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Autore: parveth    19/02/2013    2 recensioni
Raccolta di missing moments della mia "rotta per casa di dio"
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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It isn't just a cup! it's their cup! Stavo al solito cenando con i miei quando mia madre salto' su dicendo "Certo, che nell'episodio Gold e' stato proprio bastardo: doveva proprio picchiarlo a quel modo?"

Punta sul vivo risposi: "certo che doveva, anzi io gliene avrei date di piu': quasi quasi mi dispiace che Emma sia intervenuta".

"Magari prima poteva andare a parlarci pero', che ne so minacciare di denunciarlo"  disse mia zia.

Risi con superiorita': "Quello giusto ti sei trovata! Piu' che altro poteva dirlo ad Emma se non fosse per quel suo dannato orgoglio"

"Ma scusa"  obietto' lei  "non c'era la maledizione?"

"Si"  confermai

"E gli unici ad esserne al corrente non erano lui e il sindaco? Quindi ammesso che volesse punirlo per cio' che credeva fosse successo nell'altro mondo a che pro? Quello non ricordava nulla"  continuo' mia zia.

La scena era a dir poco comica: io che discutevo di Skin deep con i miei parenti, ad ogni modo proseguii'

"Non sappiamo se anche a Storybrooke si sia verificata una situazione simile al mondo delle favole o se Belle fosse in cella appena cominciata la maledizione: nella prima ipotesi ha fatto benissimo a bastonarlo, nella seconda idem anche se probabilmente non dava molta soddisfazione picchiare a sangue uno senza che questo sappia il perche'"  conclusi.

"Ok ma...tutte quelle storie per una tazza"  commento' mia zia bevendo un sorso d'acqua.

Santo cielo! Ma come si fa a non arrivarci a certe cose??

"Non era una semplice tazza: era la LORO tazza zia! l'unico ricordo felice del suo passato, anche io avrei lottato con le unghie e con i denti per difenderla"  sbotto nemmeno tanto a bassa voce sperando che non si siano accorti di niente.

Mi sentii tremare, non per la rabbia e non stavo nemmeno male ma li' non potevo restare  "vado in bagno"  dissi alzandomi.

In bagno ci andai davvero ma mi misi davanti allo specchio inspirando profondamente per rilassarmi: ora avevo una vaga idea di cosa significasse avere un attacco di panico anche se non era quello il mio caso, non mi sentivo girare la testa o cose del genere ma porca miseria era possibile che quell'episodio avesse su di me un tale impatto emotivo da costringermi ad isolarmi seppur per pochi minuti? neanche con gli horror che mi guardo da quando avevo dieci anni era mai successo qualcosa del genere.

Vidi aprirsi la porta, era Emilie  "tutto a posto? hai discusso con i tuoi?" mi chiese  "no, e' solo che...beh sai che effetto mi fa skin deep: ne abbiamo un po' parlato ed e' bastato a farmi venire qui, ma non era un litigio"  la rassicurai abbracciandola.

"Vieni, c'e' Lana che vuole farti vedere una cosa"  disse guidandomi in corridoio

La seguii incuriosita:  arrivate a meta' del corridoio ad aspettarci c'erano Lana,  Jenny e Robert  probabilmente gli altri erano ancora in mensa o al bar con i miei visto che comunque avevamo finito la cena,  appena mi avvicinai vidi che Lana reggeva qualcosa tra le mani che si rivelo' essere...la tazzina scheggiata!  "Puoi tenerla in mano se vuoi" mi disse porgendomela mentre io facevo tanto d'occhi prendendola tra le mani sforzandomi di trattenere le lacrime dalla commozione.

Ci avviammo verso il bar e mi venne in mente una cosa che volevo dire a Rob da una vita  "certo che la camicia di Gold nella prima puntata quando saluta Emma era proprio orrenda: capisco i quadretti ma sembrava una tovaglia da pic nic"  commentai

"In effetti me ne danno di migliori dopo...per fortuna"  ridacchio' lui.

"E poi scusa, ammesso che Henry se l'e' preso l'agenzia di adozioni come han fatto a portarlo a Storybrooke se nessuno puo' uscire e nemmeno entrare si suppone?"  aggiunge Jenny

Confesso di averci pensato anche io:  "sara' venuto un tizio dell'agenzia col bimbo fino al confine con Gold dall'altra parte e questo gli avra' detto: "Mr Gold, ora le lancio il bambino occhio eh!"  lo lancia e lui l'afferra al volo  "preso!  grazie tante dearie" dico mentre veniamo tutti presi da risatine incontrollabili.

Tornati al bar mostrai la tazza ai miei poggiandola sul tavolo ma quando mia zia allungo' una mano le diedi uno schiaffetto sul polso "giu' le mani! questa non si tocca"  dissi riprendendomela  e riportandola a Lana.

Ne dovevano fare di strada prima di meritare tale privilegio.
  
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