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Autore: giormoments    19/02/2013    2 recensioni
Le cose però non vanno come Harry sperava.
Alla fine sono ancora dei bambini, tredici anni e gli esami di terza media non ti rendono adulto. Stanno insieme per qualche settimana, si baciano impacciati per quei pochi secondi che hanno a disposizione nei bagni della scuola e non si vedono mai al di fuori dell’ambiente scolastico se non per una o due passeggiate in cui camminano a dieci centimetri di distanza l’uno dall’altro.

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Larry | 3408 parole | AU | Rating: verde | Angst
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Can't let you go



Louis ed Harry si conoscono a dodici anni a scuola, in seconda media.
Frequentano due sezioni diverse e si conoscono di vista, Harry ha degli amici in classe di Louis e soprattutto è innamorato del suo migliore amico, Zayn.
In realtà non sa se sia amore o meno, ha dodici anni e non sa bene se lo sfarfallio che sente nello stomaco sia dovuto all’idea dell’amore o proprio alla persona di cui in quel momento è cotto.
Comunque, gli amici che ha nella classe del ragazzo lo aiutano ad avvicinarsi a lui e Zayn dopo qualche mese gli confessa i suoi sentimenti. Sono piccoli e venire a capo di una cosa come l’omosessualità non dovrebbe essere così semplice. Invece lo è, ad inizio maggio si baciano e per Harry quello è il primo bacio. Si lasciano dopo un paio di mesi e il riccio sente come una voragine incolmabile al centro del petto, si sente un macigno sul petto e fatica a respirare, ma alla fine va bene, è esperienza e non potrà mai fare a meno di ricordare con un sorriso quel ragazzo con la pelle ambrata e gli occhi color miele che è stato il suo primo ragazzo.
L’anno dopo, in terza media, è il migliore amico di Zayn, Louis, a confessargli di provare qualcosa per lui.
Anche Harry nel corso degli ultimi tempi ha iniziato a sentire qualcosa quando è vicino a lui. Dopo la rottura con Zayn, comunque, Harry ha mantenuto i rapporti con il suo migliore amico, si trovava bene in sua presenza e rideva, rideva da starci male.
Quindi, in terza media, in gennaio, Louis chiede ad Harry se vuole essere il suo ragazzo e di nuovo il riccio sente lo sfarfallio familiare. Ma è uno sfarfallio diverso perché se prima gli venivano i brividi al pensiero che qualcuno lo baciasse, ora sente le ali delle farfalle sbattere contro le pareti del suo stomaco al pensiero che Louis possa baciarlo.
Le cose però non vanno come Harry sperava.
Alla fine sono ancora dei bambini, tredici anni e gli esami di terza media non ti rendono adulto. Stanno insieme per qualche settimana, si baciano impacciati per quei pochi secondi che hanno a disposizione nei bagni della scuola e non si vedono mai al di fuori dell’ambiente scolastico se non per una o due passeggiate in cui camminano a dieci centimetri di distanza l’uno dall’altro.
Il weekend prima di San Valentino Harry corre coi suoi migliori amici, Liam e Niall, a comprargli un regalo. Liam è più esperto di lui ed è fidanzato proprio con Zayn. Quando Harry è venuto a saperlo, non gli ha parlato per ben sei mesi, ma alla fine non ce l’ha fatta più e l’ha abbracciato dicendogli che andava bene se si era innamorato di lui.
Entrano insieme in un negozio ed Harry si sente mancare il fiato. Non ha mai comprato un regalo di San Valentino per nessuno e ha paura di cadere nel banale, che Louis gli scoppi a ridere in faccia e lo lasci per sempre.
Alla fine opta per un semplice pupazzetto bianco che tiene tra le zampette morbide una scatola di cioccolatini a forma di cuore.
Torna a casa di Liam ed insieme scrivono su un foglio rosso le parole più dolci che ad Harry possano venire, lo arrotolano e lo fermano con un nastro argentato.
Ma è proprio in quel momento che succede qualcosa.
La casella di posta elettronica di Harry, lasciata aperta sul pc di Liam, indica un nuovo messaggio. Harry la apre e quasi si sente male.
Louis lo lascia così, con un messaggio sul computer senza dargli un valido motivo. E non gliene dà nemmeno uno finto, non gli dice proprio niente. Semplicemente lo lascia ed Harry si sente davvero morire stavolta. Se lo sentiva che questa volta era diversa, che stavolta poteva essere davvero l’Amore con la A maiuscola ma evidentemente le sue speranze erano davvero mal riposte e con la sua poca esperienza aveva sopravvalutato l’amore.
Non torna a casa, chiama Anne e le chiede se quella notte può dormire a casa di Liam. Anne capisce che c’è qualcosa che non va, capisce suo figlio anche se non lo guarda negli occhi, anche solo dall’intonazione della sua voce e acconsente.
Harry scalcia sotto il letto ad una piazza e mezza di Liam il regalo per Louis e si accoccola sulla spalla dell’amico che lo consola, lo stringe quando singhiozza e lo coccola fino a farlo addormentare con le labbra secche e gli occhi umidi per il pianto.
Il lunedì dopo è il famigerato giorno di San Valentino ed Harry è deciso a farsi valere, a non dargliela vinta e farsi vedere distrutto. A ricreazione corre in classe di Louis e ce lo trova, è da solo. Il castano alza lo sguardo, ha gli occhi rossi e gonfi anche lui come uno che ha pianto per tutto il weekend. Harry ride di quegli occhi perché non è niente paragonato al dolore che ha dovuto sopportare lui per i tre giorni passati. Gli getta letteralmente il pupazzo in faccia e corre via, corre in cortile dove ad aspettarlo ci sono Liam e Niall. Quando torna in classe alla fine della ricreazione trova un elefantino azzurro di peluche con un cuoricino morbido tra le zampe con su scritto ‘love’.
Sente le lacrime pizzicargli gli occhi ma no, non può piangere proprio lì, quindi prende un respiro, lo prende e lo chiude nello zaino. Louis passa davanti la sua classe proprio in quel momento e lo vede, e cova ancora qualche speranza vedendo che il riccio non l’ha fatto a pezzi e buttato nella spazzatura.
Non si parlano più per mesi, Harry vuole uscirne, odia l’amore e odia Louis. Lo odia per averlo lasciato, per non avergli dato la possibilità di recuperare, di avere una seconda occasione, per non avergli spiegato cosa è andato storto.
Louis, dal canto suo, lo capisce benissimo. Si odia anche lui. Si odia per averlo fatto soffrire, non sa nemmeno lui cosa gli è preso e quale forza lo abbia guidato ad inviargli quel messaggio, sentiva solo un senso di paura opprimergli il petto e non voleva fare del male a quella creatura angelica. Se ne è pentito un secondo dopo aver cliccato su Invio. Non ha provato nemmeno a parlarne con il riccio, lo vede dai suoi occhi verdi e arrossati che potrebbe urlargli in faccia quanto lo odi in qualsiasi momento.
Harry e Louis si lasciano in febbraio e non si parlano più.
Non si parlano più fino al settembre successivo, quando alla fine dell’estate Harry corre al suo nuovo liceo per conoscere i nomi dei suoi nuovi compagni di classe e vuole morire lì, esattamente nel punto in cui si trova, scavare una buca e farsi carbonizzare dal calore interno della terra.
Eccolo là, il suo nome lo prende a schiaffi da quel pezzo di carta, proprio sotto il suo, tra l’altro. Tomlinson Louis.
Nella sua stessa classe c’è Louis e pensare di doverlo sopportare ogni giorno per i prossimi cinque anni è una consapevolezza che lo investe come un treno.
Non ci sono nemmeno Liam e Niall in classe con lui, ognuno ha scelto strade diverse ma non fa niente, si sono promessi l’un l’altro di rimanere in contatto.
Così la seconda settimana di settembre Harry inizia il liceo e Louis è lì, dall’altra parte della classe che lo guarda di sottecchi con la schiena appoggiata al muro. Risponde a monosillabi al suo compagno di banco e non stacca gli occhi dalla figura del riccio.
Anche Harry lo spia ogni tanto, in quei pochi attimi in cui non si sente lo sguardo pungente di Louis addosso. Il sole gli illumina i capelli e fa risaltare i riflessi dorati che Harry si perde a guardare. Non si accorge che Louis si è voltato verso di lui proprio in quel momento e per la prima volta dopo molto tempo i loro sguardi si rincontrano.
Harry si sente perso, ancora. In quel momento capisce che non ne è mai uscito davvero, che vorrebbe affogare nelle iridi color oceano di Louis e morire tra le sue labbra.
Ricominciano a parlarsi, è inevitabile. Si vedono ogni giorno, non possono continuare ad ignorarsi.
Fanno addirittura parte dello stesso gruppo di amici, cosa che rende Louis sempre più fiducioso, spera ancora di potersi avvicinare ad Harry in quel modo.
Ma ci pensa una loro compagna di classe a fargli cambiare idea. In novembre viene a sapere questa ragazza ha chiesto ad Harry di uscire e che lui ha accettato e il cuore gli si gela. Non sente più il sangue caldo dentro di sé, solo pezzi di ghiaccio che lo attraversano parte a parte.
Gli sta bene, se l’è meritato. Ha perso la sua occasione ed Harry a quanto pare non è disposto a concedergliene una seconda.
Col passare dei mesi però Harry si ritrova a parlare sempre più spesso col castano, gli confida sempre più cose fino al momento in cui si rende conto che lo tratta esattamente come tratterebbe Liam. Louis è diventato il suo migliore amico. Si vedono spesso, ridono, ci sono momenti in cui Louis lo guarda come se volesse dirgli qualcosa ma no, Harry non vuole sentirlo, non vuole ricascarci, vuole rimanerne fuori quindi fa sempre di tutto per cambiare discorso o alleggerire l’atmosfera. Qualche volta ha pure pensato di poterci ricadere. Un sacco di volte si è ritrovato a pochi centimetri dalle labbra sottili del castano, spesso si è ritrovato ad accarezzarlo sovrappensiero ma è sempre tornato in sé in tempo per evitarsi quella cazzata.
Harry e la famosa compagna di classe - nonché fidanzata -,  Taylor, si lasciano e si rimettono insieme una miriade di volte nei primi due anni di liceo per poi lasciarsi definitivamente a marzo. Harry non si sente bene con lei, non si sente giusto. C’è solo una persona al fianco del quale si sente finalmente in pace con se stesso ma non si azzarda nemmeno a dirlo o a pensarlo, non può tornare con lui. Ha sofferto troppo ed ormai la loro amicizia è diventato qualcosa di indissolubile ed Harry si sente riempito da quel senso di tepore che l’amicizia di Louis gli fa provare.
Se Harry ha bisogno, Louis salta in sella al suo motorino ed in cinque minuti è lì, rischiando di spezzarsi il collo per strada ma lui c’è. A casa, alla pizzeria che i genitori del riccio gestiscono. Ah, quella pizzeria... Quante volte il castano si è fermato a pranzo lì, stringendo un rapporto stupendo anche con Anne e Gemma. Quante volte Harry si era trovato a sperare che se ne andasse il prima possibile perché aveva bisogno di un po’ di tempo per sé. Resistere a Louis mentre erano a scuola gli costava già molte energie, aveva bisogno di stare da solo e prendere finalmente un respiro di sollievo.
Invece no, Louis era sempre lì a pranzo, si fermava per i compiti e poi se ne andava il pomeriggio tardi.
Liam e Niall, che nel frattempo hanno conosciuto il castano e hanno legato a loro volta con lui gli dicono sempre più spesso, anche incoraggiati da ciò che Zayn riferisce loro, che Louis è ancora innamorato di lui e che se anche Harry lo è allora deve fare qualcosa.
Harry non vuole farlo però. Non può farlo. Ha trovato il suo migliore amico, non può rovinare quell’amicizia che si è formata. E se si lasciassero di nuovo? Ci starebbe ancora peggio perché sapeva di non doverci cascare ancora. Per non parlare di tutte le domande che Anne e Gemma gli farebbero, non le sopporterebbe. No, lui e Louis sono solo migliori amici e tali rimarranno.
La batosta arriva in giugno. Louis è stato bocciato.
Dovrà cambiare classe. Non lo vedrà più tutti i giorni, non proverà più quella sensazione di casa quando sedendosi al suo banco non potrà alzare lo sguardo e trovare già gli occhi azzurri del castano a scrutarlo con un sorriso di buongiorno sulle labbra sottili.
L’estate vola, passano ogni momento ed ancora Harry sente che Louis sta per dirgli tutto, che sta per vuotare il sacco. Non può permetterlo ed appena sente che il momento sta arrivando scappa, cambia discorso, lo evita.
Da quel settembre tutto cambia.
Louis ha un’altra classe, nuove amicizie. Inizia a calcolare Harry sempre di meno e lui si sente abbandonato proprio dalla persona di cui ha più bisogno, di quella persona che sa come prenderlo, che sa prenderlo in giro per fargli sbollire, l’unica persona che sa segreti che nemmeno Anne sa.
Dopo qualche settimana Harry glielo fa presente e Louis si scusa, dice che si deve ancora ambientare nella nuova classe e sta cercando di familiarizzare coi nuovi compagni.
Ma non serve a nulla.
Louis continua ad evitare Harry e la storia va avanti per quasi un anno. Ed anche per l’anno dopo. Per due anni Louis evita Harry, Harry glielo fa notare facendogli capire quanto si senta abbandonato ed il castano si scusa per poi tornare ad evitarlo. E’ un circolo vizioso ed Harry non sa come uscirne.  Louis ha forse deciso di buttare anni di amicizia nel cesso per... nulla? Ancora, Louis non gli dà un motivo. Non gli disse il perché della loro rottura e non gli dice ora il motivo per il quale lo sta deliberatamente ignorando. Harry viene anche a sapere che si è fidanzato con una ragazza e si sente bruciare dentro. Una ragazza? E’ forse questo il motivo per cui l’ha lasciato? E’ forse questo il motivo per cui l’ha abbandonato? L’ha preso in giro. Diceva a tutti di essere innamorato di lui ed ora eccolo lì, nel cortile della scuola che abbraccia la sua ragazza mentre ride e scherza con amici che Harry non conosce. Si sente abbandonato, preso in giro, tradito, trascurato, ripudiato, e questi sentimenti per un carattere come quello di Harry Styles contribuiscono a tramutarlo in una bomba ad orologeria. Passa poco tempo infatti ed Harry manda un messaggio a Louis. Se non serve questo a chiarire le cose, allora è finita davvero.
Gli scrive tutto quello che prova, gli scrive che si sente abbandonato e che proprio da lui non se l’aspettava, lui che era il suo migliore amico e che aveva promesso di rimanergli accanto in ogni occasione.
Scrive circa sei pagine di messaggio ed invia.
La sera dopo trova una risposta. Apre il messaggio: Louis gli chiede se ha qualche libro da vendergli per l’anno successivo.
Harry non ci crede. Non gliene frega proprio niente, non ha più scusanti.
Da quel giorno, Harry Styles giura di non considerare più Louis Tomlinson come una persona fondamentale nella sua esistenza, anche se alla fine non ci crede nemmeno lui.
Ma non ci riesce a stare zitto, non può, si sente ferito come non mai allora esce, prende la macchina senza dire nulla alla madre che lo guarda basita uscire come una furia, rischia di morire circa dieci volte per strada ma non gli interessa, il piede spinge sull’acceleratore perché ha voglia di vedere Louis, di sapere quale scusa inventerà, di sapere cosa avrà da dire per difendersi.
Arriva in pochi minuti davanti a casa Tomlinson. Si rende conto che è ora di cena e che probabilmente li troverà a cena ma non gli importa, ha bisogno di sfogare la sua rabbia contro l’unica persona di cui sia mai stato innamorato. Ora almeno lo ammette, riesce a dire liberamente che ama Louis Tomlinson ma dopo questa dubita davvero che ci tornerà insieme.
E’ Fizzy ad aprirgli la porta.
Le sorelle di Louis e Jay lo salutano allegre ma lui si fionda al piano di sopra, in camera di Louis.
Spalanca la porta e lo trova sdraiato sul letto a leggere un libro. Appena lo vede gli occhi azzurri si aprono innaturalmente e Louis sente il respiro mancargli.
“Se ho dei libri da venderti? Ma sei serio?” inizia il riccio a voce bassa.
Non gli dà tempo per replicare, dà via al fiume di parole che gli vengono in mente e le rigetta addosso a Louis con rabbia. “Sai cosa? Forse non dovevamo stare insieme, forse non dovevamo essere amici. Non è così male come sembra, sai? Stare senza di te. Quando non ci sei sento solo un tizzone infuocato attraversarmi ripetutamente il cuore, i polmoni, lo stomaco, ogni volta che respiro, ma davvero, è una questione d’abitudine.” Fa una pausa per riprendere fiato e poi riprende: “Ti ho detto mille volte come mi sentivo. Ti dicevo che mi stavi abbandonando, tu mi davi ragione, ti scusavi e poi tornavi a fregartene di me, a stare coi tuoi nuovi amici e con la tua nuova ragazza. Ah, a proposito, carina. Non sapevo fossi etero. Pensavo fossi innamorato di me. Oppure è una delle tante bugie che ti divertivi a raccontarmi?”
“Non puoi farmene una colpa, se sono andato avanti” riesce a dire Louis in un bisbiglio.
“Oh, no, non ci provare. Non provare a farmi passare per il cattivo. Lo sai come sono stato quando mi hai lasciato? Non ho mangiato per giorni. Non sono riuscito nemmeno a tornare a casa, sono rimasto da Liam per due giorni perché non riuscivo ad alzarmi dal letto. Sapevi benissimo come stavo, te l’ho ripetuto per due anni e mezzo e te ne sei sempre fregato. Ma sai una cosa? Sto meglio da solo. Ora non ci credo nemmeno io, ma a forza di ripetermelo prima o poi ci crederò e ti giuro che non vedo l’ora di riuscire a fare a meno di te. Io ero innamorato di te, sono innamorato di te, ma non ti meriti tutto questo. Non ti meriti nulla, il mio amore, le mie attenzioni. Ho sempre avuto paura di rovinare tutto, di rovinare l’amicizia che si era creata e su cui io contavo, ma ripensandoci a mente fredda e visti gli ultimi sviluppi sono contento di aver resistito alla voglia di baciarti ogni volta che ti vedevo. Non avevo mai un attimo di respiro: a scuola, in pizzeria, a casa mia, a casa tua. Avevo sempre voglia di baciarti e vedevo che anche tu ci stavi male ma sai cosa? Ho fatto bene a non cedere.” Si ferma e si rende conto che ha il fiatone. Poi pronuncia la frase che sa benissimo farà male a Louis, ma lui in quel momento vuole fargli male, vuole farlo soffrire come ha sofferto lui negli ultimi anni. “Vorrei trovare un modo per cancellarti dalla mia memoria. Non voglio niente di te nella mia testa. Non  voglio il tuo profumo fresco, i tuoi occhi penetranti o le tue labbra invitanti nella mia testa. Non voglio te, non voglio nulla di te. Preferirei non averti conosciuto.”
Nella stanza cala il silenzio ed Harry si prende un po’ di tempo per riprendere fiato e rendersi conto di quello che ha detto.
Louis si è alzato a sedere, si tortura le unghie e ha gli occhi umidi.
“Non volevo farti del male. Ho avuto bisogno di staccarmi un po’. Sapevo che non avevo più alcuna possibilità, che per qualche motivo che non so non mi avresti concesso una seconda chance, quindi dovevo dimenticarti Harry. Avevo bisogno di staccare la spina, di smettere di vederti ogni giorno e sentire ogni volta il cuore che si spezzava proprio a metà. E non è servito proprio a niente perché sono ancora innamorato di te, forse più del primo giorno, ma non ce la facevo più. Almeno questo devi capirlo” sussurra con la voce tremante per il pianto imminente.
“Lo capisco Lou, ma tu devi capire me. Mi hai abbandonato. Mi hai lasciato solo. Io avevo solo te. Io avevo bisogno solo di te, e tu te ne sei andato. Mi conosci, non sono un tipo da addii, io non riesco mai a lasciar andare la gente, non posso lasciar andare proprio te, ma volevo solo dirti come mi sentivo. Probabilmente non cambierà nulla nemmeno stavolta, ma volevo solo che sapessi che se ne fossi in grado, ti abbandonerei anche io, solo che io non ci riesco” conclude abbassando lo sguardo e notando che Louis non risponde si volta e torna al piano di sotto.
Sussurra un saluto alle donne di casa Tomlinson rimaste basite per le urla del riccio contro il castano e si fionda fuori da quella casa impregnata del suo odore per infilarsi in macchina e lasciarsi andare finalmente ad un pianto liberatorio.
 


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Ho fatto fatica a pubblicare questa OS, ce l'ho sul pc da un bel po' e mi sono chiesta se dovessi pubblicarla o meno.
Ho avuto difficoltà perché in questa storia c'è molto di me, più di quanto possiate immaginare.
Questa è, in poche parole, l'amicizia tra me ed il mio ''migliore amico''. Ho voluto farmi del male psicologico riportando quello che è successo tra di noi su Harry e Louis e vedere cosa ne uscisse... Non ne è uscita una gran cosa secondo me. La vedo confusa, gli eventi su succedono in modo troppo drastico ma forse è anche normale, io che mi ci trovo dentro magari non riesco a dare un giudizio oggettivo (quando mai lo faccio?XD)
Anyway, non ho scritto tutto quello che è successo. Alcune cose avrebbero reso il racconto solo più pesante, altre avrei voluto scriverle ma non sono riuscita a buttarle fuori, alcune cose che sono successe le sappiamo solo io e lui e tutt'ora faccio fatica anche solo a pensarci.
Spero non vi sembri troppo aggrovigliata, ma purtroppo scrivendo di una cosa che mi fa così male era scontato che ne uscisse qualcosa di così triste e malinconico.
Ovviamente non tuttotutto quello che ho scritto riguarda la mia esperienza, ma ho voluto amplificare un po' il tutto (soprattutto per quello che prova Harry nei confronti di Louis. Io non sono innamorata, capito Deb? ♥)
Ci sono delle virgole che non mi convincono ma mi è stato consigliato di lasciarle così perché rendono meglio l'idea di confusione ed indecisione, so...
Non so che altro dire quindi lascio la parola a voi :)


(Lo so che non serve, che lo sapete, ma voi due, sì proprio voi due: vi voglio bene e non immaginate quanto ♥ grazie di tutto ♥)


  
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