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Autore: Vany93    18/02/2013    3 recensioni
Questa è la prima storia che pubblico quindi siate sinceri e perdonate qualche eventuale errore di battitura che gradirei mi segnalaste per ovviare a tale abominio.
Spero che vada bene. Sono sia emozionata che ansiosa *-*.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il Sole Mi Abbaglia, Mi Acceca, Mi Rende La Comprensione di te difficile. Eppure sento il tuo dolore vivo, la tua voglia intensa MA....
Il Mio Destino mi Aspetta Al Di La Del Sole e ti devo per ciò lasciare con mio immenso dolore oh fratello mio adorato!!!...

Atto sesto
Al Di La Del Sole...

Ci dirigemmo con passo svelto alla scuderia. A quanto pareva ne io ne lui volevamo perdere altro tempo sottraendo a una bellisima cavalcata , secondo lui romantica, tempo prezioso.
Le scuderie erano un locale garnde e asciutto in legno. Il pavimneto in pietra era completamente coperto di paglia ben pulita e i cavalli nitrivano alecramente nellle loro ceselle aspettando pazintemente che qualcuno li montasse.
Daniel chiuamò uno stalliere e con fare altezzoso ordinò che il cavallo reale, uno stallone purosangue bianco come la neve e dalla criniera d’orata, e un altro purosangue, nero come la pece e dalla folta criniera argenta, fossero sellati a dovere e condotti nel cortile esterno nel più breve tempo possibile.Il suo tono non ammeteva interfernze o repliche di alcun che.
Così aiutato da un secondo stalliere i cavalli furono pronti in un battito di ciglia, come prima ordinato perentoriamente.
Il principe mi aiutò a salire ricevendo in cambio un sincero sorriso di gratitudine e salendo con un balzo sul suo destriero spronammo i cavalli al galoppo lascindo dietro di noi una nube di polvere che soffoco i due garzoni.
Accostando il cavalo al suo proposi:«una gara ti va principe?!»
Lui mi fisso con ironia, facendo una smorfia, al mio principe, di disappunto davvero molto buffa ed adorabile al coltempo: «vuoi perdere quindi?» fece sicuro di se come non mai prima l’avevo visto
Si era rilassato usceodno dal suo stato di profondissimo imbarazzo di prima e del suo solito rossore verginale niei miei confronti
Ne ero felice. Almeno ci saremo potuti divertire come si deve ora senza interuzzioni della sua timida pacatezza…
Risi sonoramnete«non sai chi hai davanti » lo minacciai cercando di metetrgli paura« ho battuto tutti i servi della Tenuta Price…» deglutii a fatica ripensando a Trevor l’unico che non avevo mai umiliato con una schicciante sconfittà«ti farò mangiare la mia polvere»gli promisi ritornando ad essere padrona di me« preparati alla più mortificante delle tue sconfitte Dan!!!»
Il ragazzo mi gaudrò con lealtà e con tono burbero disse« che vinca il migliore!!!.»
Ed iniziò la gara.
Imboccammo uno stretto sentiero che si innoltrava nel bosco che circondava il castello. Era cosi stretto che i fianchi dei nostri cavalli, l’uno affianco all’altro nella corsa per ora, strusciavano in una danza folle. Spronai il cavvallo con i talloni e con un salto superò un tronco abbattuto lascindo indietro Dan che salto pochi secondi dopo di me.
Lo sentii gridare fra i dneti un ‘’Dannazione!!!’’ mentre io me la ridevo sicura della ormai vittoria…
«Non mi prendi più!!!»cantilenai fra le risa.
Senti un grido di stizza mentre, con l’ostinazione tipica dei ragazzi di non demordere mai anche quando la sconfitta è chiara, speronava, in modo non molto dleicato ne dedussi dai nitriti della cavalla, i fianchi della sua puledra. Me lo trovai a pochi centimetri da me…
No male davvero notevole il giovane…pensai meravgliata girando il capo metre lo fissavo ora di nuovo accanto a me sorridente e con la schiena curva sul destriero Bene pensai risoluta attuerò una delle mie tattiche vincenti non posso mica permettermi di perdere no, no e no!!!. Scavalcai le siepi che costeggiavano la strada e mi inoltrai nel bosco sparendo dalla sua vista. Sentii il cavallo fermarsi incerto sul da farsi in lontananza ormai e nitrire spazientito dal suo cavaliere che l’aveva bruscamente fermato nella sua libera corsa .L’avevo sorpreso.Come tutti pirma di lui dopo tutto. Cavalcai senza sosta fra gli alberi schivandoli abilmete abbasandomi sul purosangue per non rimanere sfreggiata dai rami degli alberei che zizzagavo nel mio veloce incedere. Il cavallo senza che io titrassi le redini in modo particolare sembrava rispondere ad ogni mio comando solo con un lieve tocco. Eravamo un tutt’uno incredibile ormai:era uno diei mie tanti doni che possedevo. Bastava guardare il cavallo per conoscerlo e lui conoscere me e fonderci... Come sempre, quindi, ebbi l’impressione di fondermi con la cavalcatura era questo il sgereto che mi rendeva un ottima cavalerizza. Mai una volta ero stata disarcionata e riuscivo a domare anche le bestie più irose solo con il semplice tocco della mia mano o uno sgaudro fugace. Era un dono, diceva smepre mio padre, un dono che custodivo gelosamente e che Daniel, ignarò di ciò, non sospettava minimamente.
«Ah cavallo su!!!»
Senti gli zoccoli dello stallone di Danile sbattere il tererno scalpitante. Voleva seguire presumibilmente quella che in fin dei conti era la sua compagna.
Guarda caso che ‘’strana coincidenza’’!!!mi ritrovai a pensare con uno sbuffo spazientito
Mi avrebbe trovata perché il suo destriero conosceva bene l’odore della sua lei…
Ma avrei vinto comunque io la gara…
«Luce!!!» mi sentii chiamare con esitazione e con una nota crescente di preoccupazione e panico...
Non aveva capito le mei vere intenzioni.
D’un colpo arrestai il cavallo che si impenno appena.
Sentivo attorno a me occhi nell’oscurità che mi fissavano. Un fruscio fra le chiome di un albero sopra di me attirò la mia attenzione ma quando alzai lo sguardo non c’era niente: solo foglie al vento che via via che la giornata trascorreva si stava sempre più alzando...
«Sono qui!!!» gridai al principe mentre ancora mi guardavo ancora attorno circospetta.
Pochi minuti dopo Daniel mi affiancò. Sembrava pallido.
«Ok hai vinto»si arrese«ma non scappare mai più in questo modo…» mi rimporverò con voce tremante dalla preoccupazione
Lo guardai come se in vero non lo vedessi assorta nei rumori del sottobosco
«C’è qualcosa…»annuncia a voce bassa e ancora concentrata nell’ascolto
«Si»concordò lui « animali selvaggi e ladri pronti a trapassari la gola alla minima distrazione»il suo tono era quasi isterico.
«Ok»chiusi gli occhi in un attimo di raccoglimneto«scusa…»
Mi prese per mano«Ho rischiato di perdeti già una volta Luce» il suo sguardo mi immobilizzò«non voglio sfidare la sorte rischiando che tu scompaia per sempre dalla mia vista…»
Gli sorrisi teneramente rassicurante non sapendo cosa aggiungere. Sapevo che se avessi detto la qualsiasi cosa, anche la più stupiida e scontata, avrebbe potuto fraintendere…e non volevo illuderlo  più di quanto già non lo fosse…
«C’è un posto che vorrei mostarti»cambiò abilmente argomento con mia immensa gioia di non finire in una cocente imbarazzante conversazione
Si posizionò davanti a me«E’ un posto magico…»arrossì violentemente
Ed io capii:un luogo segreto.
«Ok=accettai di buon grado solo per farlo felice e pensando A che ci siamo in ballo balliamo no?!...«fammi strda!!!.»
Cavalcammo per dieci minuti buoni ma ne valse la penea davvero.
Davanti ai mie occhi meravigliati si apriva una radura circolare dove un ruscello scorreva placido su un sentiero acciotolato dai mille colori dlel’alcobaeno.Li vicino crescevano cespugli di more e lamponi e gli uccellini volavano sopra le nostre teste cantando canzoni D’Amore. Da lì il cielo sembrava ancora più blu  e il sole illuminava il posto che speldeva sotto i suoi raggi come uno smeradlo incastonato su un tappeto di foglie.
«Oh Daniel è stupendo!!!»sentezia dopo che mi fece scendere accogliendomi tra le sue braccia calorose.
Il contato del suo abbraccio mi squassò tutta ma cercai di coprirlo non fissandolo negli occhi. Sentivo che anche lui ne era stato scosso ma no nel mio stesso modoovviamente avendo sentimenti ‘’Opposti’’...
«E’ un luogo che consoco solo io» si gonfio fiero il petto mentre lo fissavo sorridente:Sembrava un Galletto Impettito!!!. M
Mi condusse su una roccia lì vicino dove mi fece sedere«E adesso anche tu ne sei partecipe…»
«Mi onori…» feci in imbarazzo fissandolo appena. I miei occhi che rivelavano ai quattro venti una verità per lui inafferabile in quel momento magico…
«In realtà onori tu me con la tua legiadra presenza» fece sorridente, gli occhi luminosi e belli coem deu gemme al sole… «E poi ogni cosa che ti rende estasiata rende me al stetimo cielo» confessò stringendosi appena nelle spalle « e poi vederti sorridere» si riscosse dal momentaneo imbarazzo « è musica per le mie orecchie…»
Poi rifleteti su un po’ sorvolando le sue romanticherie «C’è un motivo perché sono qui vero?...»
Sedette ai piedi della roccia su cui risiedevo e fissò, con occhi vacui, il ruscello che scorreva alle mie spalle...
«Volevo dirtelo prima che si espandesse la voce a corte e che yu ne rimarresti impreparata e sbigottita non che arrabbiata con me per non averti detto nulla…»
Inclinai la testa osservandolo: era troppo serio anche per i miei ‘’Gusti’’…
«Mio padre vuole fare le cose in grande…»iniziò cauto e titubante fissandomi disperato.
«Intendi per il matrimonio?»iniziai a sudare freddo
«Non solo…»prese un sasso e lo lanciò nelle palcie acque del rusceletto. Rimbalzo tre volte e poi affondò a picco con un sordo tonfo « vuole organizzare un ballo per il fidanzamneto ufficiale.» sputò in fine il rospo arrivando al dunque…
«Oh…»
Alzò il viso rosso verso il mio stravolto e pallido «La stessa mia reazione quando me l’ha detto tre giorni fe prima che ti venissi…»prese un altro sasso e lo lanciò con più foga « nemmeno io amo le cose in grande…» confessò mesto con un sospiro affranto
Gli credevo non lo diceva tanto per dire e per comporatire il mio dolore: era sincero veramente glielo si leggeva negli occhi e nelle smorfie del viso…
«Bhe non abbiamo scelta…»
Comunque ero felice che il ragazzo fosse partecipe almeno di parte di ciò che porovavo in quel momento:imbarazzo, onore e irritazione non che orrore puro...
Se proprio dovevo finire con lui volevo che fosse fatto in fretta e che tutto fosse indolore e quindi pasasse su di me come un torrente d’acqua ghiaccita lascindo solo un lieve torpore al suo passaggio e no che mi scottasse con la sua furia a causa di ‘’alcuni argini’’ che non contenevano ‘’Il Tutto’’...
Il suo era solo disaggio e imbarazzo.
«Però ho cercato di addolcire la pillola»mi confesso a disaggio
«Ossia?»lo esortai curiosa da ciò che si era inventato
«Non sarà un semplice ballo ma un ballo in maschera così che nessuno riesca a riconoscerci nella mischia»
Battei le mani eccitata da quella spelndida e salvifica idea del giovane arrivata in un momento disperato a riarginare un po’ il tutto« Ottima trovata Dan Bravo!!!» mi complimentai con il giovane ammicando raggiante
Il viso Angelico di Daniel si illuminò di una fierezza repressa e si lasciò andare a una risata sboccata.
Finalmete si è sciolto ancora un po’…pensai con tenerezza.
«Almeno nessuno ci riconoscerà se ci mischieremo e passeremo in incognito la serata» cncluse poi raccogliendo un po’ di more dal cespuglio più vicino. Me ne offrì una manciate e mentre magivamo aggiunsi:
«Dovremo però sapere almeno noi due le nostre maschere no Dan?!...» finii le more desiderosa di averne altre.
Osservando la mia espressione delusa e desiderosa il principe, lesto, ne raccolse ancora offerndolmele con la mani a coppa.
«Non faremo nessuna brutta figura imbarazzante e anche se nessuno saprà chi siamo» gli occhi luccicavano di felicità« Faremo felici lo stesso i nostri genitori e noi indisturbati ci divertiremo lo stesso un mondo comunque!!!» Sanci decisa mentre finivo le altre more, che mi aveva dato non prendendone più per lui, ingorda
D’un Colpo poi Dan, finite le more, balzò a sedere con mia sorpresa sulla roccia accanto a me. Con estrema cautela, come se stesse per accarezzare un coniglio slevagio pronto alla fuga, allungò la sua mano verso la mia. Ne spiorò appena il dorso e uno strano brivido, non certo di piacere anzi!!!, pervase subito il mio corpo. Chiusi gli occhi iniziando a contare mentalmente alla rovescia. Sapevo cosa stava per fare…
Avendno avuto il mio tacito via libera, che in vero non era perché io cercavo di calmarmi e di non colpirlo in pieno viso con uno schiaffo come a primo acchitto io e il mio corpo avremmo voluto fare, allungò l’altra mano stringendo la mia vita. Si portò ancora più vicino a me superando la soglia massima dell’intimità.
Oh Merda!!!...
Pensai irrigidendomi ancora di più
La mano di Dan sulla mia vita iniziò  a corre su per la schiena immergendosi nei mie folti capelli corvini. Ansimai frustrata ma lui, preso com’era da quel suo momento, Calcolato, che tanto oggi fin dalla colazione di stamane, ci scommisi, aveva aspattato, non se ne accorse.
Continuò nel suo incedere lento e dolce. Accavallò le sue gambe alle mei e stringendomi dolce ma deciso si preparò a fare il passo più lungo della gamba.
Fu allora che suonò un campanello d’allarme rossissimo dnetro di me. Arretrai districandomi dal suo abaraccio e tutta scompigliata balzai fuori dal suo raggio d’attacco. Inniziai ad arretrare inorridita al pensiero di ciò che stova per fare di me con quelle sue mani vogliose e le sue labbra peccaminose.
Lui sorpreso riprese subito il suo solito contegno e con un tono di nuovo accorto parlò« Capisco Luce se non sei ancora pronta…»il rossore tradiva le sue vere emozioni« io aspetterò…»
In realtà lui non capiva:Perché mai Per Lui sarei stata ‘’Pronta’’… in vero…
«Non è questo il punto Dan!!!» feci ancora più frustarta dal suo cieco Amore niei miei confronti che non gli permetteva di vedere l’eclatante e austera verità. Le lacrime abbatetrono i cancelli dei mie occhi«Io»mi indicai con l’indice «non lo sarò mai perché…» mi premetti una mano al cuore.
Tum,Tum,Tum stava urlando la verità ma non potevo infrangere la nostra tranquillità non ora.
Così decisi che la migliore soluzione in quel momento era di darmi alla macchia. Non potevo permetetrmi di stare un secondo di più in suo compagnia. Con noi ci doeveva essere un terzo incomod se no niente da fare.
Corsi, in preda al panico delle mie parole, della mia frase che non avevo terminato e davanti il viso stralunato di Dan, alla mia purosangue e con estrema agilità, dettata dalla fretta e dalla forte scarica d’adrenaliva che scorreva nel mio snague facendo pompare il mio cuore a mille, balzai in groppa
«Luce!!!»corse verso di me disperato «aspetta non andare ti prego… »mi supplicò paonazzo«giuro su ciò che ho di più caro che non ti spiorerò nemmeno con un dito d’ora in avanti finché non lo varrai tu… »cercò di prenedre le briglie della cavalla che io ben salde in mano, strette a pugno, tenevo.
Io allora la impennai e lo feci crollare a terra, guardandolo fredda senza pietà alcuna….
«Non posso… » scossi la testa a quelle sue parole dettate da una folle e agghiacciante disperazioen che ben conoscevo«perdonami se puoi…»
E spronandola al galoppo la condussi verso l’orizzonte, in lacrime.
Sentivo gridare Daniel il mio nome invano lontano, sempre più lontano, mentre le lacrime annebiavano la mia vista e le parole che non ero riuscita a dire martellavano la mia testa.
Perché non ti amo…
Avrei dovuto finire quella stramaledetta frase prima
Ma non ci ero riuscita e capii che mai ci sarei riuscita. Forse era stato un bene non avrelo confessato e infierito sul giovane o magari il contrario. Solo il tempo poteva dirlmelo.
Riflettendo capii che lui aveva atteso quell’intimità segreta da tempo. Aveva atteso così allungo di assagiare il nettare della rosa, che eran le mie labbra per lui, che fremeva di consumarlo nel momento sbagliato. In vero sarebbe stato sempre sbagliato pensai mestamente perché io non lo ama e non riesco a provare ‘’certe cose’’ per uno che per me è come un fratello adorato... Era come chiedermi di baciare mio fratello, impossobile!!!.
Scossi più volte il capo con ostinazioen credendo fermamente a quel pensiero…
Eppure il legame che lui sentiva nei miei confronti era forte e sincereo e mi premeva il cuore e lo rendeva uno starccio per pulire i pavimenti perché sapevo che confessare tutto sarebbe equivalso a una morte psicologica del giovane che, come aveva sottolineato quella sere Arriane, stravedeva per me.
Ma io voglio innamorami di quello giusto!!!strisni le redieni nelle mie mani fino a farmele sanguinare appena voglio Il Vero Amore quello che si narra e decanta gloriosamente nelle favole anche se avrà un prezzo alto io lo pretendo!!!.
 Angolo Autrice
Rieccomi In Tempo Record con Il Sesto Atto, più breve Del Quinto Atto Che Avevo Postato ieri, ma non per questo più intenso e decisivo a mio parere ùù
Si iniziano a capire molte cose, dato che ho approfondito ancora di più la sfera emozionale e psicologica di Luce e dello Stesso Daniel, non trovate Miei Angeli?!
:3
In Questo Capitolo
So già che molti di voi giudicheranno Luce per la sua ''Fuga Codarda'' ma mettetevi, dico a coloro che penseranno ciò'' nei suoi panni messa alle stretet da un focoso'' Daniel che chi sa se si sarebbe fermato o meno lì nel bosco, nel suo luogo segreto da soli e indisturbati...
Lei Non Lo Ama ribadisco lo considera solo Un Caro Fratello punto.
E la Cosa Sarà più in la approfondita ve lo assicuro...
Nel Prossimo Capitolo
Come Vi ho Annunciato Ci Sarà Una Comparsa Decidisiva di Cam e non dico altro!!! ùù.
Aggiorno:Appena L'ho rivisto datemi tempo e fiducia!!!
XDDD
^_^.
Saluti e Ringraziamenti
Ringrazio che legge, recinsirà puntualmente, dicendomi cosa ne pensa nel bene e nel male, e chi aggiungerà la mia storia fra seguite e preferite Grazie Mille E Di Cuore Miei Angeli!!!
*-*...
Un Bacione
A Presto
La Vostra Vany!!!
^_^.
  
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