Prompt: “Tu sei il male e io sono la cura”, citaz. Cobra
Rating: giallo
Avvertimenti: drug use, crisi d’astinenza, angst, romantiche crisi di coppia(?).
Lo so, questa volta è un capitolo corto. Ma, ehi, mi farò perdonare =)
Abstinence
Dean stringeva la mano di Castiel, come se stesse per cadere nell'oblio.
Erano stati troppo occupati e la squadra ricognitiva non aveva trovato medicinali utili o anfetamine.
Il corpo di Cass era squassato dai sintomi dell'astinenza e Dean sapeva che sarebbe andata avanti così tutta la notte. Ma non poteva rischiare mandando i propri uomini in avanscoperta finché non fosse sorto il sole.
-Andiamo, Cass. Resisti!- sibilò, rude.
La verità era che il suo cuore cadeva a pezzi ogni volta che era costretto a vederlo in quelle condizioni. Non sempre riuscivano a procurare la roba per lui e altri pochi cacciatori che ne facevano ormai abitualmente uso.
Cass, madido di sudore, i capelli corvini appiccicati alla fronte imperlata di gocce salate, appariva più piccolo e minuto del solito, su quel materasso sgualcito.
Di tanto in tanto pronunciava qualche parola senza senso, forse enochiana, in evidente stato di delirio.
Dean si sentiva impotente: poteva solamente immergere una pezza umida nel catino d'acqua ai piedi della sedia, strizzarlo e posarlo sulla fronte di Cass, tamponando il viso cereo di tanto in tanto, per dargli sollievo.
-Andiamo, Cass. Ho bisogno di te, lo sai- mormorava, cercando di infondere un po' di calore a quella mano tremante che stringeva con la propria.
Castiel schiuse gli occhi blu, lucidi, febbricianti, solo per sussurrare ripetutamente delle scuse che per Dean non avevano senso di esistere.
-Mi dispiace...scusami Dean...-
Il cacciatore si chinò su di lui e gli sfiorò la guancia, in un pallido tentativo di rassicurarlo, infondergli coraggio, far sparire la sofferenza che il compagno era costretto ad affrontare.
-Va tutto bene, Cass. Va tutto bene.- bisbigliò in un soffio, con le labbra che sfioravano appena la fronte, ancora bagnata. -Cerca di dormire-
Castiel strinse la presa delle dita sulla mano dell'amante, che continuava a sussurrargli frasi dal suono dolce. Ed era così raro per lui essere avvolto da quel sentimento tiepido e rassicurante, da quando si erano rifugiati al campo, che per un istante pensò di essere in un bellissimo sogno.
Poi incontrò gli occhi verdi di Dean, vi lesse preoccupazione mista a rabbia repressa e capì che quello era davvero il suo umano.
-Dean...ho freddo- riuscì a biascicare, battendo i denti.
Il cacciatore annuì e senza dire una parola sollevò il lenzuolo leggero e raggiunse l'altro. Una volta sistemato il sottile telo di cotone, si stinse all'amante, posando un bacio sulla guancia nivea e irsuta.
- Non temere, Cass. Domani starai meglio- sussurrò il leader, baciandogli una tempia, prima di lasciarsi sfuggire un mezzo sorriso in quello che doveva essere un tentativo di sdrammatizzare. -In fondo...tu sei il male e io sono la cura, no? Quindi la mia vicinanza ti farà passare tutto-
Castiel sorrise.
Un sorriso privo di malizia.
Un sorriso vero, puro.
Il suo sorriso di sempre.
-So di essere pessimo. Ma tu...non mi lascerai, vero?-
Dean avvertì un tremito attraversare il corpo del suo angelo. Questa volta non era il freddo e realizzarlo portò con sé un retrogusto amaro e difficile da sopportare.
-Hey. Non amo ripetermi, quindi sappi che non te lo dirò un'altra volta.- prese una piccola pausa, durante la quale il malato non fece che guardarlo con occhi sempre più liquidi e preoccupati.
Poi sospirò e ne sfiorò le labbra in un bacio dolcissimo. Quando si separò da lui, Castiel aveva le lacrime agli occhi e Dean, colto da un irrefrenabile istinto, prese a carezzargli la testa, giocando di tanto in tanto con le corte ciocche scure.
-Ti amo, Cass. Ho bisogno di te, non ti lascerò morire in questa guerra e di certo non per una stupidissima astinenza. Prenderemo a calci nel sedere Lucifer o non so che altro. Ma in qualche modo supereremo anche questa, te lo prometto. Ce la caveremo.-
Il sottoposto annuì e si abbandonò alle cure di Morfeo.
Sì, il giorno dopo sarebbe certamente tornato in forze perché Dean quella notte avrebbe vegliato su di lui.