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Autore: Stellalontana    06/09/2007    2 recensioni
Ciao a tutti! In attesa di continuare l'altra mia long-fic, vi porto all'attenzione questa piccolissima one-shot che ho scritto oggi, di getto. Non c'è praticamente nessun riferimento ai libri, nessuno spoiler del settimo libro. Solo riflessioni in merito all'amicizia. Scritta sulla bellissima canzone dei Pooh Si può essere amici per sempre che io adoro. Non mi resta che augurarvi buona lettura e di chiedervi di mettere una recensionuccia anche piccola piccola... un bacio a tutti Stellalontana
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SI PUÒ ESSERE AMICI PER SEMPRE

SI PUÒ ESSERE AMICI PER SEMPRE

 

 

 

Si può essere amici per sempre
anche quando le vite ci cambiano
ci separano e ci oppongono.
Si può essere amici per sempre
anche quando le feste finiscono
e si rompono gli incantesimi.

Sai è passato tanto di quel tempo dalla prima volta che ti ho visto. Su quel treno, che portava alla nostra nuova vita, nuovi ruoli, nuovi amici, nuovi amori. Ancora non sapevo chi fossi, ma quel nome era già leggenda, tu principe tra i tanti, leggenda del mondo, su quel treno ogni ragazzo che fosse undicenne o diciassettenne avrebbe pagato tutto l’oro del mondo per conoscerti o stringerti la mano. Per passare anche solo un minuto in compagnia del bambino sopravvissuto, per parlarti per dire a tutti, con orgoglio, di averti conosciuto. E il silenzio al pronunciare il tuo nome, che forse era timore o reverenza, chissà… eri solo un bambino, un undicenne indifeso come tanti altri. E non ti invidiavo sai? Senza genitori, costretto a vivere con gli zii e un cugino che odiavi. Il tuo cuore stretto tra le macerie del dolore che aveva portato la sconfitta di Colui-che-non-deve-essere-nominato, tra i tanti che si erano persi, tu trionfavi con la speranza l’amore che avevi nel cuore. Mi chiedo perché io? Perché sei entrato nel mio scompartimento, quel giorno? Gli altri erano occupati, e tu volevi stare solo, con i tuoi pensieri, i tuoi desideri che mai nessuno avrebbe mai potuto scoprire.

 

Si può anche venire alle mani
poi dividersi gli ultimi spiccioli
non parlarsi più non scordarsi mai.
Gli amici ci riaprono gli occhi
ci capiscono meglio di noi
e ti metton davanti agli specchi
anche quando non vuoi.

Quando ti ho incontrato, non sapevo che tu saresti diventato il mio migliore amico, che avresti diviso con me ogni giorno, ogni istante della mia battaglia. Nessuno poteva sapere perché io sono quello che sono, ma a nessuno importava chi in realtà fossi, chi in realtà desideravo essere. A nessuno di quelli che erano sul treno sapevano che cosa pensassi, che cosa provassi. I miei pensieri, le mie speranze non volevo condividerli con nessuno, conscio che non ci sarebbe stato qualcuno in grado di comprendere. E invece sei arrivato tu, in grado di capire quando volevo rimanere solo, quando volevo urlare, gridare, strappare le pagine della mia vita per farne di nuove. Ma questo sono e questo rimarrò. Tutti avevano qualcosa da chiedere, qualcosa da pretendere. Ognuno di loro voleva conoscere il bambino sopravvissuto, colui che ha sconfitto Voldemort, colui che è sopravvissuto all’Avada Kedavra, colui che non poteva morire al suo cospetto. Tutti pensavano che i non avessi paura, che fossi coraggioso e che avrei combattuto fino alla morte. Ma avevo paura, una paura folle che solo tu riuscivi a capire. Quante volte ti ho fatto sentire inferiore, anche senza saperlo? Quante volte ti ho messo in disparte? Quante volte ti sei sentito ferito, messo da parte, denigrato? Eppure eri sempre lì, a darmi forza, a darmi quel coraggio che non avrei avuto.

 

E campioni del mondo
o in un mare di guai
per gli amici rimani chi sei
sarà  il branco che viene a salvarti
se ti perdi.

Puoi alzare barriere litigare con Dio
cambiare famiglia e città 
strappare anche foto e radici
ma tra amici
non c'è mai un addio.

 

Tra di noi ogni screzio, ogni litigio, ogni urlo era un messaggio di amicizia, un messaggio che ci saremmo sempre stati. Io volevo esserci, sai, tu me lo chiedevi, ogni volta che mi guardavi con quei tuoi occhi sinceri, incapaci di mentire, incapaci di odiare. Perché tu, sei troppo buono, troppo onesto, anche solo per pensare di mentire, non credo che tu possa far del male a qualcuno anche volendolo. Non pensare che io sia uguale a te. Non potrò mai competere con il tuo coraggio la tua forza, la tua volontà. Non c’è niente che possa dividerci, lo sai, non c’è ragione, accusa, litigio, schiaffo, donna o altro che ci abbia mai diviso veramente. Tutti i litigi tra e me sono serviti a farci capire che non possiamo fare a meno l’uno dell’altro, non possiamo vivere separati, siamo due facce della stessa medaglia. Ci completiamo a vicenda, siamo uniti oltre ogni altra cosa. Sei entrato nella mia vita tranquilla, nella mia solita famiglia per portare coraggio, indipendenza, speranza, pericolo. Perché starti accanto non è facile, non lo è mai stato, sai? Ci ho provato in tutte le maniere, tra di noi non ci saranno mai le parole ‘addio’ o ‘arrivederci’ o ‘stammi bene’.  Puoi anche andartene dimenticarti di tutto. Non potrai mai liberarti di me.

 

Si può essere amici per sempre

anche quando le donne non vogliono
e per vivere devi scegliere.
In amore o sei dentro o sei fuori
un amico ti lascia anche vivere
non ti scredita non si vendica.
Gli amici colpiscono duro
che neanche una madre è così
senza chi mi sbatteva nel muro
forse non sarei qui.

Mai una volta ho pensato di poter vivere senza avere la tua figura al mio fianco, sei sempre presente in ogni mia scelta, in ogni mio sbaglio. Anche quando non volevo che tu entrassi nella mia vita, quando volevo tenerti fuori tu trovavi il modo per essere così sgradevolmente invadente e cocciuto che avrei avuto voglia di picchiarti. Avrei avuto voglia di mandarti via a calci, di farti sentire il più piccolo, miserabile essere della terra, senza lasciarti il tempo nemmeno di protestare. Ma poi, quando sinceramente mi dicevi di aver sbagliato, mi guardavi scettico e ridevi di me, allora, davvero avrei voluto ucciderti. Perché non sopportavo la tua cieca fiducia, la tua normalità. Quanto avrei voluto essere come te, senza un soldo, senza un nome, senza una storia, ma con la tua famiglia, il cuore dei tuoi genitori, gli scherzi dei tuoi fratelli. La mia famiglia erano loro, eri tu. E quando temevo di perderti tu eri sempre lì, tanto distante da sembrare un ricordo sfocato, ma presente, come un angelo custode. Il mio angelo custode che vegliava su di me discreto e indifferente agli occhi del mondo. A volte le scelte ci hanno diviso, le scelte che abbiamo fatto ci hanno fatto litigare, e anche venire alle mani, ma quando poi ci guardavamo e ridevano tutto filava a posto, tutto era sempre come prima. Per vivere la nostra vita abbiamo dovuto fare delle scelte che non sempre si sono rivelate giuste, non tutte erano semplici o facili. Molte ci hanno diviso. Alcune ci hanno unito nella nostra guerra.

 

E campioni del mondo
o in un mare di guai
per gli amici rimani chi sei
sarà  il branco che viene a salvarti
se ti perdi.

 

-Forse possiamo rimanere così per sempre-

-Oh, no, nessuno può rimanere diciassettenne per sempre-

-Ma tu vorresti?-

-Forse. Una volta ci siamo detti che non si saremmo mai lasciti, ricordi?-

-Come fosse ieri-

-Abbiamo le nostre vite adesso-

-Non essere sciocco… una vita senza amico che vita è?-

-Tu sei il mio migliore amico-

-Non c’era bisogno di dirlo-

-Lo so, ma volevo tu lo sapessi-

-Ma io lo so, Harry-

-Si può essere amici per sempre, Ron?-

-Noi che cosa siamo?-

-Perché rispondi alle mie domande con altre domande?-

-Perché mi piace farti arrabbiare-

-Io non sono arrabbiato… sono… alterato-

-Harry?-

-Sì?-

-Lo sai che ti voglio bene?-

-Sì… lo so, certo-

-Bene. Te lo ricorderai sempre?-

-Certo-

-Ok. Adesso vado-

-D’accordo-

Le nostre mani scivolano l’una nell’altra, si stringono, si lasciano, si prendono di nuovo. Ci abbracciamo. Dal tuo viso teso capisco che non vuoi che io parta. Non vuoi che io me ne vada. Come faccio a lasciarti, Harry? Io non voglio andarmene, non voglio partire, voglio rimanere per sempre con te, qui a Londra, a ricostruire le macerie delle nostre vite. Ma tu mi sarai sempre accanto, non è vero? Te lo vorrei chiedere, ma le tue braccia mi stringono talmente forte che quasi non riesco a respirare. E vedo i tuoi occhi pieni di lacrime, quelle lacrime che hai versato per tanti altri amici, tanti altri sconosciuti. Non voglio partire.

-Vai- mi inciti. -Vai- mi spingi per le spalle, mi fai voltare. Non vuoi farti vedere piangere.

-Harry?-

-Sì?- la tua voce, roca infastidita, colma di lacrime.

-Saremo amici per sempre-

 

Puoi alzare barriere litigare con Dio
cambiare famiglia e città 
strappare anche foto e radici
ma tra amici
non c'è mai un addio.

Si può essere amici per sempre…

Si può essere amici per sempre…

 

(Si può essere amici per sempre, Pooh)

   
 
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