La sfortuna in amore

Era ringiovanito. Somigliava a Ed. Preso dall’impeto del momento lo abbracciai e lui ribattè:

- Hai bisogno d’aiuto? - mi staccai all’istante da quell’Ed un po’ invecchiato.

- No grazie - e mi allontanai di scatto dal suo corpo al quale ormai mi ero appiccicato e da cui non riuscivo più a separarmi.

- Allora? Cosa ci fai qui Envy? Ero convinto che tutti voi homunculus foste morti. Per mancanza di pietra, intendo - ma io ero ancora sconbussolato dalla morte di Ed.

- Ma…tu lo sapevi… che…tuo figlio Ed è…è…morto? – lui rimase fermo per alcuni momenti. Poi rispose:

- A dire il vero avrei preferito che mi venisse detto in un’altra circostanza…ma comunque non lo sapevo – si fece scappare una piccola e unica lacrima cosa che in tutta la mia mosera vita da homunculus non avevo mai visto ne capito. Capii che non ne era al corrente davvero. In verità io non riuscivo a capire i suoi sentimenti. Lo abbracciai di nuovo, ma stavolta lo baciai. Gli dissi:

- L’amore non ha età Hoheneim. Ricordalo. Sempre – avvicinò lentamente le mani alla mia schiena fredda fino a trasformare il tutto in un abbraccio molto caldo. Ricambiò il bacio.

- Non avrei mai pensato di fare una cosa del genere. E soprattutto di trovarmi in una situazione del genere. Però…eccoci qua… - disse. Cominciai a piangere perché il suo calore era simile a quello di Ed.

- Ma la nostra storia non può avere né un inizio né una fine – se ne andò lasciandomi lì, in quel posto dove ero venuto a ricordare Ed e dove avevo trovato una nuova fonte di pietra e di calore umano. Da lontano sentii:

- Ah, d’ora in poi non avrai più bisogno di pietra. Dopo che ti sei fatto cibare da Ed ho letto le sue ricerche per scoprire come era riuscito a creare una pietra filosofale così avanzata da trasformarti e ho scoperto che la sua non era pietra normale ma pietra con poteri a me sconosciuti. Non avrai più bisogno della ‘’pietra della vita’’. Ora, sei umano. -

Io non capii.

- Io ho fatto l’ultimo passo : quando mi hai baciato, sulle mie labbra c’era quella schifosa pietra contraffatta. Sciolta. Sei completamente umano. Ora ti saluto, sono di fretta. – rimasi fermo a pensare per alcune ore. Feci dei ragionamenti che facevo spesso per rilassarmi come dire <>. Mi piacevano le cose logiche. Anche se non c’era più niente da pensare: ero diventato un uomo. Il mio sogno più segreto si era avverato. Ma quel sogno cercavo di avverarlo solo per vivere una vita normale con Ed. A quel punto non mi sarebbe più servito a niente se non alla possibilità di morire schiacciato da un’ auto. Questo non mi rallegrava molto.

Uscii da quel luogo pieno di ricordi e cercai di trovare un modo per vivere una vita normale. Ma non sapevo da dove cominciare. Non avevo una casa né un lavoro. Niente soldi niente cibo. Ero nella più totale merda. Mi intrufolai nella stiva di un treno sperando nel meglio. Dopo un certo tempo sentii da un altoparlante un nome che non mi era nuovo: Rezembool. Mi venne in mente solo dopo essere sceso che era al città dove naque Ed e dove ora viveva suo fratello Alphonse. Chiesi alla gente del paese dove si trovava la lora casa e mi seppero subito indicare la strada. Arrivato trovai soltanto un ammasso di macerie bruciate. Scorgevo una casetta in lontananza e mi stavo avvicinando per chiedere informazioni. Raggiunta la casa un alto uomo biondo uscì. Mi vide e cominciò ad urlare:

- Maledetto perché hai ucciso il fratellone?!…perché?! Con quale coraggio?! – capii che lui era Alphonse. Era cresciuto. Mi limitai a chiedergli:

- Chi…chi ti ha detto questa stronzata? -

- L’ho dedotto – disse lui singhiozzando

- Aaaaah….l’hai dedotto…. -Pensai che si era bevuto il cervello

- Vi amate, vivete insieme e poi…lui muore senza lasciare tracce… - io indigniato dissi:

- Ci amavamo… e io non ho voluto tutto questo. La guerra è stata indotta dal vostro caro Mustang. Anzi ormai Comandante Supremo Roy Mustang. Io ho cercato speranzoso di proteggerlo ma…non c’è stato niente da fare. Mi posso consolare con il fatto che l’ho vendicato e ora voglio vivere una nuova vita. Senza morte e senza paure. – si avvicinò e mi strinse forte

- C’è sempre un posto a casa mia. - Mi resi conto che il suo umore era all’improvviso cambiato e mi stupii. Cominciò a parlarmi di strane regole che bisognava seguire. Ma io non lo ascoltavo. Aveva lo stesso atteggiamento di Ed. Mentre spiegava sentivo che c’era qualcosa nell’aria. Pensai che stesse nascendo un amore non ricambiato. Quel primo abbraccio mi aveva fatto ripensare ai primi momenti con Ed. Ma tutto questo ormai era passato e quel che rimaneva da fare era rifarsi una vita. Da umano. Cercai di rifarmi una vita con Al e con sua moglie. Una certa Winry. Aprimmo una piccola società agricola nella cittadina per poi, secondo i piani, espanderla anche nelle grandi città. Nelle giornate in cui andava male ci azzuffavamo e chi perdeva andava in giro nudo per la fattoria. Perdevo sempre io.(XD). Il mio amore diventava sempre più grande ma per lui non cambiava nulla. O forse no. In verità non sapevo se mi amasse. Non conoscevo ancora i sentimenti umani e il mio cuore non sapeva cosa fare… Mi preparai a vivere una vita tranquilla e serena con il mio nuovo amore: decisi che solo lui riusciva a colmare il vuoto che mi aveva lasciato Ed e volevo assolutamente continuare a vivere con lui. Per l’eternità. Ma questa decisione venne presto turbata da un fatto molto spiacevole: Al soffriva di cuore e in una delle gornate in cui l’azienda era al massimo del potere venne colpito da un infarto. Morì sul colpo. Morii quasi anch’io per il trauma subito. Pensavo che una forza superiore mi perseguitasse da sempre, fin dalla mia nascita. Ero un Peccato. Cosa potevo aspettarmi? Una vita piena e felice? No…solo una vita piena di disgrazie e di sfortuna. Dove qualcuno è sempre pronto a voltarti le spalle e a lasciarti nella merda più totale.

Rimasi immobile e senza forze per giorni. Non sapevo cosa fare. La mia vita si era sbriciolata nel giro di pochissimo tempo. Decisi di tornare ad uccidere la gente. Da homunculus. Mi rendeva… felice. Mi disegnai un uroborus sulla gamba come a un tempo e comprai delle spade perché non avevo più i miei poteri. Anche se sapevo che non era una cosa da fare e che Ed mi avrebbe disprezzato continuavo e non mi fermavo. Ero tornato l’homunculus Envy, uccisore e portatore di disgrazie. L’odio di quelle persone mi entrava nelle vene e faceva da cibo. Decisi di tornare a vivere nella casa dove avevo condiviso l’amore con Ed e lì cominciare una nuova vita da homunculus. Senza amore e senza bei momenti, con solo il divertimento di uccidere. A volte pensavo di uccidermi così da non avere più problemi ideali. Ma quando ero sul punto di farlo diventavo invidioso delle vite degli altri e continuavo ad appropiarmene. Senza fermarmi.

Ogni tanto visitavo la tomba di Ed e gli portavo dei fiori. C’era scritto così:

† Qui giace Edward Elric †

† generoso fratello †

†grande amante†

La storia è la più brutta di tutte perché ci sono delle parti che sembrano scritte da un bambino. Troppo ovvie e con scrittura molto sciolta. Dalla prossima storia scriverò (come mi è stato consigliato) con più immedesimazione nella storia. Il problema è che non so come continuare quindi se qualcuno mi può dare consigli per una nuova storia mi può scrivere a dj.lapo@gmail.com oppure mi può aggiungere a msn lapo_vecio@hotmail.it.

Aiutatemi sennò dovrò chiudere la storia così!!!!!

RECENSITEEEEEE e ancora RECENSITEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

BLAD_lapo vecio chiuderà la storia se non gli darete una mano. Donate idee decenti e lui sarà felice. Se gliene donerete di merda lui vi cercherà e vi menerà a sangue. Evitate. Grazie

La direzione

Blad_LAPO Vecio (Grand Master Yogurt jr)