Tutto quello che devi fare è cancellare i ricordi. Sei un mago, puoi farlo. Puoi prendere un bastoncino di legno e puntartelo alla tempia. Puoi concentrarti e pronunciare solo una parola. Solo poche sillabe ti separano dal dolce oblio. Con quelle poche sillabe potresti cancellare anni di sofferenza, anni vuoti e inutili, sprecati dietro un padre che neanche ti guardava. Hai dato tutto pur di avere la sua benevolenza. Ma lui di bene non te ne ha mai voluto. Lui non ha mai saputo cosa fosse l’affetto. Nessuno gli aveva mai insegnato cosa fosse. E ora ti trovi lì, su una torre, seduto con le gambe incrociate e la bacchetta è a terra, davanti a te. Ti basterebbe allungare la mano e puntarti contro un bastoncino, ma non lo fai. Perché? Hai così tanti ricordi che vorresti non avere più con te. Tutto quello che devi fare è spazzarli via. Ma c’è qualcosa che ti impedisce di farlo. Cos’è? È la consapevolezza. Perché se cancelli la tua memoria spazzerai via anche quelle piccoli cose che, per quanto minuscole, ti hanno permesso di andare avanti nella vita. Non puoi cancellare i piccoli e rarissimi sorrisi che tua madre ti regalava quando tuo padre era distratto. Non puoi cancellare le buffonate che l’inamidato Blaise metteva in atto pur di farti fare un sorriso. Non puoi cancellare gli abbracci che la apparentemente rigida Pansy regalava solo a te e a pochi altri. Non puoi cancellare l’approvazione di un Severus che sembrava di ghiaccio, ma che in realtà si scioglieva con poco. Il tuo è sempre stato un mondo fragile, fatto di apparenze, che traeva tutti in inganno. Il tuo mondo è sempre stato in bilico, pronto a frantumarsi in minuscoli pezzettini al minimo sbaglio di uno solo di coloro che lo componevano, questo mondo. Ma qualcuno ti ha aiutato, spezzando l’equilibrio. Il mondo è mutato ma non si è frantumato. Perché lui vi aveva presi tutti sotto la sua ala protettrice e vi aveva perdonato ogni singolo sbaglio, ben sapendo che volevate solo difendervi dalla crudeltà di un pazzo omicida. È lui ti ha aiutato. Siete diventati amici, avete parlato, riso, scherzato e poi una sera, ubriachi e felici come ragazzi di sedici anni qualsiasi, ci è scappato un bacio. Un bacio casto, puro e incontaminato ma soprattutto vero e voluto da entrambi. Così da semplici amici diventaste qualcosa di più. Ma lui ha anche combattuto. E lui ha anche vinto. E lui ha anche perso. L’incubo del Signore Oscuro era finito ma lui era appeso a un filo sottile. Troppo sottile. Era tenuto in vita da macchinari magici. E ora avevano deciso di staccarli. Avrebbero ucciso Harry Potter, colui che li aveva salvati. Non è giusto ma ci hai fatto il callo. Niente nella tua vita è mai stato giusto. Niente. Da quando ti hanno detto che lui non potrà farcela, che gli staccheranno i macchinari per lasciarlo andare al proprio destino, tu non hai versato lacrime. Perché in fondo sei un Serpeverde. In fondo sei un Malfoy. Tu sei Draco Malfoy, l’ultimo dei Malfoy. E i Malfoy non mostrano le proprie emozioni, questo e poco altro ti ha insegnato tuo padre. Ma per una volta sii semplicemente Draco, un ragazzo fragile, pronto a spezzarsi dopo che il peso sulle sue esili spalle era diventato troppo grande. Ed eccoti qui che finalmente mostri il tuo vero viso, senza inutili maschere. Ma lo stesso non riesci a piangere. Una singola lacrima ti riga il viso, solo una goccia scalfisce in tuo viso di marmo bianco. E la tua mano si muove sulla bacchetta, l’hai in mano e fai un minuscolo sorriso. Sembri felice. Sei felice, Draco? Sei felice? Spero di si. Io ti lascio qui Draco. Decidi della tua vita. Ma fallo con cura. Sii felice Draco. Sii felice.