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Autore: Mimi18    07/09/2007    19 recensioni
La sorpresa che il destino riserverà loro potrebbe non essere gradita.
Forse.
[Sasuke x Ino, Itachi x Sakura, Naruto x Hinata]
[FanFiction in fase di ri-stesura]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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THE HOOLIGAN AND THE GOOD GIRL

THE HOOLIGAN AND THE GOOD GIRL

CAPITOLO 28

 

 

Un uomo guidava, stanco, il taxi giallo. Fissava i bordi delle strade, in cerca di un possibile cliente. Quella sera pareva che nessuno volesse farlo lavorare. Poi...

“Buonasera!” esclamò, fermandosi.

Fissò, dapprima allegro e poi stupito, i due ragazzi che salirono a bordo. Lei aveva i capelli rosati ed era vestita in modo elegante. Lui...aveva una faccia famigliare. Molto.

“TU!!” esclamò, indicandolo.

Il moro spalancò gli occhi, interdetto. La ragazza accanto a lui, inarcò un sopracciglio.

“Lo conosci?” domandò, in un sussurro.

“Mai visto in vita mia!”

“Invece si! L’ultima volta eri con una biondina bella ed elegante!! Vi siete messi ad amoreggiare senza ritegno sul mio taxi!!”

La rosa si voltò, furente, verso di lui.

“ITACHI!!!!” urlò, arrabbiata.

Il giovane spalancò gli occhi, preoccupato. Biondina? Quale biondina?

“Ma...ma...si sbaglia! Non ero io!!”

L’uomo lo osservò ancora un attimo, per poi sussultare.

“S-scusi!! Non è lei!! Ho sbagliato!! In effetti, l’altro ragazzo aveva i capelli molto più corti dei suoi. Inoltre aveva un viso più dolce.” Si scusò, prendendo subito in mano il volante.

Sakura aggrottò le sopracciglia.

“Sta parlando di Sasuke?” chiese, ingenuamente.

Itachi osservò curioso, i taxista.

“Bhe...non so il nome. So solo che ho lasciato quei due davanti alla casa degli Yamanaka.”

I due ragazzi sorrisero.

“Bene. Grazie.”

L’uomo sorrise, imbarazzato.

“Non mi dovete nulla! Vi ho accusato!!” proclamò, quando Itachi fece per porgergli i soldi.

Il ragazzo sorrise, ringraziandolo.

Osservarono il taxi scomparire dietro l’angolo, e poi si girò.

Sakura non c’era già più.

Sorrise malizioso, entrando in casa. Quella strega doveva aver rubato le chiavi dalla sua tasca.

“Sakura?” la chiamò, comparendo in salotto.

Nessuna risposta. Doveva immaginarlo.

Poi...

“Perché non provi a cercarmi?”

Sentì il respiro caldo di Sakura sul collo. Gli stava legando qualcosa davanti agli occhi.

“Vuoi giocare a mosca cieca?” domandò, giocoso.

Sentì la risata cristallina di lei.

“Direi di si...”

La ragazza gli fece fare tre giri, per poi allontanarsi.

Vide il sorriso farsi largo sul volto di Itachi.

“Mh...direi che posso seguire il tuo profumo.”

La ragazza trattenne la risata. Si era tolta il vestito, rimanendo in sottoveste.

“Mh...oppure posso seguire il mio istinto.”

Trattenere la risata era sempre più difficile.

“Oppure userò il mio love power.”

Non ce la fece a trattenersi oltre. Scoppiò a ridere, facendo avvicinare il ragazzo.

Lui l’afferrò, e l’attirò a se. Si slacciò il foulard e lo legò sugli occhi di lei.

La fece scivolare lungo la parete, senza staccarsi da lei.

“Itachi...?” lo chiamò.

Lui sorrise, e la baciò.

“Dimmi...”

Sakura si aggrappò alle forti spalle del giovane.

“Ti amo...”

“Lo so...”

Itachi vide il sospetto farsi largo sul viso di Sakura, anche se lei aveva gli occhi bendati.

“Lo giuro.”

“Anche io...davvero.”

La ragazza rise, buttandosi su di lui.

“Sbagliato! Quella è la mia guancia!”

Lei cercò, divertita le labbra di lui.

“Aspetta che ti aiuto...” le sussurrò.

Girò il volto verso di lei, facendo incontrare le due bocche affamate e vogliose.

 

“Hiashi?”

Mikoto si era portata davanti all’uomo, con sicurezza.

“Si?”

Anche in un momento come quello non abbandonava la falsa immagine che tanto faticosamente si era costruito.

“Non voglio che mio figlio sposi la tua.”

Lui le sorrise, amabilmente.

“Ormai abbiamo un contratto...” sibilò.

Non si arrendeva nemmeno di fronte a manifestazioni d’amore così sincere come la fuga di Hinata, tre ore prima, con Naruto e al bacio di Sasuke ed Ino.

“Voglio disdirlo.”

Erano soli. Mikoto aveva raggiunto l’uomo nel salone in cui si era rintanato.

“Non puoi.”

Mikoto indurì lo sguardo.

“Si che posso! E devi volerlo anche tu! Non vorrai che Hinata soffra come Hikari!!” esclamò, avvicinandosi.

Lui sussultò, sentendo il nome della donna, pronunciato in un momento come quello.

“Non la tirare in ballo...” sibilò.

“Perché? Perché hai forse paura di ammettere quello che lei ha fatto?” domandò, con sarcasmo, la donna.

“Lei non...”

“Cosa? Non ti tradiva? Ma fammi il piacere! Sappi che anche Hinata lo farà! Non ama Sasuke, come anche lui non ama lei.”

Hiashi spalancò gli occhi.

“Non vorrà stare con quel...”

“Quel cosa? Naruto è un  ragazzo adorabile! La ama veramente, mentre Sasuke...” lasciò la frase in sospeso.

“Non è all’altezza di Hinata!”

“È lei a non essere all’altezza di sua figlia!!” urlò, una voce femminile, facendoli voltare.

Sulla soglia, disordinati e sporchi, c’erano Hinata e Naruto. Dietro di loro, Fugaku Uchiha e i coniugi Yamanaka. Infine, Sasuke ed Ino. Quest’ultima aveva pronunciato quella frase, arrabbiata.

“Stai zitta, piccola ragazzina!” ordinò, lo Hyuga.

Ino fece per ribattere, ma fu fermata dalla voce di Hinata.

“Non ti rivolgere così alla mia amica!!” urlò, arrabbiata. Naruto la fissò stupito, come il resto dei presenti.

“Tappati la bocca, sciocca...”

Hanabi aveva attraversato l’elegante salone, con sguardo annoiato. Si posizionò accanto al padre.

“Stai zitta tu, maledetta mocciosa!!” sibilò, tagliente, Ino.

Hanabi la guardò male.

“Hinata. Tu sposerai Sasuke come deciso.” Sbuffò, Hiashi.

La corvina scattò di nuovo.

“No! Non voglio! Non puoi obbligarmi!!”

La risata gelida di Hanabi, fece ghiacciare il sangue nelle vene perfino a Miyu, che in quanto a risata maligna, ne sapeva qualcosa.

“E cosa pensi di ottenere, ribellandoti a papà? La sua...ammirazione?” domandò “O forse, vuoi solo farti bella agli occhi di tutti. Hinata, affronta la realtà. Tu sei nata solo per obbedire. Una come te non può ribellarsi.”

Naruto fece per avvicinarsi alla giovane, ma fu anticipato da Ino, che raccolse tutta la sua forza nella mano destra e schiaffeggiò la mora.

“Brutta mocciosa arrogante!!”

Miyu Yamanaka, nascosta, sorrise soddisfatta. Se non l’avesse fatto Ino, l’avrebbe presa a schiaffi lei stessa.

“Non dire mai più che Hinata è nata per obbedire, o giuro che ti ricreo quella brutta faccia che ti ritrovi...”

Hanabi era seduta a terra e si teneva una guancia, arrossata.

Hiashi, anche se stupito, rivolse nuovamente l’attenzione sulla sua primogenita.

“Hinata? Devi fare quello che ti dico.” Proclamò.

La corvina sussultò. Quel tono le faceva paura. Le aveva sempre fatto paura, e le avrebbe sempre fatto paura. Era una cosa segnata nel destino. Come il fatto che lei non si sarebbe mai ribellata.

“Io non penso che lo farà. Vero, Hinata?” la voce dolce di Naruto la fece sussultare.

“Tu non ti immischiare, ragazzo.” Borbottò, l’uomo.

“Invece si. Hinata è la persona più importante della mia vita. La amo, e voglio stare con lei. Forse, come ha detto lei, non sono alla sua altezza...” Ino fece una smorfia “...ma penso che saprò renderla felice. Più di Sasuke.”

La bionda, borbottò sottovoce (Ovvio, Sasuke è un cretino).

Hinata aveva gli occhi spalancati per lo stupore. Fece per abbracciarlo, però, la risata di Hiashi la bloccò.

“Oh Hinata! Non vorrai credere a queste parole?! Sicuramente le aveva preparate precedentemente. Questo ragazzo punto solo alla tua eredità.” Sibilò.

Se Ino non fosse stata trattenuta da Miyu, probabilmente avrebbe picchiato pure Hiashi.

“Gli credo.” Sussurrò, Hinata, abbastanza forte da farsi sentire.

Il padre spalancò gli occhi.

“Che hai detto?”

“GLI CREDO!!!” un urlo disperato.

Hiashi si avvicinò alla figlia.

“Hinata Hyuga! Tu non puoi ribellarti a me! Non l’hai mai fatto e non lo farai mai!!” urlò, irato.

La ragazza socchiuse gli occhi. Si voltò alla ricerca di qualcosa. Individuato si avvicinò ad esso decisa. Lo afferrò, portandolo all’altezza del collo.

Un coltello affilato.

“Hina-chan...?”

 

I tuoi capelli sono troppo corti. Devono crescere.

Si papà.

Ma, Hinata, tu non odiavi i capelli lunghi?

Oh, no Neji. Ti sbagli.

 

Naruto osservò stupito la massa corvina che cadde a terra.

Hinata rialzò il volto, arrabbiata.

“Ho detto che non voglio sposare Sasuke. E non voglio più sottostare alle tue regole. Basta!” strillò, lanciando a terra il coltello.

Ino si lasciò cadere, stupita, su una poltrona.

Hiashi Hyuga la imitò.

“Da quando...” sussurrò, poi “...sei così forte?”

La corvina sorrise, avvicinandosi a Naruto ed Ino.

“Da quando loro hanno iniziato ad avere fiducia in me.” proclamò, stringendo la mano al ragazzo.

Hiashi, seppur stupito, sorrise.

“Assomigli a tua madre. Ma non è giusto che tu soffra come lei. Non è potuta rimanere accanto all’uomo che amava. Tu puoi farlo e devi farlo.”

Lo Hyuga voltò il viso verso Mikoto.

“Annulliamolo...” sussurrò.

La donna sorrise, per poi correre ad abbracciare il figlio.

Sasuke, rimase rigido, fra le braccia della madre.

“Oh, piccolo mio! Come sono felice! Puoi stare con lei...” bisbigliò, commossa.

Il moro sorrise, e ricambiò l’abbraccio.

“Grazie, mamma.”

“Falla felice...è un ordine.”

Il giovane Uchiha alzò lo sguardo verso la bionda; stava parlando, con un sorriso, con Hinata e Naruto.

“Ci puoi contare...”

Mikoto Uchiha sorrise, fiera di suo figlio.

 

Ino comparì sul balcone della propria stanza mentre teneva fra le mani due tazze di cioccolata calda. Ne porse una al giovane moro, seduto su una sdraio, esattamente di fronte a lei, dopodichè si sistemò accanto a lui.

Rimasero in silenzio ad osservare il cielo, troppo felici per quello che era successo poco prima.

“Sai, sono felicissima...” sussurrò, la ragazza, interrompendo quel silenzio.

Sasuke si voltò ad osservarla, con un sorriso.

“Mh. Ti sono mancato così tanto, Ino?” domandò, sarcastico.

Lei rise, dandogli una lieve sberla sul braccio.

“Scherzi a parte. Ero davvero distrutta.”

Lui annuì.

“Lo so. Me l’hai dimostrato...” disse, guardandola negli occhi.

Ino arrossì. Lo sguardo carico di passione e desiderio di lui le aveva sempre fatto quell’effetto.

“Mh...” non aveva parole per trarsi fuori da quell’imbarazzo.

Il moro sorrise. La fissò, silenzioso, per qualche minuto.

Fissò il suo profilo, perfetto. Amava quel naso leggermente all’insù e quelle labbra rosse.

Fissò i suoi capelli, sciolti. Avevano il potere di incantarlo, perché lui amava i capelli lunghi. Era sempre stato attratto dalle ragazze dai capelli lunghi. Sempre.

Fissò il suo fisico fantastico. Le curve giuste nei posti giusti, o almeno nei posti che lui preferiva.

Infine fissò i suoi occhi. La parte che preferiva di lei. Così chiari e profondi. Per lui quegli occhi erano magnifici. Ogni volta che li guardava ne rimaneva incantato e si perdeva a contemplarli. Probabilmente ne sarebbe rimasto ammaliato anche il quel momento, se non che li vide scomparire dalla sua visuale.

Rimase leggermente interdetto, ma quando sentì un peso sul proprio corpo, sorrise.

“Che fai?” domandò, in un bisbiglio.

Ino, per tutta risposta, lo baciò.

Sasuke si abbandonò al contatto di quelle labbra, lasciandosi guidare dai movimenti languidi di lei. Perfetta ammaliatrice.

Sentì le mani della giovane scorrere lungo il suo petto, che gli provocarono brividi lungo la schiena. Dea della seduzione.

Le afferrò la nuca, approfondendo maggiormente quel bacio.

La ragazza gli sollevò la maglietta...

“Ragazzi? Ops...”

I due si staccarono, imbarazzati.

Kiba era in piedi, sulla soglia della porta, con un mazzo di carte in mano.

“Ehm...disturbo?” lo sguardo omicida di Sasuke gli bastò come risposta “Volevo solo dirvi che io e gli altri stiamo facendo una partita. Oh, Ino...tua madre ci ha proposto di rimanere a dormire, e abbiamo accettato!!” esclamò, scomparendo.

Sasuke aveva la bocca spalancata. La bionda, ancora seduta accanto a lui, scoppiò a ridere.

Si alzò, e tirandolo, lo avvicinò a se.

“Andiamo...” ordinò, abbracciandolo.

Sasuke sospirò, afflitto.

Quando entrò in salotto vide Kiba scatenarsi sul tavolo, insieme a Gaara, in un balletto.

Ino lo abbandonò, per correre dalle ragazze.

Lui si avvicinò, lentamente, a Shikamaru.

Il ragazzo con la coda lo guardò, per poi voltare il capo verso Ino. Vedendo il sorriso sul volto della giovane, si voltò compiaciuto verso “l’amico ritrovato”, ghignando.

“Ben tornato, amico!!”

Il moro rise, dando una pacca a Shika, che lo imitò.

 

* *** *

 

Miyu Yamanaka si sventolava un ventaglio davanti al viso, sudato.

“Mamma...che caldo...” sussurrò, facendo annuire concorde, le tre donne davanti a lei.

Mikoto Uchiha, Yoshino Nara e Sanae Haruno.

Era strano quel maledetto caldo. Tecnicamente erano ancora a marzo, quindi non si doveva soffocare in quel modo.

Eppure sembrava che le temperature fossero sballate.

“Come vorrei essere al loro posto...” sussurrò, afflitta, Yoshino Nara, indicando i ragazzi che sguazzavano allegramente in piscina.

Sanae annuì, poggiando il mento su una mano.

“Piuttosto, Sanae...Yukito quando ritorna?” domandò, Miyu, fissando l’amica.

La donna sorrise, felice.

“Non lo so di preciso!!! Ma uno di questi giorni!!” esclamò.

“NARUTO UZUMAKI! FERMATI O TI AMMAZZO!!!”

Le quattro donne si girarono stupite.

Kiba stava rincorrendo Naruto, che a quanto pareva aveva gettato il primo in acqua di sorpresa.

Miyu spostò lo sguardo sulle ragazze, sdraiate sotto il sole, con i libri in mano.

“Si stanno impegnando...” sussurrò, Mikoto, con un sorriso.

 

Shikamaru sbuffò, appoggiato al bordo della piscina. Osservava annoiato Gaara, Itachi e Temari giocare a palla. Sembrava che si divertissero.

“Shi-ka-ma-ru?”

Sorrise, voltandosi. Ino era inginocchiata dietro di lui, con un sorriso malizioso, in bikini. Esageratamente sexy anche per uno super impegnato e Mr. Indifferenza come lui.

“Che vuoi, Ino?”chiese, seccato.

Il fatto che ci fosse anche Temari davanti a lui, in bikini e bellissima, era un enorme vantaggio per i suoi ormoni completamente sballati.

La bionda rise, divertita. Si sedette accanto a lui, rimanendo solo con le gambe in piscina.

“Mi ero stufata di studiare, così ti ho raggiunto...” spiegò, fissandolo.

Lui, dopo aver fatto spallucce, alzò lo sguardo verso il cielo rimanendo incantato dalla bellezza delle sue nuvole, così candide e innocenti.

Lei lo imitò, incuriosita.

“Shika? Perché ti piace il cielo?” domandò, infine.

Lui ci pensò su.

“Penso perché è uguale da tutte le parti. Ma non è proprio il cielo a piacermi, ma le nuvole...”

“E perché?”

“Bhe...possono viaggiare qua e la indisturbate.”

Lei spalancò gli occhi.

“Vorresti viaggiare?” domandò, totalmente scandalizzata da quella rivelazione. Pensava che Shikamaru fosse un menefreghista, sempre annoiato e che non si sarebbe mai alzato dal letto, se non fosse stato obbligato.

“Bhe...diciamo che mi piacerebbe cambiare aria, qualche volta...” disse, imbarazzato.

“Perché non ne parli a Temari?” chiese, allegramente, la bionda.

Lui spalancò gli occhi inorridito.

“Sei matta? Mi prenderebbe per un pazzo e mi mollerebbe seduta stante!!”

L’espressione stupita di Ino fece largo ad un malizioso sorriso.

“Ma che carino...sei cotto...”

Il ragazzo boccheggiò, stupito dalla malizia della giovane.

“EHI! TEMARI?? SHIKA TI DEVE PARLARE!!!”

Ovviamente Ino Yamanaka faceva sempre di testa sua. E non ascoltava nemmeno il suo migliore amico.

“Ino, ti ucciderò...”

“Sissi...voglio souvenir, chiaro?”

Si diresse verso il gazebo, dove le madri sedevano, con un sorriso divertito.

“Ino, tesoro...non andare in giro così! Potresti scottarti!!” esclamò, la madre, apprensiva.

Ino sorrise rassicurante. Si chinò sulla bibita della madre e succhiò su per la cannuccia.

“Scroccona...”

Lei rise, girandosi verso il ragazzo che aveva parlato.

“Grazie...anche io ti voglio bene.”

Sasuke rise, divertito.

“Sasuke! Insomma! Si può sapere dove eri finito?” Mikoto osservava il figlio, arrabbiata.

Lui sbuffò, per poi chinarsi e darle un bacio. L’espressione della donna mutò subito.

“Oh, mi vizi, tesoro...”

“Che lecchino...”

“Grazie fratellino...”

Itachi li aveva raggiunti, accompagnato dalla fidanzata.

“Mamma! Dammi un goccio di aranciata!!” la rosa si era buttata sulla bibita, sudata e accaldata.

Sanae rise divertita.

“Senti? Come al solito non sono cambiate! Chiacchierano e non stanno mai zitte!!”

Inoishi apparve in giardino, elegante nel suo completo nero. Dietro di lui un bell’uomo dai capelli castani e gli occhi verdi.

“PAPA’????”

Sakura era subito corsa vicino a Yukito, e dopo averlo guardato meglio gli era saltata in braccio.

Sanae imitò la figlia, facendo ridere divertiti gli altri.

“I-Ino...quello è....”

La ragazza annuì, fissando Itachi incuriosita.

“Allora, confetto, chi è il famoso Itachi di cui mi hai parlato?”

Lei sorrise, e indicò il giovane, che era più teso di una corda di violino.

Yukito gli si avvicinò, con calma, studiandolo.

“Mh...”

Si fermò davanti a lui.

Itachi deglutì, agitato.

Mikoto trattenne il respiro, preoccupata.

Un silenzio carico di tensione.

“Piacere. Io sono il padre di Sakura. Sono felice di conoscerti...”

Yukito sorrise, allungando la mano al ragazzo, che sollevato l’afferrò.

“È un onore per me conoscerla...”

Ino sorrise, battendo le mani. Sasuke, sorridente, la prese in braccio per poi correre verso la piscina e buttarla dentro.

Il resto dei ragazzi risero divertiti.

Quando Ino riemerse, fissò Sasuke, in piedi sul bordo piegato in due dalle risate.

“Maledetto...”

Si sollevò, e lui, lasciandosi andare si fece buttare dentro, portandola con se.

 

Quello stesso giorno, Naruto e Hinata rimasero addormentati sul materassino, nonostante le urla di tutti.

Quello stesso giorno, Sakura e Itachi parlarono per ore con Yukito.

Quello stesso giorno, Karin e Kiba si dichiararono ufficialmente fidanzati, davanti a tutti.

Quello stesso giorno, Temari saltò al collo di Shikamaru, accettando la proposta del giovane di compiere insieme un viaggetto.

Quello stesso giorno, Sasuke ed Ino lottarono in acqua per un ora, con la vittoria finale di lei, aiutata da Gaara.

Quello stesso giorno, Sasori e la sua banda, raggiunsero i ragazzi a villa Yamanaka, invitati da Ino.

Quello stesso giorno, Sasuke accettò la pace del rosso, con un sorriso sulle labbra.

Quello stesso giorno la felicità si poteva sentire benissimo. Ed era forte e indissolubile come non mai...

 

E voi pensate che è finito, vero? E invece no!! Perché sta stronza dell’autrice vuole fare pure un epilogo!!! Che poi tanto epilogo non è...dico solo una cosa: che faticaccia scrivere sto capitolo!!!

Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito!! ;_; Vi adoro tantissimo!!!

Bene...allora ci ritroviamo tutti nel prossimo capitolo!!! (L’ultimo....XD)

Per Rukia Hatake: Hikarigaoka, oltre che personaggio di Ufo Baby, è anche un quartiere che compare in Digimon! XD

BACIOZZI

A DOMENICA

MIMI18

   
 
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