Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: Yu_    21/02/2013    3 recensioni
Questa è la storia di una ragazza qualunque che un giorno torna a casa e la sua vita cambia completamente: Caspian e i re di Narnia la trascinano in questo meraviglioso mondo scoprendo, successivamente, di avere anche un fratello. Tuttavia le cose si complicano: la guerra contro Miraz è imminente e le forze per contrastarlo sono poche, ma fortunatamente alla fine arriverà un aiuto da più lontano.
Dal quinto capitolo:
"Io sono tua sorella"dissi titubante.
"E cosa te lo fa pensare?"mi chiese Caspian.
"Te l'ho già detto!"gli urlai.
"Tutto questo è impossibile! Io non ti credo"
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Peter Pevensie, Susan Pevensie
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quella era una piovosa serata di novembre. Sembrava che stesse per venire giù il diluvio universale. Osservavo la scena dal divano del salotto. Sopra di me c’era una coperta e stavo sorseggiando il mio tè. Poggiai la tazza sul tavolino davanti a me, spostai la coperta e mi alzai.

“Avete bisogno di qualcosa, Vostra Maestà?”mi chiese Melanine, la mia dama di compagnia.

“Stai tranquilla, cara, posso fare benissimo da sola.”.

“Siete sicura?”mi disse ancora e annuii.

“Puoi andare!”le dissi e lei si congedò con un piccolo inchino.

Anche se non ero più giovane come un tempo ce la facevo ad arrivare in camera per prendere un coprispalle. Nel tragitto verso la stanza non incontrai quasi nessuno tranne qualche servitore che mi salutò cordialmente. In quel momento il castello era vuoto.

Caspian e Edmund erano usciti a fare una sorta di gita con i miei figli, Elyon e Oliver.

Susan era in bagno e stava facendo la doccia e guai a chi l’avrebbe disturbata.

Lucy invece si trovava in salotto, ma ormai dormiva da ore. La sera prima era stata sveglia fino a tardi per finire di giocare a scacchi con Peter. Dove fosse lui in quel momento invece era difficile dirlo: o era da qualche parte a coccolare sua moglie, Alexandra de Finnegan, una nobile delle Isole Solitarie, oppure istruiva i suoi nipoti, ovvero i figli di Susan e Caspian, Caleb e Jimmy. I due ragazzi ne combinavano più di Fred e George e per di più erano proprio gemelli.

La zia era morta circa dieci anni dopo la fine della guerra e toccò a noi crescere mio cugino, Henry. Lui non viveva più con noi dopo che si era sposato. Ogni tanto però passava per Cair Paravel e ci veniva a salutare.

L’Ordine aveva dovuto far ritorno a Hogwarts. In quel momento quindi ero sola.

Tornai in salotto dove Lucy ancora dormiva come un ghiro e mi misi a fantasticare e a ripensare agli anni dopo la nostra incoronazione.

 

Il caro Fred si era innamorato della nostra Lucy e viceversa, mentre Peter faceva la corte a Hermione. Quindi alla fine si erano formate due belle coppie. Il clima di tensione tra Susan e George si era attenuato tanto che alla fine erano diventati amici molto stretti.

Io avevo attuato una sorta di movimento femminista che si concluse più che bene: più diritti per le donne, potevano combattere, indossare pantaloni e fare anche lavori che facevano solo gli uomini.

Edmund aveva deciso di accettare il lavoro con i gemelli e quindi lavorava a distanza e ogni tanto anche lui andava a Diagon Alley per spiegare loro a cosa stava lavorando.

Poi l’Ordine se ne andò tra lacrime e singhiozzi a causa del ritorno di Lord Voldemort, il mago più pericoloso di tutti i tempi. Lui aveva ucciso il loro preside, Albus Silente e dovettero tornare anche perché Harry doveva cercare degli Horcrux per distruggere Voldemort. Quando trovavano tempo (tra una battaglia e l’altra) ci venivano a trovare.

L’unica che però si faceva vedere poco era Hermione e Peter si preoccupava sempre. Un giorno fece una scenata assurda e sembrava quasi impazzito.

 

“Ma dove sarà finita? Perché non viene più? Che fine ha fatto?”si chiese Peter. “Dov’è? Starà bene ora che è tornato Voldemort?”.

“Sai, non lo sappiamo nemmeno noi dove sia finita!”lo aveva informato Fred.

“Per quanto ne sappiamo è sparita con Ron e Harry.”aggiunse Fred.

“Ed è tanto su cui basarsi, no?”urlò. “Abbiamo in mano tutti gli indizi per trovarla!”.

“Stanno cercando di distruggere Tu-Sai-Chi, mica si stanno divertendo tutti insieme appassionatamente!”insistette Fred.

“E sono ad un passo dal farlo come dal tornare, vero?”gridò Peter esasperato.

“Secondo me si sta sbaciucchiando Ron!”disse George con non chalance.

Fred gli acciaccò un piede. Aveva esagerato ora.

“Oh ma certo che…”Peter si bloccò. “Aspetta, lei e Ron cosa???”.

Era diventato rosso di rabbia e improvvisamente afferrò George per il colletto.

“Ho solo detto che stavano CUCINANDO insieme!”esclamò lui visibilmente impaurito.

“Amico calmati!”disse Fred a Peter. “Prendi del Whisky Incendiario! Ti tirerà su!”.

“Che cosa?”sbraitò Peter. “Adesso volete dare fuoco al castello? Voi siete matti!”.

Uscì dalla stanza e gli si erano davvero drizzati i capelli in testa. Entrai nella stanza e i gemelli si stavano davvero sbellicando dalle risate.

“Ma che avete combinato?”chiesi loro.

“E’ veramente fuori di sé!”esclamò George.

“Gli abbiamo offerto del Whisky incendiario e ha capito che volevamo dare fuoco al castello!”aggiunse Fred.

“Non vi smentite mai!”dissi loro e cominciai anche io a ridere.

Vedere Peter arrabbiato in quel modo era sempre un bello spasso.

 

Quel ricordo mi mise subito allegria perché i gemelli mi facevano sempre questo effetto e Caleb e Jimmy me li ricordavano un sacco. Comunque dopo quell’episodio Peter si era calmato e gli avevamo spiegato ancora una volta che Hermione non si presentava perché era con Ron e Harry per una buona causa. Era comunque preoccupato, ma cercava di non darlo a vedere.

Meno di un anno dopo l’accaduto, l’Ordine comparve a Narnia al completo anche con Harry, Hermione e Ron. C’erano anche due nuove membri: Dean Thomas e Seamus Finnegan.

Erano lì per un motivo e dopo che si furono presentati ci spiegarono subito il problema.

 

Peter corse incontro ad Hermione,  l’abbracciò e la baciò appassionatamente. Mentre lui era al settimo cielo (non la vedeva da sei mesi) lei non sembrava dello stesso umore. Era felice di vederlo, ma era palese che qualcosa era cambiato.

Ron invece era molto contrariato e stava guadando male Peter.

“Che succede?”chiese Lucy che era corsa tra le braccia di Fred.

“Siamo qui perché abbiamo bisogno del vostro aiuto!”esordì Neville che nel frattempo era diventato più alto.

Osservandoli meglio avevano tutti il volto ricoperto di ferite. Cosa diavolo era successo a Hogwarts?

“Che dobbiamo fare?”chiese Caspian.

Edmund non era ancora arrivato.

“Dov’è Edmund?”domandai a Susan.

“Qualcuno mi ha chiamato?”disse entrando nella Sala. Mi cinse le spalle e posò un delicato bacio sulle mie labbra.

“Forse è meglio se ripetete il motivo per cui siete qui.”dissi perché nemmeno io avevo ascoltato.

“Voldemort è tornato ormai da tre anni, ma adesso è più forte che mai: ha preso il comando del Ministero, della Gazzetta del Profeta e di Hogwarts.”ripetè Harry.

“In poche parole vuole farci fuori.”aggiunse George.

“Abbiamo davvero bisogno del vostro aiuto!”esclamò Ron.

“Noi c’eravamo quando voi eravate in difficoltà!”aggiunse Ginny.

“E quando dovremmo partire?”chiese Susan.

“Subito!”rispose George.

“Immediatamente?”chiese Peter.

“Cosa della parola subito non ti è chiaro, Peter?”ironizzò Edmund e Peter fece una smorfia.

“In questo momento è fuori dai confini di Hogwarts.”insistette Fred. “Fra poco romperà le barriere e non risparmierà nessuno!”.

“Che stiamo aspettando?”disse Lucy.

“Vado a prendere le bacchette!”esclamò Edmund.

“Accio bacchette!”disse Luna.

Arrivarono fluttuanti dal corridoio e presi subito la mia al volo. Quando l’afferrai mi sentii subito più forte.

“E il regno?”chiese Peter.

“Non è il momento per decidere. Quando toccava a noi nessuno ci ha chiesto niente!”ribattè Ron.

“Tu non puoi capire!”esclamò Peter. “Tu non sei re!”.

“Posso capire benissimo!”ribattè l’altro. “Abbiamo combattuto una guerra che non era la nostra e per poco non ci abbiamo rimesso la pelle! Ce lo dovete!”.

“Calmati Ron!”esclamò Seamus.

Convocammo velocemente i nostri consiglieri migliori il cui capo era Trumpkin e affidammo loro temporaneamente il regno.

“Avete la mia parola Vostre Maestà!”esclamò lui.

“Il regno è in buone mani!”esclamò Caspian.

“Allora andiamo?”disse Luna.

Tutti ci eravamo fatti avanti tranne Peter che era rimasto un po’ indietro.

“Peter, ti vuoi muovere?”lo rimbeccò Hermione.

Poi lo prese per una manica e lo portò con sé nel vortice della Smaterializzazione.

 

Dal quel momento in poi i miei ricordi non sono così nitidi. Eravamo arrivati a Hogwarts e c’era veramente una gran confusione: gente che scappava, gente che correva e gente che combatteva.

I ragazzi del primo anno erano scortati nella stanza delle necessità da alcuni professori e da lì avrebbero attraversato un passaggio che li avrebbe condotti a Hogsmeade e quindi al sicuro.

Ah, sì, mi ricordo dell’ultima parte della battaglia.

 

“Dividetevi e proteggete Hogwarts!”esclamò Harry. “Io, Ron e Hermione dobbiamo cercare l’ultimo Horcrux qui nel castello.”.

Prendemmo strade diverse.

“Ed!”urlai vedendo che stava andando nella direzione opposta alla mia.

Lui si girò e subito mi corse incontro. Ci abbracciammo più forte che potemmo e poi ci baciammo con foga. Un bacio veloce, ma intenso. Un bacio corto, ma energico.

“Cerca di non morire!”mi disse.

“Anche tu!”esclamai.

Non eravamo tipi da “ti amo”. Eravamo giovani e stupidi e la consideravamo una cosa più grande di noi, quindi momentaneamente avevamo decisi di non dircelo.

Lui corse verso il corridoio, mentre io ero uscita fuori e ero salita su una torre. Iniziai ad aspettare. La situazione non era delle migliori. La barriera che circondava Hogwarts stava per cedere.

Dopo cinque minuti si ruppe e i Mangiamorte piombarono su di noi. Quelli sulle scope si scagliarono tutti addosso a me. Riuscii a schiantarne alcuni, ma non resistetti a lungo e quindi tornai dentro, dove la situazione era anche peggiore.

Schivai alcune maledizioni e schiantai altri Mangiamorte. Iniziai a correre: ero rimasta da sola e non vedevo più nessuno di mia conoscenza. Il panico mi assalì e non riuscivo nemmeno a vedere dove andavo. Ad un certo punto andai a sbattere contro una colonna e caddi a terra. Tentai di rialzarmi, ma il sangue scendeva copiosamente dal mio naso e mi girava la testa. Nonostante ciò decisi di non arrendermi e iniziai nuovamente a correre. Finalmente riuscii a trovare Harry, Ron, Edmund, Lucy, Fred e Percy, suo fratello.

Non feci in tempo nemmeno a salutarli che il corridoio esplose e volai dall’altra parte. Quando l’esplosione finì e si fu ristabilita la calma realizzai che cosa era successo: Fred era a terra immobile e Lucy si stava disperando sopra di lui piangendo ininterrottamente.

Ron e Percy urlarono di rabbia e per la prima volta vidi Ron piangere.

“Lucy, cos’è successo?”le chiesi.

“Lui è…”non riuscì a finire la frase.

Riflettei un attimo. Non poteva finire così! Lui, Fred, non poteva andarsene. Non così. Non senza averci fatto un altro scherzo.

“La tua boccetta Lu!”esclamai.

Mi guardò interrogativa.

“La tua boccetta!”insistette Edmund.

Frugò nella tasca dei pantaloni e la tirò fuori. Ne versò una goccia nella bocca di Fred.

Per qualche secondo rimanemmo tutti col fiato sospeso e il tempo sembrò fermarsi. Poi Fred riaprì gli occhi e Lucy lo stritolò.

“Fred che scherzo era mai questo?”gli chiesi abbracciandolo.

“Degno di Tiri Vispi Weasley!”esclamò lui.

“La battaglia non è ancora finita!”esclamò Harry.

“E allora cosa stiamo aspettando?”esclamò Fred.

“Se ti cacci in qualche altro guaio vedi che ti faccio eh!”lo ammonì Lucy.

Ricominciammo a combattere. Questa volta però non volevo farlo da sola. Presi per mano Edmund.

“Insieme!”esclamai.

“Insieme!”ripetè.

Ci baciammo e poi l’aria esplose nuovamente. Un lampo di luce bianca ci divise e caddi a terra battendo la testa. Edmund era dall’altra parte del corridoio a terra proprio come me. Poi persi i sensi.

Mi risvegliai distesa nella Sala Grande. Mio fratello mi abbracciò più forte che mai e anche gli altri. Mi raccontarono che Harry aveva finalmente sconfitto Voldemort e che Luna e Neville si erano messi insieme. Furono entrambe delle belle notizie.”

 

A quel punto noi tornammo a Narnia e anche l’Ordine ci seguì.

Successe però quello che nessuno voleva che succedesse: Hermione lasciò Peter. La maggior parte di noi o lo sapeva o comunque l’aveva già capito.

In genere non veniva a trovarci perché non aveva voglia di vedere Peter (tranne quando era partita con Ron e Harry).

All’inizio era davvero innamorata di Peter. Lo vedeva quasi come un principe azzurro. Poi però aveva iniziato a passare tanto tempo con Ron e aveva ricominciato a provare qualcosa di più che una semplice amicizia per lui.

Lei mi aveva raccontato che durante la battaglia di Hogwarts aveva baciato Ron. Non poteva più continuare a mentire a Peter e quindi quando tornarono a Narnia lei glielo disse.

Noi naturalmente ci mettemmo ad origliare tutta la conversazione. Ci aspettavamo che lui come minimo avrebbe dato di matto. Ron era già pronto fuori dalla stanza con una spada in caso l’avesse sfiorata. Però non successe niente del genere.

Parlarono per circa mezz’ora e poi uscirono dalla stanza. Mi ricordo che Peter era bianco come uno straccio. Lui e Hermione si salutarono abbracciandosi, poi lei andò da Ron. Peter corse via.

Ron e Hermione tornarono a Diagon Alley con la passaporta e io andai a parlare con Peter. Stava malissimo. Non capiva perché l’avesse lasciato per “quel Roscio”.

Da quel giorno non fu più lo stesso. La cosa non gli andò giù per molto tempo fino a quando non conobbe Alexandra de Finnegan, una contessa delle Isole Solitarie.

Un giorno la incontrammo io, lui, Lucy, i gemelli e Luna. Eravamo in giro nella foresta perché non avevamo niente da fare e lei era lì: lunghi capelli rossi e occhi verdi da far paura. Si era persa e non riusciva a ritrovare la strada per tornare a casa. Lei ci spiegò più o meno dove abitava e Peter che conosceva la strada si offrì di accompagnarla.

Da quel momento cominciarono a vedersi spesso e quindi si misero insieme e dopo quattro anni si sposarono.

Eravamo tutti molti felici anche perché il loro non fu il solo matrimonio: io mi sposai con Edmund, Caspian con Susan, Lucy con Fred, Harry con Ginny, Luna con Neville, Ron con Hermione e George con Angelina, una strega di Hogwarts.

Inoltre dalla morte di Miraz non c’era stata più nessuna guerra ed eravamo riusciti a riunificare le terre e a raggiungere la pace in tre anni.

E dopo ciò per tutti arrivarono i figli.

Io e Edmund avemmo per primo un maschio che chiamammo Oliver e a distanza di tre anni Elyon, una ragazza bella e vivace che era tutta suo padre. Si volevano bene come me e Caspian e sembravano la nostra copia.

Susan e mio fratello invece ebbero due gemelli, Caleb e Jimmy. Nessuno riusciva a spiegarsi perché fossero così tanto simili a Fred e George. Ne combinavano anche più di loro facendo dannare i genitori.

Poi fu la volta di Lucy e Fred. Loro ebbero solo una figlia, Helen, che era quasi identica alla madre (tranne per i capelli che erano rossi), ma con il carattere del padre. A volte si divertiva a fare scherzi insieme a Jimmy e Caleb.

Poco dopo nacque Jack, il figlio di Alexandra e Peter. Lui dopo molto tempo era diventato un famoso navigatore e commerciante, quindi a casa ci stava veramente poco.

I figli dell’Ordine li conoscevamo poco perché stavano a Hogwarts e ci vedevamo poco.

Comunque Harry e Ginny ebbero tre figli: Albus Severus, James Sirius e Lily Luna.

Ron e Hermione due, Hugo e Rose.

Luna e Neville una sola, Janis, strana come la madre ma forte e coraggiosa come il padre.

George e Angelina uno, Fred.

Questo era ciò che era accaduto in cinquant’anni.

 

Qualcosa mi distolse dai miei pensieri: avevano bussato alla porta.

Andai ad aprire senza far scomodare i servi. Caspian, Edmund e i miei figli erano appena tornati tutti bagnati fradici.

“Entrate immediatamente!”esclamai facendomi da parte.

“Mamma, oggi ci siamo divertiti un sacco con papà e lo zio!”esclamò Elyon.

“E’ vero!”concordò Oliver. “Sparivano e riapparivano facendo spaventare la gente.”.

Mi girai verso Edmund e vidi che stava facendo segno ai nostri figli di stare zitti. Lo guardai male.

“Ma che bell’esempio che danno questi re ai loro sudditi!”commentai. “E come avete fatto?”.

Loro non risposero.

“Caspian, tu c’entri qualcosa?”gli chiesi e lui scosse la testa.

“Allora sarò costretta a scoprirlo da sola.”conclusi.

Tirai fuori la bacchetta e la puntai verso Edmund.

“Vuota le tasche!”esclamai.

“Va bene, hai vinto!”esclamò arrendendosi. “Ho usato la Polvere Buiopesto Peruviana!”.

Tutti scoppiammo a ridere.

“Mamma sei proprio imprevedibile!”esclamò Elyon.

“Ed è per questo che l’ho sposata!”esclamò Edmund dandomi un veloce bacio sulle labbra.

“Dai, sorellina, fatti dare un abbraccione forte forte!”esclamò Edmund allargando le braccia.

“Sei bagnato fradicio!”esclamai. “Guai a te se ci provi!”.

“Dici che non ne avrei il coraggio?”.

Lo guardai e poi iniziai a correre per quel che me lo permetteva il vestito.

“Tanto ti raggiungo!”esclamò. “Quel vestito è decisamente troppo ingombrante!”.

Infatti ciò accadde: arrivò e mi abbracciò da dietro. Subito sentii il vestito tutto umido.

“Ti voglio bene pure io Caspian!”esclamai.

Quando ci staccammo mi cinse le spalle e tornammo dagli altri che nel frattempo si stavano sbellicando dalle risate.

“Mamma posso abbracciarti?”mi chiese Oliver.

“E io non sono da meno!”esclamò Elyon.

“Ehi, lasciate stare vostra madre!”disse Edmund.

Alla fine tutto culminò con un abbraccio di gruppo. Risultato? Ero tutta bagnata anche io. Nonostante ciò era un bel momento e niente poteva rovinarlo.

Ad un certo punto però vidi Edmund cadere e accasciarsi a terra.

“Ed! Edmund! Ed, che succede? Ed!”esclamai mettendomi vicino a lui e cominciando a scuoterlo.

Sembrava uno svenimento, ma non sembrava dare segni di risposta.

“Papà!”esclamarono Elyon e Oliver.

Improvvisamente anche Caspian cadde proprio come Edmund.

“Ma che succede?”esclamò Elyon.

“Caspian!”urlai con le lacrime che già mi solcavano il viso.

“Elyon vai a chiamare qualcuno!”esclamò Oliver e lei partì correndo.

Poi anche io sentii le forze venir meno. Mi accasciai accanto a Caspian e Edmund sotto le urla di Oliver. Il mio cuore batté ancora per qualche altro minuto.

Poi cessò.

E vidi il buio.

 

 

 

 

Salve a tutti!

Chiedo perdono per questo mio immenso ritardo causato dalla scuola D:

Pensavo di aggiungere un altro capitolo, ma non ho davvero avuto tempo, quindi ho scritto direttamente questo (tinny, perdonami D: ). L’ultima parte probabilmente è un pochino noiosina perché non sapevo come descrivere i matrimoni e i vari figli D:

Finale scioccante, eh? Tranquilli, tutto si risolverà nel prossimo capitolo e per il meglio (:

Aspettate ma… il prossimo è l’ultimo capitolo D:

Oddio… oddio… sto per mettermi a piangere :’(

Vi giuro, è la storia a cui tengo di più e mi dispiacerà un sacco quando davvero finirà L

Grazie per le recensioni nell’altro capitolo J

Alla prossima L

Miriam

   
 
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