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Autore: Ce_    19/02/2013    5 recensioni
Sequel di “Ricomincio da Te’’
Questa è la storia della nuova generazione, la storia di un Hogwarts diversa da come ce la ricordiamo, un mondo magico diverso da quello che conosciamo.
Una storia che non si ripete: la storia di una generazione che vive al di fuori della guerra, ma non della sofferenza....una sofferenza diversa, forse più giuista, forse più ''normale'', ma non per questo meno forte.
Quindi, preparatevi ad andare incontro ai pregiudizi, al peso che un cognome, inevitabilmente, si porta dietro, ai fantasmi del passato che tornano, prepotenti, alla paura di non essere all'altezza, di non essere abbastanza bravi.....all'adolescenza.
Ma non ci sarà solo questo.. troverete anche felicità, speranza, amore, gioia di vivere, rivalsa e una grande forza per andare avanti, nonostante tutto e tutti.
Questa è la storia della nuova generazione, ma anche della vecchia, una storia piena di speranza che difficilmente scompare, perchè tutti noi non finiamo mai di sperare.
Spero di avervi incuriosito,
Ce_
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Louis Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Allora, siete pronte?
Eeeeee... Signore e signori...

Albus Severus Potter alias Logan Lerman 
Albus Severus Potter alias Logan Lerman.
Logan è perfetto e io lo adoro *_*


Born to dance

 

A Luciii che ha ispirato il momento Louis/Allison e sopporta ogni giorno le mie paranoie. 
Grazie, tesoro. 

 
Era davanti a casa di Lily e Allison con  due cornetti in mano, aveva appena suonato il campanello e aspettava che qualcuno andasse ad aprire.
Sentí il rumore della serratura e poco dopo si ritrovò davanti sua cugina, con un'aria parecchio assonnata...
<< Buongiorno! Ti ho buttata giù dal letto? >> le chiese mentre la baciava sulla guancia ed entrava in casa.
<< No, ero appena scesa per prepararmi la colazione. Che ci fai qui, Lou? >> si diressero insieme in cucina mentre la rossa armeggiava con la tazza per il latte.
<< Ero passato per farvi un enorme in bocca al lupo per stasera, anche se ci rivedremo, e per salutare Ally... É di sopra? >> già si stava dirigendo verso le scale, ansioso di vederla.
<< Si, dorme ancora, ma puoi svegliarla... Aspetta Lou! >> Lily lo rincorse e dopo avergli scoccato un bacio sulla guancia, prese uno dei due cornetti che aveva in mano << grazie per aver portato la colazione. >>
<< Veramente quello era per me! >> le urlò Louis dietro, ma la rossa era già tornata in cucina e non lo sentì, o almeno, fece finta di non sentirlo... 
Il ragazzo, rassegnato al fatto di aver perso la sua colazione, si diresse verso la camera della mora e, senza premurarsi di bussare, entrò nella stanza.
Allison era sdraiata di fianco sul letto e dormiva beata, aveva un sorriso sereno stampato sul volto e Louis si ritrovò a sorridere a sua volta alla vista della ragazza.
A qualunque altra persona normale sarebbe dispiaciuto svegliarla, ma non a Louis Weasley. 
Qualunque altra persona l'avrebbe svegliata dolcemente, magari lasciandole vari baci sulla guancia scoperta e sul viso, ma non Louis Weasley. 
Il biondo chiuse la porta della stanza e si avvicinò ad Allison di soppiatto, si piegò sulle sue gambe e saltò, ricadendo sul letto poco dolcemente e urlando a più non posso, giusto per avere il gusto di disturbare il sonno tranquillo della ragazza.
<< Svegliaaaaa! >> 
<< Cosa? LOUIS! MALEDETTO WEASLEY! >> Allison, con la sua solita grazia mattutina, lo scaraventò fuori dal letto, facendogli sbattere la spalla e il ginocchio contro il pavimento.
<< Ahi! >> si lamentò il Weasley, massaggiandosi lentamente le parti danneggiate. << sei fuori di testa? >> le chiese.
<< Io? Vieni qui, mi svegli strillando e saltandomi addosso e dici che io sono fuori di testa? Mi prendi in giro? >> sbuffò Allison infastidita, sedendosi sul letto con la schiena appoggiata al muro, ormai era inutile cercare di riaddormentarsi.
<< Ma ti ho portato la colazione... >> Louis sfoderò la sua migliore espressione dolce e si sedette sul letto accanto alla ragazza.
<< Oh, allora non posso far altro che accettare... Tu sai come comprarmi.. >> detto questo la mora gli sfilò il cornetto dalle mani e cominciò a mangiare
<< Ehi, aspetta.. Da' qualcosa anche a me >> fece il biondo con un espressione imbronciata.
<< La colazione è per me, Weasley. Ho la Prima stasera, devo mettermi in forze. >> e Louis, per la seconda volta in poche ore, si vide sfilare la sua colazione da sotto il naso.
<< Certo che voi ballerine siete proprio egoiste, eh. >> proprio mentre diceva quelle parole la porta della camera si aprì e comparve una Lily sommersa da borsoni e tutù vari.
<< Giorno Ally!  Io vado da Scorpius, mi accompagna lui a teatro.. Ci vediamo li? >> chiese, senza neanche guardarli, visto che il suo viso era coperto dal tulle.
<< Ok, Lils, ci vediamo subito dopo pranzo li. >> fece Allison e Lily scomparve veloce come era arrivata, sussurrando un "ciao Ally"
<< Ciao anche a te, cugina >> le urlò Louis risentito per non aver ricevuto anche lui il suo saluto, ma non ricevette nessuna risposta. << nessuno mi vuole bene, qui dentro >> si lamentò, mettendo su un broncio adorabile.
<< Oh, povero piccolo... Vieni qui, la mamma ti dà un bacino >> Allison scoppiò a ridere, mentre il ragazzo le poggiò la testa sulla spalla in cerca di coccole. 
<< Agitata per stasera? >> le chiese
<< Un pochino, ma non troppo >> rispose lei sincera.
<< Sei nata per ballare, tesoro >> la rassicurò lui, sapeva che era vero.
Lei non si tirò fuori, prese ad accarezzargli i capelli dolcemente, mentre Louis faceva dei piccoli disegni immaginari sulla sua gamba con la punta delle dita, facendole anche solletico. 
Louis avrebbe voluto stare li per sempre, a parlare del più e del meno con la sua ragazza, mentre si scambiavano piccole effusioni, sentire il suo profumo, il suo corpo sotto di lui, la sua mano che giocherellava con i suoi capelli biondi e la sua voce, Allison aveva la voce più bella del mondo. 
Era armoniosa, profonda, ma non maschile, era perfetta e amava sentirla parlare, quella melodia gli riempiva le orecchie e non era mai abbastanza per lui.
<< E quindi l'asino stava baciando la farfalla... Non ti sembra una cosa carina? >> la voce di Ally riscosse il ragazzo dai suoi pensieri, ma riuscì comunque a capire solo la parte finale della frase, quindi, si ritrovò ad annuire.
<< Si, molto carina. >> disse, assecondando la sua ragazza che, Louis non aveva idea del perché, scoppiò  a ridere alla sua affermazione.
<< Ma mi stai ascoltando? >> gli chiese.
<< Certo che ti stavo ascoltando! >> rispose piccato.
<< Oh, certo... Giusto perché tu lo sappia, hai appena detto che un asino e una farfalla che si baciano sono carini... >> gli rispose la mora, senza smettere di ridere.
<< Ok, ok, scusa... Non stavo ascoltando... Hai vinto >> la sua risata, Merlino, la sua risata lo stava mandando su di giri. 
Quella ragazza lo mandava su di giri troppo spesso. 
Lo squillo del suo telefono interruppe il flusso di pensieri ma non le risa di Allison. 
Così, Louis, abbastanza scocciato, cercò di arrivare al comodino dove stava il cellulare ma, per farlo, dovette scavalcare la mora.
Era appena sopra di lei, i gomiti appoggiati ai lati della sua testa, i bacini quasi a contatto l'uno con l'altro, quando la risata di Allison si spense all'improvviso e Louis sentì dolore all'altezza della coscia destra.
Aveva appena ricevuto un calcio dalla ragazza.
Si girò verso di lei per lamentarsi, ma le parole gli morirono in bocca, il suo viso era contratto da un qualche sforzo, gli occhi sbarrati fissi nel vuoto, le mani chiuse a pugno sul lenzuolo e piccole lacrime che bagnavano il suo viso pallido.
<< Vattene Louis, vattene o ti farò male. >> era una preghiera e si poteva ben distinguere lo sforzo che la ragazza aveva dovuto fare per dire quelle poche parole, così Louis prese la saggia decisione di tornare al suo posto, ignorando il cellulare che aveva smesso di squillare. 
La sentì rilassarsi un po' vicino a lui.
<< Che è successo, Ally? Cosa ho fatto? >> le chiese perplesso, allungando la mano per asciugarle le lacrime.
<< Non toccarmi >> lo riprese lei, prima che potesse anche solo arrivare alla sua guancia, poi aggiunse << te l'avevo detto, Louis. Ti avevo avvertito che ti avrei fatto solo del male. Ti ho dato un calcio e se tu non te ne fossi andato da sopra di me ti avrei fatto male sul serio >> copiose lacrime rigavano ancora il viso della ragazza. 
E in quel momento Louis capì: probabilmente, il fatto di sentirlo così vicino al suo corpo aveva scatenato in lei una reazione di difesa, in ricordo della sua infanzia infelice. 
Sapeva che l'unica maniera che aveva avuto Allison per difendersi da suo padre era dare calci, visto che le gambe erano l'unica cosa che non aveva bloccato, e sapeva anche che, probabilmente si, gli avrebbe fatto male perché lui non si sarebbe difeso, non avrebbe attaccato, al contrario di ciò che aveva fatto in passato il padre.
La rabbia verso l'uomo che aveva fatto quello alla donna che amava raggiunse il massimo livello.
<< Ma tu sei forte e non mi hai fatto niente. Perciò smettila di dire che sei sbagliata. Ti amo, Ally, ti amo. Mettitelo in quella dannata testa. >> le accarezzò la guancia, asciugando le lacrime che non smettevano di bagnarle le guance.
<< Ti amo anch'io, è solo che tu non puoi aspettare.. >> la interruppe prima che potesse continuare la frase.
<< Aspetterò, anche tutta la vita se necessario. Non faremo niente finché non ti sentirsi pronta. E ora basta brutti pensieri, stasera hai la prima >> cercò di farla sorridere e con successo.
<< Grazie Lou,  mi stai salvando da me stessa >> si avvicinò al viso del ragazzo e in men che non si dica le labbra dei due erano incollate, pronte al loro solito e stupendo gioco.
 

***

 
Era seduto sul divano del salotto della sua casa a leggere "La gazzetta del Profeta". 
Era sabato e Harry aveva il giorno libero così aveva deciso di rilassarsi un po'; era praticamente solo in casa: in realtà, Ginny era al piano di sopra a fare chissà che cosa, ma era come se non ci stesse, i due non avevano più il rapporto di prima da quando lui aveva avuto l'ennesima lite con Lily e la sua schiena, costretta a dormire ancora sul divano, ne stava risentendo parecchio. Poi, Lily, beh, Lily non abitava li da quasi sei mesi, ormai, Abus e James erano usciti e, probabilmente, erano andati dalla loro sorella per passare un po' di tempo insieme, come se non ne passassero già abbastanza.
Harry amava il rapporto che c'era tra i suoi tre figli, soprattutto quello che si era creato in quell'ultimo periodo; infatti, mentre prima poteva sembrare che Albus fosse in qualche modo escluso dal gruppo, in quel momento non era proprio così, erano tre migliori amici che uscivano con la loro compagnia e questo, Harry dovette ammetterlo, era accaduto grazie a Scorpius che aveva unito la piccola di casa Potter e il suo secondogenito.
Conosceva i suoi figli, sapeva che era molto diversi l'uno dall'altro.. 
Lily era più fragile di quanto volesse far credere ed era maledettamente determinata, Albus era sensibile, ma ambizioso e una vera serpe con chi voleva e James era egocentrico, disponibile e tremendamente forte, resisteva, combatteva, James nella sua giovane vita aveva sempre combattuto. 
Si, erano diversi, ma riuscivano, in qualche modo, a completarsi.
Harry sentì dei passi che si avvicinavano, era Ginny e doveva indossare scarpe con il tacco perché il rumore era ben riconoscibile. 
Andò verso le scale per vedere cosa stava succedendo. Cosa faceva Ginny con i tacchi alle 7:00 di un normale sabato sera? 
La vide comparire in cima alle scale e rimase senza fiato. 
Sua moglie indossava un abito lungo rosso bordeaux, delle scarpe alte che, grazie all'abito, si vedevano a malapena, i capelli erano raccolti in uno chignon alto e ben studiato, il viso poco truccato ed era bellissima, Harry non riusciva a toglierle gli occhi di dosso mentre scendeva le scale con una grazia innata.
<< Dove stai andando? >> le chiese poi.
<< Indovina un po'... >> fece lei con fare ovvio.. Dove stava andando? Non ne aveva la più pallida idea. Ginny dovette accorgersi della faccia confusa del marito e gli rispose seccata << oggi é il 5 giugno, Harry. Te ne frega davvero così poco? >> 
5 giugno. 
La prima. 
Come diavolo aveva fatto a dimenticarsene? Ok, forse non se l'era proprio dimenticato, forse aveva solamente sorvolato su quel fatto, ma sua moglie credeva davvero che sarebbe andato? 
<< Tu stai andando alla prima? >> le chiese ingenuamente... Dove poteva andare vestita in quel modo,  se non li?
<< Certo che sì. La mia unica figlia femmina esordisce come prima ballerina con la Royal Ballet School e tu credevi davvero che me la sarei persa? Mi conosci meno di quel che credevo >> disse lei fredda. 
Non poteva andare, sarebbe andato contro tutte le parole che aveva detto fino a quel momento, si sarebbe tradito e avrebbe dato a Lily una motivazione in più per non tornare ad Hogwarts. Non poteva permetterlo. La sua ultima figlia doveva tornare ad Hogwarts perché non valeva la pena perdere tempo con la danza.
<< Non andare. >> chiese ingenuamente alla moglie, ben sapendo quale sarebbe stata la risposta.
<< Scherzi, Harry? Tu non sei neanche minimamente curioso di vedere come balla Lily? Di vedere con i tuoi occhi il motivo per cui ha lasciato Hogwarts? Le vuoi davvero così poco bene? >> forse Ginny aveva ragione, forse era ora di mettere da parte il suo orgoglio e dare una possibilità alla sua bambina.
<< Amo mia figlia. Non dire il contrario. >> disse abbastanza risentito, non poteva dirgli una cosa del genere. Tutto quello che lui aveva fatto lo aveva fatto per i suoi figli, anche tutte le liti.
<< Allora dimostraglielo, Harry. Fa' vedere chi sei, falle vedere che le vuoi bene, che sei il padre che ha sempre desiderato e che accetti la sua scelta. Vieni alla prima. Ti prego, Harry. Finiscila con questa lite inutile con tua figlia, sta portando solo dolore. >> aveva ragione, Ginny aveva ragione su tutta la linea. 
Erano sei mesi che non parlava con sua figlia e gli mancava da morire, non poterla abbracciare, stringere, consolare, rimproverare, vederla vivere con loro lo stava distruggendo e, Harry ne era sicuro, stava distruggendo anche lei.
<< Vado a prepararmi... Mi aspetti? >> sarebbe andato alla prima, avrebbe visto con i suoi occhi se ne valeva o no la pena.
<< Sono qui per questo. >> non aveva mai visto un sorriso più bello sul viso di sua moglie, sprigionava felicità da tutti i pori.
<< Faccio in un attimo. >>
 

***

 
<< Dannazione, Lily, ti hanno scelta come prima ballerina perché sei brava, non perché sei una Potter, ok? Te, non altri, non tuo padre. Te. E la prossima volta che dici una cosa del genere, giuro  che me ne vado e non mi rivedrai per un bel po'. >> Scorpius si stava spazientendo, poteva vederlo benissimo, ma Lily non poteva fare a meno di pensare che tutto quello che aveva scritto quella maledetta giornalista fosse vero e aveva terribilmente paura.
<<  È facile a dirsi >> si lamentò ancora la rossa. 
Erano già dietro le quinte del Teatro dell'Opera e Lily si stava riscaldando, tra meno di un'ora lo spettacolo sarebbe iniziato.
<< Smettila Lily, non permettere a quella giornalista da quattro soldi di rovinarti tutto. Sogni questo momento da quando avevi 4 anni, godutitelo e sta zitta, per una volta >> poi il biondo sorrise malizioso e aggiunse << altrimenti potrei pensarci io a chiuderti quella bocca >> e in un attimo le sue labbra furono su quelle della rossa, coinvolgendola in un bacio passionale e dolce allo stesso tempo.
<< Malfoy, staccati da mia sorella! >> era James che, inopportuno come pochi, li aveva interrotti.
<< Sei una palla al piede, Potter >> rispose a tono Scorpius mentre entrambi si voltavano verso il primogenito dei Potter, scoprendo che non era solo.
C'erano Louis, Albus e Lorcan dietro di lui e anche Dominique che, dopo aver dato uno schiaffo sulla nuca del suo ragazzo, si fiondò sulla sua migliore amica, abbracciandola di slancio.
<< Ehi ragazzi, che ci fate qui? >> chiese Lily, appena fu libera dalla stretta della bionda.
<< Volevamo salutarti prima di andare in platea, ovviamente >> rispose Albus con fare ovvio, baciandola sulla guancia.
<< Ragazzi, mi fa davvero piacere, ma, sapete, mi rendete un po' difficile il riscaldamento se venite a baciarmi ogni due per tre.. >> rispose lei tranquilla e vide Louis alzare gli occhi al cielo, forse perché aveva ottenuto la stessa risposta da Allison.
<< Certo, Malfoy può baciati e noi no... Bella riconoscenza, sorella >> fece suo fratello James indispettito.
<< Io posso fare tutto, Potter >> quei due non avrebbero mai smesso di punzecchiarsi in continuazione, ormai Lily aveva abbandonato ogni speranza, era inutile sprecare tempo e fatica con i Potter e i Malfoy, soprattutto con quel Potter e quel Malfoy, ma avrebbe tentato un'ultima volta, giusto per vedere a che punto sarebbero arrivati. 
<< James, basta lamentarti >> si rivolse a suo fratello, mentre un ghigno vittorioso compariva sul volto di Scorpius << e Scorpius, io non ci spererei troppo, non credo che tu possa fare quello che vuoi >> il ghigno sparì velocemente come era arrivato. 
Li aveva rimessi in riga. 
Da una parte doveva ringraziarli, pensare a loro la distoglieva un pochino dalla paura che le attanagliava le viscere per quel maledetto spettacolo.
<< Lily, scusami... dovresti mandar via i tuoi amici, tra mezz'ora si comincia >> Robert, il suo insegnata alla Royal, interruppe la loro chiacchierata, riportandoli alla realtà.
<< Si, vanno subito >> disse, scoccando un'occhiata a tutti gli altri. 
Così, uno ad uno i suoi amici le fecero gli auguri per lo spettacolo e andarono verso la platea per prendere i loro posti.
Ma quando fu il turno di James, Lily lo bloccò un attimo.
<< Viene? >> sapevano entrambi a chi si riferiva.
<< Non lo so, Lils, non credo, ma può darsi che la mamma sia riuscita a convincerlo.. >> "non fa niente, non fa niente" si ripeteva Lily, ma sapeva di star mentendo in primo luogo a se stessa. Le importava, le importava eccome se suo padre ci sarebbe stato o no, ma non doveva darlo a vedere, così annui tranquilla.
<< Grazie James. Non sarei qui se non ci fossi stato tu.. >> ed era la verità, James aveva lottato con lei e per lei fin dall'inizio, non l'aveva mai abbandonata, si era preso colpe e responsabilità delle sue scelte senza mai dire nulla. Gli doveva tutto. 
<< Non fare la scema, Lils. Se sei qui è merito tuo. E ora va sul palco e spacca il culo a tutti quanti >> James e la sua finezza. 
Suo fratello le baciò la guancia e scomparve dietro la porta che divideva la sala dall'entrata degli artisti.
Lily prese un respiro e finì velocemente di riscaldarsi. 
Era pronta. 
In quel momento si sentiva davvero pronta, come se avesse aspettato tutta la vita quel momento. 
Salì sul palco e all'improvviso tutte le paure svanirono, si preoccupò solo di lei e della musica. 
Non le interessava se suo padre non era li, se avrebbero litigato per altri mesi o anni, non le interessava nulla.
E in quel momento seppe che ne era valsa la pena. 
Era nata per ballare.
 
 
<< La prima ballerina: LILY LUNA POTTER >> la voce di Robert la annunciò e la invitò a tornare sul palcoscenico, ma Lily era completamente bloccata, non riusciva a muovere un piede e le lacrime le solcavano il viso inesorabilmente.
Allison aveva appena finito di ballare, dando fine allo spettacolo più ben riuscito degli ultimi 2-3 anni, probabilmente, e ora Robert stava presentando i protagonisti del balletto, partendo da lei che, però, non riusciva ancora a muoversi.
Si sentì spingere da qualcuno e avrebbe potuto giurare che fosse stata quella stronza della sua coinquilina e in un attimo si ritrovò sul palco, la luce che le sbatteva in faccia e metteva in mostra tutte le sue lacrime.
Prese coraggio e si avvicinò a Robert che la strinse subito in un abbraccio, poi, si girarono verso il pubblico che si alzò in piedi, applaudendo. 
Da li fu la gioia più totale, sorrise verso il pubblico mentre sentiva le guance bagnarsi ancora sotto le sue lacrime, era soddisfatta di se stessa e non le interessava tanto il gradimento del pubblico che, comunque, era importante, le interessava soprattutto che lei fosse fiera di se stessa e lo era.
Guardò in fondo e vide una decina di persone sbracciarsi nella sua direzione. 
Rise e salutò con la mano i suoi amici, poi tornò a guardare Robert che stava annunciando la seconda persona.
<< La ballerina contemporanea solista: ALLISON ABEL >> Ally, al contrario della sua coinquilina, mise subito piede sul palco, forse perché era più abituata, indossava la sua solita tenuta, cioè un body color carne che la faceva apparire praticamente nuda.
Ringraziò il pubblico e la banda Weasley-Potter, che le avevano riservato lo stesso trattamento della rossa, con un inchino e si posizionò vicino a Lily, prendendola per mano.
 
 
Era finito davvero tutto, avevano terminato anche i ringraziamenti e ormai erano tutti nei camerini  a festeggiare. 
Lily era in un angolo con Allison, non le andava di mettersi nella mischia, sentiva che quel momento era solo per lei e per le persone a lei care che, ne era sicura, presto avrebbero invaso il retro del palco.
Infatti, pochi secondi dopo, Allison si allontanò di soppiatto e le si presentò davanti un mazzo di rose rosse, sorrise, le annusò e le prese in mano per vedere chi c'era dietro quel regalo. Non fu sorpresa di  vedere un viso pallido incorniciato da quei capelli biondissimi che tanto amava.
<< G-Grazie, Scorp >> disse e si meravigliò quando sentì la sua voce ancora spezzata dal pianto, non riusciva proprio a fermarsi.
<< Lils.. Sei... Salazar, come posso dirtelo,  è stata una cosa così... Potente.. Sei stata magnifica, davvero. E.. Ti.. Wow! >> era così felice e vedere quel sorriso sul volto del suo ragazzo le riempiva il cuore di gioia, anche se quella frase sembrava quasi incompleta.
<< Se vuoi dire che mi ami questo è il momento giusto.. Stavi per dirlo. >> fece divertita, sapeva bene che Scorp non l'avrebbe mai detto, neanche sotto tortura, ma amava farglielo presente.
<< Sai che non te lo dirò, non sotto comando.. Ma... Wow, non ho parole per descrivere ciò che sei stata.. È stato pazzesco, mi sento completamente fuori di me, è... Pazzesco. >> la baciò, quella volta in modo diverso. 
Era un bacio strano, nuovo. 
Sapeva di lacrime, in parte, ma sapeva soprattutto di gioia e amore.
<< James lasciali soli, non disturbarli ancora >> sentirono un bisbiglio alle loro spalle.. Quella doveva essere Dominique che cercava di fermare il più grande dei Potter, ma senza successo visto che i due furono costretti a staccarsi a causa dell'irruzione della banda Potter-Weasley-Abel.
<< Ripeto, Potter, sei una palla al piede >> fece Scorpius scherzosamente.
<< Sta zitto, albino, e fammi vedere la mia ballerina preferita, senza offesa Ally, eh >> Lily prima che riuscisse a dire altro si sentì stringere dalle braccia di suo fratello; ben presto a loro si unirono anche tutti gli altri, rendendolo un abbraccio di gruppo.
Merlino, li adorava tutti, uno ad uno.
Quando pian piano si sciolsero, Lily sentì solamente le braccia dei suoi fratelli stringerla ancora e si cullò in quella stretta.
<< Per una volta ho fatto la cosa giusta, Lils. Ne è valsa la pena. Rifarei tutto quel che ho fatto per vederti ancora così felice e sei stata sublime la sopra. >> le sussurrò James e lei si ritrovò ad essergli grata ancora una volta, per tutto ciò che aveva fatto.
<< È venuto, Lils, e piangeva... L'avevo visto piangere di gioia poche volte >> quello era Albus. 
A Lily si bloccò il respiro. 
Era venuto.
L'aveva vista.
Che diavolo doveva fare, ora? 
<< Possiamo parlare con nostra figlia  o dovete ucciderla con il vostro abbraccio? >> la voce di Ginny Wealsey in Potter interruppe quel momento tra fratelli e i tre si separarono, notando che gli altri si erano allontanati, lasciandoli soli.
Lily non ebbe neanche il tempo di riprendere fiato che s ritrovo imprigionata nella stretta di sua madre che le sussurrava vari "bravissima" e "sono fiera di te" all'orecchio. 
Sussurrò molti "grazie" in risposta.
Ma Lily sapeva che appena avrebbero sciolto l'abbraccio ci sarebbe stata la parte dura e così fu, sua madre si tolse da davanti a lei e così la rossa si ritrovò faccia a faccia con suo padre, un'altra volta.
<< Noi vi lasciamo soli... >> sussurrò Ginny, trascinandosi dietro Albus e James che sbraitavano qualcosa tipo "vogliamo esserci anche noi"
E Lily avrebbe voluto che fossero rimasti perché si sentiva estremamente a disagio, quel silenzio imbarazzante non l'aiutava per niente, ma sentiva che non era lei a doverlo spezzare.
<< Sei stata... Sei stata grandiosa >> infatti fu suo padre a farlo subito dopo, anche se non nel migliore dei modo.
<< Grazie >> rispose secca Lily, all'improvviso sentiva tutta la rabbia verso suo padre riaffiorare, come se fino a quel momento fosse stata trattenuta.
<< Sei davvero brava. >> no, così non poteva andare avanti quella conversazione.
<< Te ne sei accorto un po' tardi, no? >> 
<< Lo so e mi scuso per questo. >> pensava davvero che una stupida scusa avrebbe cancellato mesi di liti, di parole non dette e parole dette troppo spesso? 
<< Tutto qua? Sei venuto fin qua per dirmi scusa? >> era cresciuta, Lils, mesi prima non si sarebbe mai rivolta in quel modo al padre e invece in quel momento non aveva paura di niente. Sentiva di poter affrontare tutto, anche un nuovo litigio.
<< No. È che, io non me ne rendevo conto prima, non mi sarei mai reso conto dello sbaglio che stavo facendo se non ti avessi vista con i miei occhi. E Merlino, sei stata fantastica la sopra, tu sei nata per fare questo, Lils, e scusami se non l'ho capito, prima, ma mentre stavi la sopra sul palco io ho capito che questa è la tua strada. É stato pazzesco, le emozioni che hai suscitato in me sono state troppe e non riesco neanche a metterle in quattro parole, tanto sono forti, ma ho capito che è la tua strada, davvero. Solo che dovevo vederlo con i miei occhi, prima >> tutte quelle belle parole, nonostante tutto, non avevano scalfito l'animo battagliero di Lily, anzi, la rabbia saliva ancora di più dentro di lei.
<< Sai quante possibilità hai avuto di vedermi? Non sei mai venuto neanche ad un saggio di fine anno, neanche alla più stupida delle prove e dopo 10 anni che sono in questo mondo vieni a dirmi che sono brava e che la danza é la mia vita? Mi prendi in giro, Harry? >> colpiva per ferire, Lily, quello era sempre stato chiaro a tutti, e sapeva che chiamarlo Harry lo avrebbe ferito.
<< Lo so, Lily, so di aver sbagliato, ma non ti sto prendendo in giro, ora ho capito quello che volevi dire, che volevate dire tutti, e non mi perdonerò mai di aver perso questi mesi a litigare con te, ma voglio smetterla, ora. Voglio che tu torni a casa, voglio pagarti le rate della Royal perché lo so che sei in difficoltà economiche, i tuoi risparmi non basteranno per una vita. Voglio appoggiarti nel tuo sogno, nonostante sia tutto così nuovo e inesplorato per me, voglio starti vicino. Ti voglio bene, Lils, non ho mai smesso di volertene, questa è l'unica certezza anche ho. >> Merlino, quelle parole la stavano facendo sciogliere, gli occhi di Harry erano lucidi e sembravano tremendamente sinceri, ma Lily non sapeva se poteva fidarsi totalmente di lui.
<< Non ho problemi economici. Comincerò a lavorare, se c'è ne sarà bisogno e, comunque, mi pagheranno per fare il tour. >> non voleva mollare, nonostante suo padre avesse abbassato tutte le difese, aprendole il suo cuore, non voleva mollare, ma ormai era sull'orlo, aveva una voglia matta di fiondarsi tra le braccia di Harry.
<< Ma sono io a voler pagare le rate della Royal, ti prego. Lils perdonarmi, ho sbagliato, ma ho capito. Ho capito che sei nata per ballare e ti appoggerò nella tua scelta, nonostante questa non includa Hogwarts e ti sarò vicino, anche se tu non lo vorrai >> non ce la faceva più, la voglia di abbracciare suo padre prese il sopravvento e in un attimo si ritrovò ad affondare il viso nell'incavo del collo di Harry.
<< Ti odio. Odio te e i tuoi discorsi strappalacrime >> Sussurrò la rossa.
<< Si, Lils, mi sei mancata anche tu. >> ridacchio Harry, stringendola ancor di più a se. 
Non riuscivano a staccarsi, come se con qual l'abbraccio dovessero recuperare i sei mesi di liti..
<< Ti voglio bene, papà. >> sussurrò e poi si staccò un pochino per guardare l'uomo negli occhi << ma non tornerò a casa, ormai casa mia è quella che ho con Allison >> non ce l'avrebbe fatta a lasciare Tower Street, era la sua casa, ormai, e i suoi genitori avrebbero capito, ne era sicura quella volta.
<< Ok, Lils. Ti capisco. Ti voglio bene anch'io >> disse suo padre in risposta e la strinse di nuovo in un abbraccio. Lily si ritrovò a sorridere come un ebete sulla sua spalle. 
Finalmente era felice.
 
 
NDA
Salve a tutti! 
Sono in ritardo, come al solito... Perdonatemi.
Aaaaallora... Il capitolo...
Non so, sono mesi che ci lavoro, mesi che so come deve svolgersi, ma non riuscivo a scrivere nulla e non sono per niente soddisfatta del risultato... Voi che ne dite? 
Siete contente? Finalmente Harry e Lily  hanno fatto pace, non ne potevo più delle loro liti!
Allison, poverina... Mi dispiace un sacco per lei, è davvero traumatizzata da tutto ciò che le è successo.
Poi, come vi avevo anticipato, la storia sta per finire, manca solo l'epilogo e poi inizio il sequel, quindi, non vi libererete tanto facilmente di me! 
Ah, che ne dite del prestavolto di Albus? Secondo me Logan è perfetto, è Albus in tutto e per tutto. 
Al prossimo avrete James e Lily.
Vi ricordo solamente il mio profilo Facebook  http://www.facebook.com/ce.efp?fref=ts
E la mia pagina  http://www.facebook.com/Ceciliaefp?fref=ts
Passate, se vi va...
Grazie infinite a voi che seguite la mia storia e, soprattutto, alle ragazze che recensiscono.
-AleJackson (<3) (e i bambini della nostra ciurma, ovviamente <3)
-Luciii (sempre con amore, Sibi <3)
-MartyViola91 (*.*)
-scarlett90 ( :* )
-danyazzurra (*_*)
-Chiaronzics (<3)
-fall_4 (*.*)
-thebestisheretocome
-GiulyHermy99 (:*)
-Wekesa(*_*)
-RoseBlack98
-Razorbladekisses
 -LolaMalfoy
-_LenadAvena_
Spero che mi farete sapere cosa ne pensate!
Un bacione, 
Ce_
 
   
 
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