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Autore: Dragon gio    19/02/2013    2 recensioni
Cosa accade quando si soffre per un amore non ricambiato? Le persone hanno modi differenti di reagire, Sai e Yamato sembrano avere in comune questo dolore, ma un rapporto dettato dall'alcool risolverà davvero le loro pene?
{Sai/Yamato ♥} {Yamato/Kakashi ♥} {Sai/Naruto ♥} {Naruto/Sakura ♥}
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sai, Yamato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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But You can Love Me?
But You Can't Love Me?


Era stata una serata allietata da una bella cena, un allegra compagnia e del buon sakè, cosa altro avrebbe potuto desiderare un uomo come Yamato? Forse nulla, o comunque non di cedere alle lusinghe di Sai che lo aveva invitato a fermarsi al ristorante anche dopo che tutti gli altri se ne erano andati.

Yamato, già brillo di suo, non si soffermò più di tanto sul perché un ragazzo posato e serio come Sai, gli avesse chiesto di fargli compagnia per bere del sakè. Accidenti, a ben pensarci non avrebbero dovuto berlo nemmeno gli altri ragazzi del team di Kakashi, ma ormai il danno era fatto e il senpai aveva dovuto trascinare via un Naruto fin troppo euforico, accompagnato da una furiosa Sakura che lo avrebbe ucciso il giorno dopo per le figuracce che gli avevano fatto fare.

Così Sai e Yamato si erano scolati alcuni bicchierini, chiacchierando del più e del meno. Poi Sai se ne era uscito con una frase anomala – Ho letto su un libro che bere alcolici dovrebbe aiutare a dimenticare situazioni che ci rendono tristi… -
Yamato non colse immediatamente il reale significato di quella confessione sofferta, poiché pochi minuti dopo la mano di Sai lo conduceva fuori per strada. Avanzò quel tanto che bastava per allontanarsi a sufficienza, poi si fiondò nel primo vicolo buio baciandolo furiosamente.
Il capitano, dapprima stordito e confuso, non volle reagire a quell’inaspettata situazione, così non si oppose minimamente. Le labbra calde di Sai lo lambivano con passione, Yamato si rese conto di quanto quel ragazzo lo stesse eccitando, al punto di ricambiare a dovere. Fece scorrere le mani sulla schiena nuda di Sai, la pelle era bollente e piacevole come i suoi baci che sapevano di alcool.

La frenesia era tale che Yamato era pronto a tutto, davvero a tutto, lo desiderava quasi senza rendersene conto. Sai si accasciò improvvisamente su di lui, solo le braccia avvolte al collo di Yamato gli impedirono di finire per terra. Quell’attimo di tregua permise al capitano di riacquistare un minimo di lucidità, rendendosi conto di quanto effettivamente Sai fosse ubriaco, al punto di non reggersi in piedi.
Strinse gli occhi scuri e, armandosi di tutta la forza che possedeva, prese in braccio il giovane artista conducendolo a casa sua.

Il viaggio non fu tanto lungo, dato che la casa di Yamato non distava troppo, però per il capitano fu una vera impresa riuscire a camminare dritto.
Raggiunta l’abitazione, portò subito Sai a letto mentre lui, sempre barcollando, si avviò verso il bagno gettandosi letteralmente sotto la doccia, senza nemmeno togliersi gli abiti.
Ci vollero molti minuti, tanti caffè e qualche aspirina per il mal di testa prima che Yamato potesse affermare di essersi fatto passare la sbornia, almeno in parte. Quando la stanza smise di girargli attorno e si sentì meglio, tornò nella camera da letto dove aveva lasciato Sai.
Il ragazzo dormiva tutto rannicchiato su se stesso, il viso tirato in un espressione piuttosto ambigua. Sembrava sofferente, anzi triste, Yamato non ne era certo, ma dedusse che la causa fosse il nome che Sai continuava a ripetere nel sonno.

- Naruto… -

Una fugace lacrima attraversò quel viso di porcellana, lasciando attonito Yamato. Però riflettendo attentamente, intuì. Naruto si era da poco fidanzato ufficialmente con l’amore della sua vita, Sakura, lasciando in Sai un evidente ferita che però nessuno pareva aver ancora colto. Per quanto fosse bravo a mascherare i suoi sentimenti, non poteva nascondere gli sguardi malinconici mentre osservava Naruto e Sakura tenersi per mano, scambiarsi tenerezze e quanto altro. Anche la frase che aveva sussurrato davanti al quarto bicchiere di sakè quella sera, assunse un senso chiaro e nitido.

Sai sperava di dimenticarsi del suo amore per Naruto attraverso l’alcool. Yamato si chiese quale razza di libro malsano avesse letto, per aver preso alla lettera un consiglio così stupido e autodistruttivo per il proprio corpo. Certo, lui probabilmente era davvero l’ultima persona che poteva permettersi di criticare, visto che stava facendo la stessa identica cosa.

- Soffrire per amore è proprio brutto, vero? – bisbigliò Yamato sfiorando piano il viso di Sai, donandogli una dolce carezza. Sai sorrise appena a quel gesto, chissà magari nel suo sogno era Naruto a toccarlo così teneramente.

- Non è un po’ troppo giovane per te, Tenzo? – udendo l’inconfondibile voce di Kakashi Hatake, Yamato si girò di scatto con gli occhi spalancati per la sorpresa. Kakashi era davvero di fronte a lui oppure era ancora ubriaco e si stava immaginando tutto?
- Sei ancora sbronzo? Hai una faccia! – esclamò Kakashi passando oltre fino a raggiungere il letto ove Sai dormiva. Senza voltarsi verso Yamato, sentenziò – Sul serio… che intenzioni hai? –
- Perché ti interessa? – ribatté glaciale il capitano ostentando un certo nervosismo.
- Perché Sai è un nostro compagno, ma soprattutto perché è ancora un ragazzino! –
- Non capisco il problema, a star sentire i tuoi discorsi allora nemmeno Naruto e Sakura dovrebbero frequentarsi… -
- Non era questo che intendevo, lo sai bene… –
- No non capisco cosa intendevi, quindi parla chiaro oppure vattene! – le urla di Yamato erano così feroci e aggressive che con tutta probabilità furono sentite anche due case più in là.
Kakashi sospirò, gettò un occhiata prima a Sai che nonostante tutto dormiva ancora e poi fece cenno a Yamato di seguirlo – Vieni con me, hai bisogno di schiarirti le idee… -

Con un grugnito di disappunto Yamato seguì il senpai, per quanto in quel momento non desiderasse troppo parlare con il suddetto.
Non dopo almeno che durante un innocente chiacchierata davanti ad un bicchierino di liquore, Yamato si fosse lasciato sfuggire il suo interesse per il senpai. Decisamente Yamato dava il peggio di sé quando beveva, avrebbe dovuto ponderare seriamente l’idea di piantarla. Dal giorno fatidico erano passate alcune settimane, eppure Kakashi non gli aveva mai chiesto delucidazioni, almeno fino ad ora.

Camminarono per le strade di Konoha, a quell’ora della notte erano deserte e silenziose. Potevano percepire il vento che sferzava impunemente contro i loro volti cupi, facendoli rabbrividire. Faceva molto freddo e Yamato cominciava a sentirsi a disagio dinanzi l’uomo verso cui si era, involontariamente, dichiarato come una sciocca ragazzina innamorata.
- E’ perché ti ho ignorato per tutto questo tempo? – esordì schiettamente Kakashi sollevando appena un sopracciglio indispettito. Yamato rimase rigido nella sua posizione, le mani sudavano copiosamente e la bocca si era fatta arsa come il deserto di Suna.
- Forse… - rispose vagamente il giovane capitano.
- Senti Yamato, quella sera, quando mi hai detto… - Kakashi si interruppe, pareva imbarazzato, doveva esserlo perché non era mai così tanto impacciato – Insomma, mi hai sorpreso è vero, ma pensavo che fossero solo i vaneggiamenti di un ubriaco, ecco perché ti ho ignorato! –
- Come, vaneggiamenti?! Ma uno che dice di amarti ti pare un vaneggiamento?! –
- Cerca di capire, ho ricevuto tante dichiarazioni nella mia vita, ma mai da un uomo! Ero sorpreso! –
- Lascia stare! Quindi… pensavi che io scherzassi… - sbuffò depresso Yamato, tutto un tratto il suo buon proposito di non bere più svanì nel nulla; mai come ora si sarebbe buttato su una bottiglia di sakè per dimenticare ogni cosa.
- Non avevo capito, perdonami… -
- Fa niente! Tanto, sia che tu capisca o meno, non ho alcuna chance, giusto? –
Kakashi rimase in silenzio e per Yamato quella fu la risposta più esauriente dell’intera nottata. Girò sui tacchi ignorando il senpai che lo chiamava, continuò ad avanzare quando sulla porta di casa non se lo vide comparire davanti da una nube di fumo.
- Che vuoi ancora?! –
- Ti ho forse detto che non sarò mai interessato a te? –
Yamato strabuzzò gli occhi domandandosi se Kakashi lo stesse prendendo per i fondelli o fosse serio, ma lui non era mai stato un tipo ottimista quindi optava per la prima opzione.
- Perché, hai intenzione di diventare gay per me? –
- Non ho detto questo! È solo che, non ho idea di cosa mi riserverà il futuro, quindi… - biascicò Kakashi, le ultime parole gli uscirono a fatica e poi, era forse rossore quello sparso sulle guance?
- Ho capito, Kakashi… - Yamato allungò una mano che andò a poggiare sulla spalla del senpai, sorridendogli. Kakashi prese delicatamente la mano del compagno, stringendola appena per qualche secondo, prima di farla scivolare via dalla spalla.
Era solo un insignificante gesto, ma per Yamato rappresentò uno spiraglio di luce. Stava per rientrare in casa quando Kakashi esclamò – Senti un po’, ma davvero avresti fatto qualcosa con Sai se non ti avessi fermato? –
- Non lo so… certamente me ne sarei pentito molto l’indomani, anche se devo ammettere che Sai è proprio un bel ragazzo… - mentre pronunciava quella frase guardò Kakashi quasi sfidandolo, assottigliando gli occhi e ghignando.
- Sì è vero, è di bell’aspetto, ma penso che pure lui si sarebbe pentito, in fondo, muore letteralmente dietro a Naruto da un anno ormai! –
- E tu come fai a saperlo?! –
- Ricordati che il mio occhio vedo tutto… - Kakashi si sporse in avanti arrivando a pochi centimetri dal naso di Yamato, sussurrando lascivo attraverso la maschera - Proprio tutto… -
Il giovane capitano sussultò, ma tentò ugualmente di non capitolare distogliendo il più rapidamente possibile il contatto visivo con Kakashi, bofonchiando scherzoso - Aha, dai piantala! –
- In ogni caso, i sentimenti di Sai erano piuttosto palesi, credo che l’unico ad non averlo ancora capito sia proprio Naruto! –
- Già… - si voltò verso la camera da letto dove sapeva Sai risposava con un espressione crucciata - Forse dovrei aiutarlo, deve essere proprio disperato per tentare di adescarmi… -
- Non sottovalutarti, in fondo non sei proprio da buttar via! –
- Grazie tante, il tuo complimento mi commuove… -
- Dai, scherzavo! Faresti bene a parlargli quando si sveglierà, penso proprio abbia bisogno di confidarsi con qualcuno… -
- Ehi, ma perché toccano sempre a me questi compiti?! –
- Bé, Sai è venuto da te, non da me, quindi forse solo tu puoi aiutarlo! –
La spiegazione di Kakashi non ottenne il risultato sperato, dato che la faccia di Yamato era deformata in un inespresso “ma vai a quel paese, le tue sono solo scuse, scarichi il lavoro sugli altri come sempre”. Però si trattenne dall’arrabbiarsi sul serio, inspirò profondamente prima di sorridere forzatamente al senpai.
- Ci vediamo domani… - Kakashi come era arrivato, sparì nel medesimo modo: silenzioso e fugace, come suo solito. Yamato ne prese atto, quel maledetto di Kakashi Hatake gli piaceva nonostante i mille difetti, il carattere scostante e il suo fare da scaricabarile.

****


L’indomani il risveglio per Sai non fu propriamente dei più rosei, non solo per i postumi della sbornia, ma perché rammentava chiaramente cosa avesse fatto.
Dopo essersi scusato un infinità di volte con Yamato, praticamente prostrandosi ai suoi piedi per la vergogna, tentò di parlare con il capitano dello sconvolgimento emotivo che lo stava devastando da tempo.
Yamato ascoltò con attenzione non perdendo una sillaba di Sai, a tratti provando tenerezza per il suo sincero imbarazzo nell’affrontare la spinosa questione.
- Non so più cosa fare, ho provato a sopprimere questo sentimento che provo per Naruto ma non ci riesco… - sospirò sommessamente Sai osservando la tazza di tè caldo davanti a sé – Speravo che l’alcool mi aiutasse, ma ho solo peggiorato le cose! –
- Infatti, non bisogna mai bere quando si è depressi, è pericoloso! Inoltre tu sei troppo giovane per darti all’alcool! –
- Ora l’ho capito a mie spese, non lo farò mai più, lo giuro… -
- Bene, se hai capito non hai nulla da temere! –
- Umh, capitano Yamato… questa storia, potrebbe non farne parola con nessuno? –
- Tranquillo, sarà il nostro piccolo segreto! – affermò Yamato, lui in particolare non ci teneva a far sapere in giro che si era fatto adescare da un ragazzino.
- Mi dispiace davvero tanto… non so proprio come io abbia potuto… insomma… - commentò arrossendo copiosamente Sai, ogni volta che ripensava al suo comportamento si vergognava mostruosamente di se stesso.
- Ti sei già scusato un infinità di volte, ora basta! Quel che conta è che ora tu stia bene! –
- Stare bene? Sì, lo spero, prima o poi… - gli occhi scuri di Sai si intristirono, era ovvio che il suo turbamento emotivo non si fosse dissolto assieme alla sbornia.
- Sai ascolta, perché non ne parli con Naruto? –
- Come potrei? Lui ama già Sakura! –
- Lo so, però se continui a tenerti dentro una cosa come l’amore, starai sempre male, sempre di più… -
- Quindi, non finirà mai? –
- Devi dirlo a Naruto! E’ l’unico modo per metterti il cuore in pace! Credimi, se non glielo dirai te ne pentirai un giorno! –
- Mi ero ripromesso di non farne mai parola con nessuno perché questo genere di amore è sbagliato… -
- Come sarebbe a dire che è un amore sbagliato?! – Yamato si era inalberato tutto un tratto, Sai lo notò dai pugni stretti e tremanti poggiati sul tavolo. Cercò di formulare con attenzione la prossima frase, l’ultima cosa che voleva era urtare ulteriormente il suo capitano.
- Ecco, di solito l’omosessualità in una società non è una cosa ben vista, o almeno così ho letto… -
- Al diavolo la società, tu devi essere libero di amare chi diavolo vuoi! La tua vita privata è solo affar tuo, non della società! –
- Sì però… -
- Nessun però! Non permettere mai a nessuno di umiliarti perché sei diverso! Tu non hai nulla che non vada, non sei malato o perverso perché ti piacciano i ragazzi invece che le ragazze! – si era infervorato così tanto da essere scattato in piedi facendo rovesciare la sedia all’indietro. Gli occhi fiammeggianti puntati su Sai che si sentiva leggermente intimorito dal suo comportamento.
- Ho capito… - sussurrò infine sperando di quietare Yamato. Non capì perché gli stava così a cuore la sua situazione, però non poteva fare a meno di essergli grato per le sentite parole.
Anche Yamato si rese conto di essersi fatto prendere la mano, cercò quindi di ricomporsi come se nulla fosse. Non aveva potuto farne a meno però, in qualche modo si era sentito chiamato in causa quando Sai aveva parlato di “amore sbagliato”, perché lui stesso in passato lo aveva scioccamente pensato. Quel discorso era anche rivolto a se stesso, non solo al giovane che sedeva davanti a lui.

Dopo l’insolita chiacchierata, una bella doccia e un pranzo leggero, Sai si congedò da Yamato rincasando. Yamato si sentiva abbastanza esausto dopo l’incredibile nottata, ma sentiva che c’era qualcosa che doveva fare a tutti i costi.

****


Qualche giorno dopo il team sette si apprestava a partire per una nuova missione. Come sempre Kakashi arrivò per ultimo, prendendosi insulti vari da tutti i presenti che lo attendevano da più di un ora.
Si incamminarono verso la loro meta e durante il tragitto Kakashi si rese conto che i tre ragazzi si appartavano spesso per parlare. Notò inoltre di come Yamato sorridesse compiaciuto, così incuriosito decise di fare luce sulla faccenda.
- Perché hai quel sorrisetto, Tenzo? –
- Non so a cosa tu ti riferisca! –
- Non fare lo gnorri! E’ successo qualcosa a quei tre, non è vero? Non fanno altro che confabulare da quando siamo partiti! –
- Diciamo che hanno molto di cui discutere… -
Kakashi osservò prima Yamato e poi il trio poco distante da loro, mettendo a fuoco la situazione – Sai ha parlato a Naruto dei suoi sentimenti? –
- Qualcosa di simile… -
- Ci hai parlato tu per primo? –
- Conoscendo Naruto, ho pensato che fosse il caso di prepararlo prima che Sai gli sganciasse una simile “bomba”! Ho parlato anche con Sakura, visto che ora sono una coppia mi pareva giusto che affrontassero il problema assieme! –
- Complimenti Tenzo, hai fatto davvero un ottimo lavoro! Quasi quasi mi potrei innamorare di te! –
La bocca di Yamato quasi si staccò dalla mascella dopo l’ultima frase, sebbene fosse stata esclamata con tono assolutamente scherzoso non poteva fare a meno di sentirsi scioccato.

Era arrossito di botto e non fu in grado di spiccicare parola per diversi minuti, mentre Kakashi se la rideva per la sua eccessiva reazione ad un innocua battuta.
Forse Kakashi non lo avrebbe mai amato, forse avrebbe passato tutta la vita a prenderlo in giro, ma era altresì vero che forse Yamato non avrebbe mai smesso di desiderare di averlo accanto un giorno, e non certo come compagno di team.

END
02/02/2013


****

Salve! Piccola fiction con una coppia a me nuova ma che mi piace parecchio: YamaKaka! ♥ Ho inserito anche elementi a me cari come il SaiYama (mi intriga sempre anche se meno di anni fa), il SaiNaru (il mio OTP yaoi) e ovviamente il NaruSaku (OTP per tutta la vita)!! Forse Sai è uscito un poco OCC, ma era così che volevo rappresentarlo, malinconico e innamorato! XDD

Il titolo è ispirato alla stupenda canzone Can't love me dei It's Alive! ^ ^ Questa fiction è inoltre dedicata alla mia amica Light, perché ama profondamente il KakaYama e Yamato in particolare! ♥

Un grosso bacione da Giò, alla prossima! ^ ^

See you soon fan writers...
  
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