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Autore: Blue Eich    18/02/2013    7 recensioni
“Sembra di essere in una fiaba” pensò Vera, perdendosi nelle sue fantasie. “Una fiaba… Dove io sono una bellissima principessa, magari.” Sorrise con un velo di dolcezza. “Ma, se io sono una principessa, allora chi è il mio coraggioso cavaliere?”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Vera
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Princess and Knight 
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Una soffusa atmosfera avvolgeva il Palazzo di Cameron. Nel salone principale, troppe coppie per contarle volteggiavano elegantemente, come Baltoy. Avevano solo l'abbigliamento in comune, che cercava d'emulare quello di un'epoca lontana e cavalleresca. Lampadari di cristallo troneggiavano sul soffitto, mentre alte vetrate ad arco lasciavano intravedere il firmamento. C'era chi si serviva al buffet in tavola, coperta da una vellutata tovaglia color pesca-arancio, o chi invece ballava col proprio partner a ritmo dell'incalzante sinfonia dei violini.

Vera, dopo aver danzato fino allo stremo, si diresse al balcone a disposizione degli ospiti. Si stupì di non trovarvi nessuno, ma ne fu estremamente sollevata: lì la musica arrivava distante, dando la possibilità alle sue orecchie dolenti di riposarsi un po'. Appoggiò i gomiti scoperti alla ringhiera, per godere del pittoresco panorama che si affacciava attorno a lei. La luna piena risplendeva nel cielo limpido, mentre il lago in lontananza le trasmetteva una sorta di serenità all'animo.

Sembra di essere in una fiaba” pensò, perdendosi nelle sue fantasie. “Una fiaba… Dove io sono una bellissima principessa, magari.” Sorrise con un velo di dolcezza. “Ma, se io sono una principessa, allora chi è il mio coraggioso cavaliere?

«Ehi, Vera.»

Quel richiamo innocente seguì una mano che si poggiava sulla sua spalla. Trasalì a quel contatto improvviso e voltandosi vide Ash, avvolto nell'impeccabile costume blu notte, lo stesso del torneo.

«Ash! Tu non dovresti essere qui, non potevi alzarti dal trono» lo rimproverò, in un bisbiglio allarmato, temendo che qualcuno potesse vederli.

Il ragazzo si portò una mano dietro la nuca. «Lo so, ma non ne potevo più!» ammise, abbozzando un sorriso colpevole. Si appoggiò al parapetto con un sospiro di sollievo, per poi domandarle curioso: «Piuttosto, tu come mai sei venuta qui?»

«Avevo bisogno di prendere una boccata d'aria, sono esausta» spiegò la castana, che se solo ripensava a tutte le giravolte fatte sentiva un forte senso di nausea. Prese un profondo respiro, stiracchiando le braccia in avanti.

Com'è carina questa sera…” si ritrovò a pensare l'Allenatore, sincero come un bambino, lanciandole un'occhiata. Indossava un abito bianco, di taffetà, dalla gonna rosa gonfia come la corolla di un papavero. A tenerlo su ci pensavano delle finte ali da Beautifly, dietro la schiena. Invece i capelli erano legati in due codini dall'aspetto vivace, grazie una doppia coppia di batuffoli simili a zucchero filato alla fragola.

«Ti sta davvero bene quel vestito» commentò infine, scoccandole un sorriso affettuoso.

Vera si portò un pugno al petto e arrossì lievemente: non si aspettava un complimento del genere da parte sua. «Ti ringrazio… Anche tu non sei niente male» rispose, un po' per cortesia e un po' perché lo pensava davvero. I regali indumenti di Sir Aaron calzavano a pennello all'aspirante Pokémon Master, come se fossero stati confezionati su misura per lui, conferendogli un'aria più spavalda.

Assunse la posa tipica dei Guardiani dell'Aura, carico come non mai. «Mi sento un vero guerriero!» esclamò, con entusiasmo.

«Già, sai immedesimarti perfettamente nel ruolo» asserì la bruna, pensierosa. «Però, per me, sei sempre stato un eroe» ammise, a cuor leggero. I suoi occhi, velati d'ammirazione, rimanevano fissi sulle calme acque lontane.

Il ragazzo inclinò di poco la testa e focalizzò l'attenzione sull'amica. «Eh?»

«Sì, tu sei un eroe» ripeté lei, imperturbabile, come se fosse un'affermazione ovvia.

«In che senso?» le domandò, non capendo. Era un normale Allenatore e neanche troppo esperto, non aveva doti o meriti in particolare per essere definito addirittura un eroe.

«Beh…» La Coordinatrice abbassò lo sguardo, riflettendo su come rispondere senza apparire sciocca. «Quando ero in pericolo, sei sempre corso a salvarmi… E ho imparato molto da te. Chissà dove sarei ora, se non ti avessi incontrato!»

«Andiamo, adesso non esagerare…»

«Non esagero» insistette, senza ammettere repliche. «Sai…» cominciò, vergognandosi un po' di avergli aperto il cuore e timorosa di un rifiuto. «C'è una cosa che vorrei essere io a insegnarti.»

«Quale sarebbe?»

A quella domanda ingenua, si avvicinò a lui. Il cuore le batteva a mille e non era affatto sicura delle proprie intenzioni, ma decise di rischiare. «L'amore» rivelò, in un sussurro. Chiuse gli occhi, lasciando il compagno di viaggio ancora più perplesso. Dopo essere arrossita vistosamente, si buttò sul suo petto, sporta sulle punte dei sandali. In uno scatto esitante unì le loro labbra, lasciandosi cullare dalla dolcezza del momento. Era un bacio che parlava da sé, racchiudendo un mare di emozioni e parole non dette.

Il corvino non osava muoversi. Sentiva le gote ardere, il battito cardiaco rimbombava potente nelle orecchie, mentre il tempo gli sembrò cristallizzarsi per l'intera durata di quei frangenti.

Dopo un po' la ragazza si staccò, distanziandosi di pochi millimetri. Ancora non poteva credere di aver avuto il coraggio necessario, eppure l'aveva fatto ed era stato stupendo. Cercò di sporgersi di nuovo per rivivere fugacemente quella magia, ma un dito le si posò sulle labbra umide per fermarla.

«Ehi, vacci piano. Io ti ho insegnato tutto con calma» puntualizzò il moro, divertito.

La vide soffocare una risatina. «Sì… Credo che come prima lezione di romanticismo sia sufficiente.»

«Aspetto con ansia la prossima» scherzò, fingendosi diligente. «Penso proprio che sarai un'ottima insegnante» le disse poi con voce dolce, come una caramella al miele.

Lei mostrò un'umile riverenza, per poi impadronirsi della sua mano inguantata e intrecciarla d'istinto alla propria. «Che ne direste di concedermi un ballo, mio cavaliere?» propose, con un'allegra nota d'ironia.

«Con molto piacere, mia principessa» stette al gioco l'altro, lanciandole il migliore tra i suoi sorrisi raggianti.

Se è un sogno, per favore, non svegliatemi!

Inaspettatamente, la fiaba di Vera aveva trovato un lieto fine.



 


Angolo Autrice
m9Tqn
Hola!
Questa volta pubblico una pura Advance, per rendere giustizia a questa tenera shipping scartata da molti fan dell'anime per una serie di motivi infondati e ingiusti.
L'ottavo film sinceramente è tra i miei preferiti, proprio per come hanno trattato l'atmosfera medievale e ovviamente per il background di Lucario che è una pugnalata al cuore.
Che ve ne pare? Ho cercato di renderli il più IC possibile, ma ammetto che è uno dei miei primi esperimenti con loro quindi sicuramente non sarà uscito come speravo. Sta a voi darmi un parere!
Alla prossima.
-H.H.-
 
   
 
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