La promessa di un padre

Draco osserva il neonato che tiene in braccio, suo figlio. Scorpius Hyperion. Ha voluto mantenere intatta la tradizione di famiglia di chiamare i figli come le costellazioni, oltre a quella di far nascere il bambino nel Manor.

Astoria, che in quel momento lo stava osservando dal letto, é stata aiutata dalla madre, dalla sorella e dalla suocera, che aveva avvisato il figlio della nascita dell'erede della famiglia Malfoy.

-Congratulazioni Draco, é un maschio.- aveva detto Narcissa, porgendo il fagottino al figlio, che aveva passato le ultime ore a girare per il corridoio come un Ippogrifo in pena.

Con mano tremante, il Serpeverde aveva preso il bambino, avvolto in una coperta su cui Narcissa aveva ricamato a mano il nome, come se fosse una comune nonna Babbana e non una strega che aveva dovuto obbedire all'Oscuro, ma solo per proteggere suo figlio.

Quello stesso figlio che sente nascere dentro di sé un forte amore per quella creaturina non più grande di un Asticello.

-Assomiglia a te quando sei nato- Narcissa ricorda quando ha stretto per la prima volta a sé il suo piccolo maghetto. In quel momento di felicità, chi poteva pensare che Draco avrebbe preso il posto del padre come Mangiamorte, a sedici anni?

E quando gli avevano insegnato a camminare, a parlare?

Quando, a sette anni, si fecero vedere le prime traccie di magia?

Quando arrivò la lettera per Hogwarts?

No, nessuno ci pensava. E nessuno ci penserà mai per Scorpius.

Quello che lui ha passato, gli orrori che lui ha visto, suo figlio non li vedrà mai. Lo terrà lontano dalle tenebre in cui Draco é stato immerso per troppo tempo, e troppo presto.

-Draco?

La voce di Astoria lo richiama dalla visione rapita verso il loro bambino, il frutto del loro amore. Era talmente impegnato ad ammirare il piccolo da non accorgersi di aver messo le radici sulla porta della stanza, neanche fosse una Pianta Tentacularia.

Il Serpeverde si siede sulla sponda del letto, accanto alla moglie, verso cui si china per darle un bacio. Anche se é provata dal parto e ha bisogno di dormire, gli occhi chiari le brillano di felicità. Agli occhi di Draco, non esiste strega in tutto il Mondo Magico più bella di sua moglie.

-É bellissimo! Hai fatto un ottimo lavoro, cara- le dice, passandole una mano sui capelli castani, che ricadono eleganti sul cuscino e la camicia da notte.

Sorridendogli, Astoria sfiora con la mano il volto del loro bambino.

-Abbiamo. Scorpius é mio quanto tuo, e non ce lo porterà via nessuno, vero?

Narcissa non ha bisogno della Legilimanzia per sapere cosa pensa suo figlio. No, nessuno porterà via il piccolo Scorpius dai suoi genitori, nessun mago Oscuro attaccherà la loro felicità. La più grande paura della giovane coppia era di fare gli stessi errori di Lucius e Narcissa. Ma si amavano molto, e l'amore rendeva anche il mago più codardo forte come un leone. Forse aveva ragione Silente, quando diceva che lo Smistamento avveniva troppo presto.

-No amore mio, non ce lo porterà via nessuno.

Scorpius, ti giuro fin da subito che nessuno ti farà passare quello che é toccato a me. Te lo prometto.

Salve gente. Questa é la mia prima fic potteriana, e volevo scrivere qualcosa sul mio personaggio preferito, in una visione un po' inusuale.

Ho parlato anche di Narcissa perché mi piace il suo rapporto con suo figlio.

E di Astoria, perché mi incuriosisce, e la Rowling non ci ha detto niente su di lei.

Spero di non essere risultata melensa o (i Fondatori me ne scampino) OOC.

Grazie a chi leggerà e/o recensirà.

A presto,

hg93