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Autore: _Annie Katniss Clove_    21/02/2013    0 recensioni
In questa storia vorrei fare in modo che l' amicizia tra Gale e Katniss ritorni come quella di una volta, questo è un piccolo assaggio del primo capitolo:
Rimango paralizzata e, di colpo non capisco più come in questi anni ho potuto fare a meno di lui: il ragazzo che ero convinta di amare, il ragazzo che mi ha fatto molto male, ma che era pur sempre il mio migliore amico.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta
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Quando arriviamo all' ospedale del 12 crediamo sia troppo tardi perchè il suo collo e pieno di lividi, molto di più del mio quando Peeta tentò di uccidermi. Arriviamo di corsa e senza neanche cercare di avvisare Suzanne, sua moglie, credo di essere io la causa del suo gesto ma spero di non esserlo, dopotutto ha due figli e non credo che li vorrebbe abbandonare in questo modo senza neanche vederli crescere, io personalmente non lascerei neanche per sogno i miei figli anche se so che Peeta sarebbe un bravissimo padre. I medici dicono che era di da pochissimo quindi potevano ancora salvarlo, così chiamiamo la moglie e facciamo in modo che arrivi al più presto, ora ho un po' di tempo per pensare e credo che fossero tutti rimasti fermi solo perchè non volevano cercare di cambiare il destino, non volevano infierire, ma secondo me hanno ancora paura, prima che Panem torni quella di prima dei giochi ci vorrà molto e ci vorrà molto anche perchè ritorni ricca e prosperosa come un secolo fa. Non riesco nemmeno a immaginare a quanto fosse bello e soddisfacente vivere in quell' epoca, tutti distretti erano ricchi, in armonia con Capital City e nessuno prevaleva sugli altri, erano importati alla parità, e anche il 12, il distretto più povero era più potente. Verso il pomeriggio parlo con Peeta:- come andrà a finire secondo te?-.....                                            
-Andrà a finire bene, hanno detto che non gli è successo niente di grave e poi ci spiegherà il perché delle sue azioni, e credimi tu non sarai la colpa, .-                                                
La mattina è di nuovo cosciente e ci fanno entrare nella stanza, cerco di parlargli ma lui mi guarda come se non mi conoscesse, come se fossi un’ estranea, non mi aveva mai guardato così, e per quanto possa averlo odiato negli anni, fa male, dopotutto ho sempre dato per scontato che sarei dovuta essere io quella buona, mentre con lui sono sempre stata la cattiva, l’ ho sempre fatto soffrire senza pensare a lui, pensavo solo a me e a quello che provavo, e al fatto che non riuscivo a mettermi d’ accordo su chi amare veramente, anzi devo dire che è stato anche molto gentile a non aver tentato di uccidermi, o perlomeno di abbandonarmi quando ne avevo più bisogno, io non l’ ho mai potuto aiutarlo e ora, per quanto mi costi ammetterlo credo che faccia bene, ma i suoi occhi non sono occhi di chi fa finta di non conoscere perché sei la causa di tutto, ma gli occhi di un pazzo, così cerco di uscire al più presto dalla camera e raggiungo i medici, sono preoccupatissima perché ho paura che la corda abbia provocato qualche lesione, ma i medici mi rassicurano dicendo che hanno semplicemente dato della morfamina, ma mescolata con un altro prodotto del quale non capisco il nome, e per questo è un po’ stordito, così mi dirigo più rassicurata alla sua stanza, dentro ci trovo sua moglie allora esco e aspetto. Verso il pomeriggio entro e vedo che sembra un po’ migliorato, mi siedo vicino a lui e gli dico delle parole dolci finchè non si riaddormenta, proprio come faceva lui quando eravamo nel 13, lui mi è sempre stato accanto, ora tocca a me e credo che questo sarà un nuovo punto per farci unire, ma prima devo capire cosa gli è successo. La mattina successiva Peeta mi riaccompagna da lui, ho saputo che sua moglie va sempre la sera così io vado la mattina per cercare di non incontrarla, gli porto un mazzo di rose e un po’ di dolci fatti da Peeta, lui preferisce non entrare per non intromettersi nel nostro rapporto perciò va al lavoro e torna a prendermi verso l’ una quando dobbiamo tornare a casa. Fino a quell’ ora sto accanto a Gale e cerco di fare qualcosa di coinvolgente, ora i suoi occhi da pazzo non ci sono più, come avevano detto i medici, ma non può ancora parlare per spiegarci cosa gli è passato per la testa. Quando torno a casa Wiress mi assale subito.- Come sta Gale?-                                                                                        
- Bene, hanno detto che tra pochi giorni potrà spiegare tutto e dirci cosa gli è successo, ma fino ad allora non dovremmo disturbarlo infatti ho deciso che non andrò più a trovarlo fino a che lui non si rimetterà e i medici mi chiameranno. Fino ad allora non possiamo fare altro che aspettare e aspettare, a proposito, credi di potermi aiutare? Dopo devo fare un lavoretto, dovrei tirare fuori un po’ di cose dal soffitto.-                                                                              
-Ok, quando ti servo fammi sapere-. A questo punto vado a preparare la cena perché vorrei fare un pasto sostanzioso e devo cercare di distrarmi e non pensare.

_Katniss_
  
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