So di non essere nessuno per pretendere qualcosa da lei, so che per lei
sono e rimarrò sempre il suo fratellone ma quello che provo nei suoi
confronti non potrà mai cambiare, non potrò mai smettere di volerla, di
desiderarla, di amarla..
 
“Fratellone, sei pronto?” chiede entrando senza preavviso nella mia
camera, “Si!” rispondo raggiungendola, insieme scendiamo di sotto a fare
colazione.
Io e Celia non abitiamo nella stessa casa, ma spesso e volentieri la mattina
viene a chiamarmi per recarci  a scuola assieme, vederla di prima mattina
da un senso diverso al resto della mia inutile giornata, lei è solo lei oltre al
calcio riesce a darmi un po’ di gioia.
“Fratellone, oggi pomeriggio non ci sono gli allenamenti, vero?” chiede
pensandoci su, “No, oggi mister Travis ci ha dato un giorno di riposo,
abbiamo comunque deciso di incontrarci al mare per fare quattro
passaggi sulla sabbia!” rispondo sorridendole, lei ricambia all’istante il
sorriso lasciandomi del tutto imbambolato a fissarla, “Jude, perché mi
fissi in quel modo?” mi chiede destando i miei pensieri, “C..cosa???”
chiedo scuotendo la testa, “Lascia stare!” dice sorridendo per poi alzarsi
ed avviarsi alla porta.
Arriviamo a scuola e subito lei si dilegua raggiungendo Silvia, Nelly e
Camelia, sospiro vedendola allontanare, ma so benissimo di non poterla
tenere legata a me per sempre.
Le lezioni cominciano e con loro inizia anche la mia tregua nei  suoi
confronti, il fatto di essere di un anno più grande di lei mi aiuta molto
almeno durante le lezioni mi godo un po’ di pace.
Sfortunatamente le lezioni non durano all’infinito e presto i miei occhi si
posano di nuovo su di lei.
Ogni giorno che passa diventa sempre più un ossessione, vederla
scherzare con gli altri provoca in me un mix di rabbia e gelosia, starle
accanto con attorno la squadra mi è difficile, cercare di celare i miei
sentimenti è difficile, negare di essere completamente dipendente da lei
è difficile.
Nel pomeriggio come da accordo ci ritroviamo tutti alla spiaggia, non
appena arrivo mi è difficile non notarla, i suoi capelli blu che morbidi le
oscillano sulle spalle,il suo corpo magro ed esile che corre sollevando
piccole quantità di granelli, i suoi occhi blu che con i raggi del sole si
illuminano risplendendo come stelle, il suo seno fasciato solo da quel
triangolo striminzito, striminzito?
Aspetta un attimo ma come???
Alla vista di Celia in quello stato non posso fare a meno che deglutire
fortemente, la voglia di averla, di accarezzarla e di baciarla comincia
lentamente ad impossessarsi di me..
“Ehi Jude, tutto bene?” mi chiede Axel vedendomi assente, sobbalzo al
suo richiamo voltandomi quasi scocciato dall’essere stato interrotto, “E
cosa?” chiedo non avendo capito, “Dico stai bene, mi sembri un po’ sulle
nuvole!” dice fissandomi, “Si, sta tranquillo, sono solo un po’ stanco!”
rispondo cercando di sembrare convincente, lui mi sorride e dopo avermi
dato una pacca sulla spalla raggiunge gli altri.
Mi siedo vicino alla riva contemplando la bellezza del mare, perdendomi
fissando l’orizzonte che si estende davanti a me, all’improvviso sento 
qualcuno poggiarsi sulla mia schiena, qualcosa di morbido premere su di
essa, dei capelli blu mi sbucano  al lato del viso, “Bello vero?” mi chiede
quasi sussurrando nell’orecchio, “Magnifico direi!”rispondo voltandomi
 leggermente fino ad incontrare il suo viso,mi blocco nello scrutare
minuziosamente i suoi lineamenti, siamo fratelli eppure siamo così
diversi.
A destarmi dalla sua figura ci pensa lei posandomi delicatamente un bacio
sulla guancia, “Ti voglio bene Jude!” sussurra per poi sollevarsi ed
allontanarsi.
La fisso non distogliendo un attimo lo sguardo dalla sua figura che
lentamente si va allontanando sempre di più, mentre io dentro sto
gridando, “Ti amo Celia!”.