First word
 
Loki era un bambino che apprendeva in fretta.
A soli quattro mesi cercava già di alzarsi in piedi, spinto da un’irrefrenabile curiosità, e smangiucchiava qualche parola priva di significato, grazie alla sua vivacità mentale.
Ma per Thor quei versi di riconoscimento che il suo fratellino faceva ogni volta che vedeva mamma e papà, non erano assolutamente parole.
La prima parola di Loki sarebbe stata “Thor”, punto.
 
“Loki avanti dì Thor… Thooorrr” sillabò il maggiore. Il piccolo inclinò la testolina bruna, regalandogli un sorriso che sembrava tanto di derisione, per quanto possa avere un sorriso del genere un bambino di pochi mesi.
“T O R. Thor. Provaci Loki” lo pregò ancora il biondo.
Loki aprì la bocca, mentre gli occhi azzurri dell’altro si illuminarono d’aspettativa
“… Mà!” disse tutto soddisfatto il piccolino, alzando le braccia verso la dea, intenta a ricamare lì vicino.
“Bravissimo Loki” sorrise Frigga, chinandosi per scoccargli un bacio sul nasino mentre Thor s’immusoniva.
“Quella non era una parola madre! ” la donna scosse la testa, esasperatamente divertita.
Nel frattempo Loki era gattonato tutto contento verso il libro delle favole della buona notte, abbandonato sul pavimento durante uno dei giochi di Thor, e si era messo a guardare tranquillo le immagini e decorazioni che lo abbellivano.
Thor arricciò il naso, per poi andare dal fratellino e costringerlo a ricominciare la lezione.
Il moro protestò con un gemito quando si vide togliere il libro e s’imbronciò.
“Dì il mio nome e te lo ridò. Dai, dì Thor”
Quegli occhioni verdi si stavano riempiendo di lacrime disperate, ma appena prima che il suo pianto potesse disturbare tutta Asgard, qualcuno bussò alla porta.
Timidamente si fece avanti la piccola Sif, con i suoi lunghi e bellissimi capelli biondi.
“Ciao Thor, vuoi venire a giocare?” domandò lei.
Frigga gli diede tranquillamente il permesso e Thor in un battibaleno aveva impugnato la sua spada di legno e stava per correre fuori.
Ma qualcuno non era d’accordo.
Loki aveva spostato continuamente lo sguardo incuriosito dalla mamma, a Thor, all’altra bimba, non capendo cosa stesse succedendo.
Ma quando vide il suo fratellone correre tutto contento via da lui s'arrabbiò, perché Thor poteva anche toglierli i giocattoli, ma nessuno poteva toglierli Thor.
Per fortuna che anche da così piccino, Loki aveva il suo asso nella manica.
Traballando sul gambe, si alzò in piedi, cecando di raggiungere il maggiore con le braccia protese verso di lui.
“TÒ!!” urlò, appena prima di perdere l’equilibrio. Ma l’impatto col pavimento fu evitato dal tempestivo intervento dell’interessato, che lo guardò estasiato.
“Tò!” ripetè convinto il bimbo, lasciandosi sollevare.
“Hai sentito mamma? Ha detto il mio nome!” contagiato dalla sua allegria e visto che ormai si era fatto scoprire, Loki batté la mani soddisfatto delle attenzioni extra che gli stava dando il fratello ripetendo ancora il suo nome.
“Tò!”
Il resto del pomeriggio passò dando la caccia a quell’ultima lettera mancante, finchè il biondo non si addormentò senza accorgersene.
Loki lo fissava con gli occhioni pieni di sonno, accoccolato contro il suo petto.
“Tho…r”
Dopodiché, con un pollice in bocca e una ciocca di capelli biondi nell’altra mano, si addormentò.












Note
ok la devo smettere di scrivere ste schifezze ma ormai questa era già pronta e ve la beccate lo stesso u.u

roby_lia