Serie TV > CSI - Las Vegas
Segui la storia  |       
Autore: Mick_ioamoikiwi    18/02/2013    1 recensioni
'Hai un nuovo caso'.
Quella al telefono era la voce di Grissom, era ora di alzarsi. Non era ancora spuntato il sole, ma Las Vegas aveva fretta di vedere Nick Stokes al lavoro.
Omicidio, prove, laboratorio, prove, assassino, confessione.
Un giro sempre uguale, ma ogni volta qualcosa dentro di lui cambiava.
La scientifica aveva bisogno di lui. Ma qualcuno, là fuori, ne aveva più bisogno.
Genere: Drammatico, Fluff, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nick Stokes, Warrick Brown
Note: Lime | Avvertimenti: Non-con
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'viva las vegas.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 5

 
«Stokes!»
“Che vuole adesso?”, pensò. «Dimmi Hodges.»
«Mi hai portato delle impronte si o no? Io non posso aiutarti se tu non aiuti me sai?»
«Le impronte, dannazione, me n’ero dimenticato! Dammi ancora un giorno e avrai tutte quelle vuoi.»
«...e poi siamo noi topi di laboratorio quelli sbadati eh?»
«Scusami.»
Per una volta doveva dargli ragione, se n’era completamente dimenticato, la litigata con Warrick gli aveva fatto perdere la cognizione del tempo. Lo andò a cercare nei corridoi. Era con Brass, discutevano sul fatto che la lista era troppo lunga e ci avrebbero messo un’eternità a concludere, Brass gli indicò alcuni nomi che potevano essere tralasciati come il giardiniere, il ragazzo della pompa di benzina che si lamentava delle mance scarse...
«Ehi Nick, abbiamo dimezzato la lista così. È una buona cosa sai?»
«Fantastico.. senti muoviamoci a chiamare tutti i sospettati o moriremo di vecchiaia!»
«Certo nonnina, la prossima sospettata è l’ex moglie, Carmen Estéraz.»
«Bene andiamo...»
Ci impiegarono quasi tre quarti d’ora a raggiungere casa sua, praticamente abitava dall’altra parte della città.
Sulla soglia della porta di casa comparve una donna sulla quarantina in vestaglia. Assomigliava tanto a Lucinda, la figlia della vittima, aveva gli stessi occhi verdi e i capelli neri, ma molto più corti.
«Carmen Estéraz?»
«Sono io. Siete qui per Lawrence vero? Prego, accomodatevi.»
Li fece entrare in casa, un piccolo bilocale alla periferia di Las Vegas. Si sedettero sul divano, odorava di gatto.
«Credo sappiate già che tipo era Lawrence, no?»
«Si, ce ne ha parlato suo figlio Jeremy... e poi le schede della polizia parlano abbastanza chiaro.»
«Mio marito era un delinquente, quando ci sposammo non era così, anzi! Era molto affettuoso con i suoi nipoti, i figli di suo fratello. Non so che diavolo gli sia preso, credo che sia iniziato tutto quando la banca ci pignorò la casa, non riuscivamo più a pagare il mutuo. E da lì Lawrence spese tutti i risparmi che avevamo per andare ad ubriacarsi in qualche bar sulla Strip... poi tornava a casa e picchiava me, se Jeremy interveniva...» Gli occhi della signora Estéraz si velarono di lacrime.
«Signora, non c’è bisogno che continui, lo sappiamo.»
«...cosa volete sapere di particolare?»
«Conosce qualcuno che magari avesse truffato e che sia arrivato fino ad ucciderlo?»
«C’era un tale, a cui Lawrence doveva molti soldi.. l’ha minacciato molte volte di ucciderlo. Credo si chiamasse Bobby.»
«Bobby Deregol?»
«Sì, quando eravamo in quel periodo buio gli abbiamo chiesto un prestito.. la banca non ce ne voleva dare un altro sapendo che non avremmo pagato.»
«Ok, signora Estéraz a noi servono le sue impronte, per poterla escludere dalla lista dei sospettati.»
«Non ho niente da nascondere.» Come per il figlio Jeremy, lo stesso agente prese le impronte alla madre.
«Grazie per il suo tempo signora, la avvertiremo quando troveremo l’assassino.»
«Certo, grazie a voi.»
Uscirono nel vialetto del giardino. Stavano pensando entrambi la stessa cosa, “Bobby Deregol è appena diventato il sospettato numero uno”.
«Dove lo troviamo Deregol?»
«Abita non lontano da qui, saranno due,tre chilometri.»
«Perfetto.»
 
[...]
Deregol abitava in un palazzetto cadente, le mura e le porte sembravano quasi ammuffiti. Dato che nessuno rispondeva gli agenti sfondarono la porta. C’era anche James Brass.
«Cercatelo dannazione, dobbiamo parlargli.»
Gli agenti si divisero per le stanze.
«Capitano Brass, è disteso supino sul letto.»
«E.»morto?»
«No, credo che si sia fatto di qualcosa, serve un ambulanza.»
«Va bene, la chiamo io. Warrick, Nick fate ciò che dovete, è tutto a vostra disposizione.»
«Grazie Jim.»
Sul tavolo della cucina si potevano vedere delle sottili particelle granulose bianche. Warrick eseguì il test per la droga, blu intenso. Eroina.
«Dannazione speriamo che non sia in overdose, questa roba sembra tagliata a casaccio!»
«Lo spero anche io, soprattutto se è lui l’assassino!»
 In  quel momento rientrò nella stanza Brass, l’uomo era stato portato d’urgenza al Centennial.
«Appena si rimette in sesto potete andare a parlargli. E non mi interessa che diavolo pensano i medici, deve parlare! E poi lo sbatteremo in galera per usura..credo che non gli cambi qualcosa se ci dà una mano.»
«Ma non sappiamo ancora se ha un alibi.»
«Glielo chiederemo.»
«Warrick, forse dovremmo andare in ospedale per chiedere di darci le impronte non credi?» Intervenne Nick a metà discorso.
«Finiamo di fare qualche rilevamento e poi ce ne andiamo.»
Passarono ancora mezz’ora a rovistare alla ricerca di abiti insanguinati o mazzi di chiavi che poteva aver usato per entrare in casa di Munroe, senza risultati. C’era una grossa probabilità che se ne fosse disfatto prima dell’arrivo della polizia. Si avviarono decisi verso l’ospedale.

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > CSI - Las Vegas / Vai alla pagina dell'autore: Mick_ioamoikiwi