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Autore: Amie Jay Fox    21/02/2013    2 recensioni
“Chi sei? Dove mi trovo e che cosa volete da me?” Riempii di domande il ragazzo che si e no aveva diciannove anni, vicino alla mia età visto che io ne avevo diciassette.
“Uhm.. ma quante domande, babe! Comunque mi chiamo Zayn” Affermò il ragazzo lasciando il mio polso e sorridendo leggermente.
“Non hai risposto alle altre due domande” Dissi io.
“Certo che sei proprio diffidente ehm…”
“Rachel. Mi chiamo Rachel”
CONTINUA..
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dormivo profondamente. L’unica cosa che riuscivo a vedere in quel momento era solo uno spazio vuoto ma soprattutto buio, tutto nero, non c’era nessuno, non era un sogno ma erano solamente i miei occhi chiusi che non decidevano ad aprirsi e ricominciare una nuova e monotona giornata, del resto.

Passò qualche minuto lento e straziante, i miei occhi erano ancora chiusi ma le mie orecchie ben aperte, evidentemente riuscivo a sentire solo il suono strozzato del mio respiro e… nient’altro. Non si sentivano né voci, né il rumoroso suono delle auto che ogni mattina rendevano la mia giornata un pessimo risveglio. Poi sentii dei passi svelti, doveva essere la mamma pronta a svegliarmi per andare a scuola ma qualche secondo passò e non udii nessun richiamo. I passi scomparvero nel nulla ma sentii qualcosa che mi accarezzava pian piano la guancia, era una mano, calda e morbida. A quel tocco rabbrividii poi anche quelle dolci carezze sconosciute scomparvero ed ecco che ci furono di nuovo dei passi svelti che lentamente si allontanavano.
Dopodichè udii degli spari. Cos’erano? Pistole, mitragliatrici? In una grande citta popolare come Londra? Impossibile.

Finalmente mi decisi ad aprire gli occhi. Li strizzai e dopo mi guardai intorno confusa. Mi trovavo in un’atmosfera piuttosto scognida, aria gelida, mura di legno consumate, qualche candela accesa che lentamente si esauriva, una credenza tutta rovinata, un cervo imbalsamato da collezione che quasi mi spaventava, delle armi posate su una vecchia sedia e infine un letto su cui ero sdraiata. Davvero molto scomodo e soprattutto molto rumoroso, le coperte erano ruvide e per niente confortevoli. Ma dove mi trovavo? Non avevo mai visto in vita mia quel postaccio? Di solito ero abituata a cabine armadio, comodini di legno ricamato, bajour, peluche e la scrivania verde su cui posavo penne e fogli da usare per gli esami scolastici.
Incerta del posto in cui mi trovavo mi alzai e toccai un po’ gli oggetti presenti per convincere me stessa di non essere nell’inizio di un brutto incubo.
C’era anche una piccola porta adornata con una tenda trasparente un po’ consumata. Così mi recai all’uscio senza far alcun rumore e guardai oltre. Un campo di erbacce secche con alcuni uomini che sparavano di qua e di la con mitragliatrici e pistole mai viste prima. Non uscii per sicurezza, quei tipi potevano farmi del male e poi erano solo dei perfetti sconosciuti così mi impegnai a osservare da tutte le parti di quel grande campo.

Improvvisamente notai che un ragazzo si stava voltando e oh no.. mi aveva vista sbirciare dalla porta mezz’aperta. Si stava precipitando in fretta verso la casa. Avevo paura, molta paura! E se ero in pericolo? E se adesso mi ammazzava? Cosa dovevo fare? Cosa dovevo fare? Non potevo nascondermi perché non sapevo dove visto che questa maledettissima casa era così maledettissimamente piccola. Poi mi venne un’idea anche se dubitavo che il ragazzo del ciuffo corvino se l’avrebbe bevuta.
Corsi più veloce del vento mi sdraiai a peso morto sul letto e finsi di dormire profondamente. Poi chiusi gli occhi e udii i passi, gli stessi passi di prima mentre dormivo sul serio.

“So che sei sveglia” Sentii la voce del presente. Una volte bella e giovane anche se un po’ roca. Non risposi. Avevo seriamente paura di quel che poteva succedermi.
“Piantala bellezza, so che sei sveglia!” Sentii la sua mano afferrarmi il polso con rapidità senza però farmi male.

Aprii gli occhi. Ormai gliel’avevo data vinta. Mi ero fatta scoprire. Speravo solo che quel bel ragazzo dal ciuffo nero e l’orecchino all’orecchio destro non mi facesse del male. Indossava una camicia sbottonata quadrettata rossa  e nera con sotto una maglietta bianca e dei jeans scuri e stretti insieme ad un paio di scarponcini Timberland che avevo visto a molti dei miei compagni di classe. Aveva la pelle color caramelle, folte ciglia e occhi cioccolato con venature dorate, un velo di barba sul viso, capelli neri e ciuffo all’insù e infine sul braccio sinistro e destro presentava qualche tatuaggio.

“Chi sei? Dove mi trovo e che cosa volete da me?” Riempii di domande il ragazzo che si e no aveva diciannove anni, vicino alla mia età visto che io ne avevo diciassette.
“Uhm.. ma quante domande, babe! Comunque mi chiamo Zayn” Affermò il ragazzo lasciando il mio polso e sorridendo leggermente.
“Non hai risposto alle altre due domande” Dissi io.
“Certo che sei proprio diffidente ehm…”
“Rachel. Mi chiamo Rachel”
“Mmm.. si. Rachel” Affermò lui con aria incerta.
“C’è freddo qui” Mi strofinai le braccia.
“Tieni questa giacca e adesso devo andare. Tu rimani qui, non uscire per nessun motivo al mondo e stai zitta sennò ti ammazzano” Mi porse la giacca.
“Ma..” Stavo per parlare quando Zayn uscì dalla porta e scomparve.

La mia paura era ancora lì, dentro di me e di sicuro non potevo rimanere lì a stare in silenzio e a non muovermi come un’idiota anche se il moro mi aveva detto di fare questo. Così mi alzai nuovamente dal quello schifo di letto e andai all’uscio controllai che l’area sia libera così che nessuno mi possa scoprire, dopodiché scappai il più lontano possibile correndo senza una meta. Corsi più che veloce, il sole non era alto nel cielo ma stava per tramontare. Evidentemente era tardo pomeriggio.
Infine mi trovai in un campo di tulipani rosso sangue. Riformulai la stessa domanda di prima. Ma dove diavolo mi trovavo? L'unico sentimento che provavo in quel momento era solo ed esclusivamente Confusione. Non sapevo dov'ero, con chi ero, chi erano quelle persone, dove stavo andando, dov'era la mia casa. Confusione e nient'altro.
Mi riposai un po’ camminando tra milioni di tulipani rossi e sponstandoli per dare via libera con le mani infreddolite. Improvvisamente sentii un frastuono. Non erano degli spari o cose simili ma era un elicottero e da come avevo intuito, fortunatamente, stava atterrando su quel confuso campo di tulipani.

“Aiutoooo! Aiutatemi!!” Agitai le mani e strillai a più non possp er farmi sentire dal pilotatore del mezzo che pian piano atterrava.
Io intanto rimasi sempre lontana dall’elicottero e quando finalmente atterrò incominciai a camminare rapidamente verso di esso convinta di aver trovato la salvezza. Ma quando dal mezzo volante uscì il pilotatore mi fermai. Era un omaccione di pelle scura con un ghigno malizioso sul viso, mi faceva venire i brividi. Invece di avvicinarmi mi allontanai passo per passo.
“Vieni ragazzina, vieni” disse quell’uomo dalla pelle marrone scuro. “Stai tranquilla non ti farò niente però devi sapere una cosa. Ti svelo un segreto ma devi promettermi che non lo racconterai a nessuno…” Si bloccò e poi ricominciò: “... non so se te ne sei accorta ma mentre dormivi ti ho violentata più volte” Sorrise. Mi faceva schifo. Chi era quell'uomo? Non l'avevo mai visto in vita mia.
E cosa mi aveva fatto? Ma io non ci capivo niente. Dove cazzo mi trovavo? Dov’erano i miei genitori? Mia sorella Samantha? La mia casa? La mia Londra? Dov’ero io?

Incominciai a scappare correndo più veloce di prima e alla fine mi ritrovai di nuovo in quel campo di soldati che erano intenti a sparare con quelle armi. Corsi e mi guardai indietro per essere certa di essermi allontanata da quell’uomo quando improvvisamente mi scontrai con qualcuno. Merda!
“Cosa caz- Non ti avevo detto di rimanere lì? Cazzo!” Era Zayn piuttosto arrabbiato.
“Scusa Z-Zayn ma io ho p-paura” balbettai come una bambina rimproverata dal proprio padre.
“Vieni qua” Mi prese la mano con forza e mi portò in un’altra casa che si trovava lontana dalla prima abitazione, dal campo e dai soldati inferociti. "Ahia mi fai m-male! Lasciami.."
Stavolta questa casa era molto più accogliente e più grande della precedente. Muri bianchi, un letto matrimoniale ben fatto, una bajur con luce opaca e qualche quadro.
“Cosa ti ho detto prima, Rachel? Dovevi rimanere lì! Perché.. te lo ripeto, se ti scoprono ti ammazzano, cazzo! Lo vuoi capire? Se ti scoprono sei nella merda assoluta e poi io non posso fare più niente. Lo vuoi capire? Si o no?”
“S-Si..”
Egli mi guardo negli occhi. Avevo gli occhi lucidi e le lacrime stavano per scendere. Cercai di trattenerle ma ero troppo confusa, troppo spaventata per non sfogarmi in qualche modo. Cosìuna lacrima rigò il mio viso anche se alla fine quell'unica lacrima venne seguita da altre. Lo sguardo di Zayn arrabbiato di prima si trasformò in un dolce abbraccio. Si staccò da me e poi prese il viso tra le mie mani e mi sussurrò: “So che per te sarò l’ultima persona di cui ti fidi ma devi farlo. So che questo posto fa schifo. Ti giuro che non ti succederà niente e ti capisco ma.. fidati di me, per favore!”
Conoscevo quel ragazzo da meno di 2 ore ed era come se lo conoscessi da un’eternità. Già tenevo a lui, il modo in cui mi parlava, mi trattava e mi convinceva. Era bellissimo. Era perfetto e mi fidavo di lui.
Annuii in segno di fiducia.
Mi asciugò le lacrime con l’indice e mi sorrise. Era ancora più bello quando sorrideva.
Quel sorriso però piano piano scomparve mentre io mi trovavo tra lui e il muro. Ero bloccata e non avevo via di scampo.
Avvicinò il suo viso al mio lentamente. Facendo solleticare la sua leggera barba sulle mie guencie rosse dall’imbarazzo e infine appoggiò le sue labbra carnose alle mie circondando i miei fianchi dalle sue possenti braccia muscolose. Intanto milioni di brividi comparvero lungo la mia schiena.
Inizialmente rimasi immobile poi ricambiai il bacio approfondendolo e chiudendo gli occhi per godermi quello splendido momento.
Dio! Quant’era bravo a baciare…  
Ecco che quel bacio a stampo si trasformò in un bacio passionale. Mi baciò con foga dopodiché mi sollevò da terra prendendomi per il sedere e mi straiò sul letto abbastanza grande per due persone. Lui era sopra di me e le mie dita intanto giocavano con i suoi morbidi capelli corvini.
Zayn fece di tutto per togliermi la giacca e la maglietta e ci riuscì. Po si tolse la sua, io intanto studiai i suoi muscoli scolpiti e qualche cicatrice sul petto ben visibile. Mi osservò attentamente e cominciò a baciarmi il collo giocando con il gancio del mio reggiseno che se ne andò dopo poco. Infine rimasimo nudi entrambi. Il suo tocco mi faceva venire parecchi brividi alla schiena. I suoi baci erano perfetti. Lui era perfetto e chi l’avrebbe mai detto che l’agnello si fosse innamorato a primo impatto del famelico lupo che avrebbe potuto uccidere subito l’agnello indifeso.
“Piccola.. posso?” Aveva l’aria un po’ imbarazzata ma anche maliziosa.
Annuii semplicemente capendo subito a cosa si riferiva.
Così allargò pian piano le mie gambe e delicatamente entrò in me. Sussultai. Questo mi provocò parecchi gemiti che lui fermò baciandomi appassionatamente e poi i suoi movimenti andarono sempre più velocizzarsi.
Era forse un Dio del sesso, lui?
Infine quando entrambi fummo stanchi rimasimo abbacciati.
“Ti amo” Confessai io sorridente dandogli un delicato bacio a stampo sulle labbra come fanno i bambini piccoli quando tra di loro c’è un piccolo amore speciale.
“Anch’io” Disse lui stringendomi ancora di più tra le sue braccia, accarezzandomi la guancia con l’indice molto delicatamente.

THE END!

 

--- Heììlaaaa belle! Spero che questa OneShot su Zayn Malik il Kebabbaro più bello del mondo vi sia piaciuta...
So che è piena di confusione... nel senso che ci sono molte domande senza risposta. Molte cose strane ecc.
Allora perchè si chiama Paradise of Confusion ovvero il Paradiso della Confusione. Volevo fare qualcosa di semplice e diverso dalle solite storie in cui la ragazza va al concerto del suo idolo e lo incontra o la ragazza è compagna di uno dei membri dei 1D che le sta antipatico ma alla fine se ne innamora. Qualcosa di diverso, capite?
Poi se a voi non piace questo non mi riguarda perchè dopotutto ognuno ha i suoi gusti no?
Vabbè.. vi lascio. Spero vi sia piaciuta e se vi va lasciate una Recensione! :D ---

Selena.Malik (5BoysStoleMyHeart)

   
 
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