Solo per rivederti

- Papà, papà, ti prego. - piagnucolò un bambino di otto anni, con splendenti occhi scuri ed capelli neri, scompigliati e ritti in testa. Non portava ancora gli occhiali ed aveva le mani sporche di crema, per la torta divorata poco prima.
Anche il visetto era pieno di briciole.
- Jamie, hai appena mangiato. - protestò debolmente il padre di James, Charlus Potter, l’esatta copia di come il figlio sarebbe stato da grande: alto e magro, non troppo robusto, con un paio di occhiali sul naso e l’aria fiera.
- Io non lo dico di certo perché voglio mangiare le Cioccorane, papà. - rispose saccentemente James, mentre l’uomo lo prendeva in braccio - Io voglio le Figurine delle Cioccorane. Devo finire la collezione prima di andare ad Hogwarts, così potrò mostrarle ai miei compagni. -
- James, non può andare avanti così. Le abbiamo comprate ieri e l’altro ieri e Merlino mi salvi per quante volte ancora dovrò comprarne. -disse il padre, ma non sembrava convinto.
- Devo solo finire la collezione delle Figurine, papà. - James arricciò il labbro inferiore e spalancò gli occhioni ed infine il padre cedette.
Entrò nel negozio di dolci, mentre James strillava dalla felicità.

Charlus Potter teneva la testa bassa, il cappuccio a celargli il volto, mentre si guardava i piedi. Camminava. Quelli erano i suoi piedi, ma Charlus non stava comandando loro di andare da nessuna parte. Aveva perso del tutto il comando.
Charlus alzò lo sguardo, sbattendo le palpebre per scacciare le lacrime, notò di essere ad Hogsmeade e capì perché era andato lì.
Era in quel luogo in cui suo figlio aveva trascorso i suoi ultimi anni, ad Hogwarts, con i suoi amici. Era quello il luogo della sua adolescenza, ma anche della sua infanzia.
Charlus ricordava vividamente tutte le volte che c’era stato con suo figlio, mentre la moglie visitava dei parenti. Passeggiavano per Hogsmeade per ore, mentre lui gli parlava di Hogwarts, per vedere gli occhi del piccolo illuminarsi di gioia. Dopo ogni passeggiata, entravano a Mielandia a compravano pacchi di Cioccorane.
Oh, Charlus ricordava quei momenti e quasi vedeva James camminargli accanto, con il passo balzellante.
Suo figlio, però, non c’era più e non avrebbero più passeggiato insieme.
Jamie era morto per mano di un pazzo.
Ora, la gente intorno a lui festeggiava, brindava e gridava, perché Voldemort era stato battuto, ma lui non poteva essere felice, né lo sarebbe più stato.
Charlus Potter continuò a camminare verso il Lago Nero, con le lacrime a rigargli il viso ed un dolore terribile a squarciargli il petto, mentre sentiva i passettini del figlio, accanto a lui, si facevano sempre più forti.
Charlus arrivò, infine, sulla riva del Lago Nero e si voltò verso James, che lo fissava pieno di aspettative, con una Figurina della Cioccorane in mano ed Hogsmeade di dietro. Era così piccolo. - Ti prego, papà. - esclamò.
Charlus Potter si lasciò cadere nell’abisso del lago per raggiungerlo e poter sentire di nuovo la sua voce.