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Autore: Imapingu_    22/02/2013    3 recensioni
..E vorrei solo che tu sappia che
Ogni volta che non lo faccio
È come se lo facessi, è come se lo facessi..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’estate finì molto velocemente, e col passare del tempo arrivò il giorno in cui la scuola riprese, lasciandomi nella mente un flebile ricordo dei mesi passati in casa, contemplando una pausa da tutto quel caos che si impossessò del mio cuore all‘improvviso;contemplando il suo sguardo profondo, i suoi occhi marroni, i suoi capelli morbidi e perfetti, il suo sorriso meraviglioso, l‘unica distrazione concessa in quei mesi soffocanti; contemplando il modo in cui i miei genitori mi salutavano al risveglio; contemplando la loro felicità e la loro voce armoniosa che mi faceva rabbrividire con un semplice ‘ciao’. Ma un giorno, chissà chi, mi privò di loro, lasciandomi tutta sola in un mondo di illusioni, senza forze, le uniche in grado che mi avrebbero aiutato ad affrontare quel tornado di emozioni troppo forti per me, una semplice ragazza che ancora aveva il coraggio di sognare nonostante i suoi diciotto anni, una semplice ragazza incapace di crescere senza i propri genitori. Ma fu così che mi rialzai. Ormai ero sola, ma la mia vita doveva continuare; io dovevo essere forte per me stessa, perché nessuno è in grado di capire quanto è dolorosa una perdita fin quando non si subisce personalmente. E io ne avevo subite addirittura due. 
 
La sveglia risuonò nella stanza. Con gli occhi semichiusi diedi una sbirciata all’orario e, stiracchiandomi, salutai Settembre con un sorriso, ringraziando i miei angeli per aver vegliato su di me. Mi incamminai verso il bagno decisa a farmi una doccia. L’acqua che scorreva nel mio corpo mi fece rinascere, se non addirittura svegliare. Avvolgendomi in un asciugamano, mi lavai i denti per poi rientrare in camera e aprire l’armadio: decisi che quel giorno avrei abbandonato i vestiti larghi e scuri che iniziai ad indossare dopo la morte dei miei,  così puntai su un vestitino vintage con delle ballerine: questo, non solo indicava che sarei stata in grado di affrontare un nuovo giorno, ma che sarei rinata dopo tanti mesi, partendo da un semplice cambiamento.
Mi diedi un’ ultima sistemata ai capelli che lasciai cadere sulle spalle e misi un po’ di mascara nelle ciglia per dare definizione ai miei occhi.  Gli stessi occhi verdi di mio padre. A quel pensiero, ricacciai le lacrime, presi la borsa e uscii da casa mia chiudendomi la porta alle spalle. La scuola non era molto lontana. In dieci minuti arrivai all’ingresso, in cui un ampio prato verde pieno di ragazzi mi accolse e mi fece nascere un sorriso. Al centro, si trovava un grande palco: essendo il primo giorno di scuola le lezione sarebbero riprese soltanto il giorno dopo; lì infatti si sarebbe svolta una festa di ‘ritorno’. All’ improvviso sentii qualcuno che mi sfiorò la spalla: era Emma. 
- Oddio tesoro, sei bellissima! Questo vestito ti sta d’incanto. Bentornata- mi abbracciò la mia migliore amica.
- Ho deciso di riprendere la mia vita e accantonare i brutti pensieri in un angolo del mio cervello- dissi tra i suoi capelli.
- Saggia decisione Kris. Non vedevo l’ora di rivederti. E’ stato orribile starti lontana per tutta l’estate, ci sei mancata.- sciolse l’abbraccio prendendomi per mano e indirizzandomi verso un gruppo di persone poco lontane. 
- Lo so, ma avevo bisogno di pensare e stare, diciamo, sola.- le offrii un sorriso e camminai affianco a lei.
Sentii degli occhi voltarsi verso di noi e subito riconobbi gli altri nostri amici: July, Alice, Anne, Harry, Louis, Liam, Niall. Erano tutti lì, le persone che mi mancarono di più in quell’estate. A ruota mi abbracciarono e mi chiesero come stessi. 
- Ehi Kris, ci stavamo chiedendo se avessi voglia di cantare qualcosa sul palco per questa giornata- mi chiese Harry, il mio migliore amico dalle fossette sul  viso, gli occhioni verdi e i ricci inconfondibili. 
-Ehm, non credo di essere abbastanza pronta.. Ehm..- cercai di farfugliare qualcosa, ma subito Niall mi diede la chitarra e mi spinse verso il centro del prato. 
Quest’ultimo prese un microfono e mi prese per mano, guidandomi verso il palco.
-BBBBBuongiorno a tutti ragazzi! E’ arrivato, dopo un’intensa e calda estate, l’atteso giorno; il primo giorno di scuola.- disse le ultime parole con un tono di disgusto e mi fece sogghignare. 
-Comunqueee, vedete questa splendida ragazza accanto a me? Ecco a voi, colei che aprirà questa giornata! Facciamo un applauso a Kriiiss!- disse Niall tutto d’un fiato. Arrossii quando sentii il frastuono degli applausi, ma subito fui accompagnata su uno sgabello. Presi coraggio e posizionai il microfono sull’asta che mi diede il ragazzo dagli occhi angelici. Posizionai la chitarra sulle mie ginocchia e, con l’aiuto del peltro, andai alla ricerca delle note giuste.
-Bene,.. Ciao ragazzi! Come già avrete capito ora canterò.. la canzone si intitola ‘I Almost Do’.. l’ho scritta in un momento difficile della mia vita e.. nulla, basta chiacchiere. Buon ascolto ragazzi!- dissi timidamente e iniziai a prepararmi, quando l’applauso finì. Vedevo i miei amici in prima fila e questo mi rincuorava in qualche modo, anche se, solo ora, mi accorsi che mancava il suo incantevole viso, i suoi occhi marroni e il ciuffo perfetto. Zayn. 
‘’ I bet this time of night you’re still up
I bet you’re tired from a long, hard week
I bet you’re sitting in your chair by the window, looking out at the city
And I bet sometimes you wonder about me
And I just want to tell you 
It takes everything in me not to call you
And I wish I could run to you
And I hope you know that
Everytime I don’t,
I almost do, I almost do’’
 
Presi fiato, dopo un lungo applauso incoraggiante.
 
‘’I bet you think I either moved on or hate you
‘Cause each time you reach out there’s no reply
I bet it never, ever occorred to you that I can’t say hello to you
And risk another goodbye
And I just want to tell you
It takes everything in me not to call you
And I wish I could run to you
And I hope you know that 
Everytime I don’t, 
I almost do, I almost do’’
 
Guardai di nuovo verso i miei amici che mi guardavano felici. Poi i miei occhi caddero su quelli del ragazzo che avevo sempre amato, ma che non avevo il coraggio di affrontare. Zayn mi guardava, incantato, e ciò mi fece sorridere.
 
‘’We made quite a mess, babe 
It’s probably better of this way
And I confess, babe
That in my dreams you’re touching my face
And asking me if I want to try again with you
And I almost do
And I just want to tell you 
It takes everything in me not to call you
And I wish I could run to you
And I hope you know that
Everytime I don’t , 
I almost do, I almost do
I bet this time of night you’re still up
I bet you’re tired from a long, hard week
I bet you’re sitting in your chair by the window, looking out at the city
And I hope sometimes you wonder about me.’’
 
Conclusi la canzone, alzandomi in piedi e offrendo un timido inchino verso i ragazzi, che quasi impazziti e eccitati, applaudivano senza sosta, donandomi sorrisi e grida di incoraggiamento. 
-Grazie!- urlai al microfono, e immediatamente mi precipitai verso il mio gruppo. Gli strinsi tutti quanti, lasciando per ultimo Zayn. Quando fu il suo turno, sentii le farfalle allo stomaco ma, decisa a continuare, mi avvicinai lentamente al suo corpo, e facendo lo stesso, in pochi secondi lo sentii accanto al mio. Misi le mie braccia nel suo collo e lui cinse i miei fianchi con le sue morbide mani. Poi ne avvicinò una al mio viso, e con un dolce movimento, fece sii che i nostri visi fossero a pochi centimetri. Fu in quel momento che accostai le mie labbra alle sue e lasciai che anche lui facesse lo stesso. Il mio gesto fu ricambiato, con mia sorpresa, con una certa foga: le nostre labbra, inizialmente, si sfiorarono timidamente; poi mi chiese, con la sua lingua, l’accesso alla mia bocca, che offrii molto volentieri. Quegli istanti sembrarono interminabili. Poi all’improvviso, mentre prendevamo fiato, ansimanti, i nostri amici iniziarono a fischiare e ad applaudire in modo giocoso, facendo unire l’intera folla. Arrossii al pensiero che tutti ci avessero visti, e molto delicatamente appoggiai il mio viso al suo petto, mentre con il suo braccio mi accarezzava le spalle. 
-Aspettavo questo momento da non sai quanto tempo- disse ridendo tra i miei capelli.
-Non sai quanto ho desiderato questo momento- dissi, con un sorriso innocente.
-E vorrei solo che tu sappia che ogni volta che non lo faccio è come se lo facessi- mi disse.
Finalmente, dopo tempo, capii che anche Zayn voleva provare a fare il primo passo, che voleva stare con me, ma dopo la morte dei miei genitori non aveva osato avvicinarsi. Forse, loro stessi avevano favorito questo momento. Quando tutti mi chiesero della canzone, risposi che era stata scritta per una persona speciale che tanto volevo ma che non avevo il coraggio di parlare o solo guardare. Loro intuirono per chi fosse indirizzata, ma ciò che m’importava in quel momento era la mia felicità, con i miei amici e Zayn. 
 
..E vorrei solo che tu sappia che
Ogni volta che non lo faccio
È come se lo facessi, è come se lo facessi..
I almost do.










 
Angolo del panico. 
 
 
Ciao a tutti, belli e brutti (?) 
Allora, questa è la mia prima ff perciò non pretenderò tanto.
Parto col spiegare che quello che può sembare una storia triste, basata su una canzone altrettanto triste, si è poi trasformata in una rinascita.
Spero vi piaccia; ci ho messo anima e cuore per scriverla lol
Comunque, anche se vi immaginate una Taylor Swift come protagonista vi sbagliate: lei è stata solo la mia ispirazione durante la scrittura. 
Immginatevi una bella ragazza lol
Vabbè ora vi lascio, spero sia di vostro gradimento. Se vi va lasciate pure una recensione, grazie <3
Inoltre su twitter mi trovate come @mjleysmile. 
Alla prossima hkhfksdjkfd.
  
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