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Autore: evenstar    06/09/2007    7 recensioni
Come promesso... non tengo conto del 7 libro quindi tranquilli, nessuno spoiler. Questa è la mia personale interpretazione del (quasi) matrimonio di Bill e Fleur. Nella storia sono stata abbastanza cattiva con Fleur e, sebbene non mi piaccia molto come personaggio, mi sento quasi in colpa con lei. Per cercare di riprodurre il suo accento ho messo anche qualche frase in francese... non so il francese le ho ricavate da un traduttore su internet, se sono sbagliate, perdonate l'ignoranza.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Fleur Delacour, Il trio protagonista | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. La cerimonia

 

La cerimonia ebbe inizio: gli invitati erano incantati dalla figura di Fleur, i signori Delacourt erano entrambi in lacrime, come d’altronde Molly, Gabrielle osservava la sorella con un misto di orgoglio e invidia mentre Ginny stava letteralmente ballando da un piede all’altro, spostandosi in continuazione e guadagnandosi parecchie occhiate ostili.

E poi tutto ebbe inizio.

Ci fu uno schianto, un urlo e il rumore di grattamento di parecchie sedie che venivano spostate mentre gli invitati si alzavano per osservare meglio quello che era successo. Bill parve svegliarsi da un sogno: scosse la testa e allungò il collo per osservare il trambusto che si era creato proprio dove, poco più di mezz’ora prima, aveva scortato July. Tonks era seduta per terra, rossa dalla tasta ai piedi, mentre ai suoi lati July e Remus la stavano aiutando a districarsi dai frammenti della sua sedia, distrutta. Molti invitati risero quando si resero conto di quello che era successo, Molly scattò in piedi, l’iniziale espressione preoccupata che stava lentamente scomparendo dal suo viso per lasciare spazio ad una decisamente più truce, ma fu Bill il primo a muoversi verso di lei, lasciando Fleur da sola.

- Ti giuro, Remus, questa volta non ho fatto nulla, davvero! – stava mormorando Tonks, gli occhi arrossati un po’ per il dolore, un po’ per l’imbarazzo.

- Lascia stare adesso… piuttosto dimmi: ti sei fatta male? – le chiese il mago, abituato ai disastri della giovane.

- No, - rispose lei tirandosi in piedi. – AHI! – esclamò appena July le sfiorò il gomito, cercando di aiutarla.

- Merlino, scusami, non volevo, - mormorò la giovane strega, anche lei imbarazzata dal ritrovarsi improvvisamente gli occhi di tutti addosso.

Tonks le fece un debole sorriso, lasciandole intendere che non aveva nulla di cui scusarsi.

- Tonks, tutto ok? – chiese anche Bill che nel frattempo era arrivato fino da lei.

- Sì, ho solo preso una botta al gomito, sto bene…. Merlino, Bill, mi dispiace tanto. Non volevo, davvero, io…io ero solo seduta lì… non stavo facendo nulla, credimi.

- Non dire sciocchezze, se stai male devi farti vedere subito, non vorrei che fosse rotto… - rispose il giovane guardandola preoccupato.

- Ne pas dire sciocchiezze!

L’attenzione dei presenti si spostò improvvisamente da Tonks e Fleur.

- Cosa? – chiese Bill, girandosi anche lui verso la ragazza francese.

- Il est ainsi manifeste che tutto questò è stato organizzato da lei… - disse indicando con disprezzo Tonks, che adesso si massaggiava il gomito dolente. – …solo per mandare a monte il mio mariage, - rispose lei, i tratti del volto contratti dalla rabbia, decisamente meno attraente di prima.

- Ma che cosa stai dicendo? – chiese allibito Bill, distogliendo l’attenzione da Tonks per riportarlo sulla sua fidanzata.

- Che tutti loro, - rispose lei indicando i gemelli, che erano stranamente pallidi e fissavano con sguardi decisamente colpevoli Tonks, - E lei, - continuò poi indicando Ginny. – E’ tutto il giorno che tentano di mandare monte la cerimonia!

- Non è vero, - si difese Ginny con un’espressione talmente innocente che persino sua madre le credette e lanciò uno sguardo torvo a Fleur, che stava accusando metà della sua progenie senza avere le prove che avessero effettivamente fatto qualcosa di grave. – Non abbiamo fatto nulla!

- Ah, no? Gli gnomi tornavano da soli in giardino?

L’incanto di poco prima, l’atmosfera da sogno in cui tutti si erano sentiti immergere all’arrivo di Fleur, si era irrimediabilmente rotta dalla repentina trasformazione subita dalla giovane. I suoi tratti si erano allungati e, sebbene in superficie fosse ancora ben visibile il suo volto dolce, osservando bene si poteva vedere che dietro la maschera traspariva un muso allungato da uccello.

- E’ STATA LEI, - gridò con tono isterico in direzione di Ginny. – Lei e quei due démons dei suoi fratelli, loro hanno fatto in modo che tutto andasse male.

- No. Stava già andando male, - questa volta fu Bill a parlare. – Ammettiamolo Fleur, erano settimane che c’erano problemi tra noi…

- Billì… ma io ti amo, - rispose lei tornando ad essere la ragazza splendida di poco prima.

- No, tu amavi l’idea di noi... – rispose lui tristemente. – Pensaci Fleur, tu sei bellissima, meriti qualcosa di meglio, qualcuno che ti apprezzi per quello che sei veramente e non per quello che stavi cercando di diventare. Noi non abbiamo nulla in comune, apparteniamo a due universi totalmente differenti…

- Stavamo bene prima che loro si mettessero in mezzo…

- Loro, - rispose Bill rivolgendo lo sguardo ai suoi famigliari. – Saranno sempre in mezzo, sono la mia famiglia.

- Ma non saranno mai la mia, – replicò lei con una nota di sdegno nella voce. – Scegli: moi ou eux.

Bill lanciò uno sguardo alla madre in lacrime e alla moltitudine di chiome rosse attorno a lui, e infine il suo sguardo si spostò sulla giovane che ancora sorreggeva Tonks, come se si fosse dimenticata di quello che stava facendo, troppo presa dalla scena che si stava svolgendo sotto i suoi occhi per pensare a qualunque altra cosa.

- Loro.

- Tres bien, hai fatto la tua scelta, - disse la giovane francese allontanandosi, seguita dalla madre e dal padre, che si fermò solo il tempo necessario per afferrare la figlia minore e trascinarla via con loro, un’espressione di furore dipinta sul volto.

- Portala in cucina, credo che sia meglio metterci del ghiaccio e fasciarlo, - mormorò Bill tornando a rivolgere la sua attenzione a Tonks ma parlando direttamente a Remus.

- Non ti preoccupare, ho una certa esperienza negli incantesimi di guarigione. Starà bene, – rispose il mago scortando la giovane in cucina, più che altro per allontanarla dalla folla di Weasley che per vera necessità.

Bill annuì, il volto stanco ma risoluto. – Sistemo qui e vi raggiungo.

 

  
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