbalzò il ragazzo quando una spina della rosa andò a conficcarsi nella sua schiena.

- Susami -

si scusò la ragazza imbarazzata. 
Con un sorriso di scuse.

- Non fa niente, ma che ne dici di uscire
? Ti va di fare una passeggiata? -
 
le chiese gentilmente il ragazzo facendo intrecciare le loro dita.
La ragazza annuì sorridente con ancora le guance arrossate per il bacio.
Si diressero agli attaccapanni e presero i loro cappotti indossandoli prima di uscire dalla palestra.

Passeggiarono tranquillamente facendo conversazione, come se si conoscessero da una vita.
Mano nella mano passarono davanti ad uno Starbucks dove Louis si fermò.

-Che ne dici di una tazza di tea
? Avanti, lo so che ti piace! -






ALL WE NEED IS RADIO GUGU RADIO GAGA 

Allour, gente come state
?
io maaale, ho la bronchite e il rffreddore e la tosse el il mal di orecchi e il mal di gola e mi fa male la teeeeesta
occheeei la smetto, però è vero quindi mi dispiace
se ho ritardato a pubblicare la one shot e il capitolo di Dunhill 
in verità avevo già una o. s. di san valentino pronta ma faceva cagare le merde, era oscena e minuscola!
Quindi l'ho riscritta e oggi l'ho pubblicata jeghvhma vabbeh
che ne dite
? vi piace? vi sembra patetica? fa schifo? Non ha senso?
Boh io non so che dire anche perchè non capisco una minchia da quando sono malataaa
uff Come sono andate le vostra pagelle
? Io insufficenza a matemetica e fisica fhejjhr spratemi.
Cooomunque molto prieeesto aggiorno anche dunhill e nieeente
spero vi si a piaciuta
! c:
Alla prossimaaa

Ps. Me la lasciate una recensioncina
?

#pisellov lo so è squallida lol
 

 

ciolofan


 

  
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