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Autore: Lady_Klaine    19/02/2013    8 recensioni
( Damon x nuovo personaggio)
Che cosa succederebbe se oltre a vampiri, licantropi, streghe, ibridi… esistessero anche altre creature, come gli angeli??? Come reagirà il bellissimo vampiro dagli occhi e il cuore di ghiaccio alla comparsa di Linda, una persona molto speciale? Riuscirà ad entrare nel suo cuore come è entrata nelle loro vite?
DAL TESTO:
< Come fai a conoscermi? E perché ti sogno tutte le notti anche se non ti ho mai visto prima? > chiede curioso il vampiro dagli occhi cerulei.
< Anche io ti sogno sempre, ma ti giuro che non so il perché >
Il vampiro annuisce, mi crede.
< Perché siete uno il Dobbleganger dell’altro >
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio | Coppie: Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dobblegager Story'
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                                              Capitolo 15
 
 

Speravo di svegliarmi come ogni mattina con il sole che mi infastidisce le palpebre e il respiro di Damon che mi solletica il collo e invece quando apro gli occhi vedo solo il buio intorno a me.

E’ ancora notte fonda e accanto a me c’è solo un freddo materasso coperto malamente da lenzuola scompigliate; Damon deve essersi alzato già da un po’.

Ma quello che mi preoccupa di più e il profondo senso di fastidio che avverto al centro dello stomaco, molto simile a quello provato la sera, prima di correre in bagno a vomitare.

E infatti non passa nemmeno un secondo che sono costretta a precipitarmi verso il bagno correlato
alla stanza e riversare il poco che mi è rimasto nello stomaco all’interno del water.

Non ce la faccio più ad andare avanti così, se almeno sapessi perché mi sento così schifosamente male, potrei mettermi il cuore in pace ed accettare la cosa.

Esasperata, esco da entrambe le stanze e scendo lentamente le scale, alla ricerca di Damon ed uno dei suoi abbracci miracolosi, quelli che mi fanno sentire protetta ed amata nonostante tutto quello che succede intorno a noi.

Vago un po’ per la casa senza alcun successo, finché non sento delle voci abbastanza concitate discutere fra loro cercando di mantenere un tono basso: Damon e Stefan.

Cerco di capire da dove provengano e di riuscire a raggiungerli ed infatti arrivo in salotto dove i due sono in piedi uno di fronte all’altro e discutono di qualcosa che all’apparenza sembra essere molto importante.

Sono così presi che non si sono accorti del mio risveglio, né tantomeno della mia presenza dietro al muro che divide la stanza dall’ingresso.

< Non puoi dirglielo Stafan, è  ancora troppo sconvolta! Come pensi che reagirebbe? > sbotta un Damon piuttosto nervoso.

< Ha il diritto di saperlo e almeno non si farà paranoie inutili cercando di capire cos’abbia! > ribatte svelto Stefan, più infervorato e convinto che mai.

< Credi davvero che qualsiasi sia la fantasia su cui punterà sarebbe peggiore della realtà??? > domanda Damon, visibilmente spazientito; sta facendo uno sforzo per non staccare la testa al fratello in una sola e veloce mossa da vampiro.

A questo punto non riesco più a resistere, la consapevolezza che si stanno riferendo a me e che l’argomento centrale sia un qualcosa di notevolmente sconvolgente mi avvolge la mente come un velo scuro  e spinge il mio corpo a muoversi nella loro direzione; un passo lento alla volta.

< Che cosa state cercando di nascondermi? > mormoro impaurita e l’eco della mia stessa voce mi risuona nella testa come sconosciuta e mi risveglia dal torpore in cui ero caduta senza rendermene conto.

Non credo di essere abbastanza forte per sopportare un’altra verità; non ora, non su di me.

< Linda > sussurra Damon stupito, mentre Stefan si limita a guardarmi, anche lui preoccupato ma si
vede che è soddisfatto, ora il fratello maggiore sarà costretto a dirmi tutto, proprio come vuole lui.

< Damon, che cosa non mi vorresti dire? > ripeto, non del tutto convinta di volerlo sapere

< Abbiamo letto il.. > inizia subito Stefan ma viene interrotto dalla furia del fratello che si avventa su di lui facendolo cadere a terra e stringendo una mano attorno al suo collo.

< Sta.Zitto > soffia con i canini sfoderati e gli occhi intrisi di rosso, messi in evidenza dalle venature particolarmente marcate sotto di essi.

Meglio intervenire, prima che qualcuno si faccia male, anche perché temo che quel qualcuno non sarebbe di certo Damon.

Mi avvicino lentamente a lui e poso una mano sulla sua spalla, delicatamente, come si farebbe con un gatto selvatico abbandonato.

< Lascialo, Damon. Ti prego, parlami > quasi lo supplico, cercando di nascondere il lieve tremore della mia voce leggermente arrochita.

 Lui mi guarda un po’ spaesato, con i suoi grandi occhi tornati azzurri leggermente spalancati, mettendo in risalto le folte ciglia nerissime e alla fine si rialza, spolverandosi i jeans con le mani aperte e mettendosi proprio di fronte a me,  incollando lo sguardo al mio.

< Noi.. abbiamo pensato che magari il libro che ti ha dato Klaus avrebbe potuto dirci qualcosa sul perché dei tuoi malori e.. > si interrompe, incapace di andare avanti.

Ma ormai sapevo troppo, o forse non sapevo abbastanza, per potermi fermare.

< E?? > domando, incurante del tremore e dell’ansia che traspaiono dalla mia voce.

< E abbiamo scoperto che la tua parte angelica è strettamente legata a quella demoniaca di Klaus, per
questo il tuo corpo potrebbe risentire della sua vicinanza > continua lui, rendendomi ancora più confusa.

< Che intendi dire con “risentire della sua vicinanza” e perché non è successo nulla quando l’ho incontrato? > chiedo sempre più preoccupata, non ci capisco più nulla, tutto questo è davvero troppo.

< Klaus deve essere tornato in città e i tuoi poteri da angelo vogliono avvisarti, per questo stai male. Probabilmente prima non hai accusato nessun sintomo perché non eri ancora in grado di gestirli, ma ora che sai controllarti, i tuoi poteri si sono amplificati > mi spiega premuroso e cercando di essere delicato, come se una parola sbagliata potesse farmi scattare.

E invece non faccio assolutamente nulla: non mi muovo, non parlo, quasi smetto di respirare, l’unica cosa che mi riesce fare è cercare di assimilare lentamente il vero significato di quelle parole.
Klaus è tornato; probabilmente avrà trovato un modo per aggirare la profezia e ora è venuto per uccidermi.

La vista mi si annebbia ma solo quando sento il sapore salato delle mie lacrime mi rendo conto che sto piangendo.

Eppure non vorrei piangere, non sento gli occhi pizzicare e dentro di me so che potrei trattenermi, ma non riesco ad impedire la discesa di quelle stupide gocce, il simbolo della mia debolezza.

< No, Linda > mi intima Damon avvicinandosi.

< N-non riesco a s-smettere > piagnucolo mentre le sue forti braccia mi circondano e mi stringono a sé, regalandomi quell’abbraccio il cui bisogno mi ha spianta ad andarlo a cercare.

< Shh, non preoccuparti, non permetterò che ti accada nulla di male > mi coccola un po’, mentre Stefan ha già abbandonato silenziosamente la stanza e probabilmente l’intera casa, per avvertire la sua bella del pericolo imminente.

<  Ho paura Damon  > confesso, mentre il pianto si attenua piano, lasciando libero arbitrio ai singhiozzi rumorosi.

 < Non devi > mi risponde solamente, ma aumenta la stretta, come per volermi tenere più al sicuro vicino a lui e questo basta a farmi  calmare completamente e ad infondermi quel po’ di convinzione che mi è necessaria per non crollare nuovamente.

< Grazie > mormoro, per poi avvicinarmi alle sue labbra e donargli un dolce ed innocente bacio a stampo, non vorrei riuscisse a capire che ho vomitato di nuovo.

POV DAMON:
 
Entro al Grill, sbattendo forse un po’ troppo rumorosamente la porta.

Sono frustrato per tutto quello che abbiamo scoperto questa notte, per tutto quello che sta passando Linda.

Ciò di cui ho più bisogno in questo momento è un buon bicchiere di Bourbon e una chiacchierata con il mio migliore amico: Alaric.

Mi avvicino con passo sicuro e con un finto sorriso al bancone, ben sapendo che sarei riuscito ad ingannare tutti i presenti, dal primo all’ultimo, ma non lui.

Lo trovo già con una bottiglia di birra tra le mani, come tutte le altre volte del resto.

< Ehi! Ti sei già messo all’opera, senza di me?? > lo saluto scherzosamente, perché riconosco che lui sia una delle poche persone rimaste che ancora riescono a sopportare la mia ironia, o più semplicemente sopportano me.

< Yep! Allora amico, cosa è successo di così tragico da dovermi svegliare alle sette del mattino? Ti avviso che sto prendendo in considerazione l’idea di cambiare numero di telefono! > mi dice lui fingendosi irritato.

Io aspetto di sedermi sullo sgabello accanto a lui, prendere il bicchiere di liquore ambrato fra le mani e sentirlo scendere lungo la gola per un momento in fiamme, per poi rispondere:

 < Abbiamo scoperto, tramite il libro che Klaus ci ha fornito, che lui e Linda sono legati e il motivo per
cui lei in questi giorni si sentiva così male è proprio il frutto di questo loro legame; pare sia il modo che i suoi poteri utilizzano per avvisarla della vicinanza di Klaus nei paraggi > spiego pazientemente, facendo uno sforzo enorme per trattenermi dal digrignare  i denti e mostrare i canini o anche solo per non frantumare il bicchiere.

Sono veramente furioso, il che è abbastanza consueto per me, ma questa volta è diverso.

Sento quello che ora  è il mio sangue e che prima apparteneva a qualcun altro pulsare e ribollire nelle mie vene, provocandomi uno strano senso di ira mista a onnipotenza e protezione.

Se Klaus fosse qui, davanti a me, in questo preciso istante, sarei in grado di ucciderlo, forse; se solo avessi a disposizione un paletto di quercia bianca, levigato ed appuntito al punto giusto, né poco per non rischiare di romperne la punta ne troppo perché in quel caso non soffrirebbe ed io voglio farlo soffrire, almeno quanto Linda in questo momento, vorrei sfidare su di lui tutte le pene che stanno opprimendo noi, impedendoci di vivere a pieno.

E che cazzo! Dopo 145 anni, finalmente io e mio fratello amiamo due donne differenti e ora arriva quel damerino millenario a rovinarci la festa?? Qualcuno lassù deve proprio essersi incazzato con me!

< Se continui a fissare così quel bicchiere, si romperà senza neanche sfiorarlo; a quanto pare Klaus ti sta dando parecchio fastidio, o forse è per il suo legame con Linda? > mi chiede prendendomi un po’ in giro, ma qualcosa nel suo sguardo mi fa capire che c’è più serietà di quanto non voglia dare a vedere.

< Forse > rispondo, risultando ambiguo per gli altri ma non per lui.

 < Sei proprio perso eh? Sai una cosa? Mi fa piacere! Perché nonostante tu non voglia ammetterlo, tu meriti lei tanto quanto lei merita te. So che la proteggerai e che farai di tutto per non farla soffrire e ti sembrerà strano, ma ci tengo a lei. È entrata nelle nostre vite e se dovesse uscirne mi dispiacerebbe. Ho visto il modo con cui la guardi e anche quello con cui lei fissa te e l’unica cosa che mi viene in mente è.. amore! > mi dice risultando più saggio e sentimentale del solito.

Ora sì che sembra un professore di Storia!
 
< Non credo di essere abbastanza ubriaco per affrontare questo discorso > gli annuncio semplicemente, facendogli capire che il discorso non andrà oltre e lui ovviamente mi asseconda.

Passiamo il resto del tempo a bere e a discutere di cose futili o senza senso, non tornando mai sull’argomento.
 
 
POV LINDA:
 
 
< Ciao a tutte!! > saluto le mie ormai migliori amiche che si sono gentilmente offerte di tenermi compagnia, visto che Stefan è andato sa inseguire teneri coniglietti paffutelli e Damo0n mi ha liquidata con un “ Vado al Grill con Alaric, non aspettarmi e vai a letto presto”, neanche fossi una bambina!!

Così, proprio come un mesetto fa, io, Caroline, Bonnie ed Elena ci siamo riunite a casa di quest’ultima per passare una tranquilla serata tra ragazze, visto che non abbiamo nulla di meglio da fare e che le mie nausee sembrano avermi dato un momento di tregua.



Le ore passano tra discorsi senza senso, stupidaggini e pettegolezzi e alla fine, non so bene come, ci lasciamo convincere da una Caroline scatenata a giocare a verità o penitenza.

E questo non può non riportarmi alla mente la mia litigata con Bonnie.

In quell’istante mi era parso di aver ragione, eppure ora che tutto è chiarito mi sento in colpa  per averla trattata male, non se lo meritava.

< Ehi Linda, sei ancora qui con noi? > mi domanda Elena.

<  Scusate ragazze, stavo solo pensando! > rispondo, soffermando lo sguardo su Bonnie un paio di secondi in più del necessario.

< Mi dispiace Bonnie! - sbotto infine – mi dispiace di averti trattata male la prima volta che sono venuta qui! Stavi cercando di proteggermi e io non me ne sono nemmeno resa conto! Ma quando  ho avuto bisogno del tuo aiuto non hai esitato un istante, quindi devo dirti un grande, sincero e super meritato: grazie! > le confesso tutto senza nemmeno fermarmi per riprendere il respiro.

< Non devi scusarti, ora capisco perché hai difeso Damon e devo ammettere che avevi ragione, è cambiato e ora è una persona diversa, migliore  e fidati che mi costa molto dirlo! > mi risponde, facendoci scoppiare a ridere, mentre contemporaneamente ci lanciamo addosso a lei per un abbraccio collettivo.

< Bene, ora che abbiamo affrontato lo sweety-time della festa, che ne dite di farci le unghie?? > ci interrompe Caroline.

< Certo! Vado a prendere io il kit, dov’è? > domando alzandomi dal divano dove prima abbiamo visto un film rigorosamente idiota.

< E’ in camera mia, sul letto > risponde Elena e io mi dirigo verso le scale, per poi entrare nella stanza.

Guardo sul letto ma non c’è nulla, così mi metto a frugare un po’ in giro sperando di trovarlo, ma appena mi volto lo vedo, appoggiato immobile sulla coperta rosa del letto, come se mi stesse fissando.

Eppure ero sicura di non averlo visto prima!

Faccio un rapido gesto con la mano, come per voler scacciare via quel pensiero e afferro la scatola, mi giro per uscire dalla stanza ma avverto una brutta sensazione attanagliarmi lo stomaco e un istante dopo una mano si posa sulla mia bocca, soffocando il mio grido, e una mi circonda la vita, trascinandomi via da quella stanza.

 
Non so chi sia stato a rapirmi, dove mi abbia portata o cosa abbia intenzione di farmi, ma una cosa è certa: vista la velocità con cui siamo arrivati nel vicolo buio e stretto in cui ci troviamo ora, quest’individuo è sicuramente un vampiro e anche molto furbo se non si è fatto sentire nemmeno da Caroline!

La mano che ancora mi tappa la bocca si allontana lentamente e l’altra mi afferra un fianco, facendomi girare nella digressione del mio aggressero, potendo così guardarlo in faccia.

Un grido di terrore mi si soffoca in gola quando i miei occhi incontrano per la terza volta il viso dell’essere che mi ha rovinato la vita e che a quanto pare no ha intenzione di darmi pace: Klaus.

< Ciao, bellissima > mi saluta come se niente fosse.

< Che cosa vuoi fare? Perché mi hai rapita? Vuoi uccidermi, non lo sai che moriresti anche tu??? > domando tutto d’un fiato, cercando di sembrare più furiosa che impaurita.

< E’ proprio per questo che sono qui, devo parlarti di tutto quello che sono riuscito a scoprire > mi informa lui, con quel tono di voce calmo che mi fa imbestialire.

< Sentiamo > dico, cercando di sembrare indifferente a tutta la situzione, ma la verità è che ho paura e in questo momento vorrei solo essere tra le braccia di Damon.

< A quanto pare, per non morire entrambi, si deve compiere un sacrificio nel quale uno dei due ibridi deve consegnare i propri poteri all’altro, per poi uccidersi spontaneamente con un paletto di quercia bianca > mi spiega come se niente fosse, come se stesse raccontando una fiaba ad un bambino curioso.

< E tu ti aspetti che io sacrifichi la mia vita per te?? > domando sempre più arrabbiata; che diamine avrà in mente?

< Certo che no, non dovresti farlo per me, dovresti farlo per i tuoi amici, per la tua famiglia.. per Damon. Sai benissimo che sono molto più forte di loro, perciò scegli, o ti consegni a me e mi doni i tuoi poteri, rendendomi un essere invincibile ed immortale, oppure io ucciderò tutte le persone a cui tieni, partendo dalla tua amichetta strega per concludere con il tuo bel fidanzato vampiro > mi minaccia e mi trafigge con quel suo sguardo gelido che mi fa tremare vistosamente da capo a piedi.

< N-non lo faresti > rispondo senza un briciolo di convinzione.

Ho tanto freddo, inizia a girarmi la testa e l’unica cosa a cui riesco a pensare è che fra poco moriro, senza poter rivedere un ultima volta gli occhi del mio Damon.

< Oh, sei disposta a scommetterci? Ma ti avverto, il prezzo saranno le vite dei tuoi cari amichetti! Ti do tempo fino a domani al tramonto, alla raduro dove ho spezzato la maledizione, sono sicuro che riuscirai a scoprire dove si trovi. Se non ci sarai, eliminerò tutte le persone a cui tieni e non credere che non ne sia capace, con tua madre non è stato poi così difficile > mi dice aspramente e se ne va, lasciandomi sola in un posto sperduto, dopo avermi minacciata e ferita.

Ha ragione, è abbastanza forte da ucciderci tutti senza il minimo sforzo e io non posso fare nulla per fermarlo.

Non posso lasciare che delle persone innocenti muoiano a causa mia, l’unica soluzione è consegnarmi a lui e compiere quello stupido rito.

Lentamente, arretro fino a toccare il muro con la schiena e scivolo pigramente fino a terra, nascondendo il viso fra le ginocchia e coprendomi con i lunghi capelli.

Neanche un mese fa ho rischiato di morire a causa dei miei poteri e se non fosse stato per l’amore che provo per Damon mi sarei lasciata andare senza rimpianti, ma ora no!

Non posso accettare tutto questo, non posso pensare che non rivedrò più i miei amici,che non conoscerò mai i miei veri genitori e che non potrò più sentire le labbra di Damon sulle mie, i suoi occhi fissare i miei e la sua voce così terribilmente sexy!

Non voglio morire, non ora che ho incominciato a vivere, ma senza tutti loro morirei comunque, per cui non mi rimane altro da fare che sacrificarmi e sperare che Klaus non li uccida una volta assorbiti i miei poteri.

Da sola, nell’oscurità di quel vicolo sporco e infimo, lacrime di disperazione scendono lentamente lungo le guance accaldate e sento il rumore prodotto dalla goccia salata che si  schianta contro il freddo cemento della strada, mentre la testa mi gira sempre più forte e ilò silenzio intorno a me si fa assordante.
 
 
 
Angolo autrice:
Salve!
Come promesso, ecco il capitolo 15.
Mi scuso per l’ora ma sono davvero di fretta, per cui mi scuso per evernuali “orrori” di battirura.
Allora, che ne pensate?
Vi è piaciuto, oppure siete deluse della causa dei sintomi di Linda???
Fatemi sapere cosa ne pensate, perché a me fa davvero piacere leggere le vostre recensioni.
Ringrazio come sempre chi legge, chi recensisce e chi mette la storia tra preferite, seguite o da ricordare1
Un bacio e a presto

Niko

   
 
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