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Autore: _maliksblazer    19/02/2013    0 recensioni
Pensavo che gente così nemmeno esistesse e che fosse frutto di Photoshop e altre minchiate per rendere perfette le persone.
E invece era lì, accanto alla cattedra di quella vecchiaccia. Alto, capelli corvini tirati su da una possente cresta e tanta gelatina, occhi color mandorla contornati da lunghe ciglia, sorriso mozzafiato e infine una canottiera bianca che lasciava intravedere gli addominali e i bicipiti. Oh Gesù, credevo di essere incinta di cinque gemelli.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(1)
I’m pregnant of five twins.

La sveglia suonò alle cinque. Che palle. Mi alzai dal letto e andai in bagno. Quando mi vidi allo specchio per poco non mi prese un colpo. Capelli intrigati peggio di un nido di uccelli. Viso pallido e occhiaie ben visibili. Mi lavai velocemente il viso raccogliendo i capelli in una coda abbastanza alta. Poi presi tutto ciò che mi serviva: fondotinta, matita e mascara. Mi spalmai quella merda che purtroppo ero costretta a mettere a causa della mia fin troppo chiara carnagione e di qualche brufoletto che spuntava di notte senza preavviso e mandava alle Hawaii la mia autostima. Poi con la matita contornai gli occhi scuri e intensificai lo sguardo col mascara. Perfetto, adesso si che ero finta come una stupida barbie. Presi la spazzola sul lavandino e iniziai con cautela a pettinarmi. Oddio, sembrava che stessi cercando di togliermi tutti i capelli, ma erano dettagli. Dopo un quarto d’ora mi arresi e mi rifeci la coda, tanto quella sera me li sarei lavati e sarebbero stati ancora più crespi. Che bella la vita. Mi vestii velocemente con i primi indumenti che mi capitarono sotto mano, forse li avevo messi il giorno prima, ma a chi importava. Il clacson della Mercedes di Alice risuonò da dietro la finestra di camera mia, così mi avviai giù di corsa, sapendo che come al solito era tardi. Scesi le scale, mi fiondai sul sedile anteriore e chiusi lo sportello.
-Buongiorno Alice!- dissi affannata.
-Mia- disse Alice guardandomi.
-Si?-
-Lo zaino-
Cazzo. Scesi subito, ancora col fiatone di prima e presi  lo zaino che si trovava su una sedia in cucina. Alla velocità della luce ritornai nella macchina.
-Mia- mi richiamò.
-Che c’è?- sbottai.
-La porta-
Meno male che il Signore mi trattenne dal pronunciare il suo nome invano. Scesi di nuovo, chiusi la porta e finalmente riuscii a rilassarmi sul sedile imbottito dell’automobile.
Alice girò le chiavi e accese il motore. Un’altra noiosissima giornata di scuola.
-Dai, pensa positivo- disse guardando la strada –tra due settimane iniziano le vacanze e potrai passare il tempo con le tue amiche-
Si, che bello, passerò l’estate con una pervertita e un’inglesina perfettina secchioncina. E pensare che erano le uniche amiche che mi ero riuscita a fare in quell’anno che sembrava fosse durato uno sbattere di ciglia dato che eravamo prossimi alle vacanze estive e a settembre dovevo ritornarmene in Italia. Comunque, le avevo promosse migliori amiche quando vidi che non c’era nessun altro volontario a diventare mio amico. Ma a me stava bene così.
Arrivammo davanti alla scuola ghermita di studenti che entravano e uscivano.
-Buona giornata Mia, dai il meglio di te!- mi augurò sorridente Alice.
Per quanto quella donna potesse essere gentile con me, non le avrei mai voluto bene. Solo perché da un anno condividevamo lo stesso edificio, mi preparava la cena e mi portava a scuola dovevo considerarla mia madre? Scesi dalla macchina senza salutarla e mi avviai dentro l’edificio alla disperata ricerca di quelle due coglione. Le trovai davanti agli armadietti che scrutavano qualcosa.
-Ehm ciao- dissi cercando di attirare la loro attenzione.
-Zitta!- esclamò Grace mettendomi una mano sul petto.
-Ma che sta facendo?- chiesi rivolta alla saggia Diana in cerca di aiuto.
-Lo sta contemplando- rispose semplicemente.
Capii tutto e mi uscì un:- Ancora?-
-Dice che oggi è più sexy del solito-
Guardai nella stessa direzione di Grace. Come immaginavo. Stava sbavando davanti a quel puttaniere di Niall Horan. Cosa ci trovava di speciale poteva dirmelo solo un bravissimo psicologo.
-A me sembra il solito coglione di sempre- risposi girandomi verso il mio armadietto e mettendo a posto i libri che non mi servivano. Andava dietro a tutte le ragazze per un unico motivo: la patata.
Ecco, questo è il genere di ragazzo che vorrei sciogliere nell’acido muriatico. I problemi sono due: non so dove si compri l’acido muriatico e non credo sia legale fare questo genere di cose a una persona. Amen, non tutti abbiamo ciò che vogliamo. La maligna campanella suonò e mi diressi  in classe con la prof di matematica che mi aspettava.
Mi sedetti nel solito banco, in ultima fila, la prof non era ancora arrivata. Mi misi a giocherellare un po’ col cellulare. Poco dopo la megera entrò.
-Ragazzi- disse rauca -oggi abbiamo un nuovo arrivato -
STOP, FERMATE IL NASTRO.
Un nuovo arrivato? A due settimane alla fine della scuola? Dopo questa le avevo viste veramente tutte.
Ok adesso premete ’play’ e fate ripartire il film.
Il ragazzo annunciato dalla prof entrò.
Ecco, a questo punto, premete di nuovo su ‘stop’. Pensavo che gente così nemmeno esistesse e che fosse frutto di Photoshop e altre minchiate per rendere perfette le persone.
E invece era lì, accanto alla cattedra di quella vecchiaccia. Alto, capelli corvini tirati su da una possente cresta e tanta gelatina, occhi color mandorla contornati da lunghe ciglia, sorriso mozzafiato e infine una canottiera bianca che lasciava intravedere gli addominali e i bicipiti. Oh Gesù, credevo di essere incinta di cinque gemelli.
‘Play’ !
-Zayn, puoi sederti vicino a Benelli, c’è un posto libero!- gli intimò la prof.
Lui ubbidì e si avvicinò a me. Oddio mi stava guardando. E anche sorridendo. Il suo bel culo si stava poggiando sulla sedia accanto a me. Mi guardava ancora.
-Ciao- disse solamente.
Fu proprio quel “ciao” che rese le cose più complicate. Se mi avesse ignorato non starei diventando viola come una melanzana dall’imbarazzo e non avrei provocato un piccolo ghigno sul suo volto che avrebbe significato ‘sono diventato di nuovo padre’. Così feci finta che non esistesse per tutto il resto della lezione.  Quando finalmente suonò la campanella mi diressi da Diana e Grace. Dovevo annunciargli la mia maternità dopotutto.
 
ADESSO PARLO IO!
Ok, non sono pazza, sono perfettamente cosciente che ho altre due fan fiction in corso, ma avevo troppa voglia di scriverla! Sto avendo il blocco dello scrittore, soprattutto per “stop the tape and rewind”, scusatemi ç.ç  Beh, vi lascio, se riuscirò a ‘sbloccarmi’ aggiornerò, giurin giurello! (?)
Darcy x
 

 
   
 
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