Fanfic su attori > Cast Twilight
Segui la storia  |       
Autore: RurRK    19/02/2013    2 recensioni
A volte è normale non credere nell'amore. Soprattutto se ti ha fatto male. Ma un'amore può essere tanto forte da fartelo dimenticare? Kristen, ragazza di 17 anni con un sacco di problemi alle spalle e con una marea di problemi nella mente. Robert, ragazzo di 22 anni con un segreto enorme che gli pesa sulle spalle. Si incontreranno .. riusciranno a "guarirsi" a vicenda??
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

You're All I Ever Needed


POV KRISTEN

 

 

 

 ‘Pronto, casa Stewart?’
‘Sì, chi parla?’
‘Polizia. Il signor John Stewart ha avuto un incidente. Lei è?’
‘Cosa?! è uno scherzo? Non..Non..’
‘Signorina si calmi, l'UCLA Medical Center si sta occupando di lui. Chi è lei?’
‘Io...Sono sua figlia, Kristen Stewart.’
                                                                       
Un fastidioso uggiolato vicino alle orecchie. Un cane forse?
Che caspita ci faceva un cane vicino alle mie orecchie??
 
‘Papà.. Ti prego, ti prego torna da me! non può essere vero, non può essere successo!Papà, rispondimi! Fate qualcosa, vi prego, fate qualsiasi cosa...’
‘Kris, calmati. Hanno fatto il possibile...’
‘Sta zitta, cazzo! Sta zitta! è tutta colpa tua, lo sai vero? è solo colpa tua. Come hai potuto fare una cosa del genere a lui? Come hai potuto tradirlo, come? Proprio lui che, che... Mio padre, rivoglio abbracciare mio padre! Ridatemi il mio papà.. Vi prego.’
 
Un rumore di passi sulla neve soffice. Un profumo di menta e tabacco. L’abbaio più forte, come se il cane si trovasse poco distante da me.
Angel wake up
 
 “Pia … piacere di conoscerti Kristen”
"Piacere.."
 
“Bene .. allora, Kristen, che vuoi fare?”
“Ehm, Kris. Chiamami Kris. Non .. non so c .. che cosa potremmo fare. Ciò che vuoi ..”
“Bene .. Kris … tu puoi chiamarmi Rob. Ehm .. che ne dici se ci beviamo qualcosa?? Già che siamo qui …”
 
“Hey, occhio hai solo 17 anni. Non esagerare!!”
“E sentiamo, signor Rompicoglioni, quanti anni avrebbe lei??”
“22 Kris. Come la mettiamo ora??”
 
Mugulai.
Prima o poi quel maledetto cane la smetterà di abbaiare.
                                                                                  
Mio padre, la mia ancora…e se ne era andato.
Lui, credevo fosse il mio porto sicuro…ma mi sbagliavo.
Evidentemente ero destinata a naufragare…speravo solo di non affogare.
 
Ad un tratto, quei lamenti dell’animale si fermarono, come per magia. Doveva essere un sogno. Erano giorni che avevo incubi/sogni del genere. Ovviamente mi era proibito un attimo di tranquillità anche nel sonno.
Che ore sono? Dovrei tornare a casa, Mad si starà preoccupando.
Non ero arrabbiata con lei, sapevo che voleva solo aiutarmi, ma… doveva capire che non c’erano motivazioni che potessero giustificare il suo comportamento.
Semplicemente mi aveva preso in giro, non ero abbastanza per lui.
Chissà, magari mi aveva persino usato per far ingelosire la bionda del centro commerciale…possibile.
Kris finiscila di deprimerti, apri quegli occhi e muoviti!
Decisi di ascoltare Cervy per una volta: stavo assumendo sempre di più le sembianze di un ghiacciolo e, non so voi, ma io non ci tenevo poi così tanto  a ritrovarmi un bastoncino colorato su per il culo.
Cercai di allontanare la stanchezza e di aumentare la percezione con il mondo reale.
Fu in un attimo che realizzai cos’era quella specie di calore che sentivo sulla guancia: qualcuno mi stava accarezzando il viso.
Che stessi ancora sognando?
Rabbrividii.
Percepii la mano.. (forse non era solo un sogno quello di prima) fermarsi sulla mia fronte.
E se fosse un maniaco?
E se, una volta aperti gli occhi, mi avesse fatto del male? E se avesse una pistola? E se..
Kristen finiscila di fare la melodrammatica, un maniaco non aspetterebbe il tuo risveglio per derubarti o ucciderti
Beh in effetti … Non ci posso credere! Mi sto commovendo, due volte in meno di due minuti . Seh va bene, ma non ti ci abituare.
Decisi di svegliarmi del tutto e di aprire gli occhi: credevo di sapere per certo di chi fosse quella mano, ma...
“ Mad, che ci fai qui? Come hai fatto a sap ….”
Mi ammutolii in un istante.
I miei occhi verdi, ancora velati dal quella patina post-sonno, si scontrarono con un altro paio d’occhi azzurri...
Mi erano mancati.
 
 

POV ROBERT

 
Mi immersi completamente nei suoi occhi smeraldo: quel verde era stato il mio paradiso in quei giorni d’inferno.
Quel verde era riuscito a scalfire i miei occhi di ghiaccio e il mio cuore di pietra. E non potevo rinunciare ad esso, come non potevo rinunciare al suo sorriso, ai suoi capelli, alle sue battute, ai suo abbracci, ai..
Rob! Abbiamo capito… Che si fa? Rimaniamo a fissarla per sempre o ti decidi a tirar fuori le palle (non mi fraintendere) e affronti la situazione?
‘Non mi fraintendere’ gnegnegne… Non sono neanche nella condizione di poter fraintendere, quindi sta zitto Neury!
Bear, attirato dalla figura di Kristen, si sedette curioso sulla neve piegando la testa di lato e appiattendo le orecchie. Un fruscio sulla panchina però lo fece sussultare un attimo.
Riportai l’attenzione su Kristen …
Cosa dicevo? Ah sì, i suoi occhi erano illegali. O per lo meno avrebbero dovuto diventare tali in tutta l’Inghilterra. Non credo che ne esistano altri così.
Quel verde è unico, perfetto per il mio azzurro.
Si tirò su, rimanendo seduta. Mi alzai da terra anche io e la affiancai sulla panchina.
Aprii la bocca come per dire qualcosa, ma, dopo aver adocchiato il mio amato cane con un’occhiata quasi impaurita, fu lei la prima ad interrompere quell’atmosfera di tranquillità che avevamo creato.
La quiete prima della tempesta? Chi lo sa…
“ C..Che … ci fai qui?”
Sorrisi, accarezzando la testa al mio cucciolone, che imperterrito scodinzolava alla ragazza seduta di fronte a me.
“Veramente.. potrei farti la stessa domanda”
Voltò la testa nuovamente privandomi del suo sguardo.
Mi tornò l’angoscia.
Che qualcuno le abbia fatto male??
Le presi il mento fra l’indice e il pollice: avevo bisogno di quel verde per confessarle tutto. Ma non appena riottenni il contatto visivo con quelle gemme mi senti mancare la terra da sotto ai piedi. Calde lacrime le cadevano lungo le guance sbavando il trucco del giorno prima e il labbro inferiore era stretto fra i denti, come a voler bloccare qualsiasi suono.
Non doveva piangere, non poteva.
Pensare che la causa di quelle lacrime fossi io mi fece abbassare il viso (da bravo codardo qual’ero). Portai le mani alla testa: non la meritavo.
Io che avrei voluto solo vederla felice, la facevo piangere… Il mio cucciolo si strusciò fra le mie gambe.
“Non p..piangere ti p..prego”
Rise tra le lacrime. Era una risata amara la sua, una risata che mi uccise più delle sue lacrime.
“Che ci fai TU qui?
Cosa avrei dovuto risponderle?
 Mh qualcosa tipo...Scusami sono un coglione che non capisce un cazzo, dovevo dar retta al mio unico neurone, è lui quello intelligente!
Nel caso non te ne fossi accorto, caro il mio neurone intelligente, sono nel bel mezzo di una situazione piuttosto delicata. Smettila con le tue battutine da sottuttoio del cazzo!
“Ti ho vista e …” 
E ‘te pareva!! Tra tutte le cose che potevo dirle proprio … Ahh colpa tua Neury! Non scaricare le tue colpe sugli innocenti. Affrontali i problemi per una volta Dio.
“Capito …”
La sua voce .. Non l’avevo mai sentita così fredda, così tagliente. Dicendo così si alzò dalla panchina.
Sono un coglione.
E io che avevo detto prima, scusa?
Ignorai Neury, avevo una brutta impressione. Alzai il mio sguardo implorante e lo puntai nel suo. Il verde smeraldo dei suoi occhi ora non era più lo stesso: sembrava …più scuro.
“ Grazie per avermi svegliata, stavo congelando…Ehm, allora…ciao Robert”
‘Ciao Robert’  CHE COSA? Dovevo parlarle.
Non poteva andarsene, non prima di averla abbracciata, non poteva.. Il rumore dei suoi passi intanto si allontanava.
Mi alzai di scatto dalla panchina, afferrando il guinzaglio di Bear e legandolo stretto in modo che non scappasse più.
Feci per chiamarla, ma… se ne stava già andando correndo verso la strada.
Avevo finalmente deciso di dirle tutto, di confessarle il mio amore, e io avevo perso la mia occasione. Bear, vedendola andare via, iniziò a tirare forte. Ma lei era già lontano.
Rob la vuoi seriamente lasciare andare? Chiamala, fermala con la forza se necessario, ma raccontale tutto. Fallo per te ma soprattutto per lei, non vedi come soffre?
Soffriva? Sì e ne avevo avuto conferma poco fa.
Le voglio veramente parlare? Sì…
Ma se poi cominciasse ad evitarmi? Se cominciasse a provare per me solo compassione? Potevo correre il rischio? No
Eppure ero stanco di pensare alle conseguenze. Non potevo scegliere per lei. Non potevo permettermelo. Le avrei dovuto raccontare tutto…e l’avrei fatto.
Decisi tutto di impulso. Non feci nemmeno in tempo ad accorgermi di averlo fatto che stavo già correndo.
Spintonai qualche signora che evidentemente aveva deciso di uscire di casa proprio per far perdere tempo al sottoscritto, e, mentre cercavo di intravederla combattendo contro la voglia matta del mio cane di fare tutto ciò che voleva lui e cercando di vedere attraverso la folla di vecchietti, la vidi dall’altra parte della strada con il cellulare in mano.
Senza neanche pensare, mi catapultai in strada per raggiungerla.
Non prestai minima attenzione ai suoni striduli dei claxon e delle frenate, tirai il mio cucciolone mentre i miei occhi erano puntati solo su di lei, che ora mi guardava terrorizzata.
Ora che ci ripenso fu una scena piuttosto comica, il tempo era come rallentato e gli occhi e la bocca di Kristen che si spalancavano a rallenty non erano cose da perdere, assolutamente.
Una volta arrivato sano e salvo (non ci credevo neanche io) al marciapiede, l’afferrai per un braccio e, senza prestare attenzione ai suoi tentativi di liberarsi insieme ci infilammo in uno stretto vicoletto.
“ Ma sei cretino?! Potevi ammazzarti! Che cazzo ti salta in mente eh?”
La sua bocca era ancora spalancata mentre alzava la mano per darmi uno schiaffetto sulla guancia.
Inevitabilmente sorrisi. Vederla preoccupata per me mi diede speranza. Chissà, magari quella giornata non sarebbe finita poi così male. E tutto grazie al mio gesto eroico. Gonfiai il petto…no aspettate..Mi ero fatto una canna e l’avevo dimenticato, possibile?
“ Cazzo che paura..Potresti almeno rispondere? Stai bene?”
Non so che mi prese in quel momento. So solo che dimenticai tutto quello che era successo, tutta la sofferenza che entrambi avevamo provato, dimenticai perfino che il mio cane mi stava praticamente scorticando un braccio per lanciarsi a conoscere altri esemplari della sua specie che passavano sul marciapiede, e..la abbracciai.
La sentii irrigidirsi sotto la mia stretta.
Provò a respingermi, ma io non ne volevo sapere.
E fu in quel momento che capii che tutto ciò di cui avevo bisogno era lei.
Inutile cercare di starle lontano, ormai ne ero dipendente.
Dopo non so quanto tempo, vedendo che non ne voleva sapere di ricambiare, decisi di sciogliere l’abbraccio. Una fitta al petto mi avvisò quasi come una campana di allarme.
Avevo sbagliato, avevo affrettato le cose per puro egoismo
.
Se sarebbe scappata non ne sarei ne sarei rimasto affatto stupito.
Perché sbaglio sempre tutto?
Mi appoggiai al muro di mattoni e, portate le mani alla testa, presi a tirarmi i capelli.
Sono un coglione. L’ho già detto, vero?
“ S..sc-scusa io…”
Proprio non riuscivo a spiccicare parola. Sospirai portando le braccia lungo i fianchi. Kris mi stava fissando con gli occhi lucidi e un enorme punto interrogativo in testa.
Forza e coraggio, Rob … So che puoi farcela
“Ti devo ..parlare. Ma ti prego non…non intervenire altrimenti non credo di avere il coraggio di poter continuare..”
Vai Rob … Tolto il dente, via il dolore.
La vidi alzare gli occhi al cielo, ravvivandosi i capelli neri con una mano.
“So già cosa mi devi dire Robert, e non ho intenzione di rimanere qui ad ascoltare … non ti è bastat ..”
La interruppi bruscamente, posandole la mano libera sulla bocca prima ancora di farla finire. Un brivido mi scosse le membra, ma decisi di ignorarlo.
“ No che non sai cosa ho da dirti! Non lo puoi sapere, solo la mia famiglia, Tom e Lucas lo sanno!”
“Lo posso immaginare però..”
Disse lei con le lacrime agli occhi. Vidi la sua sicurezza vacillare, e così facendo vacillai anche io.
E se .. SMETTILA Di FARTI PARANOIE ROB. PARLA.
Mi imposi di mantenere la calma, chiudendo gli occhi e strattonando per l’ennesima volta Bear, ancora intenzionato ad annusare il didietro di altri cani.
“ Non puoi immaginarlo, neanche io prima di scoprirlo potevo anche solo pensarlo! Devi solamente ascoltarmi, ti prego… Poi potrai anche chiedermi di sparire, per sempre.”
La vidi sedersi per terra portandosi le mani alla testa. Per quanto mi fece male il fatto di vederla così debole, la situazione si rivolse a mio favore. Oltre ad aver attirato l’attenzione del mio cucciolone, che si avvicinò a lei scodinzolando e sbavando, mi avrebbe favorito il compito.
Presi al volo l’occasione..
“Non sono come credi. Sono diverso da tutti gli altri, capisci? Io… “
Alzò gli occhi su di me. Ora erano quasi neri. La sua mano corse piano sulla schiena di Bear, come se avesse paura di lui.
Deglutii, la paura di essere giudicato era tanta, troppa.
Ma devi muovere il culo. Cos’è, aspetti che scenda Dio o la Madonna in persona per dirti cosa cazzo devi spiegarle??
Strinsi le nocche e, fermando lo sguardo sulla sua mano che ora scorreva lenta ma inesorabile sul mio cane, presi coraggio.
“ Un po’ di tempo fa, uscivo con una ragazza, Nina.”
Un sorriso amaro si dipinse sul suo volto. Decisi di ignorarlo proseguendo il racconto.
“Solo ora me ne rendo conto, prima fingevo di non saperlo, ma..non era una brava ragazza. O meglio non era una ragazza da andare con un uomo solo… Credimi Kristen, tutto quel che è successo tra noi.. l’ho fatto solo per proteggerti. Sono sbagliato per te.”
“ Non sono abbastanza per te..”
Fu un sussurro .. Silenzio.
Un silenzio sbagliato, pesante.
La sua mano era ferma sul mio cane, che si mise a protestare uggiolando. Decisi di intervenire ma lei fu più veloce di me. Si alzò in piedi e si posizionò esattamente a pochi centimetri da me. Potevo sentire il suo respiro sul mio petto. Mi si rizzarono i peli sulla nuca, sia per la paura che per il piacere di quel contatto.
Ma l’idillio durò poco.
“Dillo Rob, dillo cazzo! Non c’è più un cuore da spezzare ormai, lo è già …perciò non perdere tempo a inventare una storiella che non mi faccia soffrire, dillo e basta!”
Balbettò con le lacrime che copiose scendevano sul suo viso.
“ NO! Fammi finire ti prego…”
Non fiatò. Rimaneva ferma, quasi fiera di fronte a me, ma tremante come una foglia. Le mani strette lungo i fianchi. Il mio cuore si strinse, ma dovevo andare avanti.
“ Sai come vanno le cose tra ragazzo e ragazza, no? Beh allora puoi immaginare cosa successe quel giorno che vorrei tanto cancellare…quel che però non potevo immaginare io, Kris, era che Nina fosse malata.”
Puntò gli occhi sui miei…
Non se lo aspettava.
“ C..che significa?”
Ora o mai più Rob!
Scossi lentamente la testa. MUOVITI CRISTO!
“ Voglio dire che quel giorno, quel maledetto preservativo non è bastato.
Kristen … Quel che ho fatto per allontanarti da me, l’ho fatto solo ed esclusivamente per proteggerti. Sono diverso, sono sbagliato e tu meriti qualcuno che ti potesse dare il meglio, che ti faccia sorridere e non piangere …”
Vidi il suo sguardo velarsi. Diventò vitreo. Lo sapevo.
“Tu..tu … sei..”
Mi allontanai da lei, sapevo l’effetto che facevo alle persone normali, e le evitai l’imbarazzo di dirmi ‘Non mi sto allontanando per quel motivo’.
Mi abbassai all’altezza del mio cane, ora accucciato ai nostri piedi, quasi si fosse arreso all’idea che da lì non ci saremmo mossi tanto presto.
“ Sono sieropositivo, Kristen.”
Quanto faceva male ammetterlo ad alta voce, davanti a lei..
“ E … quella ragazza del centro commerciale?”
Sorrisi. Almeno non è ancora scappata via urlando. Mi alzai piano, accarezzando l’ultima volta la testa del mio cucciolone e rivolsi il mio sguardo nel suo, ancora puntato a fissare il vuoto.
“ Mia sorella Lizzy.”
Sfinito ma anche sollevato mi appoggiai al muro e chiusi gli occhi.
Ecco. Ora sarebbe arrivato il punto in cui avrebbe cominciato ad urlare e a scappare disgustata da me, come minimo. Preparati, Rob.
La sentii singhiozzare.
“ Scusami …”
Mormorai rimanendo ad occhi chiusi.
Che poi, di cosa mi scusavo? Di essere stato stronzo?? Di essere sbagliato?? .. Forse avrei semplicemente dovuto chiederle scusa di esistere.
Non rispose.
“Scusami..” 
Ritentai.
Silenzio.
Mi sfuggì una lacrima.
Almeno ora sapeva la verità e avrebbe smesso di soffrire per me. Avrebbe trovato un altro ragazzo, che la avrebbe amata e l’avrebbe fatta felice… In fondo è così che doveva andare.
Non era forse quel che volevo, quando decisi di starle lontano?
E proprio in quel momento, avvertii un formicolio alla testa. Il panico mi invase.
Merda.
LE PASTIGLIE
.
Sta mattina me le sono dimenticate. Sgranai gli occhi, sentendo le fitte aumentare. Pregando Dio di essere stato furbo per una volta nella mia vita, mi tastai le tasche del giubbotto.
Vuote.
La nausea aumentò.
“R … Rob?”
Strattonai di nuovo Bear, e tastai anche nelle tasche dei pantaloni.
GRAZIE DIO GRAZIE. Incontrai al di sopra della stoffa una scatoletta di cartone, sottile ai lati. Le pastiglie …
“R.. Sei pallidissimo. Che ti succede?”
Non mi accorsi delle sue mani sulle guancie a raccogliere i residui di lacrime cadute. Nemmeno del suo sguardo preoccupato puntato sul viso. Afferrai la scatoletta, avvertendo il mal di testa pulsare fra le tempie. Un sottile strato di sudore mi ricoprì la pelle del viso.
“Cosa .. cosa sono quelle?”
Aprii la scatoletta lottando contro i primi conati di vomito. Il mio cane si agitò strattonandomi di nuovo. Grugnii e cercai di afferrare una pastiglia marroncina. Senza nemmeno dare tempo al mio organismo di accorgersene, mi portai la pastiglia alla bocca e la inghiottii.
L’effetto fu pressoché immediato.
La testa pulsò sempre meno, mentre la poltiglia di saliva e pasticca scivolava nello stomaco, che nel frattempo si stava riaddormentando.
L’avevo scampata.
Sospirai e chiusi gli occhi, mentre riposi il contenitore nella tasca dei jeans.
“CRISTO, mi vuoi parlare?? Che cazzo sono quelle??”
Mi accorsi solo in quel momento dell’espressione angosciata che aveva assunto Kristen, in piedi di fianco a me. Effettivamente, una persona che non conosceva la mia condizione poteva benissimo scambiare il tutto per un infarto o una crisi di astinenza da drogato. Pallido in volto, occhi spalancati, movimenti frenetici e posizione rigida anche se il mio corpo era abbandonato al muro. Mi scossi dalla specie di trans in cui ero caduto e portai le mie mani sulle sue.
“Ascolta, non è nulla. E’ solo una delle complicazioni della malattia.”
Notai spegnersi la scintilla di animo alla parola malattia. Il mio cuore si strinse ancora.
“Ma io .. io sapevo che .. che chi era sieropositivo .. non .. aveva .. nessun .. sintomo .. solo delle analisi sballate ..”
Sentii il suo corpo irrigidirsi.
Bene, ora scappa a gambe levate. E se lo fa la fermi. Dio Robert muovi il culo. VA BENE Neury, calmati.
Le afferrai il mento con una mano e portai il suo corpo più vicino al mio.
“Ascolta. E’ .. complicato. Ma posso spiegartelo. Non bastava il fatto che io fossi sieropositivo. No, sarebbe stato troppo facile. Eccerto. Si doveva aggiungere questa rara complicazione che si manifesta su un paziente ogni 200. Ne esistono pochi al mondo. Praticamente .. ah come posso spiegartelo??”
Milioni di domande inespresse passarono sul suo viso. Mi abbassai portando le ginocchia al petto. Bear si sedette vicino a me, guardandomi implorante.
“Parti dall’inizio .. sul serio. Mi interessa.”
Avvertii il suo corpo vicino al mio. Sorrisi amaro, ma decisi di provarci.
Chissà quando sarebbe scappata.
“A quanto pare le mie cellule sono allergiche al virus dell’AIDS. Sai che questi virus intaccano le proteine CD4, contenute in tutte le cellule dell’organismo ..”
Osservai il suo viso e vidi un grosso punto interrogativo sulla fronte. Scossi la testa, sorridendo.
“Ah lascia stare. In pratica sono allergico alla malattia, cioè ai .. virus. Può capitare .. è raro, ma succede. E quando succede provoca crisi di vomito e mal di testa atroci, perché il mio organismo cerca di espellere la sostanza di cui sono intollerante. Ma non ci riesce .. Posso solo controllare le crisi con delle cazzo di pastiglie.”
Mi afferrai la testa fra le mani, strusciando la barba sui polsi e afferrando i capelli. Sentii il suo respiro bloccarsi. Bear si andò a sedere sulle sue gambe.
“Ah Bear ..”
Cercai di tirarlo via.
“No lascialo .. Bel nome .. Ciao Bear”
La sentii sorridere mentre con le mani afferrava il muso del mio cane e lo baciava sul muso, mentre quel traditore scodinzolava e la annusava felice.
Quanto darei per essere al suo posto .. Quindi vorresti essere un cane che annusa i sederi degli altri e passa il muso nei posti più impensati .. AH NEURY, intendevo in questo momento..
Avverti un fastidio alla gamba. Osservai nella tasca e notai lo schermo del telefono illuminarsi.
Fantastico .. Lizzie.
Afferrai il .. coso che in quel momento sembrava un vibratore da tanto si muoveva e risposi sotto lo sguardo attento di Kristen.
“Si pronto??”
CLAUDIA TOMMASA DOUGLERINA PATTINSON .. dove minchia sei?? Il concetto di 2 minuti non ti è chiaro? E’ da mezz’ora che ti aspetto davanti al negozio”
Adocchiai l’orologio. MEZZOGIORNO?? MACCHECCAZ
“Oddio scusa Lizzie hai ragione. Sono imperdonabile .. solo che .. ecco .. dovevo risolvere una situazione .. poi ti spiego”
Il mio cuore si strinse di nuovo, sanguinando. Sapevo che appena me ne sarei andato non l’avrei più rivista. Volevo godermi quell’ultimo momento. Come un prigioniero vuole godersi le ultime ore di libertà.
Sentii lo sguardo di Kristen posarsi sulla mia nuca piegata. Una sua mano si staccò dal mio cucciolo e si appoggiò sul mio braccio, stringendomi.
“Oh … OH … DOPO RACCONTI. Sei perdonato solo per quello .. se è QUELLO. Altrimenti sei morto. CIAAAOOO”
Non feci in tempo a rispondere che mi attaccò in faccia.
Riposi con tutta calma l’aggeggio infernale e con cautela mi alzai. Vidi Kristen che mi imitò, salutando con un’ultima carezza il mio cane, poi si alzò arrivando all’altezza del mio petto.
Lo fissò a lungo, poi alzò una mano e la poggiò sui miei pettorali. Un brivido si irradiò dalla punta delle sue dita in tutte le terminazione nervose, finendo anche nell’inguine.
Non ora, Junior .. Ma non l’avevi chiamato Piccolo Rob?? .. Si ma .. Piccolo .. insomma, il mio ego non era molto felice. Seh okkey .. comunque visto che non è scappata?? Non ancora Neury, non ancora.
Allungai una mano sotto al suo viso alzandolo verso di me, facendo scontrare i nostri sguardi. Il suo verde era tornato ad essere liquido.
“Scusami di nuovo Kristen. Non avrei dovuto neanche accettare di venire a quell’appuntamento. Forse non avresti sofferto così tanto. Non ti avrei rovinato la vita .. E forse per me lasciarti andare sarebbe più facile. Perché .. Anche io ci tengo a te … Insomma.”
Torturai ancora un po’ il guinzaglio di Bear, che impaziente uggiolava per muoversi da quel cazzo di vicoletto.
Avanti Rob .. Diglielo. L’ultima possibilità per brillare … O l’ultima per rendersi ridicolo.
“Insomma Kristen .. io .. IO .. mi sento una merda per quello che ti ho fatto. So che ora probabilmente proverai pena, pietà per me. O anche repulsione. Ma .. ecco io .. io .. IO .. ti amo. E .. E ho sbagliato tutto. Ho distrutto un cuore così puro .. che mi sento uno schifo. Ma ti giuro, so che i tuoi sentimenti ora che sai tutto sono cambiati, per questo scomparirò dalla tua vita. Meriti uno che ti renda felice e …”
Ci impiegai un secondo.
Un fottutissimo e lunghissimo secondo per rendermi conto che le sue labbra erano poggiate sulle mie.
Un sapore di fragola investì le mie papille gustative mandandole in estasi. Mugulai contro la sua bocca, chiudendo gli occhi e abbandonandomi alle sensazioni che provavo in quel momento. La sua lingua picchiò contro le mie labbra, mentre le sue esili braccia si ancoravano ai miei fianchi. La spinsi contro il mio bacino, già abbastanza messo male. Dalla sua gola partì un gemito, che si spezzò contro le mie labbra.
Non potevo crederci, lei mi stava baciando.
Ci staccammo ancora ansanti, lei appoggiò la sua fronte sul mio petto. Alzò lo sguardo su di me e ancorando le braccia intorno al mio collo avvicinò la sua bocca al mio orecchio.
“Non te l’ha mai detto nessuno che parli troppo Pattinson? Apri bene le orecchie, you’re all I ever needed.”
Il mio cuore prese a martellare nel petto. Detto questo si staccò lentamente e, strizzandomi l’occhio si allontanò ancheggiando.
E ora ...?

DAN ... DAN .. DAAAAAAAAN.
Signori e Signore, ragazzi e ragazze .. SIAMO ANCORA VIVE!! E' un miracolo.
Lo so, lo so. Siamo in ritardo, un enorme, tremendo, spaventoso ritardo. Ma capiteci .. fra scuola rompicazzo, parenti malati, bronchiti, virus ... Non è stato un bel periodo questo appena passato.
A parlare è la sottoscritta Melas, a casa da scuola per motivi di salute (meglio non scendere nei dettagli .. credetemi), ma questo stupendo fantastico e tanti altri epiteti che ora come ora alle 8 e 46 del mattino non mi vengono in mente .. capitolo è di Elys.
Esattamente, questo capolavoro è suo :Q____
Cioè dai .. dice di non scrivere bene ma ... syatdvgashdauydagvdbayud .. capiamola, povera. Si droga troppo.
Diciamo che ho contribuito anche io a questo capitolo, ma il merito va tutto a mia moglie ù_ù
Bene detto questo. OMMIODDIO .. Rob ha confessato di essere sieropositivo. Mhh.. E ha una grave complicazione che lo porta a vomitare e avere mal di testa assurdi. Povero cucciolo vero?? Diciamo che adesso avete scoperto l'arcano motivo per cui lui abbia cercati di allontanare Kristen.
E ora? Eh già .. cosa succederà?? Lo scoprirete solo leggendo
Recensite in tanti e
Alla prossima.
PS. Prometto di fare al più presto possibile
Byeeee
Melas&Elys

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Twilight / Vai alla pagina dell'autore: RurRK