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Autore: Giveme    19/02/2013    1 recensioni
Hope, una ragazza di soli 17 anni, non ha veri amici cambiando due o tre città all'anno, ora è costretta di nuovo a trasferirsi...
Joe, un ragazzo di 18 anni con una famiglia perfetta alle spalle...
Dopo aver sofferto tutti e due tanti anni, ma con un sorriso finto sempre sul viso, un incontro cambierà la loro vita...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sorridi sempre, anche se è un sorriso triste, perché più triste di un sorriso triste c’è la tristezza di non saper sorridere.
-Jim Morrison

 
-Ciao,Tutto bene?- mi dice.

-Ehm…penso di sì,non lo so- rispondo.
 
Mi guarda perplesso, dopo incrociando i miei occhi, si rassicura  e mi sorride..

 
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Eccolo qui, ad un centimetro da me, con un sorriso bellissimo, a dir poco stupendo. Con la sua mano appoggiata sul mio viso, che mi accarezza lentamente il viso ormai rosso dall’imbarazzo.

Non alzo ancora lo sguardo, per non dover far  incontrare i miei occhi con i suoi, in quel colore azzurro, quasi come il cielo, che volentieri mi ci perderei dentro.

Ma lui avvicina l’altra mano al mio viso, al mio mento e lo alza e incontro i suoi occhi. Mi guarda e di nuovo sorride.

Mi perdo in quell’azzurro chiaro che a poco a poco sta cambiando tonalità di colore, vorrei essere in quel cielo per poter stare con lui, come una stella, ma solo per navigare in quel colore troppo bello, che mi fa aumentare il battito del mio cuore.

Poi diminuisce e (ri)aumenta ancora, finché non sento neanche più il battito, credo di essere svenuta, per lo più morta, ma non è così, perché sento che il calore delle mie guance sta diventando ancora più caldo.

All’improvviso mi accorgo che sta spostando la mano e il suo sguardo si sta dirigendo in fondo all’aereo.

Seguo il suo sguardo e vedo che sta chiamando l’hostess. L’ultima ci raggiunge con il carrello delle bibite, e lui, gentilmente, le chiede un bicchiere d’acqua.

-Tieni questo ti farà bene- dice, porgendomi il bicchiere d’acqua

-Grazie- con una faccia a dir poco sorpresa, lo bevo tutto e poi lo porgo all’hostess ringraziandola ancora

Perché aveva fatto questo per me? Non mi poteva lasciare stare e non pensarmi proprio come il tipo affianco a me?

Ecco che le domande a cui una risposta non l’avrò mai, cominciano a spuntare dal mio cervellino.





Aspettate, oddio cosa vedo e sento, mi giro verso il finestrino e vedo che il mio vicino di posto ora sta recitando una preghiera, odddio questo mi mette paura. Anche l’altro ragazzo lo sta guardando.

A stento trattengo una risata, guardo l’altro, incrociamo i nostri occhi e vedo che sono divertiti e felici. Mi rigiro e scoppio a ridere, anche lui si mette a ridere.

Ma il recitatore di preghiera non si muove di un centimetro, continua a pregare. Odddioo non c’è la faccio, e scoppio nuovamente a ridere, l’hostess preoccupata viene a vedere cosa sta succedendo.


Ho le lacrime agli occhi per il troppo ridere, dopo essermi un po’ ripresa l’hostess comincia  a parlare.

-Tutto bene , signorina?-mi domanda.

Oddio questa situazione sta volgendo ai limiti del consentito. Signorina a me? Oddio, sono una ragazza, perché non mi chiama cosìì, è anche più corta la parola.. Mi deve ringraziare perché stavo scoppiando a ridere ancora , ma mi blocco per rispetto e perché non aveva intenzione di dirlo, ma per il suo lavoro lo deve dire.

-Certo- le rispondo.

Mi avvicino all’orecchio e gli dico di seguire i miei occhi e di sporgersi un po’ vicino a me per sentire.

Lei fa come ho detto, poi le guardo il viso.


E’ una signora molto bella. Ha dei lineamenti leggeri, ha degli occhi verdi, ha dei capelli lunghi fino alle spalle, che gli coprono le spalle dove non  aveva vestiti per la loro divisa(?). I suoi occhi sono divertiti e felici dopo quella vista.

All’improvviso incomincia  a ridere e io la seguo, ridendo ancora di più  a crepapelle, poi si allontana e la sento raccontare il tutto all’altra hostess, che di conseguenza si mette a ridere anche lei. Anche il mio bel vicino comincia  a ridere.

Invece l’altro è indifferente, sembra morto, forse è svenuto, boh, non si muove proprio. Lo scuoterei ma per primo ho paura degli sguardi e di cosa potrebbe farmi, ma non lo faccio solo perché la bocca si muove anche se dice preghiere, boh ,non ho proprio idea di che tipo è.

Da una parte fa un po’ paura, perché potrebbe portare sfiga, sapete è un po’ strano avere al fianco un giovane che prega. Prima, almeno aveva solo la croce in mano, ma ora mi sto preoccupando un po’ della sua sanità mentale.

Dall’altra fa ridere, infatti a quei pensieri scoppio di nuovo a ridere.


Dicono che chi ride vivrà di più, forse io non morirò mai :D

Okkeì, basta a pensare a questo squilibrato vicino a me, pensiamo che vicino a me c’è un ragazzo bellissimo, con una maglia attillata che fa vedere tutti i suoi muscoli, penso di svenire.

Oddio ora sta sbadigliando e la maglia sii è alzata di poco e fa vedere l’ombelico e poi quella striscia di peluria che finisce lì, potrei molto velocemente staccargli tutte quei peli a morsi oppure leccarli oddiooo cosa penso , basta, pensieri  perversi via da meee..

Ecco che i miei pensieri vanno via, per una voce che sussurra qualcosa al mio orecchio, facendomi rabbrividire  a quel calore improvviso.

-Ma stai ridendo per quello?- mi sussurra indicandomi il giovane vicino a me.

-Si proprio lui- Gli sussurro anche io e vedo che comincia a tremare e ad avere brividi perché vedo che fa movimenti strani.

C’è un silenzio imbarazzante, ma dopo un po’ ricomincia a parlare.

-Allora, vai a Londra per vacanza?- mi domanda

-No, mi devo trasferire lì- lo dico con un tono della voce che dalla felicità è passata a una tristezza
assoluta. Lo nota.


- Come mai quegli occhi così tristi, non sei contenta di trasferirti?-

-No, stavo bene a New York, ma devo trasferirmi per il lavoro di mia  madre-

-E’ per gli amici?-

-No, non ne ho, perché ci trasferiamo da una città all’altra e quindi non posso conoscere persone  e non voglio legarmi, perché già so che devo lasciarli, e tu per vacanza?-

-No, mi trasferisco anche io, comunque se vuoi ci possiamo  incontrare a Londra, posso farti visitare la città, cosa ne dici?-

Allora,aspettate conosce la città e si sta trasferendo, okkeì i conti non mi tornano, ma li lascio stare per non essere invadente  nei suoi confronti.

-Vabbene, accetto, mi porterai a visitare e conoscere Londra, mi servirà una guida turistica-

A quell’affermazione ci mettiamo a ridere entrambi.

 
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Note dell’autrice:


Eccomi , scusate il ritardo, ma in questi giorno non avevo proprio voglia di scrivere.

Mi sono divertita molto a scrivere questo capitolo, ridevo anche io molto.

Ringrazio ancora per chi mi segue e un grazie immenso per le recensioni, per avere delle persone a cui piace il mio modo di scrivere.


Baci e un abbraccio, Give me.

  
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