Ci sono poche donne a Konoha con il grado di Jonin.
Ancor meno quelle con il grado Jonin S e ovviamente la più conosciuta
è Anko Mitarashi: bella quanto irruente.
Pochi uomini furono e sono stati in grado di domare
il suo carattere da testa calda: naturalmente il primo a farcela fu Orochimaru,
suo sensei.
Ed il secondo?
Il quarto Hokage? Assolutamente!
Forse Kakashi?
…
Lui?! Scherziamo?!
No, miei cari signori: il secondo personaggio in
grado di ammansire l’egocentrica Jonin S fu ed è…
…Ibiki Morino.
*
-Devi sempre farti riconoscere, vero?!- Ibiki abbandonò il viso fra le mani per
nascondere la smorfia spazientita: Anko sbuffò offesa.
-Mi dispiace Ibiki! L’avrò ripetuto
almeno un centinaio di volte: non l’ho fatto apposta!- Lui rialzò
il volto verso di lei con espressione sarcastica, se non fosse stata sommersa
dall’ira.
-Non l’hai fatto apposta, eh?! Infatti l’hai fatto per
davvero!-
Il paese della roccia aveva chiesto a Konoha un favore: catturare un ninja
traditore che pareva essersi nascosto nel loro villaggio e dopo settimane di
false piste erano finalmente riusciti ad individuarlo. Si era nascosto in un
appartamento di periferia poco lontano dal confine.
“Mossa intelligente dopotutto.” Era
stato il primo pensiero dell’uomo appena saputa la situazione. Il secondo
era stato più o meno…
“Ma L’Hokage si rende conto di quello
che sta facendo?!” Perché Tsunade-sama
aveva ben pensato di affidare la missione di cattura a lui ed Anko: in fin dei
conti era stata una buona scelta se si pensava che quel traditore era stato uno
tra le più brave guardie del corpo dello Tsuchikage e dunque due Jonin
S, seguiti da due Jonin come copertura, era un piano piuttosto efficace.
Ma l’Hokage non
aveva tenuto conto di una cosa.
-Ma Tsunade-sama si rende conto che Anko è
specializzata nell’assassinio, mentre io nelle torture?!-
La prima protesta che aveva osato rivolgere alla Sennin una volta incontratisi
per discutere della missione: lei lo aveva guardato esasperata.
-Lo so, Ibiki, lo so!
Soltanto che la maggior parte dei nostri ninja è fuori per altre
missioni ed i pochi rimasti qui a Konoha servono per proteggere i confini: gli
unici siete tu ed Anko e qualche altro Jonin.-
Nonostante la spiegazione di Tsunade-sama avesse placato un po’
l’animo del Jonin S, egli era decisamente irritato.
-Il villaggio della roccia vuole quel mukenin vivo?!- E con un cenno affermativo del capo, la Sennin aveva
dichiarato la rovina.
-E come faccio a farlo sopravvivere?!-
-A questo ci devi pensare tu, Ibiki.- Ed ovviamente
era successo l’inevitabile, nonostante si fosse
impegnato.
Cioè,
qualcosa era riuscito a combinare, però…
-Dovevi per forza ridurre in fin di vita la
possibilità di tornare in buoni rapporti con lo
Tsuchikage?!- Ibiki conosceva Anko
da molto tempo e centinaia erano state le volte in cui si era arrabbiato con
lei, principalmente per il carattere focoso ed imprudente che più volte
l’aveva cacciata nei guai e questo era decisamente un guaio con la G
maiuscola.
Lei si limitò a scrollare le spalle.
-Rilassati Ibiki! Non morirà: non l’ho
mica colpito al cuore ma poc…-
-…Chissà perché, ma non mi
consola ascoltare le tue scuse.- Interruppe il Jonin S
guadagnandosi un’occhiataccia dalla collega che rispose irosa.
-Non intervenire prima che io abbia finito!-
-Io intervengo quando mi
pare, maledizione! Come fai ad essere così irresponsabile?!- La donna era decisamente arrivata al limite della sua
pazienza che non era una tra le migliori, anzi, era veramente una delle
peggiori e pensò bene di sfogare il proprio risentimento urlando.
-Ibiki, ma ti vuoi rendere conto che il massimo che
ti faranno sarà darti un ammonimento?! Non
c’è bisogno che ti preoccupi così tanto,
visto che questo errore lo pagherò soprattutto io!- Pochi avrebbero avuto
il coraggio di rispondere ad Anko, specialmente se furente come non mai ed il
massimo che avrebbero potuto ribattere, sarebbe stata una risposta mormorata a
bassa voce. Tuttavia Ibiki era sempre stato in grado di
sottomettere tutti, nessuno escluso: era stato addestrato per
“addomesticare” anche il peggiore dei ribelli. E perciò non si sarebbe lasciato mettere i piedi in
testa da qualcuno con la sua stessa carica. Soprattutto se quel qualcuno era
una donna.
-Ma sei stupida o cosa?!
Io mi preoccupo per te e di quanti problemi ti dia il
tuo carattere sia sul lavoro, sia in campo sentimentale a quanto so!- Il campo
del lavoro era quello in cui Ibiki si applicava di più ed era stato
ampiamente dimostrato più volte, tuttavia il piano amoroso non era mai
stato il suo forte e perlopiù viveva di pettegolezzi origliati senza
volerlo e voci di corridoio impossibili da evitare. Ed
Anko ultimamente spiccava in entrambi i mezzi di comunicazione.
E solo dopo aver detto la frase
si rese conto di essere stato un po’ troppo diretto, sebbene non si
sentisse minimamente in colpa.
Ma per l’altra,
eccome se si sarebbe dovuto sentire in colpa! Ed
esplose.
-Tu non dovresti neanche minimamente impicciarti
della mia vita privata è chiaro?! Non mi interessa se ti preoccupi per me, sta di fatto che io non
ti ho chiesto niente!- Anko era entrata in un momento conosciuto normalmente
come isterismo: sentirsi toccata su un punto in cui era debole la rendeva
più imbestialita che mai.
Ed Ibiki iniziava
seriamente ad innervosirsi.
-Anko per favore…- Sussurrò con voce
pericolosamente bassa. La ragazza non si accorse dell’avvertimento
implicito nella frase.
-Come ti permetti di rimproverarmi su fatti che non
conosci?! Sei un’ipocrita!- L’uomo si
alzò in piedi seccato come poche volte: aveva
appena commesso un errore, toccando Anko su un punto che sapeva traballante. Ed ora era il caso di rimediare.
-…Calmati…- La voce non aveva cambiato ne volume ne tonalità e questo avrebbe dovuto far
riflettere
-Calmarmi?! Non pensare di cavartela con
così poco, mio caro Ibiki! Mi hai fatto arrabbiare sul serio!- In quel
momento il Jonin S si rese conto che molto
probabilmente c’erano già stati altri commenti precedenti al suo e
certamente più ambigui, altrimenti non si spiegava lo scatto avuto dalla
donna, sebbene il suo carattere fosse propenso ad essere mutevole in maniera
impressionante.
Forse avrebbe dovuto assecondare quel momento per
permettere alla ragazza di liberarsi di un peso riguardanti
le sue relazioni sentimentali, però Ibiki non avrebbe mai sopportato una
storia di mezzora atta a raccontare le avventure ed i rapporti avuti con Jonin
e Chunin e perciò preferì ribattere ancora una volta prima di
perdere il controllo.
-…Te lo chiedo per il tuo bene…-
Ma Anko non era capace di dargli retta, presa com’era dalle sue
farneticazioni.
-Ed adesso tutti quanti mi
vogliono bene! Ed è per questo che mi dicono dietro riguardo alla mia
vita!-
“Non che tu ti sia messa d’impegno per metterla in miglior luce!” Pensò stizzito
l’uomo che ormai non riusciva più a mantenere un tono di voce
controllato e dunque urlò a sua volta.
-Ma te la vuoi finire di comportarti come una pazza!?-
-Sei uno stupido Ibiki! Ti comporteresti anche tu
da pazzo se girassero voci sul tuo conto!-
-Non me la prenderei mai per i commenti di chi non
mi conosce!-
-Ed invece sì, porca
puttana! Sì che te la prenderesti! Siamo tutti buoni a fare gli angeli!-
La cosa sarebbe potuta svoltare su uno spettacolino
comico se avessero iniziato ad gridarsi contro continuando a ripetere “Ed
invece sì/Ed invece no”, ma Ibiki non si sarebbe mai permesso di
comportarsi come un moccioso capriccioso.
-Ma te la vuoi piantare?! Questi
isterismi da donnicciola non ti aiutano affatto!-
-Isterismi da donnicciola un corno! Sono sfoghi
più che…- Non ebbe mai il tempo di
affermare cosa fossero gli sfoghi. Anko non era donna che non si sconvolgeva
facilmente: era abituata a trovare e creare cadaveri che per lei erano diventati il pane quotidiano. E
se quello che successe era davvero riuscita a
turbarla…Be’…Allora Anko non era mai stata baciata nel bel
mezzo di un litigio dai toni accesi.
Come penso metà delle
persone normali, immagino. Sempre se Anko si possa
definire una “ragazza normale”, s’intende.
Comunque Ibiki lo fece ed Anko era talmente
turbata che la su prima reazione fu nulla. La seconda anche. La terza pure.
Insomma non riuscì a fare niente di niente
per scansarsi dal contatto della propria bocca con quella di Ibiki:
se ne stava lì con gli occhi spalancati ed il vuoto in testa.
Non era un vero e proprio bacio: l’aveva
colta di sorpresa con la bocca aperta, ma per il resto non aveva mosso alcunché. Lingua, labbra, denti, mani…Nulla.
E si staccò quasi subito: non sembrava ne
imbarazzato, ne altro e questo rese Anko perplessa
come non mai. Non capì neanche di essere arrossita.
Lui iniziò ad allontanarsi dirigendosi verso
la porta ed Anko non sapeva cosa fare. Dopo quello che
sentì proferire lo seppe esattamente.
-Non fare strani ragionamenti: l’ho fatto
soltanto per farti smettere di strillare.- Stava per andarsene, quando la voce di Anko lo richiamò.
-Ibiki…- Lui si girò e…
…Uno schiaffo.
Come la donna era rimasta stupita
per il bacio, lui rimase spiazzato dal gesto. Non ebbe neppure il
coraggio di muovere la testa per guardare Anko: lasciò che essa
rimanesse voltata verso destra. E comprese che quel giorno di
errori ne aveva fatti parecchi.
-Sei solamente un bastardo Morino
Ibiki! Un bastardo della peggior specie!- Ebbe modo di capacitarsi del fatto
che stesse piangendo, sebbene per poco: dopo aver concluso
la frase era corsa via dalla stanza senza lasciargli il tempo di ribattere.
Forse, in fin dei conti, Anko ebbe l’ultima
parola con tutti, tranne che con il suo sensei.
OooO
Mi ero promessa che sarei riuscita a scrivere
una long-fanfiction…E per il momento vi delizio con una bella, ma non
troppo, IbikixAnko.
Come primo capitolo…Non è
proprio malaccio, (mio modestissimo ed illustre parere) tuttavia avrei potuto
fare di meglio, ma non mi piace ritoccare i capitoli una volta finiti
perché preferisco farlo durante la stesura, tagliando e sistemando i
pezzi che, ad un certo punto, fanno prendere alla storia una piega da me non
contemplata, senza contare che la trama della storia la delineo
più o meno scrivendo i primi due capitoli e quindi è ancora tutto
da decidere…Non so neanche che cosa scriverò nel secondo capitolo!
E mi sono resa conto che ad un certo punto mi stavo
quasi per abbandonare al comico…
Comunque
sia, vi ringrazio per la cortese attenzione miei cari lettori!
Al prossimo capitolo!
Au revoir mes
petits set grands lecteurs!