Uhm, questa fic era stata creata per un concorso. Alla fine non è stato più fatto quindi… Buona lettura.
Caro Fersen,
molte volte, da bambina, mi sono chiesta come mai tutti si ostinavano a chiamarmi "mademoiselle". La mia cara, dolce "nonna", così testarda ed ostinata me l'avrà ripetuto tante di quelle volte... quasi costringeva pure Andrè a portarmi il tipo di rispetto consono ad una donna.
Mpf, Andrè, il MIO Andrè. L'ho sempre considerato il mio migliore amico, sin da bambini. Mi è sempre stato vicino, in ogni momento, in ogni situazione... è stato il ragazzino con cui mi allenavo, con cui sono cresciuta: è stato colui che ho imparato ad amare.
A quindici anni l'unico mio pensiero era quello di servire la famiglia Reale. Sono stata al fianco di Sua Maestà Maria Antonietta fin dal suo arrivo in Francia; sono stata addestrata per questo... sono nata, per questo. Oscar François de Jarjayes, capitano delle guardie Reali: una donna. Proprio così. Dietro questo nome, sotto questi abiti maschili, questi gradi militari, sotto questa uniforme splendente che fa di me il più bello e corteggiato dei cavalieri si nasconde una donna; una donna cresciuta ed allevata come un uomo.
Ho preso coscienza del mio essere, della mia femminilità grazie a te; sei stato tu il mio primo amore, la prima persona che ha acceso una fiamma nel mio cuore di donna, proprio tu, Hans Axel Von Fersen. Grazie a te, Oscar François de Jarjayes ha indossato un abito da donna; volevo che ti accorgessi di me, volevo farti sapere che non avevo nulla da invidiare alla nostra Regina, o meglio, qualcosa da invidiarle c’era: lei ha conquistato il tuo cuore.
Lo sai? Lo sai cosa si prova ad amare nell'ombra, Conte di Fersen?
hai una minima idea di come ci si possa sentire quando
una persona non ricambia il tuo amore? E' qualcosa che ti
distrugge l'anima. Tu e
"Oscar, sei stato l'unico grande amico che ho avuto qui in Francia". Ricordi? Furono queste le tue parole prima di partire ed è stato un quel preciso istante che una spada mi ha trafitto il cuore. Mi hai chiamata "amico" nonostante fossi a conoscenza del mio essere, nonostante avessi capito il motivo che mi aveva spinto a vestirmi da donna quella sera al ballo e mostrarmi a te con il mio vero Io. Sei rimasto stupito sì, meravigliato e per un momento soggiogato dalla mia bellezza, ma la bellezza non serve a nulla se il cuore appartiene già ad un'altra persona. Non sei mai riuscito a vedermi sotto una luce diversa e chiamandomi "amico" mi hai straziato il cuore. Quante volte? Quante volte ho sognato che mi guardassi con la stessa intensità, dolcezza e cocente passione con cui guardavi lei? Tante, Fersen, forse troppe; la mia mente ed il mio cuore erano così pieni di te che non mi sono mai accorta che tutto ciò che avevo sempre desiderato era sempre stato lì, vicino a me, nell'ombra. Lui mi conosceva veramente, ha sofferto per me... lui sapeva bene cosa volesse dire amare in silenzio. Andrè, il mio Andrè, colui che mi ha amata senza riserve, aspettandomi pazientemente, standomi vicino sempre. Un amore puro, incondizionato; un amore che alla fine non ha dato retta alla classe sociale. Se avessimo avuto il tempo, mi avrebbe sposata nonostante venissimo da due mondi completamente diversi. E' lui che ho scelto, Fersen; sono le sue labbra, le sue mani che ho voluto e che ho fatto mie in quella splendida notte che abbiamo trascorso come marito e moglie. Mi ha fatto sentire una donna libera... una donna VIVA.
Ed ora Fersen? Il vento della Rivoluzione soffia sulle nostre vite… sulla mia vita; Oscar François de Jarjayes è nuovamente sola, anche il suo unico vero amore è volato via con il vento. Domattina, caro Fersen, guiderò i miei soldati alla volta della Bastiglia, ho fatto la mia scelta e non ho rimpianti. Ho amato la mia Regina e ho tentato di restare fedele alle sue scelte fino all'ultimo; ho amato Rosalie, la mia piccola Rosalie, colei che mi ha riempito il cuore, che mi ha amata senza riserve in modo puro e disinteressato; ho amato te, Hans Axel Von Fersen, che mi hai fatto riscoprire donna; ed infine ho amato Andrè Grandier, colui che mi ha liberata, colui che mi ha finalmente amata.
E' il 14 luglio 1789, fino a qualche minuto fa ero lì ad impartire
ordini ai miei soldati... ed ora? Perchè non sento più nulla? Oh, una mano
familiare mi accarezza il volto ma non sei tu, Andrè...chi è? Di chi è questa mano così soffice ed
affusolata? Apro gli occhi per qualche secondo per mettere a fuoco la figura
che si sta prendendo cura di me: Rosalie, piccola mia, perchè piangi? Mpf, sei
sempre stata una gran piagnucolona mia dolce Rosalie...
se fossi stata un uomo ti avrei sposata subito. Chiudo nuovamente gli occhi mentre
continui a ripetermi che è una sciocchezza, che andrà tutto bene e che si
risolverà tutto per il meglio. Io non sento nulla, dolce
Rosalie, ma riesco a vederti, sai? Siete tutti attorno a me; che diavolo
stai combinando, Alain? Torna
a comandare il plotone! Continuate a sparare! Io... sono così stanca... e cos'è
questo calore improvviso? Queste mani... queste mani tese
verso di me, sono le mani che ho sognato nelle ultime notti; sono le uniche
mani che possono sfiorarmi. Andrè, oh Andrè sei proprio tu, caro? Sei
venuto a prendermi? Per questo Rosalie è china sul mio petto... non piangere
più mia dolce Rosalie, io ora sto bene Andrè è qui con me, mi sorride. Prendo le sue mani tra le
mie ed andiamo verso l'eternità per stare insieme per
sempre. Voliamo verso la luce mentre un ultimo colpo
di cannone segna la fine della Rivoluzione. “ Addio"
FINE
Magari può essere banale ma… già il fatto di aver ripreso a scrivere dopo mesi e mesi di buio è un bel passo avanti XD!
Alla prossima
Nico Devil