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Autore: Writer97    22/02/2013    0 recensioni
Evleen, una ragazza che crede di avere qualcosa di sbagliato, ma che in realtà è solo speciale.
Lei e Bella sono molto simili, ma allo stesso tempo molto diverse, inevitabilmente destinate a riunirsi proprio dove tutto è cominciato.
Nessuno ci ha mai raccontato la storia completa. I Vampiri e i Licantropi non saranno soli.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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ZAC: Non so più quanto tempo è che se ne stanno là, sedute sul bianco divano di pelle, a studiare quel grosso libro.

"Andatevene. Lasciateci sole. Abbiamo bisogno di silenzio e concentrazione." Hanno detto. Ed ora sono qui. Appollaiato sull'albero più alto del bosco che circonda casa Cullen. Aspettando che Eve finisca di studiare, aspettando che torni da me. Perché mi sento cosi vuoto? Perché quando non sono con lei è come se ogni cosa perda senso? "A che pensi fratello?" Chiede Jasper, avvicinandosi a me, sul grosso ramo. È cosi raro che non sia con Alice... "Ti sento turbato... c'è qualcosa che non va?" Già, Jasper ha quasi i miei stessi poteri. Anche lui è un empatico, ma lui riesce anche a condizionare l'umore delle persone che lo circondano. "Penso solo a quanto sia strano ciò che provo per lei..." rispondo. "È un legame molto forte, il vostro. Lo sento. Sai.. mi sono permesso di indagare ancora un po... visto che non avevo molto da fare..." "Cos'hai scoperto?" "Come ti ha detto Carlisle, e come già avevi intuito tu, è un vero e proprio imprinting. Di diceva che fossero le streghe stesse a volere questo legame, per far si, che la strega divenisse vampiro, e potesse cosi, rimanere in vita per sempre, cosi da tramandare la stregoneria ai posteri. Ma è raro, ormai. Pensiamo che anche Carlisle ed Esme ne siano stati vittime, ma in modo molto minore. Perché la potenza dell'imprinting deriva dal potere che ha in se la strega o lo stregone." Annuisco piano. Si, l'avevamo sospettato. "Ma... è a doppio senso? Cioè... entrambi provano le stesse cose l'uno per l'altra?" Domando, guardando, attraverso i vetri, la mia donna, che si esercita, all'arte della magia. "Zac, dovresti saperlo tanto come me, visto che sei un empatico... non senti le emozioni che prova, quando siete vicini? Non sono forse le stesse che provi tu?" Chiede Jasper. Mi volto, e lo guardo negli occhi. Si, la risposta è certamente si. L'imprinting è a doppio senso. Sia per i vampiri e le streghe, che fra umani e licantropi. E, a giudicare da quanta voglia avrei di catapultarmi nella sala, per baciarla, il nostro deve essere veramente forte! Torno a fissare la vetrata, sussurrando:"l'amo più della mia stessa esistenza...." ed in quel medesimo istante, lei solleva gli occhi dal libro, e mi sorride, facendomi segno di entrare. Non ci penso su nemmeno un istante, perché è stata lei a chiedermelo, e ogni suo desiderio, è per me un ordine, e ogni suo ordine, è per me fonte di immenso piacere. Salto giu dal albero, salutando e ringraziando Jasper, e mi dirigo verso la porta a vetri. "Sei sicura che vuoi che rimanga qui? Non ti sconcentrerà?" Chiede Esme. "Non sono mai stata tanto concentrata come ora." Risponde Eve, puntando i suoi occhi verdi nei miei. Vado a sedermi là con loro. "Ok. Ora ti spiegherò come funziona il grimorio. Ovviamente, un libro cosi piccolo non può contenere tutta la storia di ogni strega vissuta. Per questo, Ginevra, la prima strega della famiglia, appose sul grimorio un incantesimo. Le prime pagine sono occupate dai nomi di tutte, e per vederne la storia basta pensare intensamente a quel nome, e girare la pagina. Nelle pagine seguenti.." dice Esme, voltando la pagina:"contengono le spiegazioni generali della magia. Gli incantesimi basilari e cose simili. Cose che dovrai imparare..." "A memoria?" Chiede Eve, quasi urlando. "Si. certo, non tutti, ma quelli più importanti si." La sento sbuffare, al mio fianco. "Forza. Ora ti mostro come vedere la storia di una strega. Concentrati sulla principale. La prima strega della famiglia. Quella di cui dovrai sapere ogni cosa. Ginevra Whilson." La vedo concentrarsi, e l'unica emozione che prova è stupore.

 

EVLEEN: Mentre continuo a pensare a quel nome... sento tutto il corpo vibrare, percorso dal potere. Giro la pagina e vengo colpita dalla trasformazione che ha subito la pagina. Al posto delle scritte, ora c'è una grossa... foto? O un dipinto fatto molto bene... "Dunque. L'incantesimo che Ginevra ha applicato, fa in modo che nella prima pagina, dopo l'elenco dei nomi, ci sia una rappresentazione della strega, il nome, e la data di nascita." Quindi è così che era Ginevra, la prima Whilson. Capelli lunghi fino alla vita, neri come la pece. Gli occhi nocciola, e le labbra piene e rosse. Era bellissima. "Ora voglio mostrarti qualcuno che dovresti conoscere bene." Dice lei. E sulla pagina appaiono il mio nome e il mio viso. "È incredibile! È proprio lei!" Dice Zac, affacciandosi a vedere il libro. Ed è vero, sono proprio io! Volto pagina ed inizio a leggere ad alta voce:"Io, Evleen Whilson, prendo piena coscienza dei miei poteri, ed in questo giorno, giuro fedeltà alla mia stirpe, giuro di rispettare le sacre leggi dettate dal consiglio, di non uccidere mai una mia simile, se non per difesa, e di non tradire mai la mia gente. Con questo, giuro di proteggere il segreto e il Grimorio di cui sono momentanea custode. Giuro di prendere piena responsabilità dei miei poteri e delle necessità e doveri che ne riguardano. Infine, giuro a me stessa di non mollare mai, nemmeno in punto di sconfitta." Tre cose succedono simultaneamente. Il libro si solleva dalle mie mani, levitando, una luce bianca e accecante invade la stanza, e sento il potere scorrere forte in me. Poi tutto si spegne, e torna alla normalita. "Cos'è successo?" Chiedo spaesata, guardando Esme. "Hai espresso il sacro giuramento. Ora sei ufficialmente una strega, anche agli occhi del consiglio. Ora devi fare la tua prima evocazione."

"Evocazione?"

"Si. Devi evocare il potere."

"E come?"

"Concentrati.. concentra la tua mente sulla scarica di potere che hai avvertito durante il giuramento (lo so perché l'ho sentita anch'io, a mio tempo), falla tua." E così faccio. La sento, sento il potere che fluisce caldo in me. Sento ogni cellula del mio essere, vibrare per quel potere. E allora avviene. So già come avverrà, è una cosa che so, non so come lo sappia... ma è così. I capelli inziano a levitare, e gli occhi si fanno neri. "Bene. Questa è l'evocazione dei poteri. Ora pensa levita e vedrai che succederà!" Mi dice Esme. E io lo faccio. Levita, mi dico. E quando apro gli occhi... sto volando, a metri da terra, quasi al soffitto. "Ma che diavolo...?" E lo perdo... l'evocazione, il potere... ed io precipito. Fortunatamente Zac è già là, ad afferrarmi fra le forti braccia. "Scusa... mi è scappata!" Dico, rivolta ad Esme, che sorride bonaria. "Tranquilla... è successa la stessa cosa a me... peccato che io non avessi un vampiro ad afferrarmi!" "Ahi!" Dico io, con una smorfia. E tutti scoppiamo a ridere. Zac mi fa sedere di nuovo sul divano. "Bene. Come prima lezione è andata bene, mi sembra. Levitare non è difficile, e col tempo imparerai a farlo anche senza fare l'evocazione... molto presto, vista la portata dei tuoi poteri!"

"Riponi molte speranze, nella mia magia... spero solo di esserne all'altezza..."

"Lo sarai. Lo sento. Forse lo sei già, ed ancora non lo sai!"

"Lo spero tanto..." sussurro ancora sconvolta dalle ultime rivelazioni. "Per oggi... direi che può bastare. Riposati, e torna qui domani!" Esme sorride. Evidentemente non sono andata cosi male. Sorrido anch'io di rimando. È bello sapere che qualcuno confida in me. "Vieni. Ti porto a casa." Zac mi offre la mano. Io l'afferro, alzandomi dal divano. Insieme, usciamo di casa, inoltrandoci nel fitto del bosco, mano nella mano. "Mi ami davvero?" Chiede lui, lasciandomi spiazzata. Mi blocco. "Zac... come puoi pensare che non sia cosi?"

"È che... mi sembra impossibile... che una persona buona... bella.. dolce come te ami un mostro.. un mostro come me, col mio passato.. e i mille omicidi che ho compiuto.."

"Zac.. nemmeno io sono perfetta. Ho lasciato la mia famiglia, pur sapendo che li avrei fatti soffrire. Non sono tornata nemmeno mentre loro soffrivano per la morte di Harry. Sono scappata, lasciandomi alle spalle un ragazzo che mi amava e che amavo.. un ragazzo che ha sofferto per me.. sono tornata, gli ho dato una speranza... e l'ho ucciso di nuovo. Ho lavorato, e spesso aiutato, per anni, un uomo che contrabbandava documenti illegali. Ho persino preso a botte una donna... la mia ex migliore amica...quella che mi ha tradito, quella che ho trovato a letto col mio uomo. Quel che voglio dire... è che ognuno di noi ha fatto del male, nel limite della sua natura. Tu sei un vampiro... devi uccidere per vivere... e comunque... ti sei redento. Non mi importa nulla del tuo passato. Si. Ti amo. TI. A-M-O." Dico, tutto d'un fiato. Quasi senza respirare. Lui mi afferra per i fianchi, sollevandomi da terra, baciandomi con passione. Si. Lo amo. Lo amo da morire. E finiamo a far l'amore. Appoggiati ad un albero. Di nuovo. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~}

È un nuovo giorno. Il sole splende.. È una giornata bellissima. È quasi strano... sono addirittura due mesi, che a Forks splende il sole. Sono stati due mesi unici... mi separavo da Zac solo per le lezioni con Esme. La relazione fra me e il vampiro andava a gonfie vele, e i miei poteri aumentavano, di giorno in giorno. Fino a quando, una notte, sognai mia madre. La mia vera madre. "Non sai quanta voglia ho di rivederti..." diceva, ed io piangevo. Perché faceva così male? Perché mi mancava cosi tanto, nonostante non la conoscessi? Il giorno dopo, racconto il sogno a Esme. "È normale... ti manca... la vuoi vedere? Vorresti potergli parlare?"

"Da morire! È possibile?" Chiedo, illuminandomi.

"Assolutamente si. È una specie di ponte fra il mondo delle streghe morte e di quelle vive. Posso insegnartelo... ma ti costerà molta fatica..."

"Oh! Non m'importa della fatica! La voglio vedere!"

"Ok! Ok,calmati!" Dice Esme. Ridendo. Prende il libro, e me lo porge. So già il perchè, ricordo quando glielo chiesi<"Esme... perchè non l'apri tu, il libro?"

Io non posso aprirlo. Solo chi ha sangue della dinastia a cui appartiene il libro puo.” Ricordo che mi ha mostrato cosa succedeva se provava ad aprirlo. L'edera si avvolgeva alla mano, bucava, e quando sentiva che era sangue di una strega estranea, stringeva fortissimo la presa, e volava lontano da quella. Nelle mani di un non magico, invece, rimaneva un libro normale... ma chiuso.> "Coraline Whilson." dice Esme, risvegliandomi dai miei pensieri. Penso quel nome, giro la pagina, e mi trovo di fronte ad una giovane, dai capelli biondi, la pelle pallida e gli occhi azzurri. Sotto c'è il nome:"Coraline Mason in Whilson."

"Esme... questa donna chi è? Perché ha due nomi?" "Era una strega, una Mason.. sposò un Whilson, e quando esso morì, rimase comunque parte della famiglia. Divenne una Whilson a tutti gli effetti. Fu lei, lacerata dal dolore della perdita del marito, che scoprì l'incantesimo che collegava il mondo delle streghe defunte al mondo delle streghe vive." Inizio a girare le pagine, fino a trovare quel che cercavo: INCANTESIMO DEL RITORNO.

  
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