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Autore: eltanininfire    18/02/2013    2 recensioni
E se a Mystic Falls arrivassero cinque misteriosi quanto affascinanti ragazzi, amici degli Originari? E se due di loro fossero sorelle e si chiamassero Salvatore? Elena ha deciso di completare la Transizione per stare con Stefan. Cosa accadrà a Damon? Attenzione, Post terza stagione!
Dal capitolo 18:
POV NIKLAUS
[...]
Ci avrebbe messo del tempo, un bel po’ di tempo, ma lo avrebbe capito. Che amava Talia come lei amava lui, che loro erano quello che tutti cercano e sognano, che il loro petto quasi esplodeva quando si guardavano, si toccavano. Che senza l’altro non potevano più vivere. Che per loro poteva scomparire l’Universo intero tranne loro e non se ne sarebbero accorti.
ATTENZIONE! STORIA SOSPESA PERCHÈ IN REVISIONE. MI SCUSO CON I NUOVI E I VECCHI LETTORI.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Originari, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler, Elena/Stefan
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We are sisters forever'
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Litigare... ispira

Hi, here I am! Sono tornata con il capitolo 15. Spero piaccia e che mi seguirete ancora in tante/i. Ci tengo a dire a Pecky e ai fan della sua storia “To be or not to be?” che una frase (segnata con “**”) all’interno del capitolo non è assolutamente presa dal titolo del suo 6° capitolo, ma l’avevo in mente da un po’. Detto ciò, ringrazio le quattro dell’Ave Maria (non è un insulto, tranquille) per il loro supporto a quasi ogni capitolo: safycullen97, giada cattaneo, nikotvd e S u n s e t.

Questo capitolo, seppur un po’ più corto degli altri, è per voi.

 

Litigare… ispira

 

 

POV TALIA

 

Mi svegliai lentamente. Neanche mi ero accorta che mi fossi addormentata.Guardai l’ora. Erano solo le undici di sera.

In quel momento mi accorsi che Damon non era vicino a me.

Già, Damon.

Mi sfiorai le labbra, ripensando a quando poche ore prima erano state baciate da quelle del vampiro.

Arrossii, e quando me ne accorsi, mi ripresi. “Se mi vedessero da fuori… sembro una ragazzina alla sua prima cotta” pensai, sorridendo come un ebete.

Queste meditazioni mi avrebbero portato alla pazzia, così, quando sentii un rumore al piano di sotto, mi costrinsi ad abbandonare il mio rifugio e a scendere al piano di sotto, dove sembrava si stesse combattendo la Terza Guerra Mondiale. Invece erano solo Damon ed Elena che litigavano. Da quello che avevo capito mentre scendevo le scale, la vampira era gelosa.

Sorrisi al pensiero. Sembravo una scema.

Purtroppo l’idillio finì presto. Elena mi vide.

-Che ci fai tu qui? Damon mi ha detto che stavi dormendo. Oppure mi hai mentito?- aggiunse, girandosi di scatto verso di lui.

-No, Elena, ti giuro, stava dormendo quando sei arrivata tu- provò a giustificarsi il vampiro.

-Certo, perché io ti credo. So come sei fatto, Damon. Menti, soggioghi e uccidi quando pensi sia necessario. Anche se non lo è mai- replicò lei acidamente.

-Secondo me stai esagerando- m’intromisi, guadagnandomi un’occhiata di fuoco da parte della bruna e un muto ringraziamento del corvino.

-Ogni volta che succede qualcosa di brutto, è sempre stato Damon, anche quando non era vero. Non puoi semplicemente pensare che è stato qualcun altro?- continuai.

-Ah, un’altra cosa. Perché quando Damon uccide qualcuno, non merita perdono, e invece quando lo fa il fratello, allora lui sì? Cos’ha di diverso, non capisco. Era lui lo Squartatore, non il maggiore- finii, soddisfatta. Era da tempo che volevo chiederglielo!

Elena mi guardava stralunata, mentre Damon invece mi si era avvicinato, come per impedirmi di saltare e staccarle la testa. Invece mi prese i lati della testa e mi fece voltare verso di lui.

-Torna di sopra, ti prego-

Rimasi così stupita che sbattei le palpebre più volte, come quando ci si risveglia da un sogno da occhi aperti.

-Torna a dormire- ripeté.

Stavolta però ero pronta.

-No- risposi. –Voglio sapere che sta succedendo-

-Non sono affari tuoi- ribatté acida la vampira.

-Invece lo sono, nipotina- la schernii. Mi riusciva facile con lei. Se la prendeva per tutto.

-Finchè io e te vivremo, e a quanto pare saremo eterne, tu rimani un mio affare, perciò mi posso impicciare nella tua vita quando voglio- sibilai.

-Non credo proprio- rispose Elena, inviperita.

-Ok, ragazze. Per quanto ci tenga a veder combattere due esemplari di donna come voi, non ho tutta la notte. Perciò la finite qui, e tu, Elena, vai a casa. Veloce- la esortò Damon, dividendoci.

La castana raccattò la giacca e la borsa, avviandosi a passo di marcia verso l’uscita. Solo quando sentimmo sbattere la porta ci rilassammo.

-Non puoi andare in giro a minacciare la gente, non è giusto- disse dolcemente il moro.

-È stata lei ad incominciare, io ho solo seguito il mio istinto- replicai.

Damon sorrise e il mio cuore fece una capriola. Dal calore che sentivo sulle guance, forse anche più di una.

-Mmmhhh- disse il corvino, assottigliando gli occhi.

-Così mi fai paura- dissi, indietreggiando di un passo.

-Non devi averne- replicò lui, avvicinandosi.

“Si, ciao, sembra che tu mi voglia mangiare, ed io non devo avere paura? Ma ti sei bevuto il cervello insieme al Bourbon?”

Il vampiro mi guardò e si fece ancora più vicino, tanto che potevo sentire il suo respiro sulla pelle.

Rabbrividii, e in quel momento la mia mente si azzerò del tutto.

Lo assalii, baciandolo. La passione governava sovrana tra noi, e, all’improvviso, non c’erano più Nik, Ann, Kath, Cassie, la Profezia, la Maledizione. Nulla. Solo io e lui.

E questo mi piaceva e mi spaventava allo stesso tempo. Ma non volevo pensarci, al momento volevo solo sentire le sue labbra morbide premere e modellarsi sulle mie.

Avvertivo le mie dita passare tra i capelli neri di Damon e giocare con alcune ciocche, tirandole leggermente. Percepivo le sue mani assaltare i miei fianchi e tirarmi sempre più vicina a lui, come se ci fosse ancora spazio da colmare tra i nostri corpi già avvinghiati.

Le nostre lingue giocavano e si rincorrevano in modo quasi sfrenato, tanto che mi ritrovai a gemere e ansimare nella sua bocca.

Sorrisi sulle sue labbra quando mi accorsi della sua eccitazione crescere fino a premere contro il mio bacino, dove la mia fremeva e aspettava, impaziente.

Di malavoglia mi staccai da lui, ricevendo un mugolio di protesta.

Nel momento in cui aprì gli occhi e li puntò nei miei, potei vedere riflesso in quelle iridi ghiacciate ciò che stavo provando anche io.

Desiderio. Puro e semplice.

Ma non potevo, non in quel momento. Era troppo presto.

-Non oggi, Damon. Non oggi- dissi, per tranquillizzarlo.

Nei suoi occhi bellissimi scorsi un lampo di delusione, misto a comprensione.

Lo baciai un’ultima volta, prima di dirigermi verso casa.

 

 

POV DAMON

 

Stavo fissando da cinque minuti buoni il portone da cui era uscita Talia.

Mi era praticamente saltata addosso. Niente a che vedere con la dolcezza del pomeriggio. Dio, nemmeno si accorgeva di essere così sensuale da far perdere la testa!

Così come lo sentivo ancora dentro di me, l’avevo visto nei suoi occhi.

Desiderio. Torbido e oscuro.

Anche lei mi voleva, come io volevo lei. Ormai non mi ricordavo più com’era la mia vita prima che questa mezza vampira dai capelli neri e gli occhi blu mi sconvolgesse nel profondo.

Non ero sicuro di cosa provavo nei suoi confronti, ma ero certo di una cosa: non volevo farla soffrire.

Soprattutto dopo che Klaus mi ha promesso torture talmente dolorose che alla fine l’avrei pregato di uccidermi per smettere di patire le sofferenze che mi avrebbe inflitto.

Va beh, non l’aveva messa proprio in questi termini, ma il succo del discorso era questo.

A distrarmi ci pensò Stefan, che piombò nel salone, incazzato nero.

-Elena è venuta da me in lacrime dicendo che era stata qui. Che le hai fatto?- mi attaccò.

-Non capisco, perché devo essere stato io a farla piangere?- replicai.

-Forse perché sei qui da solo?- ribatté lui.

Sbuffai, allungando una manica della camicia nera. Stefan si accigliò e diede un’annusatina veloce.

Aggrottò le sopracciglia mentre tentava di ricollegare il profumo al volto del proprietario.

Aspettai.

Quando capì sgranò gli occhi. –Talia…- sussurrò.

Annuii. –È stata qui. Ha praticamente insultato Elena-

-Perché?- chiese.

-Credo che se lo portasse dentro da un po’ e che avesse visto l’occasione di liberarsene-

-Facendo piangere Elena, però-

Alzai le spalle. Realizzai che la salute psicofisica della neovampira non mi interessava più, preferivo quella di Talia. Era meno complicata.

Stefan invece mi guardò in modo strano.

-Che c’è?- lo fulminai.

Lui scosse la testa. –Vado a dormire. Buonanotte-

-Ma come? Non vai da Elena e la consoli dicendole che l’amerai per sempre, very Emerson*? Oh, ho capito! Hai paura di non riuscire a soddisf…-

-Damon!- La voce di mio fratello mi giunse potenziata dalla tromba delle scale (no, non è una roba sconcia, semplicemente il timbro della voce può cambiare in base alla forma dell’oggetto cui passa attraverso, e no, non vi sto prendendo in giro NdMe; peccato NdDamon; -.- NdTalia).

Ridacchiai e lasciai perdere. Stefan non sarebbe mai cambiato.

 

 

POV KOL

 

Ero sdraiato sul mio letto, al buio, con una bottiglia di Whiskey Irlandese nella mano sinistra e il cellulare nella destra. Un unico pensiero nella testa.

Cassandra.

Ero indeciso se chiamarla o no. Non ero sicuro che mi rispondesse e, se mai l’avesse fatto, non avrei saputo cosa dirle. Insomma, non potevo chiamarla nel bel mezzo della notte, con la scuola il giorno dopo, e bloccarmi sul più bello. Proprio quando le sto per dire…

Rebekah entrò in camera all’improvviso, senza bussare, e accese la luce. Strizzai gli occhi, momentaneamente accecato, cercando di mettere a fuoco la sua figura.

La bionda chiuse la porta a chiave e si avvicinò a me furtivamente.

-Ascoltami, so cosa ti sta succedendo in questi giorni. Posso aiutarti se vuoi- esordì.

Sbattei le palpebre, tentando di registrare le sue parole.

La mia sorellina sbuffò indispettita mentre prendeva in mano la mia bottiglia.

-Possibile che voi uomini dobbiate sempre annegare i vostri dispiaceri nell’alcool? Non avete ancora capito che sanno nuotare?**-

Stavolta fui io a sbuffare, divertito.

-Possibile che voi donne vi dobbiate sempre impicciare nei nostri affari? Non avete ancora capito che possono remarvi contro?- tentai di rigirare la frittata. Senza successo, ovviamente.

-Saltiamo subito al sodo. So che ti piace lei, quello che non capisco è perché non ti fai avanti-

-Non le piaccio- risposi, depresso.

-Come fai a saperlo?- rilanciò.

-Lo so e basta- tagliai corto, rabbuiandomi.

Bekah si sedette accanto a me sul letto e mi prese la mano, accarezzandola gentilmente.

-Fai una prova. Non dico adesso, ma quando ti sentirai pronto. Avete entrambi l’eternità davanti-

Le sorrisi debolmente, l’alcool che incominciava già a fare effetto.

Mi rimboccò le coperte e mi accarezzò la guancia.

-Buonanotte Bekah- biascicai.

-Buonanotte fratellino- disse, e fu l’ultima cosa che sentii.

Caddi in un sonno profondo e senza sogni, il cellulare che ancora visualizzava il numero di Cassandra.

 

 

POV SHINICHI

 

Sorrisi. Il mio piano stava funzionando alla perfezione.

Talia presto avrà spezzato la maledizione e, a quel punto, mancherà solo quella Cassandra.

Ah, una perfetta Kitsune. Aveva anche il dono del controllo delle piante, anche se ancora non lo sapeva.

Avrei aspettato, come avevo fatto per oltre cinquecento anni. Due anni non erano niente a confronto.

Ma intanto potevo metterli alla prova.

Si, e avevo già in mente gli avversari adatti a loro.

Ghignai un’ultima volta per poi scomparire nelle tenebre della foresta dietro di me.

 

 

Spazietto dell’autrice:

 

eccomi qui, in orario come non lo sono mai stata da tempo, con il capitolo n°15!

Vi giuro, fino a sabato non avevo scritto nulla, non ho avuto nemmeno il tempo di aprire word.

L’inizio l’avevo in mente da martedì, ho dovuto scriverlo sul cellulare altrimenti, puf!, sarebbe sparito insieme all’ispirazione che mi ha colto proprio sabato.

Adoro la prima parte, il POV TALIA, credo mi sia venuto proprio bene. Spero soddisfi le aspettative delle ragazze che recensiscono sempre: safycullen97, giada cattaneo e le nuove nikotvd e S u n s e t.

So che, leggendo, avete pensato: “Oddio, adesso lo fanno! Siiiiiiii!” e stavate per ballare la conga sul tavolo, ma ho voluto fermarli, anzi fermarla, per dedicare loro un intero capitolo. Forse il prossimo…

I POV DAMON e KOL non mi convincono tanto, forse perché sono maschi confusi che devono esprimere i loro sentimenti, e a me non vengono tanto bene, soprattutto l’Originale, poiché non è stato psicanalizzato nella serie tv.

Il POV SHINICHI invece è venuto fuori così, volevo finire il capitolo in bellezza e mi è saltato in mente lui che progettava un imminente e misterioso attacco alla gang del bosco. E così è stato scritto.

Passiamo agli asterischi che spero abbiate notato.

*nella puntata 1x03, Una partita rosso sangue, Damon paragona il modo di scrivere un diario di Stefan a quello dello scrittore Ralph Waldo Emerson (che io non ho mai sentito nominare), dicendo very Emerson. In italiano, molto poetico.

**la citazione di Albert Willemetz è stata appositamente modificata da me per adattarla al testo e ai contenuti. Nella realtà è “Non pensate di annegare i dispiaceri nell’alcool. Sanno nuotare”.

 

Al prossimo capitolo, ragazze. Che quel figaccione di Neal Caffrey sia con voi, visto che, anche se è gay, ha comunque un fisico da paura.

E con questa bella nota sensuale vi auguro buona serata.

 

 

Laura

   
 
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