In una fredda notte di Dicembre, due misteriose figure si smaterializzarono appena fuori dal cancello e guardandosi in silenzio proseguirono svelti nella neve giungendo all'imponente portone. Una piccola mano bianca brillò per un attimo alla luce della luna bussando sul legno scuro, per poi sparire nuovamente sotto il pesante mantello nero. Dopo poco tempo esso si aprì illuminando lo spazio intorno, la vecchia preside li guardò attentamente per poi sorridere.

“Bentornata a Hogwarts, Katherine!”

Al sentire quella voce familiare una delle due figure tremò leggermente e mentre entravano dentro il castello, con un gesto deciso abassò il cappuccio rivelando alla tremula luce delle candele una giovane donna con morbidi boccoli neri che incorniciavano il volto pallido e raffinato e due profondi occhi color ghiaccio.

“Salve Minerva!” esclamò allegramente

“Immagino che il ragazzo al tuo fianco sia...”

“Non ora cara, non è né il luogo né il momento adatto!”

“Bene allora seguitemi nel mio ufficio, abbiamo molto di cui discutere.” concluse la strega inoltrandosi negli intricati corridoi.

Una volta fatti sedere i propri ospiti su due comode sedie evocò 3 tazze fumanti di thè e un piatto di gustosi biscotti.

“Allora mia cara, nella lettera non mi hai spiegato molto...”

“Perdonami, lascia che ti spieghi meglio, lui è mio figlio Alec...” incominciò Kathirine.

“Ma com'è possibile che siate così giovani tutti e due? È impossibile!” esclamò la preside interrompendola.

“Non è impossibile, ma non è ancora tempo per raccontare questa storia... Dov'è Harry Potter?”

“Come ti ho detto è qui al sicuro fra le mura del castello, ma ti invito a riposarvi per stasera sarete molto stanchi per il viaggio. Vi organizzerò un incontro domattina.” disse congedandosi

“Dove allogeremo?” chiese Kat sfinita.

“C'è una grande stanza libera accanto alla torre di Astronomia, vi serve una guida?”

“No, grazie vai a riposarti anche tu hai l'aria stanca conosco la strada!” detto questo si alzò velocemente avviandosi verso la porta, il ragazzo che era rimasto immobile sino ad allora si voltò verso la preside che sussultò riconoscendo in lui i tratti di suo padre, un giovane affascinante ragazzo magro e alto, dal volto pallido e affilato, dai folti e lisci capelli neri che ombreggiavano i freddi occhi color ghiaccio uguali a quelli di sua madre. Le sorrise incurvando le labbra rosse e carnose e congedandosi con un cenno della testa sparì nelle tenebre.

Angolo autrice:

Eccoci qua, lo so probabilmente avete capito poco e niente, ma presto le cose si chiariranno. Se avete dei dubbi recensite e li chiarirò. Al prossimo capitolo!