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Autore: EliseBoydTurner    19/02/2013    1 recensioni
"Ma la cosa buffa, era che credevano in un Dio. Un essere mai mostratosi all'uomo davvero, se non come luce, o un lampo a ciel sereno. Non sapevano nemmeno quale fosse il suo vero essere, ma credevano in lui, si aggrappavano a questa speranza. E tuttavia, pur credendo in qualcosa di non concreto, ci rinnegavano. Tranquillizzavano i bambini, perchè i mostri non esistono.
Quando si impara che i mostri esistono fin da allora.
Fin da quando tua madre ti tiene la manina in Chiesa mentre le labbra di tutti pendono da quelle dell'uomo in piedi davanti a voi.
Si impara da subito che i mostri esistono.
Si impara subito che sono dentro di noi.
"
Genere: Dark, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-La Scelta.

 

Da piccolo mia madre mi portava spesso in Chiesa.

Diceva che era per la mia anima, meritava di essere salvata. La perdizione sarebbe potuta arrivare come niente, ma lei poteva salvarmi, insieme a tutta quella brava gente. Quando mi trovavo in mezzo a loro pensavo fosse quella la vera perdizione: tutti quei sorrisi a vuoto e tutte quelle parole vuote. La Chiesa era piena, ma io ero solo. Quelle persone erano senz'anima e la perdizione era l'arrivo alla loro società ipocrita. Speravano solo in qualcuno che togliesse loro i problemi, qualcuno di più forte e di più potente, qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto immaginare.
Dio doveva essere così, per loro.
Ma la cosa buffa, era che credevano in un Dio. Un essere mai mostratosi all'uomo davvero, se non come luce, o un lampo a ciel sereno. Non sapevano nemmeno quale fosse il suo vero essere, ma credevano in lui, si aggrappavano a questa speranza. E tuttavia, pur credendo in qualcosa di non concreto, ci rinnegavano. Tranquillizzavano i bambini, perchè i mostri non esistono.
Quando si impara che i mostri esistono fin da allora.
Fin da quando tua madre ti tiene la manina in Chiesa mentre le labbra di tutti pendono da quelle dell'uomo in piedi davanti a voi.
Si impara da subito che i mostri esistono.
Si impara subito che sono dentro di noi.

 

La mia vita è appesa al cornicione e i miei vestiti sono solo di bellezza.
Niente di me fa parte del mio essere. Sono solo un mostro.
Mostratosi alla luce, egli tornerà pietra.
Mostratosi alla luce, egli cadrà in un sonno eterno.
Mostratosi alla luce, egli si scioglierà.
Mostratosi alla luce, egli si brucerà.

Incredibile quanto tutte queste ipotesi siano vere.
Sto aspettando il sole da ore ormai. Senza la luce non posso rivelare chi sono.
Ma chi sono io?
Ero un mostro, come lo è quello sotto il tuo letto. Quello che graffia mentre dormi e che ti divora i sogni dall'interno. Quello che stritolava i tuoi familiari e che squartava il tuo cane.
Sono il peggior essere che tu possa mai vedere.
In casa, non ero nessuno.
Per mia madre ero solo un mostro.
Per i miei coetanei ero solo un mostro.
Credevano in Dio, ma non in me, non sono onnipotente e non posso aiutare tutti.

Credevano in Dio perchè i mostri non esistono.
E così io devo smettere di esistere. Come il mostro dentro di me. Deve smettere di esistere.

Ora che è sorto il sole, posso buttare tutto.
Prima la mia autostima, il suo rumore flebile quando si rompe è impercettibile.

Poi il mio cuore, ammesso che ne avessi uno.
Poi gli occhi, non potrò più vedere.
La bocca, non potrò più parlare.
Le orecchie, non potrò più sentire.

Finalmente cado con loro.
E il sole è ormai alto in cielo, ci toglie ogni dubbio.
Avevano ragione, i mostri non esistono. Non più.

  
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