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Autore: SmartieMiz    19/02/2013    2 recensioni
La vita di Sebastian Smythe in sette giorni: la sua famiglia, il suo passato, i suoi sogni, il suo futuro.
Per la Sebastian Smythe Week 2013 :)
Feb. 17: His Family
Feb. 18: His Past
Feb. 19: A Crossover
Feb. 20: Our Favourites
Feb. 21: Music Day
Feb. 22: His Dream Scene
Feb. 23: His Future
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Sebastian Smythe
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Titolo: A bit of Sebastian Smythe
Rating: giallo
Genere: sentimentale/slice of life



Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 

Sebastian Smythe Week 2013


A bit of Sebastian Smythe


Day 3 - A Crossover

 

Sebastian camminava avanti e indietro, disorientato. La sua divisa non aveva neanche il colletto colorato come quelle degli altri, quindi non sapeva nemmeno a quale Casa appartenesse.
«Sembri un po’ spaesato», una voce lo fece voltare: apparteneva ad un bel ragazzo non molto alto dai capelli scuri, gli occhi luminosi e la pelle olivastra.
«Sono nuovo», si giustificò Sebastian.
«Devi essere smistato dal Cappello Parlante», lo informò il ragazzo.
«Il Cappello Parlante?», ripeté Sebastian incredulo.
«Certo, soltanto lui potrà dirti a quale casa appartieni», rispose semplicemente l’altro.
«Non so dove andare», mugugnò Sebastian, poi, mesto, chinò il capo: «Ho perso di vista… com’è che si chiama il guardiacaccia?».
«Hagrid», rispose pronto l’altro.
«Ecco, ho perso di vista Hagrid e ora non so dove andare».
«Infatti ti accompagno io», fece l’altro facendogli cenno di seguirlo.
Camminarono tra i corridoi di quell’immensa scuola, l’uno al fianco dell’altro, senza proferire parola. Sebastian, incantato, ammirava quella splendida scuola con stupore: ancora non riusciva a credere al fatto di essere un mago.
Non l’aveva presa molto bene la notizia, ma da una parte era contento di non essere più a Parigi con i suoi genitori. Sperò tanto che lì non ci fosse più nessuno a criticarlo e a deriderlo, come invece accadeva in famiglia e alla vecchia scuola.
Il flusso dei pensieri di Sebastian s’interruppe quando il ragazzo lo guidò verso le scale che, inaspettatamente, si spostarono.
«Alle scale piace cambiare», gli disse il ragazzo con un mezzo sorriso.
«Ma qualcuno potrebbe farsi male», intuì Sebastian.
«Oh, no, non sono pericolose», affermò l’altro.
Solo allora Sebastian si rese conto che il colletto della divisa del ragazzo era blu.
«Sei un Cornovero», mormorò.
«Esattamente», rispose l’altro, poi recitò solennemente: «… oppure Corvonero, il vecchio e il saggio, se siete svegli e pronti di mente, ragione e sapienza qui trovan linguaggio, che si confà a simile gente».
«Ho sentito dire che i Corvonero sono molto intelligenti», disse Sebastian.
«Beh, diciamo che amiamo tutti lo studio», rispose l’altro con un sorriso sbarazzino.
«… e ho sentito dire anche che molti di loro sono dei tipi strambi», continuò il francese.
«Sì, e in tutta sincerità mi piace essere considerato strano. Faccio sempre quello che voglio, anche se posso risultare strampalato agli occhi altrui».
«Fai bene. Ultimamente ho imparato a fregarmene del giudizio degli altri e cerco di ottenere tutto quello che voglio. Forse sono diventato un po’ egoista, ma ho capito che devo pensare più a me stesso e un po’ di meno agli altri», proseguì il francese chinando il capo.
«Secondo me saresti un perfetto Serpeverde», constatò il ragazzo dopo averlo studiato accuratamente.
«Ho saputo che nella Casa dei Serpeverde si sono formate le personalità più oscure», disse Sebastian leggermente preoccupato.
«… ma anche uomini di inestimabile coraggio, come Severus Piton», lo rassicurò il ragazzo: «Sei un ragazzo coraggioso e intelligente. Hai avuto un passato difficile, ti comprendo, ma sembri un tipo molto ambizioso e scaltro… dubito diventeresti un Grifondoro».
Sebastian sgranò leggermente gli occhi: non solo lui non riusciva a capire cosa ci fosse dentro di lui, ma ora si presentava all’improvviso il primo che incontrava che subito cercava di analizzare il suo carattere e di scoprire il suo passato.
«Mi spaventi», disse infine Sebastian: «… cioè, non so nemmeno come ti chiami…».
«Thad Harwood», rispose il ragazzo stringendogli la mano, poi lo portò in quella che era la Sala Grande: «Siamo arrivati».
Sebastian spalancò la bocca: la Sala Grande era immensa e gremita di gente e il soffitto aveva le sembianze di un cielo stellato sul quale erano sospese delle candele.
«Bello, vero? Anch’io mi incanto sempre quando lo ammiro», Thad lo svegliò dal suo stato di estasi.
«È… è magnifico», commentò Sebastian sbalordito.
«Bene, che cosa aspetti? Vai dove sono gli altri studenti nuovi. Io devo andare al tavolo dei Corvonero. Ci vediamo».
«Comunque io sono Sebastian, Sebastian Smythe», disse il francese.
Thad gli sorrise, poi si congedò e andò via.
Sebastian si sentì di nuovo perso: gli piaceva la compagnia di Thad; era immancabilmente un ragazzo attraente e un tipo stravagante e pacato e, nonostante non fosse esattamente il suo tipo, gli piaceva.
 
Con un colpo di bacchetta, il colletto della divisa di Sebastian era stato colorato di verde.
Sebastian era diventato un Serpeverde, e aveva conosciuto i nuovi compagni della sua Casa, ovvero delle vere e proprie serpi.
Thad, invece, camminava per il parco di Hogwarts alla ricerca di erbe per il professor di pozioni con i suoi amici Nick e Jeff, rispettivamente un intrepido Grifondoro e un buon Tassorosso, e non smetteva di parlottare e sospirare come una ragazzina alla sua prima cotta.
«Thad, l’hai detto almeno trecentonovantaquattro volte che è bello come il sole, leggiadro come un unicorno e che ha degli incantevoli occhi verdi», sbuffò leggermente Jeff.
«Non mi è mai successo con nessuno prima d’ora», spiegò Thad: «Non vedo l’ora di rivederlo».
«Ma è un Serpeverde», mormorò Nick, poi disse sottovoce: «Noi odiamo i Serpeverde…».
«Significherà che farò un’eccezione», rispose Thad risoluto: «e poi non bisogna generalizzare: anche Piton era un Serpeverde».
«Giusto», confermarono gli amici.
 
La sera, Thad, con la testa tra le nuvole come suo solito, si stava recando verso la propria Sala Comune quando qualcuno lo fermò.
«Thad!», lo richiamò una voce.
Il ragazzo si voltò, arrossendo vistosamente: «Ah, ciao, Sebastian».
«Avevi ragione, sono un Serpeverde», disse l’altro con un lieve sorriso.
«Lo so».
«Quindi non sono destinato a diventare malvagio?», chiese Sebastian interessato.
«Oh, sei tu a decidere questo», rispose saggiamente l’altro: «Dipende soltanto da te, Sebastian».
 
Sebastian si svegliò con un sorriso stampato sul volto che era un misto tra l’ebete e l’intenerito: aveva sognato di trovarsi nel magico mondo di Harry Potter e, per qualche strana ragione, aveva sognato anche il suo bel compagno di stanza Harwood e i suoi noiosi amichetti Duval e Sterling.
Rifletté sul sogno, cercando di scovare qualche significato nascosto:
«Quindi non sono destinato a diventare malvagio?».
«Oh, sei tu a decidere questo. Dipende soltanto da te, Sebastian».
Forse avrebbe dovuto smetterla con le sue stupide bravate, come la granita con la quale aveva accidentalmente accecato Blaine Anderson e le foto modificate di Finn Hudson con le quali aveva ricattato Rachel Berry.
Nella realtà, Thad Harwood era esattamente come gli era apparso nel sogno: sempre grazioso, razionale e cortese. Nel sogno aveva provato a conoscerlo fino in fondo, e anche nella realtà era così: Thad cercava sempre di aiutarlo, di capire perché fosse così scostante e freddo con gli altri, nonostante Sebastian rifiutasse categoricamente il suo aiuto.
E poi c’era lui, David Karofsky, che aveva tentato il suicidio, e Sebastian, in parte, si era sentito colpevole.
Quando quel pomeriggio andò in aula canto, sorprese tutti i Warblers:
«Ragazzi, dobbiamo cambiare la scaletta per le Regionali».

 



Angolo Autrice

Buon pomeriggio a tutti! :)
Ed eccomi con il terzo prompt!
Da come avete potuto capire, il crossover è con Harry Potter ;) ma alla fine ho trasformato il "racconto" in un sogno di Sebastian per rendere il tutto più credibile, e in un modo o nell'altro ho provato a collegare i diversi avvenimenti del sogno con la sua vita e il suo passato (?). Spero soltanto di esserci riuscita (:
Accenni Thadastian *---* Scusatemi, ma non ce la faccio: è più forte di me xD So che è la Sebastian Smythe Week (e infatti questa raccolta è incentrata sul personaggio di Sebastian), ma non ho resistito nell'inserire anche qualche piccolo riferimento Thadastian u.u ♥ (e ovviamente anche la Niff xD ♥).
Da come avete potuto intuire, questa one shot potrebbe essere un missing moment della 3x14 - On My Way, e alla fine Sebastian, pentito (?), cambia la scaletta per Karofsky con Stand e la leggendaria e stupenda Glad You Came :')
Mi piacerebbe tanto sapere che cosa ne pensate di questa raccolta :D
Ringrazio tutti coloro che leggono e lyubit che ha recensito lo scorso capitolo! :)
A domani, con la quarta one shot! :)

   
 
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