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Autore: Salice_    20/02/2013    5 recensioni
La storia parte dall'episodio 43 dell'anime, quando Mew Zakuro rivela alle sue compagne il motivo della presenza di Kisshu nella cattedrale. Lei dice a Mew Ichigo: "Ti ricordi quando hai detto che gli alieni possono provare dei sentimenti? Visto che era lì ho pensato di chiederglielo di persona."
Ma la vita, si sa, è imprevedibile e ha l'abitudine di giocare con i destini delle persone, allontanando, incrociando, spezzando i fili che legano i rapporti. In un mondo alle porte della guerra, cosa succederebbe se l'alieno dagli occhi dorati iniziasse a provare dei sentimenti per la Mew Lupo?
DAL CAPITOLO QUARTO:
“E tu perché sei favorevole a questa tregua?” si chiese mentalmente Zakuro. “Forse perché in fondo allo sguardo arrogante e strafottente di Kisshu mi è parso di leggere una muta supplica. So come ci si sente ad essere abbandonati da tutti, potendo contare soltanto sulle proprie forze. Non vorrei essere troppo caritatevole, ma qualcosa negli occhi di quel ragazzo mi dice di fidarmi. Anche il mio istinto di animale selvatico lo conferma, e quello non sbaglia mai.”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maschere e pioggia.'
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Sott'acqua.

Il mattino seguente, quando le ragazze si recarono al Caffè, rimasero molto sorprese nel notare che Ryan, Kyle e Kisshu le stavano attendendo nella sala, con aria seria.
Ichigo, che quel giorno era stranamente in orario, prese la parola: - Ragazzi, che sta succedendo? –
Ryan incrociò le braccia al petto e decretò: - Oggi non apriamo. Ho bisogno che voi andiate in missione: questa mattina presto, abbiamo rilevato un segnale riconducibile all’Acqua Mew. –
Tutte rimasero senza parole: era da parecchio che non ricevevano più segnali del Cristallo.
- La posizione? – domandò seriamente Zakuro.
Kyle rispose: - Sembrerebbe trovarsi in un’immensa spiaggia nei pressi della zona Est della città. –
Kisshu prese la parola, dicendo: - Io possiedo una piccola goccia di Acqua Mew, che mi sarà utile per scovarne dell’altra. Quindi, parteciperò anche io alla spedizione. –
- Bene, più siamo, meglio è! – esclamò la piccola Purin.
Ryan si fece avanti, con espressione seria. – Visto che siete in sei, sarete divisi a coppie, ovvero: Ichigo e Purin, Zakuro e Minto, Kisshu e Retasu. Noi vi monitoreremo da qua. Buon lavoro. –
Le ragazze annuirono, prima di precipitarsi fuori dal locale. Kisshu, che aveva prontamente nascosto le sue lunghe orecchie sotto il cappuccio della felpa, era leggermente turbato: non che gli dispiacesse essere in coppia con Retasu, anzi, non gli avrebbe creato alcun problema dal momento che era una ragazza molto tranquilla, ma aveva dato per scontato il fatto di collaborare con Zakuro, data l’affinità che c’era tra loro. E questa cosa, inspiegabilmente, gli fece provare un nodo alla gola.
Mentre il gruppo se ne stava in silenzio seduto sull’autobus che li avrebbe portati alla spiaggia, Zakuro rifletteva. “Strano che non mi abbiano messa in coppia con Kisshu: noi due insieme avremmo sicuramente lavorato bene.” La modella scoccò uno sguardo obliquo a Minto, seduta accanto a lei. “Evidentemente, Ryan e Kyle lo hanno fatto perché sanno che la mia presenza sprona Minto.” Per la prima volta, si sentì un po’ dispiaciuta di dover far coppia con la Mew Bird.
Quando la squadra arrivò alla spiaggia, si accorse che era immensa: c’erano rocce enormi che ricoprivano tutta una parte di quel paesaggio, seguite poi da sconfinate distese di sabbia e piante.
- Accidenti, ci metteremo tutto il giorno per esplorare questo posto! – si lamentò Purin.
- Allora meglio cominciare subito! – disse Ichigo con convinzione. – Purin, noi andremo a ispezionare la spiaggia. –
Zakuro prese la parola: - E io e Minto ci occuperemo della zona rocciosa. –
Retasu sbatté le palpebre confusa, prima di voltarsi verso il suo compagno e domandare: - Scusa Kisshu, ma noi cosa facciamo? –
L’alieno la guardò e scoppiò a ridere, per poi risponderle: - Be’ tu non sei in grado di farti spuntare quella specie di coda di pesce? –
La ragazza annuì.
- Allora io e te andremo a ispezionare il fondale; tanto io posso respirare anche sott’acqua. – riprese Kisshu tranquillamente.
- Perfetto, andiamo! Se qualcuno vede qualcosa, avverta gli altri. – ordinò Ichigo. Dopodiché, il gruppetto si divise e le tre coppie si allontanarono ognuna in una direzione diversa.
L’alieno e la Mew Focena giunsero in riva al mare, e il ragazzo si avvicinò a quella distesa blu fino ad immergere i piedi nell’acqua, fino al polpaccio.
“Non so mai come comportarmi con questa ragazza.” Pensò Kisshu riguardo a Retasu. “E’ sempre così timida!”
Kisshu si voltò verso Retasu, che era rimasta sulla sabbia con le mani in grembo, sorridendole.
- Allora sirenetta, andiamo a fare una nuotata? -
La ragazza annuì con più convinzione, estraendo il suo ciondolo.
- Mew Retasu, metamorfosi! -
Lei si trasformò, e la ragazza timida e impacciata lasciò il posto alla Mew Mew vestita di verde.
L’alieno le sorrise, prima di esclamare: - Forza, andiamo! –
I due si fecero strada nel mare, fino ad immergersi completamente; a quel punto, Mew Retasu compì la trasformazione completa, tramutando le sue gambe in una pinna che emanava una luce fortissima.
Kisshu nuotava, maledicendosi per aver indossato un paio di jeans e una felpa anziché i suoi abiti alieni, molto più comodi in situazioni del genere. Si mise una mano in tasca ed estrasse uno strano contenitore, al cui interno brillava una piccolissima goccia di quella che era l’Acqua Cristallo. Lui si voltò verso la Mew Focena, che stava osservando incuriosita la goccia luminosa.
- Grazie a questa potremo rintracciare il vero Acqua Cristallo. – le disse Kisshu mostrandole il contenitore.
I due scandagliarono il fondale marino per un tempo che parve infinito; né la goccia di Acqua Mew né Mew Retasu reagivano al Cristallo. Kisshu si stava decisamente perdendo d’animo, quando la voce della sua compagna lo fece sobbalzare: - Guarda là! –
L’alieno seguì con lo sguardo il dito puntato di Retasu: sotto di loro, in una specie di gola, si trovava qualcosa che emanava una luce piuttosto forte. “L’abbiamo trovata!” pensò emozionato Kisshu, prima di lanciarsi in direzione della luce, seguito a ruota dalla Mew Mew. Quando i due giunsero alla fine della gola rimasero a bocca aperta: davanti a loro c’era una grossa conchiglia bivalve mezza aperta e al suo interno si poteva intravvedere tranquillamente una perla di dimensioni tutt’altro che ridotte ed estremamente luminosa.
L’alieno fu il primo a riprendersi. – Avvisa gli altri! – intimò a Retasu, prima di mettersi all’opera per aprire del tutto quella conchiglia.
La Mew Focena nel mentre si era messa in contatto con Ichigo tramite il suo ciondolo: - Ichigo, sono Retasu. –
- Dimmi tutto. -
- Qui sul fondale marino abbiamo trovato una perla luminosissima e pensiamo si tratti del cristallo; appena Kisshu riuscirà ad aprirla, lo sapremo. –
- Ok allora aiutalo, ci penso io ad avvisare Ryan. –
- Perfetto, grazie Ichigo. –
Una volta chiusa la comunicazione, Retasu si voltò verso Kisshu, che stava cercando di forzare la grossa conchiglia con l’aiuto dei suoi Sai. La ragazza richiamò le sue nacchere, prese bene la mira e colpì il bersaglio con il Fiocco d’Acqua; la conchiglia esplose, dividendosi in due parti, e la perla luminosa scivolò ancora più in basso, fermandosi tra le rocce.
Kisshu si voltò verso la sua compagna lanciandole uno sguardo profondamente irritato, prima di ringhiarle: - Ecco fatto, complimenti! Tutta l’attenzione che ci stavo mettendo io per non danneggiare la perla se n’è andata a puttane! –
Mew Retasu si portò una mano alla bocca, sinceramente dispiaciuta e imbarazzata: - Mi dispiace, non ci ho pensato! –
L’alieno, vedendola così, decise di alleggerire i toni. – Dai non fa nulla, ora però andiamo a recuperarla. –
I due si spinsero ancor di più nelle profondità della scogliera sottomarina, raggiungendo la perla grossa come una palla da biliardo che si era incastrata negli scogli. Kisshu, con delicatezza, riuscì ad estrarla e si portò subito una mano in tasca per prendere la goccia di Acqua Mew; la avvicinò alla perla, fremendo d’eccitazione, ma accadde qualcosa che fece rimanere la coppia a bocca aperta: come se si trattasse di una lampadina mezza scarica, la goccia di Acqua Mew si spense. Lo stesso accadde alla perla, che smise di emanare luce, rivelandosi nient’altro che una perla normale. Certo, dalle grosse dimensioni, ma senza poteri straordinari.
Kisshu e Mew Retasu si scambiarono un’occhiata confusa.
- Nemmeno tu hai reagito alla vicinanza con la perla, vero? - domandò l’alieno, incredulo.
La sua compagna scosse la testa, afflitta. – No, assolutamente. –
- Allora non si trattava del Cristallo. -
In quel momento, però, la voce di Ryan giunse alle orecchie dei due leggermente distorta dal ciondolo di Mew Retasu.
- Retasu, Kisshu, mi sentite? -
- Si Ryan. – risposero loro all’unisono.
- Io e Kyle stavamo osservando sul computer il segnale che pensavamo partisse dall’Acqua Mew, ma pochi istanti fa è sparito. Qualsiasi cosa voi abbiate trovato, non si tratta del Cristallo. –
- Dannazione! – imprecò Kisshu rabbioso, mentre Retasu si lasciò andare ad uno sbuffo rassegnato.
La voce di Ryan tornò a farsi sentire: - Raggiungete le altre e tornate qua; non c’è più motivo che continuiate a cercare. –
Mentre Mew Retasu stava dando una risposta affermativa, Kisshu si sentì improvvisamente inquieto: era come se avvertisse una presenza poco distante da loro che si avvicinava e lui non riusciva a spiegarsi di cosa si trattasse. Fortunatamente, la spiegazione gli venne in mente nel giro di un attimo; Kisshu si limitò a mormorare: - Merda! – prima di afferrare prontamente Retasu per la vita e teletrasportarsi assieme a lei al Caffè Mew Mew.
Un secondo dopo, in quello stesso punto del fondale oceanico, comparve Pie, anche lui alla disperata ricerca del Cristallo.
 
Ryan e Kyle erano ancora fissi davanti allo schermo del computer, quando il rumore di qualcosa che cadeva pesantemente a terra li fece voltare di scatto: davanti a loro, videro Kisshu e Mew Retasu, ora con le gambe, sdraiati sul pavimento e bagnati fradici. Kisshu respirava molto velocemente e sembrava in ansia, mentre la ragazza era semplicemente molto confusa.
Il biondo si avvicinò ai due e decise di interrogarli: - Che cosa fate già qua? Perché non avete raggiunto le altre prima di fare ritorno al Caffè? –
- E’ quello che mi sto chiedendo anche io. – disse Retasu sommessamente.
Kisshu lanciò uno sguardo truce al biondo, sibilando: - Siamo dovuti fuggire; Pie o Taruto si stavano per teletrasportare proprio dove ci trovavamo noi.
Ryan rimase sconvolto. Si limitò a dire: - Kyle, avvisa le altre ragazze di tornare indietro. –
Dopodiché si voltò nuovamente verso Kisshu, che si era alzato in piedi e stava aiutando Mew Retasu a fare altrettanto.
- Come sapevi che gli alieni stavano per raggiungervi? – chiese l’americano.
Il ragazzo dagli occhi dorati sospirò, prima di rispondere: - Alle volte, riesco a percepire i miei due ex compagni nel momento in cui si teletrasportano vicino a me. Non succede sempre, è un fenomeno raro, ma per fortuna oggi è capitato. –
Kyle si intromise nel discorso. – Perché per fortuna? Per evitare che vi attaccassero? –
Kisshu abbassò lo sguardo. – Veramente il problema è un altro. –
- E sarebbe? – lo incalzò Ryan. L’alieno puntò gli occhi dorati in quelli azzurri del ragazzo, e rispose: - Non voglio che sappiano che sto collaborando con voi. Per il momento, voglio limitarmi a cercare il Cristallo, ma vorrei evitare di trovarmi a combattere contro di loro. -
- Mi sembra naturale. – sentenziò Kyle, e Ryan annuì.
- Tornate pure a casa, si è fatto tardi. –
Retasu riprese il suo aspetto normale e si incamminò fuori dal locale con Kisshu, che camminava in silenzio. Lei lo chiamò: - Kisshu? –
- Si? -
Retasu arrossì. – Grazie per aver teletrasportato via anche me. –
Kisshu la fissò stupefatto, prima di scoppiare a ridere. – Ma ti sembrano cose da dire? Pensavi veramente che ti avrei lasciata lì? Che idea di me ti sei fatta? Guarda che io sono un gentiluomo! –
Retasu lo seguì nella sua risata, e l’alieno la salutò, prima di svoltare a destra e dirigersi verso casa di Zakuro. L’avrebbe aspettata lì: non vedeva l’ora di rivederla.

Ecco a voi un nuovo capitolo! Grazie a coloro che hanno recensito quelli precedenti; invito tutti a fare altrettanto con questo!  Un bacio,
Salice_

   
 
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