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Autore: Ghirlanda    11/08/2004    2 recensioni
è la prima fic che ho scritto su Harry Potter, anche se non ne è il protagonista!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Prima parte: Hermione salì al dormitorio, e vi trovò una ragazza sconosciuta, che leggeva un libro di pozioni. -Da non credere… pensavo di essere la sola a leggere libri scolastici oltre che per le interrogazioni…! Mi presento: sono Hermione Granger.- -S-scusa, non mi sono presentata nemmeno io… il mio nome è Vera Vitupera. Molto piacere. Il professor Silente mi ha detto di rivolgermi a te per qualunque problema. Sempre se non ti crea disturbo, ovviamente…- -Figurati… mi fa piacere! Solo che adesso dovrei…- -…andare da Harry e Ron, vero?- -C-come?- -Sai…, credo di conoscere molte cose di voi tre…- -N-non capisco cosa tu intenda per…- -Calma, calma… non sono certo qui per andare a raccontare in giro ciò che avete fatto voi tre infrangendo le regole della scuola.- -Lo spero bene, - Disse Hermione, correggendosi all’istante, -anche se non so di cosa tu stia…-. -Per farti un esempio banale, so che voi tre, durante il secondo anno, -e, detto questo, abbassò la voce, -siete entrati all’interno dell’ufficio di Piton, rubando dalla sua dispensa degli ingredienti, che avete usato per produrre la pozione Polisucco, con cui vi siete trasformati in Tiger, Goyle e… beh… direi la gatta di Millicent Bulstrode.- Hermione, ad ogni parola, era sbiancata sempre più, fino ad assumere l’attuale pallore cadaverico. -M-ma c-come…- -Non conta il come, ma il perché.- -C-cioè?- -Harry ti ha parlato della profezia?- -Quale profezia?- Chiese Hermione che stava riprendendo colore e curiosità. -Devi farmi un favore, Hermione, ti prego. Cerca Harry e Neville, e fai in modo che si trovino al termine delle lezioni di domani nella sala comune di Grifondoro entrambi, per piacere. So che posso sembrarti un tantino strana ed egoista. Ma è necessario che quei due sappiano cosa li aspetta, e che siano pronti ad affrontare ogni prova a cui verranno sottoposti. Puoi farmi questo piacere?- -Certo! Ad una condizione, però…- -…che ti informiamo di che cosa sta succedendo, vero? La classica Hermione…- e con un sorrisino di assenso la vide allontanarsi molto frettolosamente. Quando Hermione tornò, a sera inoltrata, Vera fingeva di dormire, così si infilò a letto senza chiedere altre spiegazioni, cosa che Vera sperava con tutta sé stessa. Era stanca. Aveva appena finito di ripassare le ultime date di riferimento dell’ultima rivolta dei goblin e non se la sentiva di dare spiegazioni di alcun genere. Anche perché durante la giornata (trascorsa per la maggior parte in biblioteca per approfondire erbologia e pozioni) aveva segnato la sua entrata nella scuola da degna Grifondoro. Mentre si trovava al secondo piano, corridoio ovest, aveva incontrato Draco Malfoy, Vincent Tiger, Gregory Goyle, Pansy Parkinson, Warrington e Millicent Bulstrode. “Manca la Umbridge e poi potrei pensare di essere tornata indietro nel tempo di un annetto circa…” -E questa chi è?- Chiese Pansy Parkinson, senza nemmeno curarsi di abbassare la voce. -Un’altra Grifondoro?- Chiese Millicent. -Sarà un’altra sporca mezzosan…- Cercò di aggiungere Malfoy. -Per tua norma e regola, Malfoy, la mia famiglia e tutti i suoi componenti sono di, se così si può dire, razza molto più pura della tua.- -Ma cos…- -Almeno mio padre non è ad Azkaban con l’accusa di tradimento e frode nei confronti del Ministero della Magia.- -Io ti ammazzo!- Disse Draco scagliandosi contro di lei. Tiger e Goyle lo fermarono per le spalle. -Non qui in mezzo al corridoio, Malfoy. Qualcuno potrebbe pensare che tu sia un frignone, vedendoti agitare in preda al panico sdraiato sul pavimento…- Insistette Vera. -Non la passerai liscia, maledetta Grifondoro!- -Sto tremando di paura, Malfoy.- “Effettivamente l’ho fatta grossa… ma lui ne ha fatte così tante a Harry, Ron ed Hermione, che si meritava una piccola punizione…” Il giorno seguente Vera non avrebbe partecipato alle lezioni, perché, essendo appena arrivata, aveva diecimila altre cose da fare. Prima di tutto doveva andare nell’ufficio di Silente, per riferire che andava tutto bene, per sostenere un piccolo test attitudinale sui cinque anni scolastici passati (un compito, quindi), ma soprattutto per ringraziarlo. Nonostante l’anno fosse iniziato da due settimane, l’aveva accettata come se avesse capito che non era il caso di lasciarla da sola al di fuori di Hogwarts. Lei gli aveva semplicemente detto: -Sono scappata dalle grinfie di Lord Voldemort. Ho bisogno di un posto dove stare. E dove ci sia lei.- Indicandolo. E lui le aveva indicato il cappello parlante, che quasi non le aveva neanche sfiorato la testa, e già aveva urlato a gran voce: “Grifondoro!” Era una Grifondoro, come sua madre. Così Silente, senza chiederle altre spiegazioni di alcun genere e dicendole di tornare per affrontare un test il giorno seguente, l’aveva congedata indicandole la strada per il dormitorio di Grifondoro, la parola d’ordine per accedervi e, dandole un solo nominativo: Hermione Granger. Si trattenne nell’ufficio del preside quattro ore per affrontare quel test. Quando era arrivata aveva visto uscirne la professoressa McGranitt. La “scheda tecnica” della professoressa le comparì in mente all’istante. -Buongiorno professoressa McGranitt.- -S-salve. Come mai non sei in classe? - poi, vedendo l’uniforme, aggiunse -Sei di Grifondoro? Non credo di averti mai vista prima…- -Sono un’alunna appena iscritta. Sto andando ad affrontare un test per vedere se posso studiare all’interno della scuola, anche senza aver frequentato la scuola negli scorsi cinque anni. Varrà come se affrontassi le prove dei G.U.F.O.- -Non mi sembri molto tesa…- -Sono piuttosto sicura. Ho studiato molto.- -Buona fortuna.- -Grazie. Da domattina verrò a seguire le lezioni nella sua classe.- -Allora a domani.- -Arrivederci.- Toc, toc. -Entra pure, Vera.- -Buongiorno.- Osservò l’ometto accanto a Silente. Cappello verde acido, mantello verde gessato… -Cornelius Caramell, il ministro della magia. Molto piacere. Ho sentito molto parlare di lei. Il mio nome è Vera Vitupera. Immagino lei sia il membro esterno che deve presenziare al mio esame…- -Immagini giusto. Caramell è qui per assistere all’esame che varrà per i tuoi G.U.F.O., i cui risultati ti saranno consegnati dalla direttrice della tua casa oggi pomeriggio, alla fine delle lezioni.Tutto bene?- -Sì, sono pronta.- -L’orale ti sarà considerato come prova scritta e presenzieremo solo io e Caramell mentre alle prove pratiche presenzierà anche la professoressa Sprite. Dimmi: preferisci sostenere le prove pratiche oggi pomeriggio o stamani alla fine delle orali?- -Preferirei sostenerle tutte stamani.- -Vuoi toglierti il pensiero, eh?- -Già…- -Allora, possiamo cominciare? Sei pronta?- -Sì.- Tutto sommato era andata più che bene. Vera sapeva di dover ottenere “E” in tutte le materie per piacere a suo padre. E credeva di esserci riuscita. L’unica materia che le aveva dato qualche problema era stata Divinazione, nell’esame pratico, ma Silente, con un sorrisetto, le aveva fatto l’occhiolino. Tutti i suoi appunti mentali confermavano che quel gesto significava piena fiducia e non poteva voler quindi dire che l’avrebbe penalizzata l’aver detto di aver visto un cane nero che guaiva in un stanza piena di cervelli. I “mix di informazioni” erano il suo forte.
  
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