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Autore: Rosalie Malfoy    07/09/2007    3 recensioni
E' la prima volta che scrivo qualcosa di questo genere. Spero possa piacervi... In caso contrario, sono ben accetti consigli. Grazie :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ricordavo come mai, quella sera, io e Ron avevamo litigato. Stavamo insieme da due anni, e convivevamo da uno. Era strano vivere la vita insieme a qualcuno che si conosce da così tanto, ma che si inizia a capire solo dopo che si intraprende una vera e propria relazione. Fidanzati, non più amici. Non più compagni di avventure, di giochi e di litigate. Ci intendevamo alla perfezione, lui non mi faceva mancare nulla. Ero la sua donna, e me lo dimostrava. Mi amava, mi amava con tutto se stesso. Ma, quella sera, qualcosa mi aveva portato a correre in lacrime fuori casa, a percorrere la strada sotto la pioggia, noncurante degli abiti fradici che mi si aderivano addosso e dei capelli bagnati che ricadevano sul mio viso, nascondendo le mie guance rigate di lacrime. Percorrevo le vie di Londra con passo veloce, gli occhi puntati sull'asfalto, senza badare ai passanti e ai conducenti di auto che mi maledicevano per la mia poca attenzione; attraversavo la strada senza sollevare lo sguardo da terra quando, ad un certo punto, una macchina mi venne addosso. Non vidi niente, solo dei fari che emanavano una luce acceccante. E poi buio. Avevo perso i sensi.

Non so quanto tempo passò prima che io riprendessi conoscenza; so solo che, quando accadde,la prima cosa che vidi fu il soffitto. Era di un verde tenue,bellissimo, simile ai prati irlandesi durante la primavera. Infondeva un senso di tranquillità e di pace. Rimasi qualche minuto ad ammirarlo, prima di rendermi conto che, nonostante fossi distesa su un letto, non mi trovavo in un'ospedale. Ad essere sincera, poche volte avevo potuto ammirarne i soffitti, perchè solitamente ricorrevo alla magia... dubito però che questi potessero essere verdi. Mi sollevai con le braccia, mettendomi seduta: solo così mi accorsi dell'enorme specchio davanti a me, sul quale, smaltato, vi era disegnato un serpente. Era enorme, di un verde brillante, e ricopriva quasi interamente la mia figura riflessa. Spostai lo sguardo sul resto della stanza, era grande, spaziosa e ben arredata... aveva però un qualcosa di familiare,ma non feci in tempo a realizzare cosa. Sentii bussare alla porta - E' permesso? - era una voce calda, profonda. Non la riconobbi subito. - Sì... - riuscii a mormorare, prima di rendermi conto del posto in cui mi trovavo. La porta si aprì lentamente,facendo apparire un ragazzo sui vent'anni: era alto e bello, dai capelli biondi e gli occhi grigi. I muscoli, ben scolpiti ma non eccessivi, si intravedevano sotto la camicia bianca, lasciata fuori dai pantaloni. Mi guardava, con quell'aria di superiorità a cui mi ero abituata dopo sette anni. Quell'aria che a me, in fondo, piaceva tanto. - Ti sei ripresa, Granger... - sibillò, avanzando piano verso di me, come un cacciatore fa con la propria preda. - Malfoy... - sussurrai tremante, lasciando che le mie emozioni mi tradissero. - Contenta di rivedermi? - chiese, mentre un ghigno si formava sul suo volto, ad ogni passo che diminuiva la distanza fra noi due.Non risposi subito, continuavo a guardarlo: era bello, più del solito. Lo avevo lasciato che aveva diciassette anni, ed il tempo trascorso lo aveva cambiato, donandogli quel fascino che lo rendeva ancor più irresistibile. - Cosa ci faccio quì? - furono le uniche parole che riuscii a dire, mentre lui, con un'eleganza di cui non mi ero mai accorta, si sedeva sul letto, al mio fianco.- Sei svenuta davanti alla mia auto. O meglio,correvi come una forsennata sotto la pioggia e io ti ho investito, involontariamente... Hai perso i sensi, così ti ho portata quì. Preferivi forse rimanere stesa sull'asfalto bagnato? - i suoi occhi erano puntati su di me, abbassai lo sguardo. Non resistevo, non ci riuscivo. Non ci ero mai riuscita. - No... - era talmente vicino, che potevo sentirne il respiro caldo - No, cosa? - mi accarezzò il mento, sollevandomi il viso con l'indice - No, non dovrei essere quì... - i miei occhi castani, che piacevano tanto a Ron, incrociarono quelli grigi di Draco. - E perchè? - sussurrò, soffiando sulle mie labbra. Ma non feci in tempo a rispondere, o semplicemente non volli. La sua bocca si poggiò sulla mia, delicatamente, mentre mi prendeva il viso fra le mani. Le labbra si schiusero, e le lingue si cercarono, fino a trovarsi, avvolgendosi in un bacio. Desideravo quel momento da sempre. Quante volte lo avevo sognato? Quante volte rimanevo sveglia, nel dormitorio di Hogwarts, pensando a lui? Mi staccai. - Draco, io... - No, non potevo. Le sue labbra calde scesero sul mio collo, sfiorandolo. Dovevo resistere. - Draco... - ma sembrava non ascoltarmi; continuava a sfiorarmi la pelle con le labbra, e le sue mani, ora più robuste e forti di un tempo, scivolavano sul mio corpo. Lasciarmi andare non fu difficile, Draco era il mio sogno proibito, lo era sempre stato. Quella sera, però, il mio sogno divenne realtà... passammo la notte insieme, la notte più bella della mia vita. Divenni Sua, per la prima e unica volta. E fu tutto così bello, così magico.

Mi risvegliai, nuda, al suo fianco.Era ancora addormentato e vederlo dormire mi fece sorridere, sembrava un angelo. Innoquo e tenero come non era mai stato... Mi sarebbe mancato. Più di ogni altra cosa al mondo... I suoi occhi, le sue labbra, il suo corpo. Lo guardai ancora una volta, per marchiare a fuoco la sua immagine nella mia mente, non lo avrei più rivisto. Scesi piano dal letto e presi i vestiti, poi mi avvicinai alla porta. Stavo per uscire dalla stanza, quando i miei occhi incontrarono il loro riflesso sullo specchio. Esitai, il serpente mi divorava. La sua bocca grande, aperta, faceva contrasto con la mia figura.Sorrisi.Ora un serpente si nutriva di me, mentre un Serpeverde si era sempre nutrito del mio cuore. Uscii dalla stanza e mi rivestii poi, improvvisamente, mentre attraversavo il corridoio, mi ricordai. Mi ricordai ciò che era successo la sera prima. Ron mi aveva sentito urlare il nome di Draco durante la notte, mentre dormivo. Lo pregavo di non andar via, gli dichiaravo il mio amore. E Ron aveva capito. Io avevo negato, continuando a fingere, come avevo sempre fatto... Poi ero fuggita via, in lacrime. Mi chiusi alle spalle la porta di Casa Malfoy. Sul campanello spiccava, in verde, la scritta DRACO MALFOY. Passai l'indice sul vetro che la ricopriva.

No. Non lo avrei mai più rivisto.

  
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