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Autore: vocalista91    08/09/2007    2 recensioni
Ci sono poche donne a Konoha con il grado di Jonin. Ancor meno quelle con il grado Jonin S e ovviamente la più conosciuta è Anko Mitarashi: bella quanto irruente. Pochi uomini furono e sono stati in grado di domare il suo carattere da testa calda: naturalmente il primo a farcela fu Orochimaru, suo sensei. Ed il secondo? Il quarto Hokage? Assolutamente! Forse Kakashi? … Lui?! Scherziamo?! No, miei cari signori: il secondo personaggio in grado di ammansire l’egocentrica Jonin S fu ed è…
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anko Mitarashi, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono poche donne a Konoha con il grado di jonin

Ci sono poche donne a Konoha con il grado di Jonin. Ancor meno quelle con il grado Jonin S e ovviamente la più conosciuta è Anko Mitarashi: bella quanto irruente.

Pochi uomini furono e sono stati in grado di domare il suo carattere da testa calda: naturalmente il primo a farcela fu Orochimaru, suo sensei.

Ed il secondo?

Il quarto Hokage? Assolutamente!

Forse Kakashi?

Lui?! Scherziamo?!

No, miei cari signori: il secondo personaggio in grado di ammansire l’egocentrica Jonin S fu ed è

…Ibiki Morino.

*

-Devi sempre farti riconoscere, vero?!- Ibiki abbandonò il viso fra le mani per nascondere la smorfia spazientita: Anko sbuffò offesa.

-Mi dispiace Ibiki! L’avrò ripetuto almeno un centinaio di volte: non l’ho fatto apposta!- Lui rialzò il volto verso di lei con espressione sarcastica, se non fosse stata sommersa dall’ira.

-Non l’hai fatto apposta, eh?! Infatti l’hai fatto per davvero!-
Il paese della roccia aveva chiesto a Konoha un favore: catturare un ninja traditore che pareva essersi nascosto nel loro villaggio e dopo settimane di false piste erano finalmente riusciti ad individuarlo. Si era nascosto in un appartamento di periferia poco lontano dal confine.

“Mossa intelligente dopotutto.” Era stato il primo pensiero dell’uomo appena saputa la situazione. Il secondo era stato più o meno

“Ma L’Hokage si rende conto di quello che sta facendo?!” Perché Tsunade-sama aveva ben pensato di affidare la missione di cattura a lui ed Anko: in fin dei conti era stata una buona scelta se si pensava che quel traditore era stato uno tra le più brave guardie del corpo dello Tsuchikage e dunque due Jonin S, seguiti da due Jonin come copertura, era un piano piuttosto efficace.

Ma l’Hokage non aveva tenuto conto di una cosa.

-Ma Tsunade-sama si rende conto che Anko è specializzata nell’assassinio, mentre io nelle torture?!- La prima protesta che aveva osato rivolgere alla Sennin una volta incontratisi per discutere della missione: lei lo aveva guardato esasperata.

-Lo so, Ibiki, lo so! Soltanto che la maggior parte dei nostri ninja è fuori per altre missioni ed i pochi rimasti qui a Konoha servono per proteggere i confini: gli unici siete tu ed Anko e qualche altro Jonin.- Nonostante la spiegazione di Tsunade-sama avesse placato un po’ l’animo del Jonin S, egli era decisamente irritato.

-Il villaggio della roccia vuole quel mukenin vivo?!- E con un cenno affermativo del capo, la Sennin aveva dichiarato la rovina.

-E come faccio a farlo sopravvivere?!-

-A questo ci devi pensare tu, Ibiki.- Ed ovviamente era successo l’inevitabile, nonostante si fosse impegnato.

Cioè, qualcosa era riuscito a combinare, però…

-Dovevi per forza ridurre in fin di vita la possibilità di tornare in buoni rapporti con lo Tsuchikage?!- Ibiki conosceva Anko da molto tempo e centinaia erano state le volte in cui si era arrabbiato con lei, principalmente per il carattere focoso ed imprudente che più volte l’aveva cacciata nei guai e questo era decisamente un guaio con la G maiuscola.

Lei si limitò a scrollare le spalle.

-Rilassati Ibiki! Non morirà: non l’ho mica colpito al cuore ma poc-

-…Chissà perché, ma non mi consola ascoltare le tue scuse.- Interruppe il Jonin S guadagnandosi un’occhiataccia dalla collega che rispose irosa.

-Non intervenire prima che io abbia finito!-

-Io intervengo quando mi pare, maledizione! Come fai ad essere così irresponsabile?!- La donna era decisamente arrivata al limite della sua pazienza che non era una tra le migliori, anzi, era veramente una delle peggiori e pensò bene di sfogare il proprio risentimento urlando.

-Ibiki, ma ti vuoi rendere conto che il massimo che ti faranno sarà darti un ammonimento?! Non c’è bisogno che ti preoccupi così tanto, visto che questo errore lo pagherò soprattutto io!- Pochi avrebbero avuto il coraggio di rispondere ad Anko, specialmente se furente come non mai ed il massimo che avrebbero potuto ribattere, sarebbe stata una risposta mormorata a bassa voce. Tuttavia Ibiki era sempre stato in grado di sottomettere tutti, nessuno escluso: era stato addestrato per “addomesticare” anche il peggiore dei ribelli. E perciò non si sarebbe lasciato mettere i piedi in testa da qualcuno con la sua stessa carica. Soprattutto se quel qualcuno era una donna.

-Ma sei stupida o cosa?! Io mi preoccupo per te e di quanti problemi ti dia il tuo carattere sia sul lavoro, sia in campo sentimentale a quanto so!- Il campo del lavoro era quello in cui Ibiki si applicava di più ed era stato ampiamente dimostrato più volte, tuttavia il piano amoroso non era mai stato il suo forte e perlopiù viveva di pettegolezzi origliati senza volerlo e voci di corridoio impossibili da evitare. Ed Anko ultimamente spiccava in entrambi i mezzi di comunicazione.

E solo dopo aver detto la frase si rese conto di essere stato un po’ troppo diretto, sebbene non si sentisse minimamente in colpa.

Ma per l’altra, eccome se si sarebbe dovuto sentire in colpa! Ed esplose.

-Tu non dovresti neanche minimamente impicciarti della mia vita privata è chiaro?! Non mi interessa se ti preoccupi per me, sta di fatto che io non ti ho chiesto niente!- Anko era entrata in un momento conosciuto normalmente come isterismo: sentirsi toccata su un punto in cui era debole la rendeva più imbestialita che mai.

Ed Ibiki iniziava seriamente ad innervosirsi.

-Anko per favore…- Sussurrò con voce pericolosamente bassa. La ragazza non si accorse dell’avvertimento implicito nella frase.

-Come ti permetti di rimproverarmi su fatti che non conosci?! Sei un’ipocrita!- L’uomo si alzò in piedi seccato come poche volte: aveva appena commesso un errore, toccando Anko su un punto che sapeva traballante. Ed ora era il caso di rimediare.

-…Calmati…- La voce non aveva cambiato ne volume ne tonalità e questo avrebbe dovuto far riflettere la Jonin S sulla famosa frase “La quiete prima della tempesta”, ma era troppo inalberata per rendersene conto.

-Calmarmi?! Non pensare di cavartela con così poco, mio caro Ibiki! Mi hai fatto arrabbiare sul serio!- In quel momento il Jonin S si rese conto che molto probabilmente c’erano già stati altri commenti precedenti al suo e certamente più ambigui, altrimenti non si spiegava lo scatto avuto dalla donna, sebbene il suo carattere fosse propenso ad essere mutevole in maniera impressionante.

Forse avrebbe dovuto assecondare quel momento per permettere alla ragazza di liberarsi di un peso riguardanti le sue relazioni sentimentali, però Ibiki non avrebbe mai sopportato una storia di mezzora atta a raccontare le avventure ed i rapporti avuti con Jonin e Chunin e perciò preferì ribattere ancora una volta prima di perdere il controllo.

-…Te lo chiedo per il tuo bene…- Ma Anko non era capace di dargli retta, presa com’era dalle sue farneticazioni.

-Ed adesso tutti quanti mi vogliono bene! Ed è per questo che mi dicono dietro riguardo alla mia vita!-

“Non che tu ti sia messa d’impegno per metterla in miglior luce!” Pensò stizzito l’uomo che ormai non riusciva più a mantenere un tono di voce controllato e dunque urlò a sua volta.

-Ma te la vuoi finire di comportarti come una pazza!?-

-Sei uno stupido Ibiki! Ti comporteresti anche tu da pazzo se girassero voci sul tuo conto!-

-Non me la prenderei mai per i commenti di chi non mi conosce!-

-Ed invece sì, porca puttana! Sì che te la prenderesti! Siamo tutti buoni a fare gli angeli!- La cosa sarebbe potuta svoltare su uno spettacolino comico se avessero iniziato ad gridarsi contro continuando a ripetere “Ed invece sì/Ed invece no”, ma Ibiki non si sarebbe mai permesso di comportarsi come un moccioso capriccioso.

-Ma te la vuoi piantare?! Questi isterismi da donnicciola non ti aiutano affatto!-

-Isterismi da donnicciola un corno! Sono sfoghi più che…- Non ebbe mai il tempo di affermare cosa fossero gli sfoghi. Anko non era donna che non si sconvolgeva facilmente: era abituata a trovare e creare cadaveri che per lei erano diventati il pane quotidiano. E se quello che successe era davvero riuscita a turbarla…Be’…Allora Anko non era mai stata baciata nel bel mezzo di un litigio dai toni accesi.

Come penso metà delle persone normali, immagino. Sempre se Anko si possa definire una “ragazza normale”, s’intende.

Comunque Ibiki lo fece ed Anko era talmente turbata che la su prima reazione fu nulla. La seconda anche. La terza pure.

Insomma non riuscì a fare niente di niente per scansarsi dal contatto della propria bocca con quella di Ibiki: se ne stava lì con gli occhi spalancati ed il vuoto in testa.

Non era un vero e proprio bacio: l’aveva colta di sorpresa con la bocca aperta, ma per il resto non aveva mosso alcunché. Lingua, labbra, denti, mani…Nulla.

E si staccò quasi subito: non sembrava ne imbarazzato, ne altro e questo rese Anko perplessa come non mai. Non capì neanche di essere arrossita.

Lui iniziò ad allontanarsi dirigendosi verso la porta ed Anko non sapeva cosa fare. Dopo quello che sentì proferire lo seppe esattamente.

-Non fare strani ragionamenti: l’ho fatto soltanto per farti smettere di strillare.- Stava per andarsene, quando la voce di Anko lo richiamò.

-Ibiki…- Lui si girò e…

…Uno schiaffo.

Come la donna era rimasta stupita per il bacio, lui rimase spiazzato dal gesto. Non ebbe neppure il coraggio di muovere la testa per guardare Anko: lasciò che essa rimanesse voltata verso destra. E comprese che quel giorno di errori ne aveva fatti parecchi.

-Sei solamente un bastardo Morino Ibiki! Un bastardo della peggior specie!- Ebbe modo di capacitarsi del fatto che stesse piangendo, sebbene per poco: dopo aver concluso la frase era corsa via dalla stanza senza lasciargli il tempo di ribattere.

Forse, in fin dei conti, Anko ebbe l’ultima parola con tutti, tranne che con il suo sensei.

OooO

Mi ero promessa che sarei riuscita a scrivere una long-fanfiction…E per il momento vi delizio con una bella, ma non troppo, IbikixAnko.

Come primo capitolo…Non è proprio malaccio, (mio modestissimo ed illustre parere) tuttavia avrei potuto fare di meglio, ma non mi piace ritoccare i capitoli una volta finiti perché preferisco farlo durante la stesura, tagliando e sistemando i pezzi che, ad un certo punto, fanno prendere alla storia una piega da me non contemplata, senza contare che la trama della storia la delineo più o meno scrivendo i primi due capitoli e quindi è ancora tutto da decidere…Non so neanche che cosa scriverò nel secondo capitolo! E mi sono resa conto che ad un certo punto mi stavo quasi per abbandonare al comico…

Comunque sia, vi ringrazio per la cortese attenzione miei cari lettori!

Al prossimo capitolo!

Au revoir mes petits set grands lecteurs!

  
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