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Autore: SunnyRoronoa    22/02/2013    2 recensioni
- Con mio grande stupore, non appena riuscì a focalizzare bene le sue forme, capì di avere di fronte non un uccello qualsiasi, ma un drago.
Un drago diverso da quelli che avevo visto finora.
Se non fosse stato per l’andamento stranamente goffo, sarebbe stata sicuramente una creatura maestosa ed affascinante.
Ero completamente nero ed i suoi occhi erano di un blu cosi intenso da risplendere nel cielo notturno.
Le ali grandi e il profilo sinuoso, quasi femminile lo rendevano davvero una meraviglia, niente in confronto a quei mostri che avevamo incontrato nelle nostre avventure passate. -
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marco, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Roronoa Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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1.








“Che seccatura” Sospirai pesantemente appoggiando la schiena contro l’albero maestro della nave.
“Quella strega me la pagherà cara…” Sborbottai tra me e me, quasi come se i pensieri uscissero da soli dalla mia bocca. “E’ la seconda notte che mi piazza qui fuori..”
Sospirai di nuovo e mi arresi all'inevitabile.
Avevamo da poco concluso la nostra avventura su Punk Hazard, la prima isola del nuovo mondo dove eravamo approdati, e quella sera il turno di guardia era toccato nuovamente a me, proprio come la notte precedente.
Solcavamo da quasi due settimane quelle acque a noi sconosciute ed avevamo già avuto modo di creare qualche disordine con la Marina ed il governo mondiale, per non parlare di Donflamingo.
Trafalgar Law era rimasto con noi fin quando la sua presenza non venne richiesta altrove.
Era un tipo strano, dovevo ammetterlo, ma la sua forza era straordinaria, degna della fama che lo circondava.
Sorrisi leggermente all’idea di quali altre stranezze avremmo potuto incontrare nel nostro lungo viaggio e di quante altre avventure attendessero il nostro arrivo.
Sicuramente non sarebbe stato un viaggio semplice e tranquillo, come molti della ciurma avrebbero voluto che fosse.
 Per Nami, Chopper e Usop era sempre un problema imbattersi in cose spaventose e pericolose, infatti sin da quando la nostra strana combriccola si era creata loro erano stati i più fifoni ed impressionabili anche se, dovevo ammetterlo, in quegli ultimi due anni erano cresciuti ed avevano migliorato questo loro lato debole.
Rufy dal canto suo era sempre rimasto un inguaribile bambino, pazzo e determinato nel proteggere e realizzare il suo sogno ed i suoi Nakama.
Il cuoco, sempre il solito cascamorto donnaiolo era nettamente peggiorato in quanto a smancerie e moine varie, Robin non era cambiata molto cosi come Franky e Brook.
Si poteva dire che  solo il nostro aspetto fisico fosse cambiato, per il resto eravamo rimasti gli stessi di due anni prima, forse solo con qualche dolore in più da sopportare o da nascondere.
Per quanto mi riguardava, io avevo un bel segno di riconoscimento, una ferita verticale sull’occhio sinistro, che faceva solo immaginari a chi la guardasse, quali guai mi avessero colpito durante gli ultimi due anni di allenamento.
Sorrisi di nuovo, forse con una leggera malinconia ed osservai il cielo, con l’unico occhio a mia disposizione.
Quella notte le stelle sembravano scomparse e solo la luna si ergeva maestosa e luminosa in quell’enorme tendone scuro.
Sospirai stancamente e tolsi il kimono dalle mie spalle, appoggiandolo sopra al freddo legno del ponte.
Odiavo fare i turni di guardia ed odiavo addormentarmi perché sapevo che Nami mi avrebbe picchiato se mi avesse visto dormire.
Dovevo restare sveglio, cosi non avrei avuto scocciature il giorno seguente.
Mi imposi cosi di tenere i sensi vigili  per tutta la notte, ma purtroppo per me rimasi allerta per un paio d’ore, poi morfeo mi abbracciò e caddi lentamente in un sonno leggero e ristoratore.
Riaprì l’occhio di scatto solo quando percepì uno strano rumore accarezzarmi l’orecchio.
Mi alzai subito in piedi e portai la mano destra sulla mia Wado Ichimonji, la spada della mia amica Kuina, la spada della mia promessa.
Osservai la nave e tutto quello che avevo intorno, ma non riuscì a vedere altro che il vuoto e il legno dell’imbarcazione.
-Era solo un sogno?- Pensai continuando ad osservare ciò che mi circondava.
Chiusi gli occhi ed iniziai ad ascoltare ogni rumore presente nell'aria afosa di quella notte, quando risentì quel suono particolare.
Mi avvicinai al bordo della nave e guardai il mare, calmo e piatto come una tavola.
Sbuffai infastidito, la fonte del rumore non doveva essere di certo l’acqua, quindi mancava solo una cosa da perlustrare: il cielo.
Alzai lo sguardo come avevo fatto poco prima di addormentarmi, quando lo posai su una macchia nera, visibile solamente grazie ai raggi della luce lunare.
La osservai per qualche secondo e mi accorsi subito che stava venendo proprio verso di me, verso la Sunny.
Mi posizionai sulla poppa dell’imbarcazione e vidi l’oggetto avvicinarsi sempre di più, era veloce e sembrava quasi un uccello, o comunque qualche strano animale con le ali.
Volava in modo scoordinato, forse era ferito e cercava un punto dove atterrare per riposare e rifocillarsi.
Ghignai involontariamente, chissà per quale assurdo motivo, sapevo che si stava dirigendo verso la nave proprio per questo.
Impugnai l’elsa della mia spada ed attesi che la creatura fosse abbastanza vicina per poterla osservare bene.
Con mio grande stupore, non appena riuscì a focalizzare bene le sue forme, capì di avere di fronte non un uccello qualsiasi, ma un drago.
Un drago diverso da quelli che avevo visto finora.
Se non fosse stato per l’andamento stranamente goffo, sarebbe stata sicuramente una creatura maestosa ed affascinante.
Ero completamente nero ed i suoi occhi erano di un blu cosi intenso da risplendere nel cielo notturno.
Le ali grandi e il profilo sinuoso, quasi femminile lo rendevano davvero una meraviglia, niente in confronto a quei mostri che avevamo incontrato nelle nostre avventure passate.
Sfoderai la mia arma e mi preparai ad attaccarlo, non potevo permettere che distruggesse la Sunny, ne tantomeno che mi mangiasse.
Il drago, notò subito la mia reazione aggressiva ma non rallentò e continuò a volare verso di me.
Sbuffai nuovamente in modo quasi infastidito, dovevo ammetterlo, mi scocciava terribilmente dover uccidere un animale cosi bello, ma se non lo avessi fatto avrebbe distrutto sicuramente l’imbarcazione e avrebbe procurato troppi danni, danni che non potevamo permetterci di subire.
Cosi, senza indugiare oltre e allontanando qualsiasi ripensamento, mi preparai all’attacco.
Quando la creatura fu abbastanza vicina gli saltai incontro e posizionai la mia lama verso di essa per tagliarla a metà.
Questa mi guardò dolorante, quasi come se stesse soffrendo e con un unico battito d’ali si spostò lateralmente evitando il mio attacco.
Rimasi un attimo spiazzato, ero stato velocissimo eppure mi aveva preceduto ed era riuscita addirittura ad evitare il mio fendente.
Imprecai mentalmente quando sentì il corpo dell’animale atterrare sul ponte della Sunny.
Purtroppo per me, caddi in mare a qualche metro dalla nave.
“Merda” Esclamai iniziando velocemente a nuotare verso di essa.
Fortunatamente il vento non era molto forte infatti raggiunsi la prua in poche possenti bracciate.
Mi arrampicai sulla scala di legno posizionata a babordo e mi preparai a combattere contro quella bestia.
Sali l’ultimo gradino e quando fui di nuovo con i piedi sul ponte dell’imbarcazione, mi guardai intorno alla ricerca di quella creatura.
Avevo ancora la spada in mano ed ero pronto a tagliare qualsiasi cosa mi si fosse piazzata davanti.
Guardai ogni angolo della superficie sulla quale mi trovavo e con mio grande stupore mi accorsi che il drago era scomparso, sparito, volatilizzato nel nulla.
Lo cercai in cielo ma non trovai nient'altro che la luna.
Nuovamente mi guardai intorno, grattandomi i capelli con fare interrogativo.
Era forse uno scherzo?
O magari stavo davvero sognando?
Sbuffai e feci per rimettermi seduto accanto all’albero maestro quando posai gli occhi su qualcosa proprio vicino alla prua dell’imbarcazione.
Corsi subito verso quella direzione e quando la vidi rimasi quasi impietrito.
Una donna, ferita e probabilmente svenuta, giaceva rannicchiata su se stessa a pochi centimetri da me ed era completamente nuda.
Un lungo squarcio appariva sulla sua spalla e dei tagli profondi le percorrevano il costato.
Aveva lunghi capelli corvini  che le coprivano il petto, pelle olivastra, un fisico magro e scattante ed un neo sulla guancia destra.
Arrossii leggermente quando passai l’unico occhio che avevo su di lei.
Non ero quasi più abituato a vedere una donna in queste condizioni, intendo senza alcun vestito addosso.
Non che vedessi qualcosa di particolarmente privato, la sua posizione per fortuna mi impediva di osservare quelle che erano le sue parti più intime, ma comunque faceva un certo effetto…
Insomma, ero un uomo anche io!
Ma, a differenza del cuoco, sapevo cosa fosse il rispetto e la decenza.
Allontanai qualsiasi pensiero apparentemente contorno dalla mia mente e andai subito a recuperare il mio kimono, che era a pochi metri da li.
Mi avvicinai nuovamente a lei  e la coprì prendendola poi in braccio.
Feci attenzione alle ferite che aveva sulla spalla e sul costato, anche se dovetti farle male perché la sentì gemere leggermente dal dolore.
“Chopper!” Urlai senza badare troppo all’ora e al fatto che i miei compagni stessero dormendo.
Dopo una manciata di secondi la renna uscì assonnata dalla sua camera, seguita a ruota dal cuoco e dal cecchino.
“Stupido Marimo, che hai da urlare a quest’ora? Non lo sai che la gente dorme?” Esclamò il biondo con la voce impastata dal sonno.
Lo ignorai, sapevo che se avessi iniziato a rispondergli la discussione sarebbe durata per ore.
“Che succede Zoro, perché mi hai chiamato?” Chiese il dottore venendo verso di me ed ignorando anche lui le parole del damerino.
Subito smisi di osservare la ragazza e mi girai a guardarlo con un espressione seria in volto.
“Credo che abbia bisogno delle tue cure. ”
Mostrai subito il corpo inerme che avevo le braccia alla renna.
Non appena Sanji posò gli occhi sull’oggetto inanimato che avevo fra le mani, parve dimenticarsi dell’ora tarda e del sonno e sembrò svegliarsi completamente.
Venne verso di me ed iniziò a spargere cuori ovunque, come suo solito.
“Oh mio dio questa deve essere una benedizione dal cielo! Che dea meravigliosa!” Roteo fino a che non le fu abbastanza vicino e quando la guardò in viso i suoi occhi divennero due cuoricini pulsanti.
“Oh mio Dio ma è una creatura perfetta!” 
Sospirai sonoramente ed ignorai per la millesima volta le moine del cuoco, rivolgendomi subito a Chopper.
“Da dove è saltata fuori Zoro?” Sussurrò un po’ confuso mentre guardava la ragazza.
Io feci spallucce.
“Non lo so, forse il drago che avevo visto l’ha fatta cadere qui…”
“DRAGO?!”Urlò Usop guardandosi intorno con aria impaurita.
La renna lo imitò subito, come sempre i loro occhi erano pieni di terrore e paura.
“Si, c’era un drago ma è andato via…" li tranquillizzai" Pensavo volesse attaccarci, invece ha solo lasciato questa ragazza.”
Chopper si riprese quando capì che quel mostro non era più nelle vicinanze e si riavvicinò a me, iniziando ad osservare la donna.
“Portala in infermeria, sembra solo svenuta…”
“No” Dissi lanciando un’occhiataccia al cuoco che provava a sbirciare il contenuto del mio Kimono.
“E’ ferita..” Lo scansai con una spallata stringendo di più il tessuto attorno alla ragazza.
“Come fai a saperlo?” 
“Perché l’ho visto…” Posai lo sguardo su di lei per poi riportarlo sul dottore. “E nuda.” 
Sentendo quelle ultime parole il naso di Sanji iniziò a perdere dei piccoli rivoli di sangue.
“Nu..nuda?” Esclamò titubante con voce leggermente perversa.
“Tu fatti gli affari tuoi cuoco, torna a dormire!” Ringhiai infastidito, odiavo quel comportamento meschino che aveva quel damerino verso qualsiasi essere femminile.
Eravamo davvero gli opposti, io rispettavo le donne in ogni senso, lui le molestava con gli occhi.
Chopper si trasformò nella sua forma umana e io le lascia la ragazza, sicuro del fatto che lui non avrebbe osato toccarla se non come medico.
“Ci penso io Zoro, non appena Nami e Nico Robin saranno sveglie ricordami di chiedere loro qualcosa da far indossare a questa ragazza…” Accennò un sorriso e non appena mi vide annuire si diresse subito verso l’infermeria, lasciandomi solo insieme a Sanji, che fluttuava con aria sognante intorno alla nave.
Sbuffai infastidito e feci per parlare quando la porta della camera del capitano si spalancò sbattendo violentemente e mostrando cosi la figura di Rufy.
“DOVE è IL DRAGO!” Urlò con gli occhi illuminati.
“VOGLIO MANGIARMELO!” 
Sospirai sonoramente, ormai erano davvero tutti irrecuperabili.
Con quella scenata da parte di cappello di paglia, tutta la ciurma si svegliò e la giornata iniziò quando ancora il sole non era comparso in cielo.






“Come sta?" Guardai Chopper aspettando un resoconto sullo stato di salute della nuova arrivata.
La piccola renna entrò in cucina e si mise seduto accanto al capitano che, come tutti, aspettava con ansia le sue parole.
"Sta riposando, ho curato le sue ferite anche se erano abbastanza profonde..."
"Cosa le sarà successo?" Sanji posò un vassoio con dei biscotti in mezzo al tavolo e subito Rufy ne sgraffignò una manciata.
"Non lo so, magari il drago l'ha ferita mentre erano in volo...forse era una sua preda..." Intervenne Robin.
La navigatrice sbuffò leggermente.
"Tra quanto tempo credi che si sveglierà?"
Guardò il medico mentre inzuppava un biscotto nel tè.
Lui in tutta risposta fece spallucce.
"Non lo so, magari oggi, oppure tra qualche giorno...non posso dirlo con precisione purtroppo..."
L’archeologa sorrise e guardò il capitano che era intento a mangiare le leccornie che quel cuoco di serie B aveva preparato.
"Credo che al nostro capitano non dispiaccia aiutare quella ragazza, giusto?"
Rufy si fermò a guardarla con la bocca piena di cibo, le sorrise e guardò il resto della ciurma, me compreso.
"Chissà se è forte!?"
Un goccioline comparve dietro la testa di tutti mentre l'archeologa ridacchiava divertita.
"Possibile che non sai pensare ad altro?!" Chiese Usop dandogli uno schiaffetto in testa.
"Infatti..." Lo riprese Brook osservando quella scena "la domanda è un’altra…” L’intera ciurma lo osservò aspettandosi un’affermazione intelligente, dato il suo tono di voce risoluto. “Chissa di che colore sono le sue mutandine?! Yohohohohoho!!" Esclamò, attirando subito su di se un pugno micidiale di Nami, tanto micidiale da rompergli il collo.
Tutti ridacchiarono sotto i baffi per quella scenetta comica e continuarono a fare colazione tranquillamente. 
"Zoro..." La voce del cuoco mi fece riprendere dai miei pensieri. " sei sicuro che il drago sia scomparso?"
Alzai un sopracciglio con fare ironico e sbuffai.
"Certo che sono sicuro, stupido damerino!"
Lui ignorò la mia provocazione e continuò a servire Nami.
"Per precauzione" quest'ultima mi guardo mentre sorseggiava il te dalla sua tazza " credo che questa notte il turno di guardia lo facciamo fare a qualcun antro."
Sorrisi leggermente, ero contento della sua decisione così almeno avrei potuto riposare senza problemi.
"Per quello che mi riguarda rimarrò nella camera della nostra nuova ospite a contemplare la sua infinita bellezza" Sanji roteò su se stesso e guardò un punto indefinito della stanza con occhi sognanti.
Lo guardai per qualche secondo e poi mi alzai.
"Cuoco, sei davvero un maniaco..." Esclamai poco prima di uscire dalla cucina.
Senti quel damerino urlarmi contro ma ignorai i suoi schiamazzi e mi diressi subito in camera mia.
Ero stanco e avevo bisogno di riposare e di riflettere su quanto accaduto.
Entrai nella stanza e poggiai le spade sul muro, mettendomi subito sdraiato nel letto.
Sorrisi non appena la mia schiena si adattò al materasso e chiusi il mio unico occhio, preparandomi ad una bella e salutare dormita.
  
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