Prologo
“Allora, pronti per Hogwarts?” domandò felice una ragazza dai capelli ricci
mentre passeggiava per le vie di Londra, accompagnata da due ragazzi.
All’improvviso, delle voci piuttosto forti li fecero fermare.
***
***
Cercò di ragionare sulla domanda
del preside, e immediatamente ricordò quel giorno al Manor, quando trovò delle
pergamene davanti all’ufficio del padre.
***
Un piccolo sorriso prese forma
sul volto dell’anziano signore.
Note dell'Autrice: Questa idea gira
per la mia testa da troppo tempo, e ora che sono riuscita a buttarla fuori, mi
sento decisamente meglio. xD
Un bacione,
“Sarà la quinta volta che ce lo chiedi, e noi per la quinta volta ti
rispondiamo, sì ‘Mione, siamo pronti” rispose sbuffando un ragazzo dai capelli
rossi.
“Dai Ron, non fare così! Lo sai che Hermione non vede l’ora di passare le sue
giornate con…” fece una pausa “…i suoi libri nella sua amata biblioteca” disse
divertito un ragazzo moro.
“Bell’amico che sei, Harry!” esclamò la ragazza fingendosi offesa, per poi
ridere, seguita dai propri amici.
“Ci sono i Mangiamorte!” udirono nuovamente. I tre si scambiarono sguardi
d’intesa - mentre intorno a loro aveva inizio il caos -, e velocemente cercarono
di trovare la fonte di quelle urla.
Una volta trovata, rimasero pietrificati guardando l’orribile spettacolo che si
presentò davanti ai loro occhi.
“Io devo fermarli” sussurrò Harry impugnando la bacchetta, con l’intento di
avvicinarsi a quei pazzi, fermato però da Hermione “Sarebbe inutile, sono
troppi!” sibilò lei cercando di farlo ragionare.
Lui annuì incerto, cercando di calmarsi.
“Dobbiamo cercare un modo per--” iniziò la ragazza, interrotta però da un’altra
voce.
“Signor Potter, che piacere averla qui” fece una voce alle loro spalle “Oh, ma
vedo che ci sono anche la signorina Granger e il signor Weasley! Si preannuncia
ancora più interessante” terminò ghignando l’uomo dai lunghi capelli biondi.
I tre sgranarono gli occhi, un po’ per la sorpresa, un po’ - di più - per la
paura.
“Signor Malfoy” cominciò Harry, che era riuscito a riprendersi per primo “Li
lasci stare, è me che vuole, non loro” disse guardandolo dritto negl’occhi.
“Ha ragione, però oggi mi voglio divertire” ribadì l’uomo puntando la bacchetta
- e lanciando un incantesimo - oltre il ragazzo, andando a colpire Hermione, che
non riuscì a difendersi vista l’agilità del Mangiamorte.
La ragazza cadde a terra priva di sensi, e immediatamente Harry e Ron si
accertarono delle sue condizioni.
Il ghigno che occupava il volto dell’uomo si spense, seguito da una breve
smorfia di dolore.
Si massaggiò immediatamente l’avambraccio, guardando poi i ragazzi “Ci rivedremo
presto Potter, la battaglia finale è vicina” disse appena prima di
smaterializzarsi.
Ron cercò nuovamente di svegliare l’amica, continuando a chiamarla, senza però
ottenere risultati. Quando tutto sembrava perduto, la riccia aprì gli occhi.
“Finalmente ti sei svegliata! Pensavamo--” il rosso non finì la frase,
osservando l’amica, che lo guardava con aria assente.
“Hermione, ti senti bene?” domandò Harry leggermente preoccupato.
“Chi è Hermione?” chiese lei in tutta risposta, guardandosi intorno spaesata.
Un ragazzo biondo, dagl’occhi color del ghiaccio, stava camminando velocemente
per i corridoi di Hogwarts.
Quante cose erano cambiate dal primo anno.
Prima di tutto mantenere alto l’onore dei Malfoy - gli diceva suo padre -,
sempre e comunque.
Rise, ripensando a tutto ciò che lui gli aveva raccontato.
Rabbrividì invece, ripensando che non era diventato un Mangiamorte per un
soffio.
Ha rischiato tanto - e rischia tutt’ora -, ma era finalmente riuscito a passare
dalla parte giusta.
La parte dei buoni, formata dalla gente che - grazie a suo padre – aveva
imparato ad odiare.
Però era riuscito a cambiare tutto, preferendo il professore di Pozioni - nonché
padrino - al proprio padre, faticando, certo, ma senza mai pentirsene.
Si sa che tra ciò che è giusto e ciò che è facile, i Serpeverde sono
soliti a scegliere la seconda opzione, e se non fosse stato per Piton, l’avrebbe
fatto anche lui.
“Albus, neanche Madama Chips ci può aiutare, a questo punto non so più che fare!
Dobbiamo trovare una soluzione, e in fretta.” affermò tristemente un’anziana
donna.
“Minerva ha ragione! Dobbiamo capire di che incantesimo si tratta. La ragazza
potrebbe peggiorare…” ribadì un’altra donna un po’ bassa.
“Troveremo una soluzione, ora che sappiamo chi l’ha usato” disse con una strana
luce negl’occhi, quasi fiduciosa.
“Sì, ma come faremo a risalire al creatore?” domandò Minerva al quanto scettica.
Nessuno ebbe tempo di rispondere, perché qualcuno bussò alla porta.
“Entra, Draco” disse Silente sorridendo.
“Preside, ho saputo che mi cercava. Come posso esserle d’aiuto?” chiese
scrutando il volto dell’anziano signore.
“Siediti pure” rispose facendo comparire una sedia “Allora, prima di raccontarti
tutto, vorrei farti una domanda” affermò, ricambiando lo sguardo del ragazzo.
“Faccia pure” replicò mantenendo un tono indifferente.
“Sai per caso se tuo padre stava studiando qualche strano incantesimo
prima che i Mangiamorte attaccassero Londra?” espresse con assoluta calma.
Si aspettava una domanda del genere, però aveva sperato fino alla fine che non
si trattasse di quello.
Non sapeva spiegarsi neanche lui il motivo di quell’inutile timore.
Forse perché, pur essendo passato dalla parte dei buoni, restava un
Malfoy.
Lo stava già tradendo allora, e per questo volle andare fino in fondo alla
faccenda.
Fece per entrare nella stanza, ma sentendo dei passi avvicinarsi dovette
cambiare il suo piano. Sussurrò un incantesimo, con il quale riuscì a copiare
quei documenti, e velocemente, dopo aver riposto quei fogli, si recò in camera
sua, per cercare di capire di cosa si trattava.
“Sì, alcuni li ho anche letti” disse con freddezza.
“E, sapresti dirmi di che tipo di incantesimi si tratta?” domandò con
tranquillità.
“Sembravano torture… Sì, insomma” si morse il labbro e strinse i pugni, tanto da
far diventare le nocche bianche “Incantesimi da… Mangiamorte” l’aveva detto. Era
riuscito dirlo, ad ammettere che suo padre - inevitabilmente - era un fedele
servitore del Signore Oscuro.
Mai l’aveva fatto prima d’ora, e mai si era sentito così, così… libero.
Silente percepì subito la fatica - e nonostante tutto un senso di sollievo -
nelle parole del ragazzo, e un sorriso increspò le labbra del vecchio.
“Bene, se non hai altro da fare, ora vorrei farti vedere… qualcuno”
dicendo questo, il preside si avviò verso la porta, mentre il giovane Malfoy -
con molta incertezza - annuì, alzandosi per poi seguirlo.
“Ma quella è la Mez--” si morse la lingua, doveva smetterla con quei pregiudizi
“la Granger” concluse guardando la ragazza distesa sul letto.
“E’ stata attaccata da tuo padre, quel giorno a Londra” cominciò a raccontare il
vecchio “All’inizio non sembrava nulla di grave, aveva solo perso la memoria, e
avevamo così pensato che magari Lucius avesse sbagliato qualcosa” guardò la
studentessa dormiente “Il problema però è che, pur avendo provato tutti gli
incantesimi e pozioni possibili, lei non è ancora riuscita a ricordare nulla”
fece una pausa, riportando lo sguardo su Draco “Te la sentiresti di aiutarci a
scoprire che incantesimo possa aver usato, e magari, perché no, un
contro-incantesimo?” chiese con voce ferma.
“Io… Io non lo so” ammise abbassando lo sguardo “Resta pur sempre una
mezzosangue” avrebbe voluto aggiungere.
“Non devi decidere ora, però ti prego, pensaci” sorrise “Potresti esserci di
grande aiuto” affermò cercando anche solo un briciolo di approvazione nello
sguardo del ragazzo.
Forse l'idea non è molto originale, però io ho cercato di dare il massimo. Ora
mi serve un vostro giudizio, per sapere se andare avanti oppure no.
P.S: Non so quando riuscirò a postare il prossimo capitolo, spero
il prima possibile(solo se a voi farà piacere, ovviamente).
E con questo posso anche andare a nanna(mi raccomando, ho bisogno delle vostre
recensioni per sapere cosa ne pensate).
Evil Angel.